LA RICOSTRUZIONE

DELL’ITALIA: COME FINIRA’?

 

 

SOMMARIO: PREMESSA; DALLA RICOSTRUZIONE DI FANFANI AL CROLLO DEL PONTE DI GENOVA; L’ARRIVO DEL COVID 19 E L’AIUTO DELLA U.E.; LA VALANGA DI ELARGIZIONI DI SAPORE CLIENTELARE; LA RICOSTRUZIONE DI CUI HA BISOGNO L’ITALIA; L’ITALIA: LO STATO ARCIPELAGO DI SABINO CASSESE E L’OCCASIONE UNICA CON MARIO DRAGH.

 

 

PREMESSA

 

              

C

ome sanno i nostri lettori, ogni tanto cogliamo l’occasione data dagli avvenimenti che raccontiamo, collegandoli con il presente; l’idea di questa scheda è venuta durante la preparazione dell’articolo di Andronico I, quando  nello studio del testo di Niceta Coniata, ci siamo trovati di fronte alla descrizione delle nuove opere intraprese da Andronico e Niceta nell’elogiarle, aveva commentato che tali opere erano necessarie per  tenere il paese al passo con i tempi”.  

L’argomento è sembrato attualisssimo per il nostro paese che è fermo dagli anni sessanta e, non solo non ha avuto nuove costruzioni ma non ha avuto neanche crescita economica: si è infatti calcolato che nel ventennio 2001-2021 il Pil (termometro della crescita) dell’Italia è stato del 3,4%, ... superiore solo alla Grecia con un Pil del del 2,3%; mentre Francia e Germania sono cresciute del 27-28% per non citare  l’Olanda, l’Austria e la Spagna che sono cresciute del 31-37%

Per giunta la sua popolazione non si è rigenerata, divendando un paese di anziani (14mln, pari al 22,8% contro il 20,3% della media europea), mentre nelle vicine Francia e Spagna la popolazione è aumentata di 10 mln. di abitanti rispetto alla nostra.

 

 

DALLA RICOSTRUZIONE

DI FANFANI

AL CROLLO DEL PONTE

DI GENOVA

 

 

D

urante gli anni sessanta, mentre Amintore Fanfani (1963), aveva costruito le Case popolari, un bel gruppo di industriali vivificava il settore degli elettrodomestici e si dava inizio alla costruzione delle autostrade e così il Paese si era messo al passo con i tempi.

Gli anni ottanta (i c.d. “anni di Craxi”, anni d’oro per i partiti!) erano apparsi anni di beessere, ma era un benessere solo apparente in quanto i partiti (tra gli altri il Partito Socialista di cui Caxi era Segretario) godevano di grandi disponibilità di danaro, riforniti dalle aziende che li finanziavano in nero, vale a dire sottobanco da dare alla magistratura lam possibilità di scoprire il calderone e dare inizio dii processi di Mani Pulite.

Nei successivi anni novanta iniziava il declino vero e proprio; in questo periodo entrava in politica un signore, indicato come “cavaliere”, ottimo e convincente parlatore, il quale, promettendo che lo “avrebbe rivoltato l’Italia come un calzino”  ... aveva suscitato grandi speranze in tutto il Paese e in Parlamento disponeva di una maggioranza bulgara ... ma emergevano problemi giudiziari nelle sue aziende e il cavaliere dovette dedicarrsi ai processi ... e la promessa del “calzino” andava in malora! 

Da allora (1994) l’Italia è stata non ha avuto più crescita, e si trascuravano perfino i lavori di normale manutenzione a ponti, gallerie e autostrade senza neanche controlli da parte della pubblica amministrazione.

Ciò aveva permesso a un gruppo familiare, che aveva avuto successo vendendo magliette colorate di scoprire il segreto dell’alta finanza.

Qual’era questo segreto? Il gruppo familiare, tramite società, era divenuto Concessionario di Autostrade, vale a dire che assumeva gli appalti di tratti di autostrade (incassando gli introiti, doveva pagare le provvigioni e provvedere alla manutenzione dei tratti in concessione) ... E aveva fatto la  scoperta del secolo?

Quale era questa scoperta? Incassare gli introiti ... senza provvedere alla manutenzione, in modo da distribuire tra i soci del gruppo dividendi altissimi di centinaia di milioni ... comodamente investiti in proprietà acquistate all’estero!.

Il riusultato della mancata manutenzione era stato di quarantanove morti per il crollo del ponte di Genova (agosto 2018!

Tutto è entrato nell’alveo dei processi penali, che si sa, in Italia non hanno mai fine; i contratti stipulati dalla pubblica amministrazione con la società concessionaria sono risultati tutti – stranamente favorevoli alla società concessionaria – che ha oltreb a condizioni favorevoli – come è stato detto – ha avuto il maggior numero di chilometri, rispetto alle altre concessionarie, da manutenere: l’ironia è che la società concessionaria nonostante i morti è stata lasciata tranquillamente al suo posto e svolgere la propria attività ... con tutti i benefici della italiana provvidenza!

 

 

L’ARRIVO DEL COVID 19

E L’AIUTO DELLA U.E.

 

 

S

ul più bello è arrivato il Covid 19, che ha  bloccato tutto, dando il colpo di grazia finale all’economia dell’intero Paese!  

La U.E. ha ritenuto dare un aiuto ai Paesi in difficoltà, mettendo a disposizione una cifra pari a 75o mld di €, con l’assegnazione all’Italia, per la ricostruzione, di 209 mld, oltre a un’altra somma, pari a di 37 mld., messa a disposizione specificatamente per la Sanità (MES), che aveva suscitato numerose polemiche a causa di un assurdo e preconcetto rifiuto dal M5S.

Anche questo partito, aveva suscitato speranze e aspettative di novità in quanto aveva dato l’impressione di avere nuove idee, ottenendo dagli speranzosi italiani una grande adesione ... ma, andando al governo aveva posto in essere la vieta politica delle sanatorie edilizie e  dell’assistenzialismo, finendo col perdere poco a poco, tutto il consenso iniziale.

La colossale somma messa a disposizione dalla U.E. aveva subito scatenato gli appetiti di tutti i partiti ... tutti a litigare su come dovevano dividersi quella grande torta, che sarebbe servita a liberare le varie corporazioni ad esse collegate ... tutte indebitate (un esempio è dato delle ottomila inutili “Partecipate”, che hanno accumulato un passivo di 581,2mln).

A questo punto, sorta la necessità di affidare il governo a una nuova compagine, si costituiva un eterogeneo governo affidato a un docente universitario - fermamente appoggiato dal M5S. - che per il suo titolo accademico e il ricco curriculum (spulciato da qualche indiscreto che aveva trovato alcune dichiarazioni non veritiere). 

Il nuovo Presidente del Consiglio, per dar prova delle sue capacità internazionali, si era premurato di recarsi negli USA ... per confermare l’amicizia dell’Italia nei confronti degli USA, suscitando le simpatie del presidente Trump, che lo aveva amichevolmente chiamato “Giuseppi”. secondo la pronuncia inglese, per cui tornato dal viaggio, gli rimaneva questo nome per pura simpatia!

Insediatosi a Palazzo Chigi (dove nel lussuoso appartamento privato aveva fatto rinnovare la Iacuzzi, come era stato spettegolato), “Giuseppi” da buon docente di diritto, aveva trovato il sistema per governare senza che i suoi atti passassero al vaglio del Parlamento e la pandemia giunta al momento giusto, gli dava la possibilità di governare con Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (dpcm), convalidati dalla sola sottoscrizione del Presidente della Repubblica, senza passare per il Parlamento: per circa due anni (dal 5.9.2019 al 13.2.2021 sebbene in formazione governativa diversa per ciascun anno), si era trovato a governare in questa nuova formulazione politica, che possiamo definire di bonaria (ma non troppo!) dittatura minima con una gran quantità di dpcm, come vedremo.

 

 

LA VALANGA DI ELARGIZIONI

DI SAPORE CLIENTELARE

 

 

C

on il Premier solitario aveva inizio una insensata distribuizione di pubblico denaro, così facendo cosa gradita a una buona parte del Paese favorevole all’assistenzialismo; nelle intenzioni del Premier essa doveva dare una spinta alla crescita ... che non è stata neanche sfiorata, mentre contemporaneamente è aumentato il numero di disoccupati e per il CENSIS non è stato molto difficile prevedere che anche il 2021 non avrebbe  avuto nessuna crescita e nello stesso tempo il numero dei disoccupati continuerà ad aumentare!

L’errore degli incentivi era stato accompagnato da altro errore, il rinvio al 2021 (data approssimativa), dell’apertura dei cantieri dei lavori pubblici,  che costituisce sempre la prima attività che serve a dare ossigeno alla crescita!

E così si è andato avamti con le più disparate elargizioni a cascata, che andavano dalla cassa integrazione, acquisto di biciclette e monopattini, bonus e superbonus, reddito di cittadinanza e ristori di ogni genere ...  come si sarebbe potuto fare in un ideale paese di Bengodi!.

Ma chi ne aveva in buona parte usufruito di questo ben di Dio,  non erano proprio i bisognosi, ma appartenenti alla criminalità (in Calabria la G. di F. su 98 famiglie ne aveva scoperto 93 mafiose, che usufruivano di vari tipi di bonus!), o carcerati (pensate! riceveva i ristori chi era in carcere!), oppure gente che aveva depositi di conti correnti in banca.

E cosa era successo? Che con la distribuzione di tutta questa grazia che non aveva dato alcun segno di ripresa, erano aumentati i depositi dei conti correnti, che si era calcolato, in un anno si sono moltiplicati del 345%,  arrivando (nel mese di settembre 2020) a 1.3oo mld; mentre, per converso è contestualmente aumentava il numero dei poveri!  

Non poteva mancare, sotto le feste natalizie, il dono dell’aumento degli stipendi agli statali, elargizione fatta dal Premier in un momento così poco opportuno, dal momento che costoro avevano ben assicurato il posto di lavoro (mentre le statistiche segnavano centinaia di migliaia di disoccupati).

E in questa girandola di ristori, t u t t i,  aziende e commercianti (come se negli anni precedenti non vi fosse stata alcuna crisi), - lamentando la interruzione dei floridi guadagni causati dal Covid - si sono messi a chiedere ristori.

“La crisi che aziende e ristoratori attribuiscono al Covid” ha scritto Fabio Mini (Limes 3/2021 nell’articolo: Ultima o penultima spiaggia) “è precedente. Ora tutti chiedono soldi. Molte fabbriche nel c.d. Nord produttivo erano alla canna del gas da parecchio tempo. Avrebbero avuto bisogno di nuovi piani industriali, riconversioni e nuove professionalità e ora sono aperte soltanto per rientrare nei bonus per pagare gli operai con la cassa integrazione e poterli licenziare al più presto.

Gli imprenditori, prosegue Mini, avrebbero dovuto esser incentivati a esportare, piuttosto che giocare a poker con i sussidi pubblici. La maggior parte dei sei milioni di partite iva, riceverà un sussidio, ma tante di queste riguardano lavoratori e professionisti licenziati dalle aziende e ripresi a contratto di consulenza”.

E così, in pochi mesi, erano stati bruciati 2oo mld., andati ad aumentare il debito pubblico, giunto a €. 2.579 mld. (Ott. 2020, da moltiplicare per 1.936 per chi volesse avere una idea della enormità di questo debito calcolato in vecchie lire!) che peseranno come tasse sulle spalle degli italiani, mentre vi sono 2oo mld di evasione fiscale, il cui recupero tutti i governi, si sono premurati di inserire come voce attiva nei bilanci statali, ma nessuno si è mai impegnato a recuperarli!

Buona parte del denaro elargito che avrebbe dovuto esser messo in circolazione é invece stato tesaurizzato depositandolo nei conti correnti o mandato all’estero (nel 2021 sono stato mandati all’estero dall’Italia 70 mld. ... non si sa do dove questi utili siano arrivati se tutte le attività sono ferme!); era tutto danaro che doveva circolare per dare la sperata ripresa.

Ma tutta l’economia del Paese è rimasta bloccata; tutto il mercato immobiliare è fermo e gli immobili hanno perso valore e le Banche non li accettano più in garanzia!

La maggior svalutazione l’hanno subita gli immobili commerciali, per di più,  caricati di imposte da parte dei Comuni; nessuno è invogliato ad  acquistarli anche per l’aggravio delle spese notarili; diversamente da tutti gli altri Paesi, in Italia le vendite sono monopolizzate dai notai, invece di esser fatte direttamente dagli uffici del Catasto, con il solo pagamento della tassa di registro, come avviene negli USA..

      Dovendo essere affrontato il problema della pandemia, il Presidente della Repubblica aveva ritenuto affidare le sorti del governo al Presidente Mario Draghi il quale ha assunto il grave compito non solo di gestire la pandemia ma di programmare l’investimento della somma messa a disposizione dalla U.E, con il noto piano di investimento, recovery plan.

 

 

 

LA RICOSTRUZIONE DI CUI HA

BISOGNO L’ITALIA

 

 

C

he cosa c’è da riostruire? (*) Tutto!

Occorrerà procedere con rigidi e precisi piani quinquennali, la cui costruzione non può ammettere proroghe o interruzioni; eccone l’elenco.

-      Sono da costruire Scuole, Ospedali, Carceri (e all’interno delle carceri organizzare la istruzione di arti e mestieri per la funzione rieeducativa della pena, sempre richiamata ma mai realizzata!), Edilizia popolare, Completamento delle Ferrovie (in Sicilia hanno ancora un solo binario!), e provvedere anche per il trasporto merci che per il 90% si svolge sulle autostrade, intasate in quanto non idonee alla circolazione degli dagli enormi Tir che creano inquinamento.

-      Acquedotti, le cui tubazioni, strada facendo, particolarmente in Sicilia, perdono il 60% dell’acqua e per questo d’estate l’acqua è fornita dalla mafia!

-      Il problema dei termo-valorizzatori che si deve risolvere una volta per tutte con la lavorazione dei rifiuti per ricavare energia e che ogni regione o provincia deve provvedere a lavorare in loco e non spedendoli all’estero, spendendo miliardi, come succede a Roma dove nessuno vuole lo vuole ... e se non lo vogliono con le buone, occorre tagliare la testa al toro e farlo manu militari.

    Questo per la sola ricostruzione.

 

RIORGANIZZAZIONE DELLA

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

E FISCALITA’

 

-       La Pubblica Amministrazione è da riorganizzare con tutta la burocràzia che la sostiene, innanzitutto con la semplificazione del sistema Legislativo, che significa testi brevi e chiari, non certamente nella maniera in cui sono stati scritti centinaia di dpcm, prolissi e incomprensibili, da un Presidente che ha rappresentato l’apoteosi della burocrazia e dello stile bizantino!

-       - Nel contesto della Giustizia che con tutte le implicazioni  emerse negli ultimi tempi, coostituisce un vero e proprio buco nero, è nesessario rinnovare completamente i Quttro codici, e non continuare a rattopparli come si è fatto fino ad ora, considerando riforma il problema della sola prescizione che andrebbe vista nel contesto dell’intero impianto  del Codice di procedura penale (dal quale manca l’articolo di “Offesa alla corte” che si può copiare, - senza introdurre fantasie italiane - dal codice USA), che unitamente al Codice di procedura civile andrebbe semplificato (snellendo il sistema farraginoso delle notifiche fatte attraverso gli ufficiali giudiziari!).

- La Informatizzazione, andrebbe unificata in un unico contesto, come va unificata la spesa pubblica motivo di forte resistenza della pubblica amministrazione, che aveva portato alla eliminazione di Carlo Cottarelli. 

- Completamento della eliminazione o riorganizzazione delle Province che da una parte sono state abolite, e dall’altra, continuano a svolgere a metà, le loro funzioni.

- Anche per i Comuni era stata prevista l’accorpamento dei più piccoli ai più grandi e un repulisti  di settemila delle ottomila Società partecipate che non solo non sono state eliminate, ma sono anche aumentate di numero, accumulando .... un patrimonio debitorio di duecento miliardi che i signori dei partiti si erano preparati a pagare  con il recovery fund.

-   Dal momento che le successioni sono state demandate all’Ufficio Entrate ciò dovrebbe valere anche per le vendite immobiliari; i contratti di compravendita non possono più essere una prerogativa dei notai che arbitrariamente se ne erano attribuiti il monopolio (ciò che avviene solo in Italia) difeso strenuamente dalla corporazione, ma occorre che il sistema delle compravendite sia riservato all’Ufficio delle Entrate alla quale il venditore manda una semplice omunicazione del passaggio per fax, come avviene negli USA.

 -   Relativamente alla semplificazione della fiscalità ci auguriamo che per le badanti e per lavoratori agricoli vengano reintrodotti i Vaucher che sono di maggior praticità e avevano dato ottimi risultati, anche ai fini dell’evasione.

 - Negli appalti è da eliminare assolutamente dai contratti il subappalto che costituisce la porta di libero ingresso per le organizzazioni criminali; il titolare che vince l’appalto deve assumersene l’onere e le responsabilità e condurre a termine in prima persona il contratto.

Per la Riforma della P.A. l’incarico è stato affidato all’on. Renato Brunetta.

Sarebbe opportuno che faccia dei comunicati per far sapere come si sta procedendo per dare la possibilità di poter avere dei suggerimenti.

E il Ministro Brunetta che proviene dall’Accademia dovrebbe creare un collegamento tra le Umiversità -  chiuse in se stesse -  e le Aziende e queste collegarle con le Scuole per gli i n d i r i z z i che le prime potranno suggerire alle seonde ed evitare ciò che si sta verificando per migliaia di posti di lavoro che nelle aziende sono resi vacanti per mancanza di specializzazioni; senza dimenticare di finanziare adeguatamente la Ricerca che va considerata in maniera prioritaria.  

- Infine se si vuol rendere l’Italia il Bel Paese, occorre far carico ai Sindaci della sistemazione delle periferie.

 

 

 

*) Il Piano di ricostruzione deniminato Piano Nazionale di Ricostruzione e Resilienza, presentato dal Governo Draghi a noi comuni mortali è sembrato piuttosto generico e non lascia intendere a quaali specifici opere faccia riferimento, come invece da inseperti, abbiamo specificamente indicato nell’elenco delle opere.

Peraltro, il termime di “resilienza” (di origine latina) vuol riferirsi alla resistenza ad andare avanti nella ricostruzione, senza arrendersi di fronte alle difficoltà: speriamo che vada così e in particolare siano i partiti a non remare contro!

Ci auuguriamo in ogni caso che la riforma della burocazia si estenda anche a tutti i provvedimenti legislativi che sono sempre illegibili  e di complessa esposizione, come i citati dpcm, rendendoli di più comprensibile interpretazione!

 

 

L’ITALIA: LO STATO ARCIPELAGO

DI SABINO CASSESE

 E L’ OCCASIONE UNICA

CON MARIO DRAGHI

 

 

N

on vi è dubbio che l’Italia siaa un paese vecchio e arretrato e quando si confronta con gli altri paesi è sempre tra gli ultimi: oltretutto è ingovernabile dal momento che un governo che dura solo un anno non ha la pssibilità di programmare alcunché: non a caso in tanti anni che si sono avvicendati una infinità di politici non vi sono state programmazioni lungimiranti e tutti hanno tirato a campare risolvendo i problemi che si presentavano, giorno per giorno.

Il paese è anomalo e i motivi di carattere socio-antropologici sono stati indfivisuati1 in una intervista rilasciata da Sabino Cassese a Limes (cit. numero 3/2021), in cui l’illustre accademico  si é  così espresso:

“Il difetto dell’Italia è quello di essere uno Stato disgregato. A centosessant’anni l’Italia è ancora un Paese  diviso in due  (abbiamo l’esempio della Germania dove l’unificazione anche se non è interamente comopiuta è a buon punto). Il nostro governo presiede un’amministrazione disgregata.

Alla domanda: Chi garantisce che le strategie di Draghi per uscire dall’emergenza, vengano attuate? La risposta è: Nessuno!

Una pubblica amministrazione, prosegue Cassese, che manca di catene di comando e di snodi fondamentali, opera come un arcipelago; non è una struttura piramidale, né reticolare, due modelli diversi ma adatti alla gestione del potere.

L’arcipelago invece è un apparato atomizzato, disaggregato, che mal si presta e eseguire direttive altrui ed elaborare procedure proprie perché difetta di gerarchie e continuità.

Alla base dele nostre difficoltà amministrative e gestionaali, vi sono realtà storico-antropologiche da cui non si può prescindere.

In primo luogo non abbiamo avuto una Riforma protestante. Da noi il concetto weberiano  di Beruf (*), cioé di professione e dedizione alla stessa “per vocazione  non si è mai radicato.

In secondo luogo, le grandi scuole dove i paesi hanno imparato a gestire la macchina statale sono state la caserma e la fabbrica, contesti che hanno creato e propagato la cultura organizzata delle società moderne.

Nella caserma vigono la pianificazione, la gerarchia - cioé un criterio organizzatovo – e le procedure, ovvero un ordine esecutivo, i tre capisaldi dell’apparato amministrativo.

 Nerll’industria tayloristica domina la catena di montaggio, ma questa, a ben vedere altro non è che un procedimento amministrativo, una sequenza di decisioni da prendere per raggiungere un determinato scopo nel modo il più possibile efficiente ed efficace, cioé minimizzando il dispendio di risorse a fronte del massimo risultato.

Anche sotto qesto aspetto l’Italia è storicamente carente: giunta tardi e in modo disomogeneo all’industrializzazione, per i primi quarant’anni dopo l’Unità il suo esercito è stato dispiegato nel Mezzogiorno contro il cosiddetto brigantaggio, svolgendo dunque compiti di polizia. Ciò ha impedito che si formasse un esercito moderno, tant’é che l’Italia ha perso tutte le guerre successive – fatta eccezione per la prima guerra mondiale; con gli enormi costi umani e materiali che sappiamo.

Quanto alla grande industria, a parte la breve parabola dell’Iri, ha lasciato un segno tenue non solo nello stabilimento, ma anche e soprattutto fuori di esso.

Il grande contributo della fabbrica moderna alla cultura dell’Occidente avanzato sta infatti nel ritmo da essa  imposto alle città, la cui vita – non solo quella degli operai – era scandito dalle sirene dei turni.

Il carattere per certi versi alienante di tale scansione (immortalato da Charlie Chaplin in “Tempi moderni”) è stato il dazio pagato nel passaggio dall’era moderna alla contemporanea.

Quel passaggio noi lo abbiamo fatto solo in parte in alcune grandi metropoli del Nord.

Oggi ne scontiamo le conseguenze: oltre il 70% dei vertici della nostra pubblica amministrazione è composto di meridionali laureati a Roma, Napoli e Messina. Perché non da figure tecniche uscite dalla Bocconi o dal Politecbnico di Torino?

Perché in Italia industria e amministrazione non si sono mai veramente integrate restando mondi separati.

Ciò, concluude ottimisticamente Sabino Cassese, non rende l’Italia necessariamente immodificabile. Ma certo richiede tempo. Oltre a energie e volontà non comuni”.

Noi invece siamo pessimisti: riteniamo l’Italia immodificabile e ingovernabile dal momento che in settantacinque anni (con inizio dal 1944) si sono altrenati settantuno governi, compresi i rimpasti (il Governo De Gasperi dal 1945 al 1953 aveva avuto otto rimpasti: uno all’anno per mantenere il primato della media!); la media di durata è stata di un anno e neanche due mesi, per ciascun governo: una vergogna!

Quante generazioni occorrerebbero per riorganizzare l’Italia e inquadrare gli italiani (fondamentalmente anarcoidi: quelli che rifiutano di vaccinarsi sono degli asociali, non sanno che costituiscono pericolo per gli altrio (**)), come suggerisce Cassese?

L’unica occasione l’abbiamo ora con il Presidente Draghi, ma già vi sono quelli che tra due anni vogliono mandarlo al Quirinale, solo per toglierlo di mezzo dal centro nevralgico di comando! 

Per realizzare tutte le opere che abbiamo indicato, solo il Presidente Draghi che dovrebbe rimanere in carica almeno cinque anni, in modo che, in base al suggerimento di Cassese, per accorciare i tempi, potrebbe creare una organizzazione piramidale della pubblica amministrazione con un passaggio diretto di disposizioni esecutive, che riassunta in due parole potrebbe essere così formata: al Presidente (assistito da conssulenti o Cabina di regia) competerà l’approvazione e l’esecutività delle progettazioni; i Ministri ai quali faranno capo i Presidenti delle Regioni, disporranno un piano generale predisposto sulla base delle richieste dei Sindaci che saranno gli eceutori delle disposizioni date dal Presidente del Consiglio.

 

 

 

*) Max Weber, autore de “L’etica protestasnte e lo spirito del capitalismo”: relativamente al capitalismo moderno (Sambart), attribuiva lo spirito capitalistico all’ascesi calvinista (Calvino riteneva che i ricchi fossero gli eletti), che concepiva il lavoro come vocazione, intendendo l’attività economica come un fatto spirituale non dipendente da cause esterne; Weber aveva così ribaltato il materialismo storico di Karl Marx.

**) Ma vi è di più: ora che i giovani non fanno più il servizio militare, non hanno più incvulcato alcun senso del dovere; non vi è più, se mai vi sia mai stato in Italia, “lo spirito del popolo” (v. in Schede F. :Stato e spirito del popolo secondo Schelling ed Hegel); per questo motivo proliferano tanti partitini, ognuno dei quali trova il proprio seguito; ora, in prossimità delle vacanze, quelli che devono fare il richiamo della vaccinazione  ... chiedono che venga fatto nei luoghi di villeggiatura. Che governi possono uscire da persone di questo genere, che non sa cosa sia il senso del dovere?

 

 

 

FINE