DÉCLARATION ISLAMIQUE DES DROITS
DE L'HOMME
a cura della redazione della
RIVISTA STORICA VIRTUALE
I documenti che pubblichiamo sono stati presi, per gentile concessione,
dal sito del prof. Sami Aldeeb (*)
http://go.to/samipage
dove si possono trovare
approfondimenti e chiarimenti sulla complessa elaborazione di tutte le dichiarazioni
emanate dalle varie autorità musulmane.
*) Il prof. Sami Aldeeb-Abu-Sahlieh è collaboratore scientifico e responsabile
di diritto arabo e musulmano all'Istituto svizzero di Diritto comparato di Losanna.
La sua intensa attività giuridica è rivolta, tra l'altro, al riconoscimento dei diritti
civili in seno alla comunità musulmana e al riconoscimento dei diritti dei palestinesi.
Nella conferenza che egli ha tenuto a Bologna (9-10.3.2001), organizzata dall'Istituto
"Veritas Splendor" in collaborazione con l'"Unione italiana giuristi cattolici", avente
ad oggetto: Diritti umani e diritti dei popoli per una famiglia di nazioni, egli ha
trattato temi già approfonditi nel suo libro: -Les musulmans face aux droits de l'homme:
religion & droit & politique- Editeur: Winkler, P.O.B. 102665, 44726 Bochum, Allemagne, 1994, 610 p. (en français).
Il prof. Aldeeb fa rilevare che esistono numerose Dichiarazioni arabe e musulmane, relative ai diritti dell'uomo.
Quelle che pubblichiamo sono solo una parte. Egli infatti nel suo libro ne ha pubblicate ben dodici e precisamente:
- Trois Déclarations de 1979, 1981 et 1990, qui émanent de l'Organisation de la Conférence islamique.
- Deux Déclarations du Conseil islamique d'Europe de 1980 et de 1981.
- Une Déclaration émanant du colloque tenu au Kuwait en 1980.
- Une Déclaration tunisienne de 1985.
- Une Déclaration des juristes arabes en 1986.
- Une Déclaration libyenne de 1988.
- Une Déclaration marocaine de 1990.
- *) Déclaration de la Ligue arabe de 1994.
- *) Déclaration de l'Organisation de la Conférence islamique (OCI) de 1990
- *) Déclaration du Conseil islamique d'Europe de 1981 (version réduite et version large).
- *) Déclaration de la Ligue arabe de 1994.
*) Queste ultime quattro sono quelle che pubblichiamo.
Il prof. Aldeeb ha inoltre messo bene in chiaro che tutte le dichiarazioni non hanno
alcun valore giuridico (la Dichiarazione della lega araba diventerebbe solo
un trattato dopo l'adesione dei sette paesi arabi) e non possono di conseguenza essere invocate davanti ai tribunali.
Il loro scopo, secondo quanto sostiene il prof. Aldeeb, è soprattutto quello
di dimostrare, ai non musulmani, che i musulmani conoscono i diritti dell'uomo.
Questo carattere esibizionista, prosegue S. Aldeeb, è chiaro soprattutto nella Dichiarazione del Consiglio islamico del 1981.
Tale dichiarazione, infatti, circola in due differenti versioni. La prima
versione è in arabo ed è la sola che faccia fede. La seconda versione, in
inglese e francese, è una versione ridotta e diverge dalla prima in diversi punti.
In questo modo, si sono mantenuti due linguaggi, uno di competenza dei paesi arabi
e l'altro per coloro che non comprendono l'arabo. E, colmo dell'ironia, è che
la differenza delle due versioni non è segnalata. Fortunatamente, quelli che
comprendono l'arabo in occidente, aggiunge il prof. Aldeeb, hanno potuto fornire
una traduzione letterale della versione araba ed hanno dimostrato le divergenze
che si riscontrano nelle due versioni. Ciò non fa che rinforzare l'idea
che i musulmani mantengono un doppio linguaggio in materia di Diritti dell'Uomo.
Per completezza, aggiungiamo, che il prof. Aldeeb segnalava nella indicata
conferenza che i diritti dell'uomo si esprimono nel quadro di testi costituzionali.
Vi sono delle costituzioni in vigore, ma vi sono anche dei modelli di costituzioni
predisposti da diversi organismi e personalità musulmane. Questi modelli,
secondo i loro autori, si vogliono conformare alle norme musulmane, sebbene
siano differenti le une dalle altre. Essi fanno enunciazioni su un sistema,
a seconda di come i differenti gruppi musulmani vogliono che i paesi arabo-musulmani
siano governati. Questi modelli sono più interessanti della stessa Dichiarazione
islamica ed esprimono meglio le vere intenzioni dei gruppi musulmani.
Questi modelli non sono indirizzati agli stranieri, ma agli stessi musulmani.
Sono stati tradotti, dal prof. Aldeeb, nella sua opera citata, i seguenti sei
modelli costituzionali, indicati per memoria:
- Modèle des frères musulmans de 1952.
- Modèle du Parti de libération de 1952.
- Modèle de l'Azhar de 1978.
- Modèle de Wasfi de 1980.
- Modèle du Conseil islamique de 1983.
- Modèle de Garishah de 1984.
INDICE DELLE DICHIARAZIONI
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