ISRAELIANI E PALESTINESI

E LE GUERRE DI RELIGIONE

 

 

SOMMARIO: PREMESSA; IL NUOVO CALIFFATO; L’UMANITA’ VIOLENTA E SOPRAFFATTRICE; CON IL MONOTEISMO HANNO INIZIO PERSECUZIONI E GUERRE; LA TERRA SANTA TERRA INFERNALE; LA PACE RAGGIUNGIBILE CON L’INTEGRAZIONE; LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE L’ONU E LA NATO.

 

PREMESSA

 

L

a presente Scheda inizialmente nata come nota al Cap. VII, P. 2°, dell’art. “I mille anni dell’impero bizantino”, a commento a un richiamo storico alla Terra Santa, contemporaneamente ai nuovi accadimenti che si sono verificati nei territori del Medio Oriente (un tempo Palestina), colpiti dai disumani massacri e stupri di popolazioni inermi appartenenti a minoranze religiose, compiuti da una agguerrita minoranza di fanatici costituitasi in “califfato”, per cui alla breve nota si sono aggiunte le considerazioni che seguono e abbiamo ricavato questa Scheda.

 

IL GENOCIDIO

DEL NUOVO CALIFFATO

 

T

ra le minoranze maggiormente colpite vi è la comunità degli Yazidi, accusati di essere politeisti (in quanto religione zoroatriana precedente all’Islam e solo per questo degna di maggior rispetto!) e di adorare il diavolo (!), ma solo per consumare un ennesimo genocidio, dei tanti del tutto ingiustificati che si sono verificati nel corso della storia, assurdamente commesso da una religione nei confronti di un’altra!; alla persecuzione di questa comunità si è aggiunta non solo quella contro i cristiani ma anche contro gli sciiti che  rientrano all’interno dell’Islam, come minoranza rispetto alla maggioranza di sunniti.

L’Islam ha circa un miliardo e quattrocento milioni di credenti, la maggior parte dei quali (escludendo quelli che vivono con le rendite petrolifere), vive nella fame e nella povertà: il nuovo “califfato” dispone di grandi risorse economiche investite in armi che sono destinate ai massacri invece, se si volessero seguire i precetti religiosi del Profeta, come fanaticamente sostiene, quelle risorse potrebbero essere destinate a risolvere i problemi dei propri fratelli che vivono nella povertà e muoiono di fame!

 

L’UMANITA’ VIOLENTA

 E SOPRAFFATTRICE

 

P

urtroppo l’Umanità sin dal suo sorgere si è mostrata violenta e sopraffattrice e già dal primo momento in cui l’Uomo è comparso sulla Terra, ha esordito con un genocidio, il primo nella storia.

Ciò era avvenuto quando, raggiunto lo stato di homo sapiens-sapiens  si era trovato di fronte al preesistente Uomo di Neanderthal, che si era sviluppato prima di lui, e fresco di un cervello più evoluto ...aveva pensato di  eliminarlo, pur in presenza di un vasto territorio – tutta la Terra disabitata! - come poteva esserlo quarantamila anni fa!

Il Neanderthal peraltro era già di per sé stesso in via di estinzione perché, si è ritenuto, fosse mangiatore di carne e gli ultimi di questi sopravvissuti furono massacrati dai nuovi arrivati più evoluti, da cui l’Umanità discende...ma nonostante gli ultimi due millenni di civiltà, in buona parte è rimasta crudele, sanguinaria e massacratrice e, come stiamo vedendo in questi giorni, i genocidi – che si sono ripetuti nei secoli - continuano col richiamo a falsi e falsificati motivi religiosi!

Purtroppo ci siamo lasciati alle spalle un secolo, il XXmo, che è stato un secolo di guerre e spargimento sangue che avrebbe dovuto bastare a soddisfare la sete di sangue che vi è nell’Uomo! Ma questo nuovo secolo appena iniziato, che avrebbe potuto essere di pace e concordia, dalle premesse alle quali stiamo assistendo, si sta rivelando anch’esso sanguinario e purtroppo la causa determinante è in parte la religione!   

 

CON IL MONOTEISMO HANNO

INIZIO PERSECUZIONI E GUERRE

 

S

embra assurdo dover riconoscere che tutto il sangue che si è sparso in tanti secoli, nella maggior parte dei casi si è sempre trattato di lotte religiose; la  causa è da far risalire al momento in cui è sorto il monoteismo, vale a dire nella credenza di un Dio unico che portava con sé l’idea che l’appartenente a una religione diversa era un nemico da combattere, e si  dà inizio alle guerre di religione, mentre nelle precedenti epoche in cui aveva dominato il politeismo,  non si ha memoria di guerre di religione!

E’ così nel momento in cui sorgeva il cristianesimo che predicava la bontà, iniziava la persecuzione dei propri fratelli ebrei; poi, per giustificare la guerra combattuta contro chi apparteneva a un’altra religione, era sorta l’idea essa era da considerare santa.

Dopo le guerre di conquista islamiche da parte degli arabi, sorgeva nei cristiani l’idea della c.d. liberazione del Santo Sepolcro con le crociate e   quasi contemporaneamente iniziavano le persecuzioni nei confronti di altri cristiani e con l’intento della repressione dell’eresia, si faceva ricorso ai roghi (ci riferiamo alla sanguinosa crociata contro  albigesi e valdesi nel sud della Francia, durata circa cinquant’anni!).

Come se ciò non bastasse, si era passati alla caccia a maghi e streghe:  si trattava di credenze fondate sulla  mera fantasia (si riteneva che le streghe volassero di notte per andare ad adorare o ad accoppiarsi col Diavolo!), accompagnata da inumane e indicibili torture che dovevano provocare grandi sofferenze mantenendo però in vita malcapitati per poterli sottoporre alla sofferenza finale costituita dal rogo!   

Si trattava di gente assolutamente innocente e di norma ignorante che  inquisitori dalla psiche contorta e dalla mente malata (alcuni dei quali santificati... così com’era considerata santa la Inquisizione), costringevano con le torture a “confessare” ciò che essi stessi suggerivano!

Seguirono ulteriori massacri per intolleranza dei cattolici contro protestanti (sfociata poi nella Guerra dei Trent’anni), ugonotti, calvinisti ed altro ancora, ma anche i protestanti, freschi di riforma, non furono da meno nella persecuzione della stregoneria e nel combattersi tra di loro!

L’Islam non solo si era affermato e aveva avuto la propria espansione con le guerre e la forza della spada, ma appena morto il Profeta, si era diviso - per soli motivi di potere collegato alla discendenza dal Profeta - nelle due principali diramazioni di sunniti e sciiti (successivamente  suddivisi in altre diramazioni settaree) - che non hanno fatto che combattersi per secoli e come vediamo, continuano a combattersi per odio creato dal fanatismo. 

 

LA TERRA SANTA

TERRA INFERNALE

 

C

iascuna delle tre religioni monoteiste aveva voluto considerare la Palestina, Terra Santa, dove avrebbe dovuto regnare la pace e la concordia, ma di santo essa ha avuto ben poco, visto che da secoli non ha prodotto che guerre, sangue e perdita di vite umane facendola diventare piuttosto una Terra infernale di sangue e morte - ieri come oggi – come sta avvenendo tra israeliani e palestinesi, che da settant’anni stanno combattendo una guerra senza fine.

Si stenta a credere che due popoli, per il sol fatto di appartenere a due diverse religioni (addirittura discendenti da un comune capostipite, come risulta  confermato da esami del DNA!) si odino a  tal punto da desiderare ciascuno l’annientamento dell’altro!

Questa Terra che doveva essere una terra di pace, è diventata un territorio in stato di belligeranza continua, sempre più circondato da muri e filo spinato, che riportano alla memoria (di chi ha vissuto quei tempi!), i noti campi nazisti.   

Un territorio disseminato di filo spinato e di campi profughi, non potrà mai raggiungere né un generalizzato benessere né un buon livello nella qualità della vita che tutti quegli abitanti, a qualunque popolazione appartengano, senza distinzioni di sorta, hanno il diritto di avere.

Ciò costituisce una vera offesa al ricordo della Shoah, con i milioni di morti finiti nelle camere a gas, che la Comunità ebraica cerca di mantener vivo, con i documentari ripetutamente trasmessi in TV, che suscitano raccapriccio e commozione.

Ma se si vuole avere il rispetto altrui e che il ricordo della Shoah susciti raccapriccio e commozione, allo stesso modo questi stessi sentimenti devono essere suscitati dalle migliaia di morti provocati dalla insensata guerra combattuta tra i due popoli che, da una parte per la prevaricazione degli israeliani che si sono appropriati di territori altrui (istituendo prepotentemente colonie agricole che sono un ostacolo alla pace), e dall’altra con le provocazioni degli attentati palestinesi, e questo fa sì che le due popolazioni non  riescono a raggiungere la necessaria integrazione, dalla quale - e solo da essa - scaturirebbe una reciproca convivenza nella pace e nella concordia. 

E una pace tra i due popoli, che hanno ambedue il diritto di esistere, potrà essere  raggiunta solo se Israele si convinca a restituire (restituzione  che essi già considerano “dolorosa”!) una parte dei territori sottratti, perché anche i palestinesi hanno il diritto di avere un proprio paese con un territorio unico e unificato (trovando il modo di unire Cisgiordania e Gaza) perché il territorio palestinese non può essere formato da entità separate, con una enclave per il cui accesso devono esser concessi permessi e autorizzazioni (Gaza è stato un grave errore israeliano che si sta ritorcendo contro!), che, come stanno dimostrando i fatti, serve da trampolino di lancio per razzi che hanno il solo scopo di seminare morte e distruzione.

A queste provocazioni seguono le reazioni israeliane, che, se pur giustificate, a loro volta finiscono per creare un nuovo tipo di antisemitismo, un neo-antisemitismo che non ha più il carattere religioso che aveva in passato, ma è strettamente connesso alle reazioni israeliane nei confronti del palestinesi!

 

LA PACE RAGGIUNGIBILE

CON L’INTEGRAZIONE

 

U

na pace potrà essere raggiungibile solo se ambedue le parti si convincano innanzitutto ad avere una vicendevole volontà di integrazione (processo che dovrebbe cominciare dalle scuole materne, come in qualche caso si sta sperimentando e che deve generalizzato e non limitato); per far questo ognuna delle due parti ha il dovere di emarginare il proprio fanatismo interno (sia o non sia maggioritario!), che costituisce il motivo fondamentale che si oppone alla civile convivenza... e mina ogni possibilità di raggiungerla.

Occorre convincersi che l’iniziativa per l’emarginazione dell’estremismo (da una parte ortodosso o ultra-ortodosso, dall’altra di jihadisti*) spetta ai c.d. moderati che non devono rimanere indifferenti o addirittura assistere passivamente - che equivale a una altrettanto colpevole collaborazione passiva - ma opporsi - senza paure! - in tutti i modi leciti e pacifici, emarginando e rendendola inoffensiva, la violenza estremista, sia essa politica sia religiosa.

Quest’ultima, normalmente fomentata dall’insensato sventolio di libri sacri, per giustificare l’odio, le guerre e gli assurdi assassini di kamikaze, che non possono mai avere - come si crede - alcun rapporto col sacro e tantomeno potranno avere un riconoscimento di premi riservato ai c.d. martiri  in un improbabile “al di là”; così come sono altrettanto insensate le brutali condanne alla barbarica lapidazione o all’impiccagione (come è appena avvenuto – 2014 - con Reyhan), che a diciannove anni aveva subito un tentativo di stupro e aveva ucciso il suo stupratore, spietatamente e barbaramente condannata con un processo frettoloso e maschilista, perché questo disprezzo per la sacralità della vita umana non fa che annullare  duemila anni di civiltà!   

I Libri Sacri nei loro aspetti pratici e di convivenza civile, non possono essere legati al tempo della loro nascita e si devono evolvere così come si evolve la civiltà, altrimenti costringono i propri credenti alla arretratezza e povertà (l’Islam nei secoli passati aveva avuto un periodo di liberalità, portatore di benessere e di sviluppo di civiltà (v. in articoli La scienza araba alle origini della cultura europea), bloccati dal fanatismo religioso.

 

*) Il significato del termine jihad riferito alla guerra santa è in effetti molto diverso da quello che gli si attribuisce in quanto significa “sforzo sulla strada di Allah” che si svilupperebbe in ben altre finalità!   

 

 

LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE

L’ONU E LA NATO

 

R

itornando al tema principale, la comunità internazionale dovrebbe rendersi parte attiva sia nei confronti del nuovo fanatismo di chi vuole asservire intere popolazioni a un preteso Islam che non è certamente quello coranico (e occorre mandare uomini, perché spedendo i soli droni non si ottengono validi risultati); sia  nel processo di pace tra israeliani e palestinesi, sollecitando un intervento diretto delle organizzazioni internazionali quali l’ONU e la NATO.

Purtroppo queste due organizzazioni, dopo oltre mezzo secolo dalla loro costituzione fondata su altri presupposti, non rispondono più alle nuove esigenze che si presentano attualmente e per questo dovrebbero essere modificate nelle loro funzioni in modo da consentire interventi immediati; purtroppo sembra difficile giungere a questa soluzione in quanto ciascuno dei membri che lo compongono vuol tener stretto per sé i privilegi acquisiti (in particolare, per l’ONU, il diritto di veto!). 

 

 

FINE