Catherine II by J.B.Lampi (1792-3, Chateau Vizille)

Caterina II

Johan Baptist von Lampi

Muse de la Rvolution Francais -Vizille

 

 

LA RUSSIA

AI TEMPI DI CATERINA II

E IL SUO TRIONFALE

VIAGGIO IN CRIMEA

 

Michele E. Puglia

 

 

(Per gli amanti della lingua italiana, poich stato detto

che il punto e virgola (;) non lo usa pi nessuno e,

gi da qualche tempo, stato dato

in via di estinzione; come si vedr,

abbiamo deciso di usarlo con generosit,

per dimostrare che sia un errore

destinarlo alla estinzione!)

 

 

PARTE PRIMA

 

 

SOMMARIO: IL REGIME DELLE DONNE DOPO LA MORTE DI PIETRO I IL GRANDE: IL BREVE REGNO DI CATERINA I; ANNA I REGGENTE DI IVAN VI; ANNA LEOPOLDOVNA REGGENTE DI IVAN VI; ELISABETTA I TRA SREGOLATEZZE E SVILUPPO DELLIMPERO; IL VALORE DEI CONTADINI SERVI DELLA GLEBA INFERIORE A QUELLO DEI CANI; MENTRE PIETRO III GIOCA CON I SOLDATINI CATERINA SI PREPARA A PRENDERE LE REDINI DELLIMPERO (In Nota: Il Codice ovvero Istruzioni per il Codice); PRIMI AMANTI DI CATERINA E OSSERVAZIONI SU POTEMKIN; I COSACCHI NELLA DESCRIZIONE DI NICOLAI GOGOL; LE RIBELLIONI DEI CAPI COSACCHI: STEPANOVIC MAZEPPA; STENKA RAZIN IL RIVOLUZIONARIO PREDONE; IL POCO AMATO E TEMUTO ERMELJAN PUGATSCEF; LA RIVOLTA DI CATERINA II CONTRO PIETRO III E LA SUA ELIMINAZIONE; IL GRANDE POTEMKIN COGLIE LA LEGGENDARIA TAURIDE COME UN FIORE DONANDOLO ALLA IMOPERATRICE; IL MERAVIGLIIOSO PALAZZO DI POTEMKIN DETTO DI TAURIDE E LA GRANDE FESTA FATTA IN ONORE DI CATERINA; LA MORTE DI CATERINA E LAVVENTO DI PAOLO I;.

 

 

 

IL REGIME

DELLE DONNE

DOPO LA MORTE DI

PIETRO IL GRANDE



 

P

ietro I il Grande, prima di morire aveva fatto giurare ai sudditi che avrebbero riconosciuto chiunque egli avesse indicato come suo successore; ci nonostante, non si ebbe una normale successione in quanto alla sua morte (1725), fu la moglie Caterina I ad essere proclamata imperatrice; seguirono una serie di colpi di stato in seno alla famiglia imperiale, che portarono sul trono le zarine, le quali instaurarono il regime delle donne, fino a quando il potere non fin nelle mani di Caterina II.

Linizio di questo regime si ebbe con la moglie di Pietro I, Caterina I e del principe Mensikov, di cui era stata amante, prima che la prendesse lo zar; ambedue di bassa estrazione (Caterina Skavronki, di origine tedesca era figlia di contadini); Pietro li aveva conosciuti da poco e partendo per la guerra contro i turchi (la guerra riguardava loccupazione del Mar dAzof operata da Pietro per avere accesso al Mar Nero) aveva portato con s Caterina e si era accampato presso il fiume Pruth (affluente del Danubio, nascente dai monti Carpazi), dove si doveva svolgere la battaglia.

Lo zar era disperato in quanto per il tradimento del principe valacco Cantemir, che doveva prestargli aiuto con il suo esercito, nel frattempo si era accordato con i turchi e non si era presentato a dare laiuto promesso; le forze di Pietro non erano sufficienti per affronare i turchi muniti di cannoni e lo zar non vedeva davanti a s altro che la disperazione.

Lesercito turco-tataro era di oltre duecentomila uomini mentre lo zar ne opponeva solo trentottomila per di pi decimato dal caldo e dalla sete (era il mese di luglio, 1711), in quanto, pur essendo nelle vicinanze del fiume, i russi, cirondati dai turchi non potevano avvicinarsi allacqua perch bersagliati dallartiglieria nemica; mancava anche il foraggio per i cavalli, distrutto fino alle radici dalle locuste; i turchi erano disposti a mezzaluna, con i loro cannoni, erano in grado di distruggere tutta larmata russa senza perdere un uomo o farla morire di fame, senza attaccarla.

Lo zar si era ritirato nella sua tenda, dando ordine alle guardie di non fare entrare nessuno, ma entrava Caterina che lo trova piegato sui suoi tristi pensieri e lo consola dicendogli Moriamo, ma moriremo con coraggio, e gli suggerisce le trattative per la pace,

In questi casi, quando si intavolavano trattative con i turchi esse erano precedute dalla offerta di doni; ma Pietro le dice che non sa dove prenderli e Caterina mon solo gli mette a disposizione i propri gioielli ma si incarica di raccogliere quanto potevano offrirle gli ufficiali; salita a cavallo, si reca nella loro tenda chiedendo il loro argento e quello dei soldati per lo zar, nostro padre, promettendo che lo avrebbero avuto restituito centuplicato; gli ufficiali colpiti dalla sua fermezza e dal suo fascino le mettono a disposizione tutto ci che riescono a raccogliere, facendo rinascere le speranze dellarmata.

I turchi e i tatari erano gi pronti in ordine di battaglia quando un gruppo di messaggeri, su ordine di Caterina, uscva dal campo con uno stenderdo bianco che si diresse nel campo nemico verso la tenda del kiaia, di Mehemet Baltadg al quale presentarono una borsa con diecimila ducati per lui e un cofanetto di pietre preziose per il gran visir, con una lettera del generale Scrmetov, che proponeva la pace in nome dello zar; la battaglia fu sospeso e i soldati turchi che rientravano, vendettero ai russi il superfluo delle loro provvigioni.

Il trattato che segu, prevedeva la rinunzia di Pietro I al Mar dAzov perdendo laccesso al Mar Nero (sar poi Caterina II a conquistarlo con loccupazione della Crimea), labbattimento delle tre fortezze di Samara, Taugarock e Kaminienska e il passo libero per Carlo XII di Svezia, per rientrare nei suoi Stati: Pietro I volle mostrare la sua gratitudine a Caterina sposandola e associandola al trono.

Egli sposava Caterina in seconde nozze in quanto aveva gi sposato Eudossia Lopukin che gli aveva dato un figlio, Alessio Pietro e laveva ripudiata in quanto laveva sospettata che lo tradisse.

Per la sua grandezza danimo Pietro (1724), prima di morire aveva incoronato Caterina, imperatrice, ci che in Russia non era mai avvenuto in precedenza; per di pi Pietro laveva associata al trono e quando si era ammalato (di cancro alla vescica) aveva sospettato che se la intendesse con il ciambellano William Mons (che fu giustiziato e altre persone della sua cerchia furono fustigate e deportate) e da quel momento non le aveva pi rivolto parola.

Caterina gli aveva dato ben nove figli, tre maschi e sei femmine delle quali due rimasero viventi, Anna che sposava il duca Karl Friedderich Holstein-Gottorp ed Elisabetta che vedremo imperatrice.

Pietro I, non aveva scritto alcun testamento, ma prima di morire con un ukase (editto), codificava le norme della successione in cui si prevedeva che sarebbe stato lo zar a indicare il proprio successore; egli oltre a non aver redatto alcun testamento, non aveva designato neanche il suo successore.

Pur essendosi ammalato alla vesvcica, Pietro moriva di polmonite da cui era stao colpito mentre prestava generosamente aiuto nellacqua gelida ai marinai naufragati presso Lachta, non lontano da Pietroburgo.

Sebbene avesse un nipote, Pietro, figlio dello sfortunato figlio Alessio, che per il tentativo di colpo di stato contro di lui era stato condannato alla decapitazione (in ogni caso la sua morte era rimasta avvolta nel mistero (*)), il Consiglio segreto confermava imperatrice la moglie Caterina che egli stesso aveva incoronato, confermata dallacclamazione della guardia imperiale a lei era favorevole (1725) e confermata dallarcivescovo di Novgorod il quale dichiarava che Pietro I laveva fatta incoronare perch gli succedesse sul trono; cos Caterina I si era seduta sul trono ... ma sar Aleksandr Mansikov a reggere limpero.

 

 

 

*) Alessio (nato nel 1690) in contrasto con il padre che gli voleva dare una educazione pratica (mentre lo zarevic si dedicava con profitto allo studio della lingua tedesca e francese e seguiva gli esercizi fisici senza entusiasmo), aveva problemi interiori ed era di carattere indolente, di idee ristrette, ostinato e di debole intelligenza (non era che un Lapoukine scrive Rambaud); era a capo dei nobili ed ecclesiastici ostili alle riforme che stava conducendo il padre; il suo matrimonio con Charlotte von Wolfenbttel, superati i primi tempi, risult infelice e Alessio desiderava ritirarsi a vita privata con la sua amante Afrosinja; dopo essere fuggito a Vienna presso la Corte austriaca e poi a Napoli a SantElmo, fu fatto rientrare dai diplomatici russi, con la promessa dellimpunit: giunto a Mosca (1718), in presenza di una grande adunanza, senza spada, dovette rinunciare al trono.

Quando era stato riferito al padre che il figlio si era rallegrato dei successi dei movimenti insurrezionali, Pietro I ordin un processo in grande stile, senza aver riguardo alla sua posizione. Un tribunale di 127 dignitari ecclesiastici e laici procedette allarresto di molte persone e si riempirono carceri e camere di tortura, rimanendo implicate molte persone eminenti; Alessio confess che se fosse scoppiata una insurrezione e gli insorti lo avessero invitato, si sarebbe messo a loro disposizione; sottoposto a tortura confess di aver desiderato la morte del padre; fu quindi emessa la sua condanna a morte (1718).

Secondo una versione (M. Richer: Histoire de Russie, 3. Voll, Paris, 1789) Mensikof frastornato e inorridito, aveva ricevuto lordine di preparare il patibolo e provvedere alla esecuzione e questo aveva mandato a cercare chi doveva procedere alla esecuzione; gli si era presentato un soldato che aveva le sembianze di Alessio che si offriva di sostituirlo; Mensikov ben lieto accett e la mattina allora della esecuzione si present il soldato con gli abiti di Alessio al quale gli fu tagliata la testa; il padre aveva osservato da una finestra la esecusione e non si era accorto della sostituzione.

Si deve tener presente che allepoca leducazione impartita era barbara e crudele come era avvenuto con Federico II di Prussia che bastonava il figlio e stava per fargli tagliare la testa come racconta Voltaire (in Vita di Federico II) e alla ragazza con cui il principe amoreggiava, le aveva fatto fare pubblicamente il giro della piazza di Postdam a suom di nerbate.

Secondo unaltra versione sulla morte di Alessio, il giorno seguente alla condanna lo zarevic moriva, secondo alcuni, in seguito alle frustate del padre a colpi di knut; secondo altri era stato decapitato o avvelenato o soffocato con cuscino o, come riportato nei protocolli della fortezza Pietro e Paolo, sarebbe morto dopo lultima tortura (sotto la sferza del knut).

Alessio godeva delle simpatie di molta parte della popolazione e dopo la sua morte apparvero ben cinque pseudo-Alessio che affermando di essere lo zarevic che si era salvato, ciascuno di essi trov i propri seguaci, ma furono tutti arrotati, squartati e decapitati dal potere politico (Storia della Russia di Valentin Gitermann, tradotta dal russo, ed. La Nuova Italia due Voll. 1989: opera incomparabile, oltre a riportare numerosissime Fonti documentali).

 

Il periodo 1725-1796 contrassegnato

dalla successione delle imperatrici

considerato regime delle donne

o ginecocrazia.

 

 

IL BREVE REGNO

DI CATERINA I

 

C

aterina I, al secondo anno di regno si ammala (1727),non senza sospetto che vi avesse contribuito mano maligna (si diceva che le avessero fatto mangiare una pera avvelenata).

Predisponendo il testamento, indicava come imperatore il nipote Pietro (che allora aveva undici anni) e istituiva un Consiglio di reggenza. Contrariamente alle disposizioni di Pietro I, assunse lei liniziativa di designare come successori del nipote, i suoi figli, e, in caso di sua morte senza prole, la figlia Anna Petrovna moglie del duca Karl Friedrich von Holstein-Gottorp (Gitermann) e madre di Pietro III, e, nel caso di sua morte senza figli, la seconda figlia, Elisabetta Petrovna e suoi eredi; dopo di lei, se non avesse avuto eredi, Caterina I indicava laltra nipote Natalia Alessiovna (sorella del designato nipote Pietro).

Caterina I dopo aver fatto sposare sua figlia Anna, provvide subito a far pagare le truppe in fermento, che lavevano appoggiata, per tenerle disponibili e poich i cosacchi erano anchessi in fermento, fece costruire diversi forti nei loro territori, rassicurandoli col dire che i forti erano costruiti contro le scorrerie dei tatari.

Ma, come abbiamo detto, chi aveva preso in mano la situazione, era stato il potente e immensamente ricco principe Aleksandr Danilovic Mensikov (si diceva che avesse centomila schiavi), suo amante prima che sposasse Pietro I (v. in Specchio dellEpoca: Il viaggio di Pietro I a Parigi).

Mensikov, avrebbe dovuto controbilanciare il potere del duca di Holstein, indolente e altero, ma Mensikov, pi sfrontato, lo trattava con sufficienza tanto che quando al mattino si recava dallimperatrice, lasciava che fosse il duca o la duchessa di Holstein a chiudere la porta (i nobili non aprivano o chiudevano mai le porte e anche in Francia, la cui etichetta era stata adottata dalla corte russa, questo compito era svolto dai valletti).

Alla morte di Caterina I (1727) succedeva il designato Pietro II, il quale, dopo aver regnato un anno e nove mesi, aveva appena raggiunto la maggiore et (sedici anni), quando moriva di vaiolo (1730).

 

 

ANNA I REGGENTE

DI IVAN VI

 

 

A

Pietro II, succedeva (1730) Anna di Curlandia, come Anna I, figlia di Ivan V (fratello di Pietro I, v. cit. Viaggio di Pietro I ecc.) vedova di Federico III Guglielmo, duca di Curlandia, morto (1711) subito dopo il matrimonio (1710), il quale aveva adottato il pronipote Ivan (poi Ivan VI), figlio della nipote Anna Leopoldovna (figlia della sorella Caterina), moglie del duca Antonio-Urlico di Brunswick-Volfenbuttel.

Anna I aveva come amante lavventuriero Ernst Johann Brhen (o Biren o Biron come si faceva chiamare per farsi passare per nobile francese, appropriandosi dello stemma di questa famiglia), figlio di uno scudiero del duca di Curlandia; era divenuto segretario di Anna e poi suo amante e si era elevato agli onori di tutte le dignit della Russia; con lo stesso potere dello zar, aveva a disposizione le casse del fisco.

Questa imperatrice aveva il gusto della crudelt, con inclinazioni alla ferocia e si era circondata di esseri mostruosi, come storpi, nani e buffoni, anche di alto lignaggio, che faceva strisciare per terra e mimare spettacoli truculenti, con parodie di matrimoni e disgustosi accoppiamenti. Moriva di mal della pietra (ossia di calcoli), nel 1740.

 

ANNA LEOPOLDOVNA

REGGENTE DI IVAN VI

 

 

A

veva diritto a succederle Ivan Antonovic come Ivan VI e come suo reggente era stato designato Biron; ma la reggenza intendeva assumerla la madre del bambino, Anna Leopoldovna moglie del principe Antonij von Brunswick, che aveva preso accordi segreti con il maresciallo di campo Burkhard Christof von Mnnich (1683-1767), il quale, con laiuto di cento granatieri del reggimento Preobrazeschij, si recava al palazzo di Biron ad arrestarlo; il giorno seguente Anna fu dichiarata gran principessa e reggente e il marito e padre di Ivan, principe Brunswick, generalissimo.

Anna per non era in grado di reggere lo Stato, la sua guida fu presa da Mnnich che era tedesco, con la conseguenza che la Russia era signoreggiata da tedeschi, ci che dava a Hermann Lestocq la possibilit di mettere in atto una rivolta di palazzo.

 

 

*) La popolazione russa a met 1700 contava circa 20 mln di anime; nel 1714 ne contava 13 mln., nel 1796 29 mln. e nel 1815, 30 mln. .

 

 

ELISABETTA I

TRA SREGOLATEZZE

E REALIZZAZIONI

PER LO SVILUPPO

DELLIMPERO

 

E

lisabetta Petrovna (che vediamo nel ritratto piacevolmente piena delle grazie che la moda consentiva di mettere in mostra quasi fino ai capezzoli, per lassenza di diete che allepoca consentivano ai ricchi di mangiare a saziet e senza ritegno e le imperatrici russe di cui stiamo parlando, le vediamo tutte in abbondante sovrappeso), era la minore (nata nel 1709) delle figlie viventi di Pietro I e Caterina I.

La sua educazione intellettuale era stata poco accurata: conosceva bene il francese, farfugliava il tedesco e un poco di svedese, ma per qualche tempo aveva creduto che si potesse andare in Inghilterra in carrozza; preferiva intrattenersi con la servit, partecipando ai preparativi matrimoniali delle sue ancelle e in compagnia dei soldatti invitati, si allietava in danze popolari.

Tra gli amici intimi dava prova dei suoi talenti imitando il contegno e landatura di chicchesia; era legata con tutta lanima alle vecchie superstizioni moscovite e seguiva con ingenua piet i riti della Chiesa ortodossa e cos i gruppi xenofobi e bigotti stesero un velo sui suoi vizi e la considerarono rappresentante del genuino spirito russo e lodio nutrito per i tedeschi era divenuto adesione e simpatia per Elisabetta.

Fu cos che lambasciatore di Luigi XV, Jaques Trotti de la Chtardie, laveva introdotta alla letteratura francese (e, per la debolezza che lei aveva per gli uomini, non si possono escludere piacevolezze pi intime) e laveva convinta ad accettare la corona imperiale ed Herman Lestocq, chirurgo protestante di Pietro I, si era reso promotore del colpo di Stato.

Lestocq infatti la fece acclamare imperatrice (1741) dal reggimento della caserma di Preobrazenskij e quindi, con laiuto di trenta granatieri di questo reggimento Elisdabetta, con Mikael Lazarovich, il conte di Woronsov, si recava al Palazzo dInverno dove si trovava il piccolo Ivan con la madre Anna, il padre e gli ufficiali fedeli che furono arrestati; Ivan fu mandato nel castello di Schlusselburg, mentre Anna e Urlico, considerati usurpatori, furono relegati sulle coste del mar Bianco; il giorno dopo Lestocq dichiarava ufficialmente Elisabetta imperatrice, nomina approvata dal Senato (1741).

Gitermann (op. cit.) riferisce che dopo la idealizzazione fanatica della epicurea Elisabetta fatta nelle Memorie dal conte Aleksandr Vorontsov nella seconda met del sec. XIX, lo storico Solovev aveva cercato di riabilitarla, seguito da Kljucevskij che laveva descritta in maniera benevolmente beffarda, come una dama russa accorta e bonaria, pigra e capricciosa, disordinata e incolta, avida di sensazioni e di pettegolezzi, sognatrice e incantatrice: Non c da meravigliarsi che con un carattere cos eclettico ed estroverso avesse labitudine di cambiarsi dabito tre-quattro volte al giorno, da lasciare, alla sua morte, quindicimila costosi vestiti, con migliaia di scarpe e abbia fatto costruire quel grandioso Palazzo dInverno di Pietroburgo, dove erano stati impiegati trecento kg. di oro per decorare quelle magnifiche sale; per non parlare della sala interamente decorata dambra (ricostruita in quanto il treno che trasportava lambra originale era scomparso durante la 2a guerra mondiale e non pi ritrovato!).

Da ragazza Elisabetta era esuberante e completamente isolata dalla Corte, si dette a un abuso cos sfrenato dei piaceri sensuali (al limite della ninfomania!) che ebbero il sopravvento sulle sue doti spirituali, tanto che quando mor Pietro II non si pot pensare alla sua candidatura in quanto, aveveva appena partorito un bastardo e si trovava a letto.

Lamico del momento era il sergente Aleksej Subin, il quale fin incarcerato ed esiliato, per aver fatto imprudenti dichiarazioni politiche; Elisabetta concedeva quindi i suoi favori ad Aleksej Razumovskij, un robusto cantante ucraino figlio di contadini, al quale per la sua bella voce, conferiva il titolo di conte e di maresciallo di campo e lo sposava segretamente dandogli, per le libert che continuava a prendersi per suo conto, motivo di furiosa gelosia ... fino a morirne (1742).

Per questa sua sfrenata dissolutezza, il diplomatico prussiano, conte Finkenstein, aveva scritto di lei:La sua passione dominante la lussuria; a questa si d con impazienza e senza ritegno e si pu veramente dire che tanto le sue virt, quanto i suoi difetti derivino dalla brama del piacere; e poich Elisabetta era estremamente pigra, aggiungeva: anche la pigrizia, consueta compagna della lussuria un tratto caratteristico di questa principessa.

La nuova imperatrice dichiarava di voler continuare la politica del padre e, nonostante si fossero sottolineati i suoi difetti, nei ventanni di regno aveva posto in essere diverse realizzazioni, anche nel campo della cultura, con listituzione dellAccadmia delle Belle Arti, oltre ad aver dato impulso a diversi settori dellindustria, commercio (tra laltro aveva abolito il dazio interno) e agricoltura; sebbene gli ultimi anni della sua vita fossero stati turbati da rivolte dei contadini, per aver emanato diversi ukase in favore della nobilt, che andavano contro i loro interessi e annullavano provvedimenti presi dal padre in loro favore.

Elisabetta aveva regnato fino alla morte (1761); sulla malattia da cui era stata colpita era stato detto soltanto che era infettiva (essendo facilmente intuibile che si trattasse della nota malattia venerea).

Era stata considerata clemente in quanto era stata la prima tra tutti i regnanti che, contraria alla pena di morte, laveva fatta ufficialmente abolire (1744); ma questa clemenza era intrisa per natura! di una buona dose di crudelt e sadismo, come limperatrice Anna I, la sorella che laveva preceduta.

Mentre infatti da una parte aveva graziato ventimila deportati, dallaltra, durante il suo regno ne erano stati deportati ottantamila (la cifra per secondo Gitermann proviene da fonti non proprio fidate!); e, tra gli altri, il generale Mnnich era finito nel carcere che egli stesso aveva costruito per Biron, a Pelim, in Siberia; Mnnich come vedremo, sar graziato da Pietro III.

Sul suo sadismo, si raccontava della nobile Natalia Lopouchina (la famiglia era quella della prima moglie di Pietro I), di abbagliante bellezza, che aveva avuto lardire di presentarsi a una festa con la stessa pettinatura e gli stessi fiori portati da Elisdabetta; limperatrice la costrinse a inginocchiarsi e dopo averle strappato una rosa con un ciuffo di capelli, le aveva dato due sonori schiaffi.

La faccenda non finiva l ed ebbe anche un seguito: Col pretesto che un diplomatico austriaco frequentasse la casa della signora Lopouchina che tramava una congiura, Elisabetta fece inscenare un processo e dopo averla fatta frustare a colpi di knut (la frusta con stringhe di cuoio) in sua presenza, Natalia fu anche sottoposta con la signora Bestuzeva, alla tortura dei carboni ardenti e dopo averle fatto strappare la lingua, fu mandata con tutti i coinvolti nel processo alla deportazione.

Elisabetta aveva mantenuto la Cancelleria degli affari segreti o Cancelleria segreta (*) che si comportava come il KGB di sovietica memoria (e gli attuali Servizi non sono da meno: valga, da ultimo, lesempio di Alekseij Novalny (**))!; la sovrana si era in certo qual modo disimpegnata, richiedendo che non le facessero pervenire i rapporti; ma le vittime della Cancelleria segreta erano state migliaia!

Elisabetta aveva designato il nipote granduca Pietro di Holstein (poi Pietro III) di origine e formazione tedesca e grande ammiratore dellimperatore Federico II; dalle limitate capacit intellettuali e di carattere capriccioso, Pietro disprezzava apertamente i russi ed era del tutto indifferente agli interessi nazionali.

Quando Elisabetta moriva e le succedeva il nipote come Pietro III, la Russia affrontava la Guerra dei sette anni (v. sotto) e per breve tempo le truppe russe avevano occupato Berlino (1760) e Federico II era cos disperato, da pensare al suicidio; ma avvenne il c.d. miracolo di Brandeburgo in quanto Pietro III, comportandosi da fedele alleato della Prussia, firmava un trattato di pace in base al quale erano restituiti alla Germania tutti i territori conquistati dallesercito russo oltre ad essere stato offerto, mandato in appoggio a Federico II, un contingente di ventimila uomini.

 

 

*) La Cancelleria Segreta era stata creata a Pietrobugo nel 1718 e agiva accanto alla Preobasenskij prikaz di Mosca cretata da Pietro il Grande (in tanta segretezza che non si conosce la data della sua istituzione!); Ivan il Terribile, primo gran principe di Moscovia ad essere incoronato zar, aveva istituito lOpricnina (1565) con seimila agenti, vestiti di nero che circolavano su cavalli neri e avevano impresso sulla sella come emblema, una testa di cane e una scopa, che simboleggiavano la loro missione: fiutare il tradimento e spazzarlo via.

I tradimenti per erano nella fantasia degli opricniki e dello zar che, come Stalin, spazzavano via intere citt; a Novgorod furono massacrati quasi tutti gli abitanti (1570) in unorgia sanguinaria durata cinque settimane, mentre lo zar alternava il barbaro sadismo dei massacri alla preghiera e al pentimento (Storia segreta del KGB di C. Andrew e O. Gordievskij, Rizzoli, 1991); era poi seguita la Cancelleria segreta.

**) LItalia e la Russia fin dal XVIII sec. sono state legate da vincoli di amicizia e con tutta la simpatia suscitata ai nostri tempi da Vladimir Putin, dispiace assistere allo scempio che sta facendo dellUcraina, dopo essersi appropriato del Donbass e della leggedaria Crimea che avevano seguito lappropriazione della Georgia e della Cecenia ed ora vuole prendersi parte dellUcraina per impadronirsi del Mar dAzof e avere libero accesso al Mar Nero e al Mediterraneo, comportandosi da erede di Hitler e Stalin dai quali ha ereditato la follia del primo e le crudelt del secondo, accanendosi contro la popolazione inerme, come faceva Stalin che mandava a massacrare intere popolazioni (facendo venti milioni di morti).

Avevamo seguito il Presidente Putin sin da quando con la caduta del Muro di Berlino (1989), si erano avvicendati Mikail Gorbacov con la Perestroika, il quale aveva sbloccato lURSS, seguito Boris Eltsin, che aveva ceduto il potere a Putin proveniente dalle fila degli agenti del KGB e si era sperato in una sua personale evoluzione in tema di libert democratiche.

Purtroppo, con sommo rammarico, abbiamo dovuto constatare che la sperata evoluzione di Putin verso le libert democratiche non avvenuta anche per colpa dellOccidente, vale a dire della Nato che lo considerava un nemico e dellUnione Europea che ha fatto sempre da ciondolo degli USA e della Nato, che dovevano attrarlo nella compagine occidentale, vale a dire far entrare la Russia nella Nato e associarla alla U.E.: questo errore lo ha allontanato dallOccidente, col risultato che si reso un dittatore sanguinario che ha pensato ad accumulare oltre quattromilasettecento testate nucleari, da ditruggere tutto il pianeta, invece di pensare al benessere della popolazione e accumulando con la corruzione una ricchezza valutata due mld. di dollari!

Ora, da ex agente del KGB, e non da zar-autocrate come Pietro il Grande (come ha detto di essere!), come si rilever da quanto abbiamo scritto (Viaggio di Pietro il Grande a Parigi e preseenti), era di tuttaltra levatura, pensa solo a ricostituire limpero sovietico, a scapito del benessere dei cittadini, che sono migliorati non pi di tanto di come vivevano in epoca sovietica, per privilegiare gli armamenti e lesercito, che comunque, risultato pieno di falle!

Grande Madre Russia! Quanto ci sei stata cara quando da giovani seguivamo i romanzi dei tuoi grand scrittori; ma ora ti vorremmo vedere gestita in maniera un p pi democratica! Nella prima giovinezza ci siamo nutriti della letteratura russa e abbiamo conservato tutti i libri nelle famose traduzioni delle edizioni della Mursia, ora, negli ultimi anni della vita, con i presenti articoli (e in Specchio dellEpoca: La formazione dellantico stato russo), riteniamo di aver chiuso il percorso!

 

 

IL VALORE DEI CONTADINI

SERVI DELLA GLEBA

ERA INFERIORE

A QUELLO DEI CANI

 

 

I

l nuovo regime dei Romanov (1613) aveva continuamente peggiorato le condizioni di vita della popolazione rurale; mentre le prestazioni feudali del XVI sec. assorbivano un terzo del loro tempo, con la nuova dinastia furono accresciute alla met; per di pi quando ricorrevano i contratti di affitto veniva addossato ai contadini lobbligo di ricostruire gli edifici danneggiati (granai e altro) e quando il contratto cessava, le opere ricostruite rimanevano al proprietario, senza obbligo di rimborso delle spese sostenute dallaffittuario.

Il principe Petr Kopotkin (riferisce Gitermann) nelle sue Memorie racconta che la ricchezza di un proprietario di terre si misurava col numero delle anime che appartenevano alla terra: tante anime equivalevano a tanti servi della gleba di sesso maschile che lavoravano la terra, giacch le donne non contavano (limposta sulle anime podouschni-oklad era pagata dai soli uomini in quanto si riteneva che le donne russe, come in Turchia, fossero senza anima (Aristotele! ndr.); questa imposta fu triplicata da Caterina e Paolo la raddoppi ulteriormente; i contadini erano distribuiti in vari villaggi.

Il numero delle anime cresceva in base ai matrimoni tra i figli e le figlie dei servi; al padre del principe Petr, il principe Aleksej Petrovic Kropotkin, era stato fatto notare che il numero delle sue anime cresceva lentamente; egli recandosi in un villaggio, si fece consegnare lelenco degli abitanti da cui prendendo i nomi dei ragazzi che avevano compiuto diciotto anni e delle ragazze che avevano superato i sedici ne estrasse cinque coppie e stabil che si dovevano sposare entro dieci giorni; questi matrimoni per comando erano una cosa comune, chi voleva evitarli ricorreva ai battesimi nei quali i giovani che intendevano sposarsi si prestavano a fare da padrino e madrina in quanto per essi vi era il divieto di matrimonio da parte della Chiesa, ritenuto incestuoso.

Mio padre, scrive Petr, che in tre diverse province possedeva quasi milleduecento anime, oltre ai fondi ereditari relativi ad esse, aveva anche vaste estensioni di altri terreni che faceva coltivare da questi uomini, passava per uomo molto ricco (si pu stimare che il principe con milleduecento schiavi, avesse intorno a millecinquecento ettari; ma vi era il conte Scheremetoff che di anime ne aveva centoventimila ndr.).

La nostra famiglia, prosegue il principe, constava di otto persone, talvolta dieci o dodici, ma a Mosca non sembrava fosse troppo avere cinquanta domestici e altri venticinque in campagna; quattro cocchieri per dodici cavalli, tre cuochi per la mensa signorile e due cuoche per le persone di servizio; una dozzina di camerieri per servire a tavola; dietro la sedia di ogni commensale ve nera uno con un piatto in mano; innumerevoli cameriere erano adibite alle stanze delle ragazze ed era il meno che si potesse avere.

Per il sostentamento di tutte queste persone, mio padre allinizio dellinverno scriveva al suo fattore di Nikolscoe nel governatorato di Kaluga, distretto di Mesovsk sulla Sirena...non appena vi sar neve sufficiente, dovrai mandarmi a casa a Mosca venticinque slitte da contadino a due cavalli, un cavallo da ogni casa e una slitta e un uomo ogni due case e caricarvi x di avena, x di grano, x di segale e inoltre tutti i polli, oche e anitre che si dovranno ammazzare questo inverno; il tutto in buono stato di congelamento e dimballaggio e sotto la sorveglianza di un custode adatto ... e cos continuava per un paio di pagine.

Seguiva lenumerazione delle punizioni, in cui sarebbe incorso il fattore se i viveri non giungevano in tempo giusto e ben condizionati.

(Il contenuto del presente paragrafo ripreso dalle Fonti della citata Storia della Russia di Gitermann, come i seguenti).

Molti padroni consideravano i loro contadini alla stessa stregua del loro bestiame, anzi li trattavano peggio dei cani; un padrone chiamava il suo servitore Barbask (in Russia era il nome usuale dei cani) e sempre per chiamarlo gli fischiava; noto che gli allevatori di cani scambiavano centinaia di schiavi con un solo cane: si davano via villaggi interi per un solo cane.

Mentre il valore di una ragazza era di venticinque rubli. I proprietari di piccole tenute rurali che avevano bisogno di ragazze giovani le comperavano al prezzo di venticinque rubli ciascuna; molti genitori riscattavano a questo prezzo le loro figlie per poterle maritare con uomini liberi.

In quel tempo il proprietario di terre pagava per un levriero giovane fino a tremila rubli, sicch questa bestia era stimata centoventi volte pi di una creatura umana, ovvero centoventi giovinette uguagliavano il valore di un cane (da Ricordi di un ecclesiastico di villaggio, in cit. Fonti).

Mi duole e arrossisco dalla vergogna quando non posso fare a meno di dichiarare per mia esperienza che proprio amministratori tedeschi di tenute signorili, si permettono spesso le pi grandi iniquit contro i servi della gleba loro affidati: spesso molti di questi levavano amare lagnanze contro la condotta severa e spietata di quei fattori e ne avevano fondati motivi; ci potr apparire strano a qualche filantropo tedesco, eppure cos. Per questo i nobili russi preferivano assumere come amministratori dei loro beni dei livoniani, perch questi sapevano usare una durezza sistematica. (A.Z. in cit.Fonti).

La fustigazione prevista per i servi della gleba, era prevista come punizione dalla legge e applicata dal giudice in seguito a una querela, e avveniva con il knut: In un villaggio, dopo che tre servi erano stati sferzati col knut e si stava per castigare altri due, tutti gli astanti che erano stati chiamati per ordine della polizia perch assistessero alla flagellazione, e cos pure il popolo che si era adunato, cominciarono a gridare che si spargeva sangue per nulla e che lukaze non era stato letto in pubblico. Quando il carnefice ebbe veduto ci, aveva gettato il flagello a terra, dicendo chiaro al giudice:Castiga tu stesso. Anche i soldati abbassarono i fucili; ma il giudice comand al commissario di polizia eletto dai contadini di un villaggio vicino, di continuare il castigo.

Ma, a fronte di tante malvagit, vi era chi riteneva che: - La sorte dei servi della gleba nella loro esistenza individuale non affatto disgraziata, anche se da ignari, descritta con le tinte pi fosche, mentre in generale i servi della gleba stessi non sentono affatto di condurre una triste esistenza.

Coloro che al pari di me hanno avuto occasione di sentire i servi della gleba parlare e giudicare, acquisterebbero su tale argomento vedute del tutto diverse da quelle di prima. Ho assistito a casi in cui i servi della gleba rifiutavano la libert loro offerta e respingevano le lettere di emancipazione .... Uomini addetti ad una corte rurale, vengono liberati per punizione ... La condizione dei servi della gleba non affatto triste ed perci un errore imperdonabile giudicare cos aspramente la servit della gleba (Adolph Zando in cit. Fonti).

Pi volte osservai che gli affrancati si recavano dai loro ex proprietari e li pregavano umilmente di riprenderli in qualit di servi della gleba (*). E vero che alcuni di essi erano vecchi e malaticci e non avevano di che nutrirsi e approvigionarsi. Questa gente sopporta ordinariamente la pi dura oppressione senza mormorare, al che forse contribuiscono pi che altro la loro convinzione di un destino inevitabile e la loro leggerezza. Tuttavia questo non il caso di tutti; molti fuggono dai padroni quando la loro presenza messa a dura prova; altri pensano a vendicarsi (Wikelhausen cit. F.).

La met dei proprietari fondiari che vengono uccisi dai loro servi, fanno questa fine a causa delle loro bravate erotiche; il contadino sa che la giustizia se ne infischia delle sue querele, ma ha la sua scure e la maneggia con destrezza (Aleksandr Erzen in cit. Fonti).

Delle sferzate se ne faceva largo uso durante il servizio militare che era terribile. Durava venticinque anni e la vita del soldato era faticosissima, significava esser lontani da casa e sottoposti allarbitrio degli ufficiali; al minimo sbaglio si era colpiti con pugni o con vergate o bastonate, con una ferocia che superava ogni immaginazione; ci avveniva anche nel corpo dei cadetti che erano i figli dei nobili; alle volte per il motivo di una sigaretta si appioppavano mille vergate al cospetto di tutto il corpo e il medico che stava vicino al corpo del ragazzo, ordinava la cessazione del castigo quando sentiva che il polso minacciava di fermarsi del tutto e la vittima insanguinata veniva trasportata allospedale.

Era ancora peggio per i soldati comuni: si disponevano mille uomini su due file di fronte luna allaltra, ognuno munito di una verga dello spessore di un mignolo chiamata in tedesco Spiessrute (verga-spiedo); il condannato era trascinato tre-quattro-cinque volte tra le due file e riceveva una sferzata da ogni soldato; sottufficiali andavano in mezzo per controllare che esse fossero date con tutta forza; dopo mille, duemila colpi la vittima, sanguinante veniva portata allospedale; se lo svenurato moriva sotto le vergate, i colpi mancanti si davano al cadavere (Memorie del principe Kropotkin)!

Nel 1790 fu pubblicato il libro Viaggio da Pietroburgo a Mosca di Aleksandr Radiscev in cui lautore faceva un appassionato appello contro lautocrazia e la servit della gleba e sviluppava lidea della necessit e legittimit di una rivoluzione dei cotadini verso i quali Radiscev mostrava le sue simpatie; il libro suscit le ire di Caterina e il tribunale lo condann allo squartamento; Caterina in nome dei suoi principi di monarca illuminata convert la pena in deportazione.

La schiavit della gleba fu abolita nel 1861 da Alessandro II e furono liberati intorno a 40milioni di contadini; da quanto riferisce il principe Kropotkin fu per i proprietari anche un affare in quanto il padre, dallaffitto della terra ai comtadini prendeva il doppio di quanto prendeva quando la terra era lavorata dai servi della gleba, ci che aveva dato un forte impulso allo sviluppo del Paese: si costuirono infatti ferrovie, la nobilt affollava le banche private appena sorte, per assumere ipoteche; nuovi avvocati e notai acquistarono grandi entrate, le societ per azioni si moltiplicarono; persone che erano vissute in campagna con un centinaio di servi della gleba, giunsero ad avere patrimoni e rendite che un tempo avevano potuto avere soltanto i magnati terrieri.

 

 

*) Ci che successo in Russia dopo la fine dellURSS, dove quelli che sono vissuti durante il periodo sovietico hanno rimpianto quel periodo!

 

 

MENTRE PIETRO III

GIOCA CON I SOLDATINI

CATERINA

SI PREPARA A

PRENDERE LE REDINI

DELLIMPERO

 

 

 

E

lisabetta quando era granduchessa, era fidanzata con il principe dHolstein-Huttin, vescovo titolare di Lubecca, il quale sposandola, probabilmente lavrebe riscattata dalla sua vita licenziosa; ma il principe moriva di vaiolo alla vigilia del loro matrimonio, lasciando Elisabetta al suo destino.

Divenuta imperatrice, Elisabetta per dare ordine alla successione, aveva fatto venire a Corte il figlio della sorella Anna Petrovna, il quattordicenne duca Karl Peter Urlic di Holstein designandolo come suo successore.

Il ragazzo, era orfano e scarso di doti di corpo e di spirito, per di pi nella sua patria prussiana aveva subito le anghere del suo crudele istitutore Brmmer che per punizione lo frustava a sangue, lo legava al letto, gli toglieva i pasti, lo ingiuriava nella maniera pi villana; Brmmer lo aveva accompagnato alla Corte di Elisabetta e gli inculcava il pi profondo disprezzo per la Russia e il popolo russo;.

Elisabetta, allibita per la mancanza di conoscvenze del ragazzo, licenz Brmmer e lo sostitu con laccademico tedesco Jacob von Sthlin il quale, resosi conto delle deficenze dellallievo, incapace di capire cose astratte, cerc di utilizzare un metodo pi adatto alle sue capacit, divertenti e intuitive.

Ma tutti i tentativi di familiarizzarlo con la lingua e la religione russa fallirono; il ragazzo raggiunti i diciassette anni, scosso da diverse malattie era mentalmente immaturo.

Era invece entusiasta di Federico di Prussia il Grande e giocava con i soldatini di legno e di piombo e con la uniforme di gala di generale, con la servit di Corte in uniforme, nella sua stanza, si esercitava con i soldatini e con delle cordicelle si simulavano gli spari di fucili: un ratto aveva osato mangiargli due soldatini di farina, il ratto fu processato e impiccato seguendo tutta la procedura legale.

Le sue osservazioni e ordini ferivano i russi e Pietro si era attirato lodio generale; Elisabetta, disperata nel vedere a chi sarebbe toccata la sua corona, decise di farlo sposare e aveva invitato a Corte la principessa dAnhalt Holstein, sorella del suo fidanzato deceduto, principe di Holstein, con la figlia Sophie-Augusta Friedericke von Anhalt-Zerbst, accompagnando linvito con la somma di diecimila rubli, per le spese di viaggio.

Sophie aveva sedici anni (nata nel 1729), piccola di statura, aveva gli occhi che in base ai riflessi andavano dallo champagne al blu, e aveva bei capelli e bei denti e labitudine di portare la testa alta, per correggere la sua statura, che le dava un bel portamento. Pietro dopo pochi giorni le fece subito capire che non gli piaceva e lavrebbe sposata solo perch lo desiderava limperatrice.

Sophie aveva avuto una istitutrice francese e, abituata a leggere molto e con intelligenza, era gi intellettualmente matura e preparata per affrontare i disagi che le creava il futuro sposo, pur di diventare un giorno imperatrice; si adoper in modo da conciliarsi le simpatie dellimperatrice e dei russi che frequentavano il palazzo, attenta alleffetto che produceva il suo fare o non fare, come si comporter quando diventer imperatrice.

Si era impegnata a studiare il russo e pur conservando laccento straniero, si accorse che nel pronunciare epressioni russe caratteristiche, faceva buona impressione sugli ascoltatori: cos la piccola Sophie imparava a recitare ed era accorta ad osservarne gli effetti che produceva!

Durante i preparativi delle nozze i due sposi andarono in pellegrinaggio a Kiev e al ritorno Pietro ebbe un attacco di vaiolo che lo rese contraffatto e disgustoso; Sophie di fronte a questa terribile metamorfosi quando lo vide dopo la malatia, ne era rimasta colpita e inorridita, ma salv le apparenze abbracciandolo; tornata nel suo appartamento prima di riprendere i sensi, rimase per tre ore tramortita; ci per non le imped di accettare le nozze.

Pietro a sua volta con questo cambiamento fisico ne fu tanto scosso da non riprendersi ed egli stesso preso da avversione, con Sophie si comportava freddamente; ambedue per un certo periodo riuscirono a salvare le apparenz; cessata la dissimulazione, tra i due giovani sposi subentr lindifferenza, che non sfugg agli occhi dei cortigiani. Limperatrice aveva dato al granduca il palazzo di Oranienbaum che era appartenuto a Mensikov e che durante la bella stagione gli permetteva di lasciare Pietroburgo dove viveva come un prigioniero di Stato, piuttosto che come erede al trono.

Sophie si era improvvisamente e gravemente ammalata e la madre voleva chiamare un pastore luterano, ma lei, luterana, chiese un prete greco-ortodosso e cos avvenne la sua conversione e sposando Pietro (1745) prese il nome di Caterina Andreevna. Con il matrimonio i due seguivano le proprie occupazioni; mentre Pietro si tratteneva in compagnia dei suoi cortigiani e servitori tedeschi per giocare con i soldatini, Caterina sviluppava il suo intelletto leggendo Plutarco, le opere di Montesquieu e Voltaire e seguendo lEnciclopedie che si pubblicava in Francia, volume per volume, arricchendo il suo sapere con il Dictionaire historique et critique di Bayle, da essere poi in grado di mantenere la corrispondenza con gli Enciclopedisti francesi e di scrivere le Istruzioni (*) - non curandosi dei maltrattamenti dello sposo che la minacciava e probabilmente la picchiava.

Lei interrompeva gli studi con intere giornate passate a cavallo e a caccia di anitre ... e dopo otto anni di casto matrimonio (era ancora granduchessa), scopriva i piaceri del sesso ai quali la iniziava il distinto ciambellano di Corte (unico degli amanti di Caterina appartenente a famiglia di vecchia nobilt), Serghiei Vasilevic Soltykov (come raccontano storici, riferisce Gitermann, che non avevano niente di pi serio da indagare; e noi, a cui, pi delle guerre, piace laccentuata sensualit delle donne di potere, per non essere accomunati a costoro, lo scriviamo tra parentesi; ne avevano contati ventuno, dei quali indicheremo solo quelli che emergeranno dagli avvenimenti ai quali faremo riferimento).

Caterina quando aveva iniziato il suo rapporto con Soltykov era vergine e non faceva ricorso ad alcuna precauzione; il motivo della sua verginit era dovuto a una imperfezione sessuale del granduca; egli si era dato agli eccessi della tavola e una sera che tra commensali si parlava dei piaceri del sesso, Pietro surriscaldato dal vino si era lamentato di non poterli godere in quanto lo affliggeva un difetto che gli dava dolore e gli impediva il rapporto.

Sergej Soltykov, a tavola con gli altri intimi, gli suggeriva di ricorrere allintervento praticato dagli ebrei (la circoncisione) che gli avrebbe permesso di provare il piacere che provavano loro: ma il granduca mostr una certa ripugnanza; i commensali appoggiavano Soltykov e una sera che Pietro aveva ecceduto nel bere e si era assopito essi ripresero largomento sui piaceri dellamore e il granduca che li aveva sentiti, si rammaricava di non poter provare quello stesso piacere; allora, tutti i commensali si gettarono in ginocchio e lo scongiurarono di seguire il consiglio di Soltykov; Pietro sembrava scosso e pronunci qualche parola di assenso; i cortigiani avevano preparato ogni cosa (compresa lapprovazione della zarina Elisabetta, informata di tutto) e fecero emtrare il famoso medico Boerhave con un abile chirurgo che esegu lintervento ben riuscito; Elisabetta informata, ne fu tanto soddisfatta da regalare a Soltykow un magnifico diamante.

I cortigiani maligni incominciarono a subodorare qualcosa sul rapporto di Soltykow e Caterina che a fine estate di quellanno (1754), nel mese di ottobre, partoriva il figlio Paolo, la cui patenit era da attrbuire a Soltykov e tutti i dubbi avanzati da qualche storico non potevano essere che infondati.

Per di pi, la zarina Elisabetta che aveva capito come stavano le cose, pur essendo, come abbiamo visto, per proprio conto piuttosto dissoluta, era rigida sulla morale che gli altri dovevano osservare, provvide subito a mandar via dalla corte Soltykov mandandolo in missione diplomatica a Stoccolma e quando stava per rientare a Pietroburgo, mandava un corriere, con lordine di recarsi ad Amburgo come ministro plenipotenziario.

 

 

IL c.d. CODICE OVVERO ISTRUZIONI PER IL CODICE

 

*) Caterina aveva avuto una abbondante produzione letteraria; aveva infatti scritto numerose opere drammatiche, articoli, riviste, schizzi satirici, racconti morali, drammi storici, ricerche storiche, oltre alla brillante corrispondenza con un notevole numero di personaggi russi e stranieri e alla notevole attivit legislativa.

Il problema di un Codice era emerso in quanto (DAbrantes): I giudici non erano pagati e commettevano ogni sorta di vessazioni; essi inventavano dei crimini, creando dei colpevoli per ottenere le loro spoglie e trattare il prezzo del loro sangue; l'imperatrice mise ordine in questa parte della amministrazione dell'impero; i giudici furono pagati, il loro avvenire assicurato.

Caterina emanava un ukase per regolare i loro diritti, contenente le Instructions-Itruzioni di un Codice, scritto in francese e stampato in ventimila copie ( ben strano che la Biblioteque Nationale de France ne sia sfornita!) e distribuito in Europa con il plauso di Voltaire, D'Alambert e Diderot, ma, secondo altri (DAbrantes) questo Codice una assurda compilazione, un bizzarro assemblaggio di idee filosofiche e nessun risultato che possa efficacemente servire alla vera gloria dell'impero.

In esso Caterina riportava brani dell Esprit des lois di Montesquieau (che chiamava il suo libro di preghiere), Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria, delle Istitutions politiques di Jakob Friederik von Bielfield, il De jus natura et gentium di Samuel von Pufendorf, il De jure bellis et pacis di Grozio.

Lei era ben consapevole che solo una piccola parte potesse passare come prodotto del suo pensiero e per questo scribveva a DAlambert Io, per il bene del mio impero, abbia saccheggiato il presidente Montesquieu, senza nominarlo. Se egli dallaltro mondo vede il mio lavoro, spero che mi vorr perdonare questo plagio, in considerazione del beneficio che ne verr a venti milioni di uomini. Egli am tanto lumanit, che non giudicher meschinamente. La sua opera il mio libro di preghiere.

Queste altre Instructions (trovate presso la Biblioteque National de France) erano per leducazione dei due nipoti, Alessandro e Costantino, pi esattamente: Instructions de S.M. limperatrice Catherine II a son altesse le marechal prince de Soltykoff charg par elle de prsidre leducatione des gran-duchs Alexandre et Constatin. Il testo stampaato da Neulan nel 1821 porta: Accompagn de plusieurs pices y relatives et dune esquisse sur la vie du prince Nicolas Soltykoff),

 

 

 

PRIMI AMANTI DI

CATERINA E

OSSERVAZIONI SU

POTEMKIN

 

 

M

andato via Soltykov dalla Corte, Caterina non si perdette danimo e lo sostitu con lelegante conte Stanislav Poniatowski (*), appena giunto a Pietroburgo (1755), al quale in seguito Caterina, divenuta imperatrice gli assegner il trono di Polonia (*), che Stanislav perdette per incapacit; come amante fu sostituito da Gregorj Orloff al quale fu associato, nelle funzioni particolari, il fratello Alexis.

A sessantadue anni Caterina non aveva perso la sua carica erotica e il suo ultimo amante era stato Platon Zoubov di venticinque anni che lei amava trattare come un figlio e gli si era attaccata quasi morbosamente; costui era piuttosto evoluto nelle pratiche sessuali e aveva coinvolto due suoi amici, Valerien e un altro giovane Soltykov, Pierre, i quali le avevano rinnovato le festicciole orgiastiche in ricordo di quelle che limperatrice aveva avuto ai tempi dei fratelli Orlov (Masson).

Caterina per questi amanti-favoriti, aveva fissato delle regole: Infatti, dopo che limperatrice aveva fatto la sua scelta, il favorito era subito creato aiutante di campo generale, in modo da poterla accompagnare dappertutto e gli veniva assegnato un appartamento che si trovava sotto quello dellimperatrice, comunicante col suo per mezzo di una scalinata nascosta.

Il primo giorno della presa in servizio il favorito riceveva un regalo di centomila rubli e ogni mese ne trovava dodicimila sulla sua toilette. Il maresciallo della Corte era incaricato di tener pronta una tavola con ventiquattro coperti e provvedere a tutte le spese correnti del favorito, il quale era obbligato ad accompagnarla dappertutto; egli non poteva uscire dal palazzo senza chiedere il permesso; n poteva avere rapporti con altre donne allinfuori di Caterina e se andava a cena da qualcuno dei suoi amici, la padrona non poteva rimanere in casa e doveva andar via.

Queste storie amorose avevano inizio con una cena; quando Caterina posava i suoi occhi su qualcuno, questo era invitato a cena; dalla conversazione Caterina capiva se fosse allaltezza della situazione e di ci era avvertita la confidente del momento che comunicava il responso.

Una volta fatta la scelta la mattina seguente il favorito riceveva la visita del medico di Corte che accertava il suo stato di salute; dopo questa visita egli accompagnava limperatrice allErmitage dove prendeva possesso dellappartamento (Castera ,Vie de Catherine, Paris 1797).

Queste formalit ebbero inizio con Potemkin, e da quel momento furono sempre osservate: quando la storia finiva, il favorito riceveva lordine di fare un viaggio con lindicazione della destinazione; nel posto in cui si recava trovava ricompense degne dellimperatrice.

Tra i tanti amanti avuti da Caterina, Grigorij Alexksandrovic Potemkin (1739-1791), il quinto, era probabilmente lunico che lei avesse amato; egli aveva tutto nelle sue mani: la Corte, larmata, la flotta, lintero impero gli era sottomesso; nominava i ministri, i generali, i favoriti e li dismetteva a suo gradimento; dominava limperatrice, dettava le sue volont con alterigia, ma sembrava nello stesso tempo di non respirare per servirla e il suo credito riceveva nuova forza.

Non possiamo nascondere che personaggi di questo livello lasciano allibiti chi si trova a descriverli, per la forte personalit da cui erano avvolti, che li rendeva eccezionali e straordinari; e noi nella modestia del nostro essere, ne rimaniamo incamtati e affascinati.

Sono questi i personaggi che servendo i loro monarchi, fortunati per averli avuti per servirli, pensiamo a un Carlomagno, a Luigi XIV, a Elisabetta dInghilterra e alla stessa Caterina II, mentre non mettiamo nel novero Pietro il Grande che era stato una eccezione ... per aver oscurato i suoi collaboratori facendo tutto da s, ma aveva avuto dei buoni esecutori che realizzavano le sue idee (ndr.).

Di Potemkin il principe di Ligne (riferisce Capefigue) aveva detto che: Sono personaggi che alla loro morte sono difficili da rimpiazzare per la loro bella e facile intelligenza, il genio della Russia: Qual dunque la loro magia? La genialit, lo spirito naturale, una memoria eccellente, lelevazione della loro anima, della malizia senza cattiveria, della scaltrezza senza astuzia, una grande generosit nelle ricompense, molto tatto, il talento nellintuizione e chi lo pu sapere; e infine una perfetta conoscenza degli uomini. Si pu dire che alla sua morte Caterina aveva perso qualcosa del suo prestigio e della sua grandezza. Potemkin era stato luomo della ambizioni della Russia del XVIII secolo.

La Russia in quel periodo aveva un vicino scomodo, Federico il Grande, smanioso di conquiste, dal quale la zarina Elisabetta si era cautelata con un trattato stipulato allinizio della Guerra dei sette anni (1756), con limperatrice Maria Teresa dAustria; la Russia aveva un buon esercito, con alcuni gravi difetti: da un lato i soldati erano i servi della gleba i quali erano abituati alla discipline con i loro padroni e non avevano grandi pretese alimentari per cui il loro nutrimento era a buon mercato; gli ufficiali erano i nobili padroni feudali, dai quali i soldati ricevevano i comandi, come nella vita civile.

Uno degli inconvenienti era costituito dai bagagli che i nobili ufficiali trasportavano per le loro comodit, che appesantivano e rallentavano notevolmente i movimenti dellesercito: si trattava di migliaia di carri, il maresciallo Stepan Apraskin con un esercito di 83mila uomini, portava dietro un carico di seimila carri (questa cifra era di poco superiore alla norma che era di cinquemila carri dellesercito di Carlo XII di Svezia) e il suo successore V.V. Fermor, con un esercito pi piccolo ne contava trentamila (cifra ripetutamente controllata! ndr.), con enormi problemi di foraggio per i cavalli (il loro numero doveva essere sproporzionato se per i carri si contano un cavallo per carro se non erano due! ndr.), ai quali erano da aggiungere quelli dei soldati che ne avevano due, di cui uno di riserva.

Allesercito si aggingeva la partecipazione dei liberi cosacchi (che avevano il loro comando Siec e la scuola di guerra nellisola di Choritza, in territorio ucraino, ma cambiava spesso sede), i quali ricevevano un soldo mensile di dieci rubli e per antica tradizione eleggevano i loro comandanti (il Consiglio dei Capi costituiva il Rada), per i loro ardimentosi attacchi, per le devastazioni e la loro ferocia godevano presso i nemici di una spaventosa reputazione.

 

 

 

 

*) Poniatoski veniva eletto re nella Dieta tenutasi a Varsavia (1764) prendendo il nome di Stefano-Augusto, ma il suo regno fu contrassegnato da rivolte e da un tentativo di assasinio in quanto egli in Polonia voleva porre in essere la tolleranza con le altre due relogioni, lortodossa e la protestante, volendo fosse concessa libert di culto ai non cristiani e che fpssero ammessi a ricoprire cariche pubbliche, come gli altri cittadini cristian. I rivoltosi si riunirono in una Confederazione, commettendo ogni sorta di crudelt; il re Stefano e il Senato si rivolsero alla imperatrice Caterina che mand lesercito e fu ristabilito lordine; ma vi fu un seguito in quanto i rivoltosi (cattolici) si rivolsero alla Porta a Costantinopoli lamentando che la Russia era entrata nel regno polacco a mano armata, contro il tenore dei trattati ... chiedendo ai turchi di proteggerli! Per di pi, nel 1771 stava per essere assassinato e rimase solo ferito e nellanno succeassivo (1772) la Russia, la Prussia e lAustria si spartirono la Polonia alla quale Stefano si era inutilmente opposto, ma molti polaccchi sospettavano che la favorisse segretamente; Stefano infine abdicava nel 1795 e moriva lanno seguente (1796).

Da Poniatovski Caterina aveva avuto una a bambina, Anna (1764), morta appena nata.

 

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Illustrazione di A. M. Gherasimov

 

 

I COSACCHI

NELLA DESCRIZONE DI

NIKOLAI GOGOL

 

 

I

l libro di Nikolai Gogol, Taras Bulba (illustrato della Mondatori dal quale abbiamo preso, la riproduzione che pubblichiamo, Ed. 1959), dedicato ai cosacchi (*), pi che romanzo considerato un poema epico (Giorgio Kraisky) dal quale abbiamo preso la descrizione che ne fa Gogol.

Gogol racconta che abitavano la parte meridionale della Russia devastata dalle incurrsioni dei mongoli del XVmo secolo contro i quali una fiammata violenta aveva investito lo spirito slavo dei vecchi tempi e si era formato il cosacchismo, quel vasto, irresistibile slancio della natura russa, che aveva creato i cosacchi, che si erano stanziati sulle piagge scoscese lungo i corsi dei fiumi (Don e Dniepr); Saporag era il loro Stato franco e libera repubblica militare che i cosacchi avevano creato al di l delle rapide del Dniepr; il loro numero non si conosceva e quando il sultano turco voleva sapere quanti fossero, gli fu risposto: Chi lo sa, da noi sono sparsi su tutte le steppe scto bajrak to kosak ovunque sia un piccolo rialzo di terreno, c un cosacco.

Dio vi conceda (nei cosacchi, come nei contadini russi era molto accentuato il senso religioso ndr) di essere sempre fortunati, che possiate battere gli infedeli, battere i turchi e battere i tatari (**); e quamdo i ljachi (momignolo spregiativo con cui si designavano i polacchi) cominciassero a fare qualcosa contro la fede, battere anche i ljachi.

Erano sotto il comando degli ataman, e seelti tra gli stessi cosacchi che trasformavano i campi trincerati e le borgate di capanne in reggimenti e regolari circoscrizioni militari.

Non era un corpo di esercito permanente, ma in caso di guerra, riscuotendo dal re solo un ducato di soldo, in due settimane si adunava un tale contingente di truppe, quale non sarebbe stato in grado di raccogliere qualsiasi reclutamento di leva.

Finita la spedizione, il guerriero si ritirava nei campi, nei prati e nei valichi del Dniepr, dedicandosi alla pesca, al commercio; fabbricava birra ed era libero cosacco. Non cera un mestiere che un cosacco non conoscesse; distillare lacquavite, allestire un barroccio, fabbricare la polvere per un fucile, impiantare unofficina di magnano (fabbro) o da falegnamee per giunta scorazzare alla impazzata, bere e cioncare era per lui un fardello leggero.

Oltre ai cosacchi iscritti al servizio che si consideravano obbligati a presentarsi in tempo di guerra, era possibile, in qualsiasi tempo e in caso di necessit, raccogliere intere masse di cavalleria volontaria, bastava che gli esaul (capitani cosacchi) andassero per mercati e per piazze di tutti i borghi, villaggi, e gridassero Ol, voi altri, , birrai, acquavitai! Basta a cuocere la birra e dondolarvi attorno alla stufa e nutrire le mosche col vostro corpo ingrassato! Avanti a guadagnarvi la gloria dei cavalierie, lonore. Voi aratori, mietitori di granturco, pastori di pecore, donanioli! Basta andar dietro allaratro e imbrattarvi di terra gli stivali gialli e stare attorno alle donne e perdere la vostra forza cavalleresca! E tempo di acquistare la gloria dei cosacchi. E questa parole erano scintille cadute su un pezzo di legno secco. Laratore rompeva il suo aratro, i fabbricanti di birra e di acquavite fracassavano i caratelli, lartigiano e il mercante mandavano al diavolo il mestiere e la bottega, rompevano in casa le pentole e a qualunque costo montavano a cavallo: in una parola il carattere russo ebbe in quel tempo un potente e largo slancio, una grande vigorosa espressione.

Il comando era afffidato al voivoda (governatore e capo delle truppe). Tra i cosacchi si distinguevano i saporigini che erano i giovani che non ancora avevano ricevuto il battesimo di fuoco.

Allora tutto il Mezzogiorno era una distesa che si estendeva fino al Mar Nero (Nuova Russia); era tutta una terra vergine, verde, dalla vegetazione selvaggia, non segnata dallaratro; soltanto i cavalli, nascondendosi in essa come in una selva, la calpestavano: non poteva esistere in natura niente di pi bello, tutta la superficie della terra si presentava come un oceano verde oro in cui sprizzzavano milioni di fiori variopinti:- Che il diavolo vi porti, o steppe, come siete belle!

Lomicidio tra i cosacchi era punito seppellendo vivo in una fossa lomicida e sopra di lui si metteva la bara con lucciso. Fin qui la descrizione di Gogol.

I cosacchi erano probabilmente i resti mescolati di popolazioni che avevano occupato i vasti territori tra il Volga, il Tanais (Don) e il Mar Nero e il Borysthene (Dniepr), popolaaioni conosciute negli annali moscoviti come khosari e peceneghi, eterni nemici dei principi di Kiev (lantica capitale della Russia e questa inizialmente limitata alla Ucraina stessa in seguito considerata Piccola Russia), comunque di origine slava.

Batti-khan e i mongoli li massacrarono al loro passaggio, tuttavia quelli che rimasero si mescolarono ai tatari verso il XIII secolo e condivisero le sorti dei russi asserviti dagli stessi conquistatori e senza dubbio durante questa lunga e crudele epoca familiarizzarono con la lingua russo-slava; dopo lespulsione dei mongoli di cui avevano assorbito molte delle loro abitudini, rimasero nelle steppe creando una specie di repubblica democratica e militare che form una barriera tra la Russia e i tatari nogais, divenuti pericolosi per i khan della Crimea e gli zar di Mosca .

Verso la fine del 600 i cosacchi ucraini riconobbero la sovranit della Polonia e i cosacchi del Don-Tanais e quelli delle trib che abitavano la riva destra del Borysthene-Dniepr si sottomisero alla Russia, quelli del Volga e dello Yaik rimasero ancora liberi. (C.F.P. Masson, Memoires scrtes sur la Russie de Catherine II, Paris. 1859).

I cosacchi erano davvero tanti e prendevano il nome dai vari territori che occupavano; su di loro ebbero influenza i re polacchi in quanto la nobilt polacca nella quale era diffuso un lusso sontuoso, assumeva come cacciatori e falconieri i cosacchi russi che abituandosi al modo di vivere dei loro padroni, disgustavano i loro commilitoni che li consideravano valletti dei signori polacchi.

Quando i polacchi vollero ridurre in servit i cosaccchi dellUcraina, essi abbandonarono il paese e si recarono in un posto isolato nella contrada delle cateratte del Borysthene-Dniepr che fu denominato Setcha e presero il nome di Zaporoski o Zaporavi, comandati da un atman; le loro case erano con le porte senza chiavi in quanto i ladri finivano attaccati a un palo con un fiasco di acquavite e una mazza e chiunque passasse beneva un poco di quel liquore e ne dava anche al ladro, ma poi lo colpiva anche con un colpo di mazza; il castigo durava fino alla restituzione del furto; alle punizioni provvedevano i magistrati nominati in assemblea.

Inizialmente i cosacchi vivevano di caccia e pesca e costituivano una barriera contro i tatari della Crimea, ma quando incominciarono a coltivare i campi di cui si appropriavano e i russi si lamentavano che gli toglievano la terra, furono mandati dei commissari per esaminare la questioe, dando ragione ai russi.

I cosacchi quindi, mandarono una delegazione allimperatrice Caterina, a capo della quale era un vecchio di settantanni il quale le disse: - Madre; veniamo a chiederti giustizia; alcuni dei tuoi sudditi vogliono toglierci la terra che coltiviamo, considera che possiamo unirci ai tatari nostri fratelli; limperatrice che aveva bisogno di loro, rispose che potevano contare sulla sua giustizia.

Ma qualche tempo dopo, essendo scoppiata la guerra tra russi e turchi e dovendo le truppe russe recarsi in Crimea, essendo prive di mezzi di trasporto e di viveri, credettero di poterli esigere dai cosacchi e si rivolsero0 allatman che si dicceva possedesse centomila cavalli di razza tatara e turca e due milioni di rubli, il quale rifiut sia i cavalli che il denaro.

Latman fu arrestato come ribelle che aveva intelligenza con i tatari del Kuban e con i cosacchi che sostenevano Pugascev (che si faceva passare per Pietro III, v. sotto); per questo motivo i cosacchi Zaporavi si rivoltarono contro i russi e mandarono una deputazione da Caterina, la quale, avendo bisogno di loro, non prese nessun porovvedimento punitivo; ma, finita la guerra, fu mandato lesercito con il generale Tekeli che si impadroniva della Setcha e la distruggeva (1774).

Nei paragrafi seguenti parliamoo di alcuni dei grandi capi cosacchi e delle loro ribellioni.

 

 

 

*) Taras Bulba aveva partecipato con altri capi cosacchi ucraini del Don, come Kosinskij, Nalivaij ed altri, alle ribellioni contro i polacchi; la causa del conflito era determinata dalla circostanza che gli aristocratici polacchi o russi polonizzati, praticvano una politica di colonizzazione per piegare la resistenza della martoriata popolazione ucraina, sotto il giogo della servit della gleba e di mungerla finanziariamente; una parte dei cosacchi oppose resistenza a questi tentativi di asservimento; altri si arruolavano come mercenari dei polacchi e ricevendo terre in beneficio, si allontanavano dalle tradizioni cosacche.

I polacchi, per non attirare su di s lodio degli oppressi, si servivano di amministratori ebrei dai quali facevano risuotere le imposte o tributi e i diritti ecclesiastici.

Nel 1638 truppe polacche inflissero ai cosacchi una grave sconfitta; dopo aver occupato il paese e soppressa la loro autonomia, un gran numero di essi furono mandati al patibolo e quelli che rimasero furono ridotti a una misera esistenza.

**) Il nome era tataro ma gli occidentali li identificavano con i diavoli infernali del Tartaro e li chiamavano tartari.

 

 

 

LE RIBERLLIONI

DEI CAPI COSACCHI:

 

STEPANOVIC MAZEPPA

 

(nella trascrizione dei termini e nomi russi si sono

usate le lettere dellalfabeto italiano senza i vari accenti )

 

 

L

a storia di Ivan Stepanovic Mazeppa o Mazepa, (1639/1645-1709?), era stata cos originale da essere divenuta leggendaria e aver ispirato opere letterarie (Byron, e Victor Hugo), drammi (Juliusz Slowacki e Poltava di Puskin) e musicali (Chaikoskj e Listz con critica al suo poema sinfonico da parte di Debussy: si veda il prezioso Dizionario delle Opere di Bompiani).

La leggenda era nata dal fatto che Mazeppa, giovane e bello, aveva successo con le donne e tra le sue avventure amorose era incappato in un marito geloso che si era vendicato facendolo denudare e, legato su un cavallo indomito, lo aveva lasciato correrere allimpazzata per la campagna; Mazeppa fu trovato mezzo morto dai cosacchi che lo portarono in Ucraina dove lo curarono e lui una volta guarito, rimase con loro.

Secondo gli usi del tempo, i figli dei nobili facevano i paggi presso la Corte dei re (v. in Articoli, Corone, blasoni e nobilt) e Mazeppa, nato da famiglia nobile in Podolia (Ucraina, considerata Piccola Russia), aveva fatto il paggio presso la Corte del re di Polonia Gian Casimiro V.

Tralasciando altre storie di seduzione come quella della moglie del voivoda, marito geloso di Amelia, che doveva sopportare lamore del figliastro (che si era scontrato in un duello con Mazeppa), nei confronti della matrigna; di Amelia se nera innamorato anche il re; Mazeppa aveva saputo che il re voleva rapirla e volendo mandare a monte il rapimento, si era nascosto nellalcova; sorpreso dal voivoda che lo riteneva amante della moglie, gli costruiva intorno un muro, seppellendolo vivo ... ma sar il re a liberarlo e il voivoda per punizione condannato ad esser legato su un cavallo infuriato che lo ridurr in fin di vita.

Mazeppa, stando con in cosacchi, era divenuto aiutante di campo dellatman Ivan Samoilovitz e quando questo fu deposto e mandato a Mosca per tradimento, i cosacchi lo elessero atman.

Mazeppa aveva una segreta avversione per Pietro I di Russia e molta stima per Carlo XII di Svezia e per ventanni aveva dissimulato questi suoi sentimenti pur avendo ricevuto da Pietro I, la Croce di S. Andrea e il grado di consigliere privato dello zar, per aver reso servigi alla Russia, specialmente allassedio di Azof.

Egli aspettava comunque loccasione favorevole per rendersi indipendente; era generoso di liberalit verso i suoi e molto religioso, provvedeva alla fondazione di chiese.

Aveva accordi segreti con il re di Svezia in base ai quali nel caso il re fosse entrato in Ucraina unendosi ai cosacchi, lo avrebbe rifornito di viveri e munizioni; un cosacco di nome Kochub, lo aveva tradito presso lo zar, il quale per non gli aveva creduto e consegnato il delatore a Mazeppa, fu ucciso a colpi di martello, secondo lusanza cosacca riservata ai traditori.

Mazeppa sognava una republica cosacca indipendente e in quel periodo gli svedesi e i polacchi avevano tentato di metterlo a capo di una insurrezione contro Mosca; ma Mazeppa non aveva accettato per poter continuare a fare il doppio gioco, e mentre aveva dato allo zar Pietro I la sicurezza della sua lealt, aveva instaurato (1706) rapporti con il re di Polonia, Stanislaw Lescynski; questo suo tradimento era stato denunciato allo zar che non aveva prestato fede allaccusa; denunciato una seconda volta, la scamp anche questa volta, facendo mandare al patibolo i suoi due accusatori.

Quando Carlo XII di Svezia invadeva lUcraina, Mazeppa gli aveva dato assicurazione che avrebbe messo a sua disposizione un esercito di trentamila uomini.

Il principe Mensikov aveva scritto allo zar che Mazeppa lo stava tradendo, lo zar ne era rimasto sorpreso, ma sapendo che la popolazione ucraina si sentiva angustiata dai cosacchi, aveva emanato un manifesto in cui accusava Mazeppa di apostasia della religione ortodossa e oppressione della Piccola Russia (Ucraina); Mazeppa a sua volta emetteva un manifesto in cui accusava lo zar di tirannide e affermava che solo il re di Svezia poteva preservare la Piccola Russia dalla devastazioe e dalla privazione dei suoi diritti.

Sebbene questa propaganda non fosse stata accolta dai cosacchi, Mazeppa quando si era recato da Carlo XII, era riuscito a portare con s solo tremila cavalieri invece dei trentamila promessi; lo zar, dal suo canto aveva dato a Mensikov lincarico di occupare la sua residenza, che si trovava nella citt di Baturin.

Il principe recatosi a Baturin, dopo aver preso il tesoro di Mazeppa e aver impiccato, impalato e arrotato molti dei suoi seguaci, rase al suolo la citt (1708), bruciando i magazzini colmi di viveri preparati per gli svedesi.

Mazeppa era invecchiato ed era stato sostituito da un nuovo atman, Giovanni Skoropdjhi; dopo qualche anno dalla battaglia di Poltava nella quale aveva combattuto per il re di Svezia, moriva allet di settantanni (come scrive Voltaire nel suo Charles XII roi de Sude senza indicare alcuna data).

Linverno dellanno successivo (1709) fu il pi freddo di tutto il secolo, tanto che gli uccelli cadevano morti al suolo, e tra i due eserciti vi era stata una tregua di breve durata e i combattimenti ripresero a febbraio; gli Svedesi subirono numerose perdite, con i medici militari impegnati ad amputare le membra congelate e la perdita di cavalli fu tale, che essi potettero tenere solo quattro cannoni.

Carlo XII nella prinavera ebbe lidea di assediare la citt di Poltava sul Vorskla, centro del commercio dei cosacchi Zaporavi, contro il parere dei suoi consiglieri, in quanto privo di munizioni e cannoni; la citt resistette allassedio che and per le lunghe, mentre Pietro I ebbe il tempo di raccogliere forze sufficienti per affrontare gli svedesi.

A giugno (1709) ebbe luogo la battaglia decisiva con un esercito di settantamila uomini; Pietro I, tra morti e prigionieri, distrusse la met dellessercito svedese e lo stesso re Carlo XII rimase ferito e and a trovare rifugio nella citt turca di Bender ospite del pasci, mentre Pietro I aveva avuto il cappello traforato da una palla di fucile e una ne fu trovata nella sella del suo cavallo e i russi avevano avuto millequattrocentocinquanta morti e tremiladuecento feriti.

Con questa vittoria cessava la posizione di grande potenza acquistata dalla Svezia con Gustavo Adolfo (1594-1632) mentre lEuropa era stata abbagliata dalle vittorie di Carlo XII (1682-1718); la Russia si assicurava lo sbocco sul Baltico e definitivamente il territorio di Pietroburgo (tutto paludi e acquitrini che Pietro I bonificava per costruire la nuova citt); ma le guerre continuarono fino al trattato di pace di Nystad (1721) col quale lo zar si assicurava la Livonia, lEstonia, lIngria, mentre restuituiva alla Svezia la Finlandia e per i territori annessi versava due milioni di talleri.

La Russia divenne a tutti gli effetti una potenza e dalloriginario titolo di granduca di Moscovia, lo zar Pietro il Grande fu riconosciuto dal suo Senato padre della patria e imperatore, titolo successivamente riconosciuto da tutte le altre potenze occidentali.

 

 

 

STENKA RAZIN

IL RIVOLUZIONARIO

PREDONE

 

S

tenka Razin (1630-1671), lesempio di rivoluzionario-predone del quale i contadini conservavano il ricordo di numerose leggende; si proponeva di saccheggiare le localit turche del Mar Nero (1667), non essendovi riuscito, nel risalire il Don, depredava le case di cosacchi ricchi e in unisola del Don fondava una cittadina fortificata Kagaliik, dove si spartiva il bottino ed erano concesse le licenze ai cosacchi che andavano a visitare i parenti.

Presso i cosacchi vi era lusanza in base alla quale, quelli che rimanevano a casa fornissero di vettovaglie quelli che partivano e costoro, quando tornavano li ripagavano con il bottino; impressionati dalla quantit di tesori saccheggiati, erano molti coloro che si schieravano dalla parte di Razin.

Nellimpero russo, come abbiamo visto, vi era una struttura interna non molto solida con una massa di individui di vartia origine che si spostava continuamente: si trattava di contadini spinti a fuggire nelle steppe o nelle foreste a causa del servaggio feudale, dal peso delle prestazioni feudali, dai canoni, dalle estorsioni dei funzionari e dal sadismo dei signori molti di costoro trovavano rifugio presso di lui.

Le autorit di Mosca non avevano subodorato il pericolo e non avevano preso contro di lui alcun provvedimento, ma la sua comunit si ingrandiva fino a costituire una repubblica di predoni che fu divisa in centurie e decurie, di cui egli era lataman; dopo aver costituito un altro campo sul Volga, attaccando navi di passaggio, venne in possesso di una nave che trasportava prigionieri, che fece liberare, mentre si appropriava del carico di merci e cereali trasportati dalle altre; molti dei prigionieri liberati si unirono a Razin che disponeva di trentacinque navi e millecinquecento uomini.

Lo zar Aleksej gli inviava una lettera ammonendolo a desistere dalla ribellione e Razin rispondeva evasivamente; ma giunse a saccheggiare la costa del Dagestan e distruggere la citt di Derbend appartenente allo sci di Persia dove si impossessava della figlia del khan, che divenne sua amante.

Aveva raggiunto Astrakan (1669), da dove improvvisamente scriveva allo zar chiedendo perdono e depositando il suo bunciuk (il bastone di comando dei capi cosacchi, ornato con una coda di cavallo) e tutte le sue bandiere, assicurando che avrebbe consegnato anche i cannoni, di cui era provvisto e liberato i prigionieri.

Durante un viaggio di piacere sul Volga, afferrata la pricipessa sua amante, piena di gioielli la gett in acqua, gridando: Prendi, madre (il nome in russo del fiume femminile) Volga . Tu mi hai dato argento e oro e ricchezze di ogni specie e mi hai coperto di onore e gloria e io non ti avevo ancora ringraziato.

Quando giunse il decreto di grazia dello zar (1660) non lo accett, rifiutando qualsiasi riconciliazione, ma, lanno sguente Razin fu fatto prigioniero da cosacchi fedeli al governo; sopport le pi orribili torture senza che avessero potuto strappargli alcuna dichiarazione; mor (1671) squartato, come aveva disposto la sentenza di codanna (Gitermann).

 

 

IL POCO AMATO

E TEMUTO

ERMELJAN PUGASCEV

 

 

E

rmeljan Pugascev (leggi Pugasceff, 1740-1775) che vediamo riprodotto in un ritratto anonimo, dai tipici caratteri somatici del contadino russo, era un poco amato e temuto cosacco del Don, analfafabeta, dotato di ammirevole sangue freddo; allinizio della sua rivolta (1772) si faceva passare per il defunto (1762) Pietro III, pur non avendo alcuna somiglianza con lo sfortunato marito di Caterina II, del quale si raccontava la leggenda che intendesse abolire la servit.

La rivolta prese vita tra i cosacchi del fiume Jaik (che Caterina per cancellare il ricordo della pugaceviscina (il sogno di Pugascev), aveva poi ribattezzato Ural, alla quale, nel suo propagarsi, aderirono contadini, operai e cosacchi poveri (*).

Nellimpero russo, come gi abbiamo detto, vi era una struttura interna non molto solida con una massa di individui di varia origine che si spostava continuamente: si trattava di contadini spinti a fuggire nelle steppe o nelle foreste a causa del servaggio feudale, dal peso delle prestazioni feudali, dai canoni, dalle estorsioni dei funzionari e dal sadismo dei signori.

In proposito si era venuti a conoscenza del sadismo di una nobile dama, Darja Soltykova, attraverso il processo a cui era stata sottoposta.

Essa infliggeva personalmente torture ai servi e alle serve, con tenaglie arroventate, acqua bollente e faceva frustare (**) i suoi dipendenti, tra cui donne incinte, nobilt; condannata ad essere chiusa in convento, ci non le imped di avere un soldato come amante (Gitermann). Mentre di una principessa Kozlovsky si diceva che faceva frustare i suoi servi, nudi e legati, da ragazze, ai genitali.

Di rivolte di cosacchi, contadini e operai (descritte da Andrej Bolotov), come abbiamo visto, ve nerano state ben altre; nella parte meridionale della Russia si era formato un proletariato cosacco (golitba, popolo povero, nudo), dal quale si reclutavano bande di predoni e pirati che si aggiravano intorno al Mar Nero, ma dopo che i turchi avevano costruito la fortezza di Azov (1660) e sbarrato la foce del Don con catene da riva a riva, questi cosacchi erano stai costretti a trasferirisi verso il mar Caspio sulle rive del Volga.

Allodio di classe dei contadini per i signori feudali, si mescolava il malcontento dei lavoratori delle miniere e delle popolazioni locali (tatari, mordvini, cinvasci e soprattutto baschkiri) che erano stati spogliati delle loro terre; il malcontento serpeggiava anche, come detto, tra i cosacchi poveri.

Ma lanno successivo i rivoltosi risalendo lo Jiaik ottennero un successo; Pugascev intendeva portare la rivolta al centro dellimpero e con i suoi appelli e proclami vedeva accorrere una gran quantit di servi, operai degli Urali e baskiri (di religione musulmana): la parola dordine era morte ai nobili, abolizione della servit, tolleranza religiosa.

I cosacchi, come abbiamo visto, e i contadini erano molto legati alla religione e Pugascev c i cosacchi dello Jaik appartenevano alla setta dei Vecchi credenti; Pugascev sapeva toccare i sentimenti degli umili e oppressi, prospettando un mondo in cui avrebbe regnato luguaglianza e la felicit; sconfitti (1774) dalle truppe del principe Golicyn, molti rivoltosi continuarono, raggiungendo e conquistando la citt di Kazan ma furono a loro volta raggiunti dalle truppe imperiali e messi in rotta; Pugascev fugg con alcuni compagni ma fu tradito e consegnato ai russi che lo decapitarono assieme a tre seguaci (1775) (***).

 

 

*) Storia Universale, Utet.

**) Luso della frusta in Russia era prevista anche allinterno delle famiglie; nel Domostroj, trattato russo del XVI sec. sul modo di governare la famiglia e la casa, citato da Turgenev nel romanzo Padri e figli, al padrone di casa era riconsiosciuto il diritto di castigare con la frusta moglie e figli.

***) Lineamenti di Storia dellURSS a cura di N. Nosov, R. Ganelin e D. Lichacev Ed.1980)

 

LA RIVOLTA

DI CATERINA II

CONTRO PIETRO III

E LA

SUA ELIMINAZIONE

 

 

A

biamo visto quale disastrosa personalit fosse venuta fuori dalla educazione impartita al granduca Pietro; alla morte di Elisabetta, salito frettolosamente sul trono col nome di Pietro III, fece ritirare lesercito dai territori occupati in Prussia: per questa decisione, gli ufficiali se ne senrirono offesi, i soldati mormoravano ma Federico felice scriveva Limperatore russo un uomo divino al quale io debbo erigere altari.

Ci che meraviglia che nonostante fosse ritenuto mentalmente disagiato, non appena salito al trono egli aveva assunto con lucidit le redini del potere, assumendo iniziative che non potevano essere considerate da poco, anche se costituivano dei passi indietro rispetto a provvedimenti presi da Pietro il Grande, o, in alcuni casi, prendendo provvedimenti non molto equilibrati che avevano suscitato risentomenti nei suoi confronti.

Aveva infatti, emeesso degli ukaze, con cui aveva fatto rientrare molti esiliati come Mnnich, Biron, la Lopukina e altri, condannati dai precedenti governi; relativamente ai nobili, che costituivano la forza che allepoca sosteneva zar o zarine, annullava le disposizioni coercitive emanate da Pietro il Grande e (su suggerimento della nobilt) affrancava la nobilt dallobbligo del servizio militare o dellamministrazione statale, permettendo loro di recarsi allestero e mettersi al servizio di principi stranieri.

Il provvedimento auspicava comunque che i nobili dovessero mettersi spontaneamente a disposizione dello Stato e curassero in particolare leducazione dei figli e si pu immaginare come la noblt avesse potuto gradire un simile provvedimento!

Con altro provvedimento (1762) Pietro III aboliva la Cancelleria degli affari segreti istituita da Pietro il Grande, mentre con lintento di unificare la Russia e in particolare la Siberia, disponeva la tolleranza religiosa e coloro che praticavano lantica fede raskolniki che si erano rifugiati allestero e in particolare in Polonia, erano invitati a rientrare con la promessa di fornire loro terre e concedere piena libert religiosa; speciali organi amministrativi ebbero lincarico di proteggere i vecchi credenti dagli attacchi della Chiesa ortodossa.

Educato alla maniera tedesca, Pietro III non si curava del sentimento religioso dei sudditi e vivo malcontento aveva suscitato il suo tentativo di sopprimere le chiese private dei nobili, i quali risparmiavano sulla osservanza delle disposizioni religiose da parte dei contadini, in quanto mantenevano il digiuno da 182 a 250 giorni durante lanno!

Per la sua passione per i soldatini, aveva fatto cambiare la divisa allesercito adottando la divisa prussiana, introducendo nelle caserme la disciplina prussiana e, peggio, aveva nominato lo zio tedesco Georg von Holstein capo dellesercito, e per colmo, aveva offeso la Guardia imperiale paragonandola ai giannizzeri e aveva offeso i vecchi ufficiali, organizzando ridicole esercitazioni militari ... e cos determinava il suo destino!

Maturava su questi presupposti, tra i suoi i nemici, la congiura di palazzo (1762); essi si coalizzarono attorno a Grigorij Orlov, uno degli amanti di Caterina.

I fratelli erano cinque, Grigorij, Alekseij e Phedor, erano stati amanti di Caterina, gli altri due erano, Wolodomir e Ivan il pi giovane; la loro ricchezza nel periodo di favore dellimperatrice, calcolata in oro, pietre preziose e doni insensati, ammontava a diciassette milioni di rubli e possedevano quarantacinquemila anime; le entrate della Russia ammontavano a quarantadue milioni di rubli!

Grigorij era molto popolare tra la Guardia imperiale, brillante cavaliere e spadaccino; da Grigorij Caterina aveva avuto un figlio, a lei somigliante, al quale era stato dato il nome di Basile Grigorovich Bobrinsky, allevato nel corpo dei cadetti; laltro fratello, Alekseij, aveva la forza di un Ercole e la taglia di un Golia; aveva riportato una vittoria nella battaglia di Tchesm e aveva ricevuto il soprannome di Tchesminsky; Alekseij era superiore ai fratelli per avere una grande sottigliezza di spirito e il suo giudizio era rapido, certo e sintetico.

Correvano voci che lo zar avesse disposto larresto di Caterina che si trovava a Peterhof per festeggiare lonomastico del marito, per rinchiuderla in convento e sposare lamante Elisabetta Voronstova.

Sotto pretesto che il palazzo dovesse essere ripulito, Caterina aveva preso alloggio nel padiglione Mon plaisir dove non vi erano sentinelle; la mattina del 28 giugno, mentre Caterina dormiva, entrava nella sua camera Alekseij Orlov che le disse che un loro amico, Nikolai Passek, era stato arrestato e non vi era tempo da perdere.

Ambedue si recarono a Pietroburgo in carrozza presso il reggimento Ismailov i cui soldati appoggiavano Caterina, i quali gettate le nuove uniformi e riprese quelle che avevano sotto Elisabetta, dopo aver baciato le mani, i piedi e lorlo del vestito di Caterina, tirato fuori un cappellano militare, tutto il reggimento proclam Caterina II sovrana della Russia, prestandole davanti alla croce, il giuramento di fedelt.

Recatasi con la sua carrozza presso il reggimento Semenov, fu confermata la proclamazione seguita da quella del reggimento Preobrazenskij, dove si trovava la Guardia imperiale e lartiglieria.

A poco a poco si unirono i dignitari di Corte e nella cattedrale di Kazan fu celebrato il servizio divino e Caterina fu dichiarata imperatrice di tutta la Russia e suo figlio Petrovich, erede al trono; seguirono nel nuovo Palazzo dInverno il giuramento del Senato e del Sinodo (*). I tipografi, in precedenza preavvertiti, emanarono un manifesto (certamente gi compilato dal clero ortodosso! ndr,), distribuito alla folla, in cui si diceva che Caterina, obbedendo al palese e onesto desiderio di tutti i fedeli sudditi, era salita al trono per tutelare la Chiesa ortodossa messa in pericolo (da Pietro III! ndr.), lonore dellesercito e lordine interno del paese (Fonti cit. giugno-luglio 1762).

Pietro senza sospettare alcunch, si era recoto a Peterhof con Elisabetta Vorontsova e numeroso seguito, con lintenzione di ripudiare Caterina il 29 giugno, giorno del suo onomastico.

Rimanendo turbato nel non trovarla nel padiglione Mon plaisir, dalla servit apprese che si era recata a Pietroburgo e, senza avere alcun sosspetto di ci che stesse succedendo, mand dei dignitari tra i quali il cancelliere Vorontsov, per richiamarla.

Nel frattempo, per, resosi conto della gravit della situazione, Pietro, con una galea si recava alla fortezza dellisola di Kronstadt dove poteva opporre resistenza, ma dopo essere stato minacciato che la sua nave sarebbe stata presa a cannonate, dovette tornarsene a Oranienbaum.

Caterina si trovava a Peterhof al comando della truppa, a cavallo con la vecchia uniforme della Guardia e una fronda di quercia sul cappello, mandava alcuni reparti a Peterhof ad arrestare Pietro, al quale fu presentato il documento di abdicazione che egli firm e fu portato a Peterhof.

Pietro si comportava senza dignit, come aveva fatto in precedenza, chiedendo di poter avere il suo violino, il cane, il suo moro Narciso e la signorina Voronstova; la signorina fu mandata a Mosca e fatta sposare; Pietro fu mandato in una delle sue tenute a Ropsa; il 30 giugno Caterina faceva il suo trionfante ingresso a Mosca. Durante i festeggiamenti i soldati persero il freno e diedero mano a tutto ci che si poteva bere nelle cantine, tra birra, vodca, idromele, champagne e vini costosi (i proprietari dopo un processo furono indennizzati con 24.331 rubli.

I fratelli Orlov alla vigilia del suo onomastico (1762) avevano portato Pietro III a Peterhof e qualche settimana dopo sbarazzavano Caterina dal peso del marito. Durante una lite Alekseij Orlov lo strangolava e con una lettera inviata a Caterin, mentre si lamentava che la disgrazia era avvenuta e non si sapeva come avesse potuto succedere, le chiedeva perdono per amore del fratello Grigoij (in cit. Fonti).

La Russia poteva ritirarsi dalla guerra dei sette anni; i fratelli Orlov furono pi che perdonati ... con lassegnazione a ciascuno di essi di ottocento anime oltre a somme dl danaro da 10 a 24mila rubli e rendite (il tutto per un valore di un milione di rubli), oltre alla promozione per Aleksej a maggiore e per Feodor a capitano.

Caterina si astenne dalle punizioni nei confronti dei sostenitori di Pietro e tutti i funzionari che gli erano stati vicini furono congedati o trasferiti; i suoi parenti rimandati nellHolstein; la morte di Pietro III fu giustificata con una improvvisa colica acuta; il suo corpo fu sepolto nel monastero di Nevskij, senza onoranze.

Ora, chi doveva succedergli, sarebbe stato lo sfortunato figli0, o che passava per tale, Paolo-Petrovich il quale non somigliava n al padre n alla madre che lo aveva allontanato e qualche storico ritiene pure che per lungo tempo avesse pensato di disfarsene.

Paolo e si trovava nella situazione di essere respinto dal padre e detestato dalla madre che non lo poteva sopportare ( stato anche detto che lodio che aveva per lui era una prova che fosse figlio di Pietro, ma non si pu ritenere che un simile sentimento potesse costituire una prova, e valga ci che abbiamo detto in proposito!).

Paolo era stato affidato alle cure del conte Panin, si era dedicato allo studio delle scienze con il fisico Franz Urlich Teodor Aepinus, chiamato a Pietroburgo; viveva ritirato con la seconda moglie (nipote di Federico Il Grande) che gli aveva dato dieci figli; privati dei figli, consegnati a Corte, dove erano educati e poich la madre, prima di vederli passavano mesi, ambedue si erano dati ai viagi presso le Corti dEuropa sotto il nome di conte e contessa del Nord, recandosi a Varsavia, Roma, Napoli, Amsterdam e infine in Francia accolti con feste a Versailles, al palazzo del Lussembourg presso il conte di Provenza.

Paolo si era legato in amicizia con il principe di Cond che organizzava feste in suo onore a Chantilly e cacce con cinquecento coppie di cani; al ritorno Paolo dopo essere stato abbagliato dallo splendore francese, rivedeva con tristezza la Russia come laveva lasciata Caterina II e Potemkin.

 

 

IL GRANDE POTEMKIN

COGLIE COME UN FIORE

LA LEGGENDARIA TAURIDE

DONANOLA

ALL IMPERATRICE

 

L

a Crimea era la leggendaria Tauride menzionata nella tragedia di Euripide, Ifigenia in Tauride, in cui si raccontava che Ifigenia, figlia di Agamennone e Clitennestra, doveva essere sacrificata alla dea Artemide, in quanto le navi che dovevano partire per la guerra di Troia erano ferme in Aulide, per mancanza del vento; Ifigenia, chiamata dal padre, col pretesto di dover sposare Achille, era gi sullaltare quando la dea, impietosita, la sottrasse alla morte sostituendola con una cerva e mandandola in Tauride per diventare sacerdotessa; quivi il barbaro re Toante aveva disposto che tutti i greci che vi sbarcavano, dovevano essere sacrificati e a questo compito era preposta Ifigenia.

Tra i greci sbarcati si trovavano i suoi fratelli Oreste e Pilade, che lei non conosceva, mandati in Tauride dallOracolo di Delfi a cercare la statua di Artemide, che dovevano rubare.

La tragedia prosegue, con le diverse varianti della leggenda, i cui fantastici intrecci, e le implicazioni dei vari stati danimo, che i tre grandi tragediografi (Eschilo, Sofocle ed Euripide) daranno ai personaggi delle loro opere, anticipando di oltre duemila anni la psicanalisi di Freud.

I tentativi di Pietro il Grande per strappare la Crimea ai turchi, non erano andati a buon fine; dove non era riuscito Pietro I riuscir Caterina II con un colpo di fortuna.

Tralasciando i particolari degli scontri tra russi e turchi (negli anni 1770, 71,72 e 73), un formidabile spiegamento di tre armate di ottantantamila uomini sotto il comando generale di Potemkin e una armata sotto il comando di Romanzov (Nikolai Petrovich Rumyantsev amante di Caterina) e l'altra del generale Nikolai Ivanovich Panin, oltre a dieci vascelli che dal Baltico passarono al Mediterraneo, ebbe leffetto di ottenere la vittoria, senza combattere e Caterina si vide sovrana di centocinquantamila abitanti della Crimea senza che fosse stato versata una goccia di sangue.

Questo fu il periodo in cui Caterina, padrona della Crimea e del Kuban (che divenne Caucaso), si sent veramente grande: ma a chi lo doveva? A Potemkin al quale diede il nome di Tavristscheskiche (il Tauride,lUomo della Tauride); e con un ukase diede alla Crimea il suo antico nome di Tauride.

Il Gran Visir che aveva sotto il suo comando dellarmata turca tre basci e quattro basci subalterni, gli fece tagliare la testa considerandoli rei delle perdite territoriali subite; ma poco dopo anche il gran visir fu deposto e perdette anch'egli la testa; cos furono liberate dai turchi le rive e la foce del Danubio con le citt di Ismail e Kilia Nuova e nel 1773 Romanzoff inferse un'altra sconfitta giungendo fino alle porte di Sofia e nel seguente 1774 conquistate le piazze di Silistria e Varna, il visir chiese un armistizio; ma Romanzoff non lo concesse per cui i turchi furono costretti a firmare il trattato di Kainardgi (1774) col quale limpero russo tratteneva per se le fortezze di Kertsc e Jenical con i loro distretti e porti e tutte le citt, fortezze, abitazioni, terre e porti, territori nella Crimea e nel Kuban conquistati, con l isola di Taman.

Il trattato prevedeva inoltre che i popoli tatari della Penisola di Crimea o Piccola Tartaria, o Tartaria Europea, Kuban, Bessarabia ecc. saranno vicendevolmente riconosciuti dagli imperi russo e ottomano, liberi e indipendenti da qualunque potenza e sotto limmediata obbedienza del loro kan, il quale governer secondo le loro leggi; perci in nessun caso le due potenze potranno intromettersi nellelezione e stabilimento del kan n negli affari interni in modo da considerare la nazione tatara, Stato, secondo le norme delle altre Potenze; con il trattato la imperatrice restituiva alla Crimea terre, citt e porti conquistati.

Per quanto atteneva alla religione il Sultano rimaneva capo dei musulmani e la fulgida Porta prometteva una costante protezione della religione cristiana e delle Chiese dove essa veniva praticata.

Quale era stato il colpo di fortuna della zarina di ottenere pacificamente i territori?

La Crimea era costituita in kanato retto dalla dinastia dei Gueray, al momento da Devolet Gueray il quale a seguito di una rivolta lasciava il trono al fratello Sahim Gueray il quale voleva introdurre nel Paese e presso la Corte i costumi europei, non accettati dal popolo e dallesercito in quanto prevedevano il taglio della barba al quale i musulmani erano legati per motivi religiosi e da parte dellesercito, in quanto Sahim intendeva impostarlo alla maniera europea.

In aiuto del khan si era presentato lonnipresente Potemkin con lesercito e Sabin temendo di essere trucidato si ritirava nella citt di Kherson (Kherson Nuova appena costruita ex novo da Potemkin), facendo formale cessione alla imperatrice (1783), di tutti i suoi Stati e Domini (Crimea e Kuban con il fiume dello stesso nome che segnava il confine).

 

 

IL MERAVIGIOSO PALAZZO

DI POTEMKIN

DETTO DI TAURIDE

E LA GRANDE FESTA

IN ONORE DI CATERINA

 

 

P

otemkin si era fatto costruire un magnifico palazzo a Pietroburgo che affacciava sulla Neva (Potemkin possedeva duecentomila anime e la sua ricchezza ammontava a cinquanta milioni di rubli, aveva armadi pieni di pezzi doro e pietre preziose e biglietti di banche estere; aveva trentadue onorificenze e si lamentava di non avere il cordone blu di Francia), ed era stato cos descritto Una facciata composta da un immenso colonnato che sorregge una cupola; entrando si trova un gran vestibolo sul quale si trovano, a destra e a sinistra gli appartamenti; in fondo vi un portico che conduce a un secondo vestibolo di una grandezza prodigiosa, illuminato dallalto in basso, circondato, a una grande altezza, da una galleria destinata allorchestra. Di l, un duplice ordine di colonne conduce alla sala principale destinata alle feste.

E impossibile esprimere limpressione che esercita questo tempio gigantesco che ha pi di cento gallerie; largo in proporzione ed fornito di un duplice ordine di colonne e a met altezza le logge sono ornate di festoni elegantemente scolpiti e ornati allinterno di stoffe di seta.

Alla volta sono sospesi dei globi di cristallo che servono a riflettere la luce allinfinito con specchi messi alle estremit di questa immensa sala con le estremit a semicerchio. Essa non ha n mobili n ornamenti ma dei vasi di marmo di Carrara sorprendenti per la loro prodigiosa grandezza e per la bellezza della loro composizione. Da questa sala si accede al giardino dinverno separato solo dalle colonne. La volta di questa immensa costruzione sostenuta da pilastri che hanno la forma di palmeti; allinterno dei muri sono stati inseriti dei condotti di calore che circola tuttintorno alla costruzione e delle canne di metallo con aria calda che mantengono una temperatura deliziosa.

Locchio osserva rapito le piante e gli arbusti di tutti i paesi, mentre si riposa su una testa antica o guarda con stordimento dei pesci di tutti i colori contenuti in vasi di cristallo.

Un obelisco trasparente riproduce a vista con mille colori diversi queste meraviglie dellarte e della natura e una grotta rivestita di ghiaccio lo riflette allinfinito. La temperatura deliziosa, lodore che circonda le piante e il silenzio voluttuoso di questo luogo incantevole immerge lanima in un dolce sogno e trasporta limmaginazione nei boschi dItalia. Lillusione rotta dallaspetto che tutto linverno ha di aspro e rude, quando lo sguardo incantato cade sulla brina e i ghiaccioli che circondano questo magnifico giardino.

Nel mezzo di questo eliseo si eleva magnificamente la statua di marmo di Paros, di Caterina (Pensate alleffetto che questa statua aveva potuto fare su Caterina ignara, vedendosela apparire allimprovviso davanti a s! ndr).

E in questo teatro che il principe Potemkin dispose i preparativi per la festa che egli offr alla sua sovrana prima della partenza per le province meridionali, dove lattendeva la morte. Il principe sembrava avesse un segreto presentimento della sua prossima fine ed egli voleva godere in tutta la sua pienezza del suo favore.

I preparativi di questa festa erano straordinari come tutta la sua immaginazione avesse potuto partorire. Egli aveva impegnato per diversi mesi artisti di tutte le provenienze; pi di cento persone si radunavano tutti i giorni per svolgere i vari ruoli ad essi affidati e questo ripetersi quotidiano era di per s una specie di festa.

Alla fine il giorno fissato giunse di buon grado allattesa di tutta la capitale. Oltre alla imperatrice il principe Potemkin aveva invitato tutta la Corte, i ministri stranieri, la nobilt russa e un gran numero di rappresentanti delle prime classi della societ.

Larrivo degli ospiti era stato fissato alle sei di sera per un ballo in maschera; allavvicinarsi dellarrivo della carrozza dellimperatrice, furono distribuiti con profusione, abbigliamenti, vivande e bevande di ogni specie al popolo che si era assemblato nelle vicinanze.

La carrozza dellimperatrice entr nel vestibolo al suono di una musica brillante eseguita da pi di trecento musicisti; lei quindi si rec nella sala principale seguita dalla folla degli ospiti e sal su una passatoia che era stata messa in mezzo alla sala e che era circondata di decorazioni e di iscrizioni in trasparenza. Gli ospiti si distrribuirono sotto il colonnato e nelle logge; allora ebbe inizio il secondo atto dello straordinario spettacolo.

I due granduchi Alessandro e Costantino alla testa della pi bella giovent della corte eseguirono un balletto. I danzatori e le danzatrici erano nel numero di quarantotto tutti vestiti di bianco, ricoperti da magnifiche sciarpe e ricoperti di pietre preziose stimati del valore di dieci milioni di rubli. Il balletto fu eseguito su arie scelte, analoghe alla festa, intervallate da canti: il celebre Lepicq termin il balletto con un passo di sua composizione.

Si pass in unaltra sala ornata da ricche tappezzerie di Gobelins, nel mezzo si vedeva un elefante artificiale ricoperto di smeraldi e rubini; un persiano riccamente vestito, faceva da presentatore; a un segnale che diede battendo su una campana, si sollev una tenda e si vide sul fondo un magnifico teatro dove furono rappresentati due balletti di un genere nuovo e lo spettacolo termin con una commedia molto gaia che divert molto gli ospiti.

Allo spettacolo seguirono due cori, varie danze e una pompa asiatica rimarchevole per la diversit di costumi, che rappresentavano le diverse popolazioni sotto la dominazione della imperatrice. Subito dopo tutti gli appartamenti illuminati con la massima cura furono aperti alla curiosit degli ospiti; tutto il palazzo sembrava avesse preso fuoco; il giardino era ricoperto di pietre scintillanti; del ghiaccio in quantit, delle piramidi e dei globi di cristallo riflettevano dappertutto questo magnifico spettacolo.

Era stata preparata una tavola con seicento coperti, il resto dei convitati fu servito in piedi. Il vasellame era doro e dargento; le vivande pi ricercate erano servite in vasi della pi grande ricchezza; i liquori pi preziosi scorrevano in gran flutti da antiche coppe; dei lampadari di grandissimo valore illuminavano la tavola. Gli ufficiali e i domestici, riccamente vestiti si prodigavano in gran numero a prevenire i desideri dei convitati.

Limperatrice, contrariamente alle sue abitudini, rimase fino a mezzanotte; essa sembrava temere, si lamentava, di turbare la felicit del suo favorito; quando si ritir numerosi cori e una musica armoniosa fecero risuonare i vuoti del palazzo, di un inno in suo onore. Essa ne fu tanto emozionata che si gir verso il principe Potemkin per testimoniargli la sua soddisfazione; egli trascinato dal sentimento di tutto ci che doveva alla sua sovrana, si gett ai suoi piedi, prese la sua mano e la riemp di lacrime.

Fu lultima volta che Grigorij Alexksandrovic Potemkin pot testimoniare la sua riconoscenza allaugusta autrice della sua grandezza.

 

LA MORTE

DI CATERINA

E LAVVENTO

DI PAOLO I

 

 

A

nche per Caterina era giunto il momento di lasciare questo mondo: era ingrassata andando fuori misura, con le gambe gonfie che si aprivano; era il periodo della visita del re di Svezia che doveva fidanzarsi con sua nipote e lei si sottoponeva a continue fatiche salendo e scendendo le scale di palazzi per partecipare alle feste, rifiutando la portantina perch voleva apparire pi giovane; si faceva curare da Lambro Gazzioni, un ex pirata che le faceva da buffone, il quale la curava con lacqua di mare fredda che le procurava un certo giovamento.

In quel tempo la tinta del suo viso era divenuta pi rossa e pi livida e le sue indisposizioni pi frequenti; il quattro novembre (1796) aveva ricevuto la notizia che il generale Moreau era stato forzato a ripassare il Reno e si divertiva con Leon Narischkin, suo grande scudiero e primo buffone, che la divertiva con tante bazzecole.

Lindomani si svegli normalmente e dopo essersi trattenuta con il suo favorito, mandava via tutti coloro che si erano presentati per parlare di affari, dicendo di attendere nellanticamera, che li avrebbe chiamati.

Dopo aver atteso qualche tempo, il valletto di camera, Zaccaria Costantinovich entr nella camera e trov limperatrice, la Semiramide del Nord, accasciata senza che potesse emettere alcun suono, riversa tra le due porte del guardaroba dellalcova. Limperatrice era gi senza conoscenza e senza poter fare alcun movimento; si mand a chiamare il favorito che era al piano sottostante, chiamati i medici, tutti erano costernati; misero un materasso sotto una finestra mettendo limperatrice sul materasso; fu spedito un corriere a Gatschina dove si trovava il granduca Paolo, il quale, giunto con la famiglia, avvicinatosi alla madre, non fu riconosciuto.

Tutti i presenti rimasero vestiti tutta la notte in attesa dellultimo respiro, mentre Paolo era tutto preso a dare ordini per preparare il suo avvento, non preoccupandosi della madre che lo aveva cos poco amato; lunico segno di vita di Caterina era il respiro; verso sera sembr rianimarsi, ma cominci a rantolare orribilmente e successivamente eman un lamento che fu inteso negli appartamenti vicini ed espir dopo unagonia di trentasette ore.

Paolo-Petrovich era gi in et matura, aveva quarantadue anni; la moglie fu la prima a inginocchiarsi ai suoi piedi e abbracciarlo come imperatore; poi giunsero i cortigiani, i capi dei dipartimenti e dellarmata, quindi gli ufficiali e soldati che prestarono il giuramento di fedelt; limperatore si rec egli stesso al Senato per ricevere il giuramento dei senatori e il giorno dopo Paolo I fu dappertutto proclamato imperatore e il suo primo figlio, Alessandro, zarevic; il padre per averlo sempre al suo fianco lo nominava governatore di Pietroburgo.

Paolo conferm con generosit tutte le cariche affidate in precedenza dalla madre e al comandante generale che pensava di essere sostituito, disse:- Continuate pure a svolgere le funzioni presso il corpo di mia madre, certo che mi servirete fedelmente come fedelmente avete servito lei.

Il suo primo atto fu di mandare in esilio Platon Zubov il quale se ne part fastosamente, viaggiando per lEuropa in attesa che giungesse lora per vendicarsi.

Il nuovo imperatore pens subito al funerale del padre che fece disseppellire per mettere le sue spoglie accanto a quelle di Caterina, con liscrizione solenne Separati durante la vita, uniti nella morte.

Gli Orlov accusati dellassassinio di Pietro III durante la terribile notte in cui Caterina si era impadronita del trono, furono costretti ad assistere al funerale, di fronte al popolo che mormorava i loro nomi: due dei fratelli tenevano il drappo mortuario con molti dei loro complici; essi potettero contemplare il viso cadaverico dellimperatore defunto e quando Paolo gli domand se non avessero avuto delle emozioni al ricordo di quellavvenimento fatale, Grigorij Orlov rispose che Se essi avevano dei rimorsi essi sarebbero stati cancellati dal servizio che avrebbero avuto lonore di prestare allimperatore Paolo, perch doveva sapere che latto pi solenne del regno di Pietro III era stato il disconoscimento della sua nascita, di modo che senza lattentato che ad essi si attribuiva, Paolo non avrebbe portato la corona che ornava la sua testa.

Gli Orlov ricevettero comunque lordine segreto di lasciare la Russia e si misero in viaggio per il mezzogiorno dellEuropa, manifestando il loro amore per larte: il conte Orloff (cos scritto in italiano) visit Roma e Firenze, e fu il padre o lo zio del Conte Gregorio Vladimiro Orloff appassionato darte che scrisse l Histoire de la peinture en Italie.

Tra le prime iniziative prese da Paolo I, nel ricordo del viaggio che aveva fatto in Francia, volle combattere in pieno la Rivoluzione francese assumendo al suo soldo larmata del Cond (formata da 8.500 uomini, tutti nobili) e apr le porte della Russia agli emigrati francesi che volessero recarsi a Pietroburgo: ma la Rivoluzione aveva gi messo le sue radici solide di sangue e la Storia doveva proseguire nel suo corso e le iniziative prese da Paolo I non potettero far nulla per fermarla.

 

 

 

 

*) Secondo Gitermann Caterina non aveva alcun diritto ad assumere il trono in quanto, egli scrive che: lei era straniera e in sostanza non aveva alcun diritto a considerarsi sovrana; vi era un figlio legittimo, o almeno che passava per tale, del monarca ucciso, Paolo Petrovic, e Caterina avrebbe potuto assumere tuttal pi le funzioni di reggente durante la sua minore et.

 

 

 

 

FINE

PARTE PRIMA