STATO E
SPIRITO DEL POPOLO
(VOLKGEIST)*
SECONDO SCHELLING ED HEGEL

Michele Puglia


Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831), costituisce una pietra miliare nel campo della filosofia. Egli infatti chiude l'epoca dei grandi sistemi speculativi e filosofici dell'età moderna e pone le basi della filosofia contemporanea.
Figlio del <Romanticismo> sviluppatosi in quel periodo (noto il <cenacolo romantico> dei fratelli A. Wilhelm e Friedrich von Schlegel e della vivace moglie di A.Wilhelm, Caroline, che dalla comunione spirituale con il contemporaneo Schelling passerà alla comunione di vita), nei suoi studi seguì lo sviluppo dello spirito tedesco, rielaborando il pensiero dei filosofi romantici.
Per costoro, l'essenza più profonda dell'esistenza era <l'anima del mondo>, che Schelling riuniva in una unità vivente ed in cui confluivano non solo le molteplici forze della natura, ma anche i diversi individui e le diverse specie, che possono tendere a realizzare il principio assoluto, seppure <unitariamente> e <non singolarmente>.
Per Schelling (che nel 1798 aveva dedicato l'unico libro pubblicato, a quanto risulta, sull'argomento) <L'anima del mondo> si identifica col principio vitale, che si trova nel seno stesso della natura (analogo all'Io esistente nel soggetto pensante), animatore di tutto il cosmo.
La natura, concepita da Schelling come organismo vivente, è nello stesso tempo reale ed ideale, e contiene in sé la propria soggettività ed oggettività.
Hegel, invece, attribuisce allo <spirito del mondo> un nuovo significato, quale somma di tutte le espressioni umane, perché solo l'essere umano è dotato di spirito.
Hegel dedicherà una buona parte della sua filosofia al concetto di Spirito (Geist), che è anche <Idea e Umanità> (che trasfonderà nel popolo -Volkgeist ), facente parte del processo storico degli Stati e distinguendolo nel suo sistema speculativo in varie categorie.
La principale categoria da cui egli parte è

LA LOGICA, LA NATURA E LO SPIRITO

con sottocategorie, in cui il processo dialettico (**) avviene con passaggi da una categoria all'altra.
Partendo dallo SPIRITO di questa categoria iniziale, abbiamo:

LO SPIRITO SOGGETTIVO - OGGETTIVO - ASSOLUTO.

SPIRITO SOGGETTIVO

L'essere umano, staccatosi nel suo processo dialettico dall'animalità, passa attraverso i seguenti tre momenti:

L'ANIMA - LA COSCIENZA - LO SPIRITO.

SPIRITO OGGETTIVO

L'essere umano, che si associa agli altri, dà luogo ai tre momenti del

DIRITTO - MORALITÀ - ETICITÀ.

L'ETICITA'

è la sostanza dello spirito, il rapporto per cui l'individuo si immedesima nell'altro individuo, il momento della piena oggettivazione libera e consapevole dell'individuo, nella società in cui vive, nei tre momenti successivi (della FAMIGLIA, della SOCIETÀ CIVILE e dello STATO), nella sua esperienza di cittadino.
Attraverso l'eticità l'uomo può realizzare il suo mondo oggettivo. Nell'eticità egli vede la realizzazione dei suoi diritti. Così, mentre la caratteristica del diritto astratto è la coercizione, quella della moralità è l'obbligo e la caratteristica dell'eticità è la fiducia, cioè il trasporto spontaneo dell'individuo verso i suoi simili.
Le tre forme in cui si sviluppa l'eticità, come abbiamo detto, sono:

LA FAMIGLIA - LA SOCIETÀ CIVILE - LO STATO.

LO STATO

realizza le concrete unioni dei singoli con gli altri individui. Esso non è semplicemente l'organizzazione istituzionale di un popolo, ma l'incarnazione dello spirito del mondo (della Ragione-Realtà) nella STORIA.
Lo Stato attraverso la Costituzione realizza l'ideale di un'etica positiva, non cristallizzata in leggi generiche ed astratte, ma articolata in un sistema di leggi singole e ben individuate, che esprimono l'anima e la vera natura dei singoli popoli.
Così lo SPIRITO DEL POPOLO diviene il principale attore della storia (che corrisponde al modo in cui lo <spirito del mondo> acquista consapevolezza di sé) e sotto questo punto di vista Hegel introduce l'idea della storia universale (Weltgeschichte).
Lo STATO è il protagonista del processo dialettico dell'umanità, che si realizza in maniera concreta nell'affermazione degli Stati che avranno ognuno una particolare missione da compiere, un particolare stadio nel movimento storico-dialettico da raggiungere, dopo il quale spariranno dal primo piano della scena, lasciando il posto ad altri Stati, secondo un preciso itinerario storico-geografico che avrà i suoi riscontri nell'ambito delle realizzazioni dello <spirito assoluto>.
Lo spirito (che nella sua storia non è altro che lo spirito-umanità-idea), attraverso l'esperienza e il processo dialettico, si realizzerà nello spirito oggettivo (incarnato nella società organizzata), che opera nel regno della cultura e diventa protagonista delle creazioni artistiche, religioni, filosofie, fino a raggiungere la meta finale dello SPIRITO ASSOLUTO.
La STORIA DELL'UMANITA' non è casuale, essendo caratterizzata da uno scopo sostanziale, cioè che fa parte della sostanza dell'umanità in quanto distinta dall' ANIMALITA'-NATURA.
Questo scopo ultimo è la LIBERTA', coincidente con la PIENA AUTOCOSCIENZA (SAPERE ASSOLUTO).

LA LIBERTA'

compare in una sua forma iniziale, quando l'UMANITA' si stacca dalla natura, in cui la libertà appare come libertà di uno solo, esempi: l'imperatore della Cina, il re di Persia, il faraone d'Egitto;
- poi come libertà di alcuni: i liberi cittadini nelle Città-stato della Grecia o nella Roma repubblicana;
- infine come libertà di tutti: col cristianesimo nell'Europa latino-occidentale ("tutti sono liberi di fronte a Dio"), che si afferma progressivamente fino ai tempi moderni: Rivoluzione francese e Napoleone, che esporta le spinte libertarie.
In questa storia finalizzata alla conquista della libertà, protagonisti sono i popoli organizzati in Stati; nella Storia ogni popolo, che ha contribuito a questa conquista progressiva, ha posto un seme che è maturato in un altro popolo e così via.
Nella Storia vi è ciò che l'Umanità realizza e produce nel suo processo dialettico ed il suo scopo ultimo è la Libertà, che coincide, come abbiamo visto, con l'autocoscienza (sapere assoluto).
Nella Storia l'esperienza dell'Umanità cresce e si eleva dai livelli più elementari, come l'Africa nera, ai livelli raggiunti dall'Europa e poi dall'America settentrionale.
Lo spirito-umanità si concretizza nel POPOLO, che svolge una missione specifica nel processo dialettico della storia, mentre gli STATI sono i protagonisti della STORIA, non essendo altro che lo svolgersi dei rapporti tra gli stati, al di sopra dei quali si trova lo <spirito del mondo>, che si evolve e si perfeziona in un continuo divenire.
Il POPOLO per Hegel è formato da due categorie di uomini: gli individui cosmico-storici e gli individui conservatori.
I primi sono quelli che fanno avanzare l'umanità e sono, p. es., Alessandro Magno, Cesare o Napoleone, che egli ha visto come l'incarnazione dello spirito del mondo del suo tempo, da lui definito come <l'anima del mondo a cavallo>.

LO SPIRITO ASSOLUTO

Con la STORIA UNIVERSALE, lo spirito oggettivo acquista l'aspirazione all'universale e diventa così SPIRITO ASSOLUTO, determinato dal passaggio dello spirito soggettivo nello spirito oggettivo, il quale compie il supremo passaggio nello spirito assoluto e che nelle manifestazioni culturali dell'umanità si concretizza in

ARTE - RELIGIONE - FILOSOFIA.

Le due categorie dell'ARTE e della RELIGIONE si realizzano nella FILOSOFIA, che costituisce il SAPERE TOTALE, adeguazione perfetta di soggettività ed oggettività.
L'ARTE è l'apparire dell'idea in forme sensibili e intuitive, costituenti il carattere specifico della bellezza. Essa ha una sua storia ideale che procede dall'arte simbolica (Vorkust) degli Orientali (architettura) all'arte classica dei Greci (scultura) per dissolversi nell'arte romantica, che con la pittura, musica e poesia, esprime l'interiorità, l'essenza spirituale dell'IDEA.

RELIGIONE

Base dell'eticità dello Stato è la Religione, che deve essere <religione della libertà> e perciò compatibile con la filosofia, che è libera per sua natura, e con la libertà dei singoli.
Queste caratteristiche, secondo Hegel, non le possiede la religione cattolica, che egli chiama <religione della servitù>, tale da provocare negli Stati rivoluzioni di carattere violento. La caratteristica della libertà, che coincide con l'esigenza di libertà dei singoli, la possiede invece la religione protestante, che, garantendo la libertà al suo interno e rendendosi compatibile con la filosofia, favorisce le riforme, anzichè le rivoluzioni.
La religione è lo SPIRITO ASSOLUTO rappresentato come rivelazione oggettiva, venerato con la devozione ed il culto e rappresentato nella storia umana, pensato e adorato, in forme diverse e dialetticamente procedenti verso quella cristiano-protestante.
Alle religioni dell'Antico oriente, nelle quali la divinità è ancora staccata dalla naturalità, seguono le religioni della civiltà greca (religione della bellezza, in cui gli dei sono raffigurati simili ai più belli degli essere umani), della civiltà romana (in cui gli dei sono considerati quasi dei mezzi rispetto ai fini umani, che vengono contratti con le divinità) e della civiltà ebraica (religione della sublimità, in cui esiste un abisso tra il Dio unico ed il suo popolo).
Queste religioni lasciano poi il posto alla religione cristiana, in cui si afferma la piena e completa spiritualità della divinità, ma che si realizza, come religione della libertà, solo in quella protestante.

FILOSOFIA

E' il SAPERE ASSOLUTO. Compito della filosofia è quello di comprendere la realtà razionalmente (da ciò la frase: ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale).
Lo Spirito-Idea eterna in sé e per sé si attua, produce e gode sé stessa eternamente come spirito assoluto. Il processo dell'Idea è per Hegel una cosa unica con la Storia della filosofia.
La Filosofia appare così al di sopra della Religione, che sembra subordinata alla Filosofia. Questa affermazione aveva creato sin dai suoi tempi molte polemiche e le varie interpretazioni su questo argomento determineranno le due correnti: <destra hegeliana> e <sinistra hegeliana>(che in alcuni casi, in particolare con Ruge, Feuerbach e Marx, è stata (sinistra) anti-hegeliana), divise in tre periodi: il primo (1816-31) in cui predomina la discussione delle questioni logico-metafisiche; il secondo (1831-39) delle controversie religiose; il terzo (1840-45) delle controversie sulle questioni religiose e politiche, che danno luogo all'ateismo e radicalismo (Feuerbach e Strauss (1)).

*) Per necessità di sintesi, si avverte che nell'articolo sono approfonditi solo i concetti che interessano strettamente lo "Spirito del popolo", ai quali è aggiunta solo qualche altra breve trattazione , tralasciando gli altri.
**) Il processo o sviluppo dialettico consiste nello sviluppo del pensiero umano, dal pensiero maturato precedentemente a quello successivo.
1) E' noto che, secondo David Friederick Strauss, nessuno dei Vangeli è opera di un testimone oculare, anzi neppure di un contemporaneo che potesse vagliare l'attendibilità del materiale di cui si serviva. Lo stesso racconto dei miracoli è in contraddizione col concetto di Dio quale ordinatore della natura per mezzo di leggi universali: Dio infatti, sostiene Strauss, opera immediatamente soltanto sul tutto, ma sull'individuo opera soltanto attraverso la mediazione delle leggi della natura. I miti evangelici non sono invenzioni dei singoli, essi sono l'opera di un'attività poetica non intenzionale e collettiva di tutta la comunità cristiana originaria e risultano in parte dalle aspettative messianiche, in parte dall'impressione lasciata dalla figura storica di Gesù e in parte da avvenimenti reali miticamente trasfigurati.

 

FINE

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