RIVISTA STORICA VIRTUALE
Tun-Huang
- Il bodhisattva Avalokitesvara addita ai fedeli il retto cammino
Pittura
su seta . Sec. VIII-IX - British Museum
CRONOLOGIA
DEGLI
IMPERATORI
DEL
CELESTE IMPERO
a cura di Michele E. Puglia
tutti
i diritti riservati
N.
B.
La storia della Cina complessa e affascinante viene riassunta in
questa cronologia ragionata che presentiamo ancora incompleta, augurandoci di
poterla completare nelle parti mancanti o insufficientemente trattate.
Seguirà
la storia della Letteratura cinese.
* *
*
PRIME DINASTIE LEGGENDARIE
tra il 4000 e 1500 a C.
nel bacino del fiume Giallo (Hoang-ho) fiorisce la
cultura agricola
Yang-shao
nel terzo millennio si favoleggia
dei sovrani leggendari
Fu-Hsi
2852-2737
Shen-Nung
2737-2697
e la leggenda del Tè
A questo imperatore, che cura l’igiene del corpo, risale la
leggenda del Cha (cià) il Té. Si racconta che Shen Nung stando
sotto un albero, ordina ai servi dell’acqua calda da bere, mentre gliela
porgono un vento leggero fa cadere
alcune foglie nell’acqua che egli beve e trova di suo gusto e gli
dà un effetto euforico. La bevanda è rivendicata da indiani e
giapponesi che hanno
anch’essi le loro leggende.
Per gli indiani, un monaco buddista di nome Darma fa il voto di fare
sette anni di meditazione, rimanendo sveglio. Al quinto anno incomincia a
venirgli la sonnolenza e per tenersi sveglio mangia le foglie di un arbusto che
cresceva nelle vicinanze. E’ così che riesce a mantenersi sveglio
fino al settimo anno.
Più fantastica è la leggenda giapponese che ritiene Budda
(560-480) il creatore della pianta; egli per tenersi sveglio durante la
meditazione si strappa le ciglia che cadendo per terra generano delle
rigogliose piante di Té. I semi della pianta in Giappone li porta un
monaco buddista di nome
Diashi, nell’anno 800
n.e. .
Di storico vi è che i cinesi hanno un riferimento in
un’opera scritta intorno al 300 n.e., da un certo Kno P’o, e un
libro scritto sotto l’imperatore T’ai Tsung (624-649, v. sotto).
Huang-ti
2697-2597
seguiti
dai tre imperatori saggi
Yao
2356-2255
Shun
2255-2205
Yü
2205-2197
essi si erano succeduti secondo la scelta fatta da ciascun predecessore
dando forma alla società cinese più antica, organizzando il
sistema della terra, dettando le norme etiche del vivere collettivo,
sottoponendo la natura al controllo dell’uomo. Merito di Yü era stato quello di riportare i
fiumi della Cina settentrionale nei loro alvei lavorando per tredici anni alla
testa di un esercito di operai. Con Yü termina la scelta del predecessore ed ha inizio il principio
dinastico con la nomina di suo figlio
Chi
indicato come il
fondatore della
dinastia Hsia o Xsia
(“civile”)
(1818
ca. – 1767 ca. a.C.)
domina la cultura di Lung-shan
Solo con la
dinastia Shang-Yin
(1765-1027 a.C.)
ha inizio l’epoca storica documentata da iscrizioni su scudi di
tartarughe, la quale regnò sul territorio corrispondente alle province
di Honan, Hubei e Shandong. Gli Hsia dal 1384 a.C. trasportano la capitale Yin presso l’odierna An-yang,
vicino al confine settentrionale della provincia del Honan, dove le tombe di re
Shang testimoniano la storicità della dinastia.
La dinastia Shang si
espande risalendo la valle dell’Hwang-ho (fiume Giallo) ed è
fondata su una economia agricola (con produzione del miglio e poi del grano),
basata sulla proprietà privata e su attività artigianali.
La società è di tipo schiavista con una distinzione tra
aristocrazia, contadini e schiavi, questi ultimi prigionieri di guerra adibiti
a lavori artigianali e opere pubbliche. L’esercito è formato da
cavalieri; i nobili combattono sui carri (si raggiungono schieramenti di
cinquemila combattenti): le armi sono di bronzo.
La classe sacerdotale è formata dall’aristocrazia, la
religione come tutte le religioni primitive è collegata alla natura e
richiede anche sacrifici umani, mentre con la pratica della divinazione (fatta
sottoponendo ossa di animali sacrificati sul fuoco) si invocano buoni raccolti
e piogge e si fanno presagi sugli eventi naturali.
Il monarca ha come insegna un’ascia di giada levigata e riunisce
il potere sovrano con la carica di gran sacerdote.
Secondo ricerche archeologiche la dinastia avrebbe contato trenta
monarchi, tra i quali.
T’ang
1766-1753
Wu-Yi
l’imperatore ateo
1198-1194
Chou Hsi
1154-1123
ultimo monarca Shang.
Al confine occidentale dei Shang si sviluppa lo Stato dei Chou con i quali gli Shang si legano con vincoli di parentela, sui quali però
i primi hanno il sopravvento con
una rivolta capeggiata dal principe Fa (1050) che abbatte Chou-Hsin e preso il nome
Wu
fonda la dinastia
Chou
o Zhou Occidentali
(1122 - 255 a.C.)
con
Wu-Wang
1122-1115
Chen Wang
1115-1078
è
l’epoca feudale della Cina
La dinastia è quella che ha regnato nel periodo più lungo
nella storia della Cina. La società
è segnata da una struttura feudale, formata da mille feudi, simile a
quella che si formerà in occidente nel medioevo all’apice della
piramide si trova il re con carattere sacrale affiancato da un primo ministro,
con vari ministri a capo dei diversi settori (agricoltura, giustizia, guerra,
lavori pubblici). Col tempo il numero dei feudi si riduce in quanto il vassallo (pa) più forte
assorbe i più deboli.
E’ in questo
periodo (anno 1000) che si sviluppa la tecnica del cavallo, proveniente dalle
parti occidentali dell’Asia.
I Chou hanno
un’ottima organizzazione militare contrassegnata dalle divisioni, ognuna
formata da duemilacinquecento uomini, distinte a loro volta, partendo dalla
unità di base di cinque elementi, in squadra: cinque squadre formano un
plotone (Liang), cinque plotoni una compagnia (Zu). Ma la principale caratteristica dell’esercito Chou è il carro utilizzato dalla precedente
dinastia Shang (usato sia per la caccia sia per la guerra), di forma
quadrata su cui montano un
cocchiere, un arciere e un soldato con ascia o lancia e trainato da quattro
cavalli.
In questo periodo
sono scritti numerosi drammi e romanzi: le due maggiori opere classiche sono
rappresentate dal Libro della storia e dal Libro delle odi.
Verso la fine di questo periodo è scritto il
celebre saggio di Sun-Tzu, L’arte della guerra, le cui finalità non sono propriamente la guerra: Tzu
infatti
suggerisce di evitare di far ricorso all’uso delle armi “perché l’acqua vince
senza lottare”.
Sotto questa
dinastia la capitale è ad Hao, presso l’attuale
Xi’an e i territori da essa
dominati si estendono a sud fino ad attraversare il Chang Jiang; a nord-est,
fino all’attuale Liaoning, a ovest fino al Gansu e ad est fino allo
Shandong. Per governare un così vasto territorio vi è una
gerarchia di vassalli che col tempo diventano sempre più autonomi. I re
Chou riescono a mantenere il controllo sui loro domini fino al 770 a.C., da quando hanno inizio
le lotte tra vassalli che si protraggono per due secoli che decimano la
popolazione.
dinastia dei Chou orientali
770-256
a.C
Il sovrano Chou,
P’ing Wang trasferisce la capitale a Luoyang nella valle del Wei dando
inizio alla dinastia dei Chou Orientali. Da questo momento però la
dinastia risulta indebolita ed assume una forma semplicemente rappresentativa
in quanto nel periodo tra il 770 e il 445 (definito come “periodo
delle primavere e autunni”: chunqiu), emergono una serie di grossi feudi che
costituiscono veri e propri Stati,
quali Chin nello Shanxi, C’hi nello Shantung, Ch’in nello
Shenxi, Sung nella pianura centrale del Fiume Giallo (Hwang-ho), Ch’u nella zona adiacente allo
Yang-tze (Fiume Azzurro), i quali si alternano in posizione egemonica. Questa
fase egemonica viene iniziata dallo Stato Ch’in che riesce a federare
sotto la propria influenza, con l’opera del sovrano Huan, coadiuvato dal ministro Kuang
Chung, tutti gli altri Stati contro quello di Ch’u. Poi l’egemonia
passa ad altro Stato ed tra il VI e V sec. emerge lo stato di Wu alla foce
dello Yang-tze (Fiume Azzurro), e successivamente quello meridionale di Yüeh.
Del periodo delle primavere e
autunni (722-481) si conserva la parte
degli Annali del regno di Lu, nello Shandong (scritto su lamelle di
bambù, da cui il nome di Annali scritti su bambù, zhushu
jinian), riportati nelle Memorie
storiche di Sima Qin (all’inizio del I sec. a C.).
Dal VI sec. il ferro
incomincia a sostituire il bronzo nelle armi e nell’agricoltura che porta
all’aumento della produzione agricola e spinge i signori ad estendere la
superficie di terra ad essi assegnata. Ciò porta alle tensioni tra i
feudatari e gli ex contadini che essendosi sottratti al servaggio sono poi divenuti
proprietari terrieri. Ed è un primo colpo per i feudatari. Poi
intervengono (inizio del VI sec.) all’interno dei singoli regni, le
ripartizioni territoriali come unità amministrative che sostituiscono le
unità feudali. E infine il colpo finale al sistema feudale è dato
dalla graduale tassazione sulla base della estensione posseduta, in luogo dei
tributi feudali.
632
Jin regno dello Shanxi raggiunge l’egemonia
in seguito alla vittoria contro Chu
a Chengpu ma quest’ultimo impone nel
582
al regno di Jin un trattato di alleanza.
Tra il V e IV sec. si sviluppa la letteratura, si formano sistemi di
dottrine politiche e filosofiche, è l’epoca di
Kung-fu
Confucio
(551-479)
Kung-fu
che sviluppa la corrente di pensiero del governo delle
cose umane.
La medicina in questo periodo (500) fissa i quattro criteri di
diagnosi: esame del colorito e della lingua, forme primitive di auscultazione,
storia medica del paziente ed esame del polso.
Negli ultimi due secoli della dinastia Chou
dal 453 al 221 a.C.
la Cina entra nel periodo detto dei Regni combattenti (Zhanguo),
453
il Regno Jin si divide in tre principati: Han. Wei e Zhao
il riconoscimento ufficiale della divisione dei tre regni avviene nel
403.
Dominato dalle lotte tra gli Stati che si vanno formando e
raggruppando, nel corso del quale l’arte militare fa grandi
progressi, contemporaneamente si
sviluppano le industrie e le arti e si ingrandiscono i centri urbani.
Incomincia a farsi strada l’idea di un grande Stato, con un primo
tentativo di riunione di sei Stati del centro e del Sud che riuniti cercano di
conquistare il regno di Ts’in (Ch’in) nel Nord-est, che si è
sviluppato in potenza, ma le discordie e le gelosie non permettono una salda
formazione politica.
* * *
444
calcolo dell’anno solare in 365 giorni e un quarto
436
data tradizionale della morte di Zengzi, discepolo di Confucio a cui
si attribuisce la redazione dello
Xiaojing (Classico della
pietà filiale)
* * *
423
attacco di Han contro Zheng che mette fine al regno di Han nel
375
350
redatto il più antico catalogo di stelle.
Riproduzione da Il Milione - De Agostini
La corrente del taoismo si sviluppa ad opera della
figura leggendaria di
Lao Tzu
(Lao-Ze)
(VI-V sec. a.C.)
conosciuto anche con il soprannome Dan, e quindi Lao Dan la cui
dottrina è riassunta nel Daodejing
e
Chuang-tzu (369?-286),
è introdotto il taoismo
sorto come reazione alla dottrina confuciana che si concentra sugli affari umani e
politici e contro la sua rigida organizzazione sociale. Il taoismo sostiene il
valore assoluto dell’ordine proprio della natura e la necessità
dell’uomo di sottrarsi ai condizionamenti della società e di
adeguarsi alla natura stessa senza turbarla e forzarla, cercando di immedesimarsi
in essa per raggiungere la libertà e la spontaneità
dell’esistenza.
318-316
Qin
penetra
nella pianura di Chengdu nel Sichuan e nel
312
si estende verso l’altopiano del Han, e nel
308
occupa in confini occidentali del Henan
300
Qin, Zhao e Yan, regni del Nord, costruiscono
muraglie di difesa contro i cavalieri nomadi in Mongolia e Manciuria
296-277
prosegue l’espansione di Qin nei confronti di
Wei, di Song nell’Henan orientale e di Chou nel Hebei e Hunan
Cheng
256-221 a.C.
assorbiti
i Regni combattenti
si proclama imperatore
Shih-Huang-ti
è il nome assunto dall’imperatore Cheng, e nello stesso
tempo è il titolo che da
questo momento sarà assunto da tutti gli imperatori che si succederanno
fino all’ultimo, Pu-yi (1912).
Con lui ha inizio la
Dinastia Ts’in o Ch’in o Quin
255-206
Shih-Huang-ti,
221-210
primo imperatore
E’ stato un grande sovrano, attualmente conosciuto per le diecimila
famose statue di terracotta di soldati a grandezza naturale (con dovizie di
particolari sulle uniformi e corazze di soldati semplici e della guardia
imperiale), trovate sepolte (1974) presso la sua tomba (non ancora ritrovata),
per la quale avevano lavorato settecentomila operai e chiamata Palazzo delle
Tenebre.
Con la collaborazione del ministro Li
Ssu l’imperatore riesce a riorganizzare l’impero
con l’abolizione di tutti i
diritti feudali e i possedimenti sono divisi in province governate da
funzionari di nomina imperiale, che dipendono dal potere centralizzato del
sovrano. La riforma della scrittura permette di avere codici unificati per
tutto il paese. Sono anche adottati sistemi unificati dei pesi e misure e di
moneta; è introdotta la proprietà privata delle terre e sono
imposte leggi e tasse.
La ricerca di uniformità culturale porta i Ch'in a mettere al
bando le contrastanti scuole filosofiche fiorite durante il tardo periodo Chou, e dare
riconoscimento ufficiale al solo Confucianesimo.
L’imperatore completa l’unificazione con conquiste
territoriali che si estendono fino al Fiume Rosso, nell'attuale Vietnam,
estendendo il regno fino a comprendere il territorio corrispondente
all’attuale Corea.
La più nota impresa dei Ch'in è comunque il completamento
della Grande Muraglia (v. Schegge: Attila e gli Unni) iniziata da Shih huang-ti. Le conquiste
territoriali, e altre imponenti opere pubbliche sono realizzate con enorme
impegno di risorse e di vite umane.
Il peso sempre più oneroso delle tasse, del servizio militare e
dei lavori forzati, finisce col generare tra la gente comune una profonda
avversione al regime, che dà luogo a una grande rivolta contadina che
travolge la dinastia Ch’in.
Nell’ultimo periodo Ch’in emerge la
figura di
Liu Pang
(in seguito conosciuto con il titolo di Gao Zu)
che dopo avere sconfitto gli altri contendenti al trono, si proclama
imperatore nel 206 a.C., fondando la
dinastia Han
divisa in
Han occidentali
(206 a.C. – 220 d.C.)
che governerà per quattro
secoli e procederà alla definitiva
unità etnica, morale, politica, economica e culturale della Cina,
conservando e perfezionando le strutture politico sociali instaurate dai
Ch’in.
Liu Chi
o
Liu-Pang
(Gao-Zou o Kao-Tzu)
((202-195)
sebbene grossolano e di scarsa cultura, assistito dal ministro Lu Chia,
introduce diverse riforme, provvede ad abrogare le leggi più gravose,
ridurre drasticamente le tasse e adottare una politica di tolleranza nel
tentativo di promuovere la ripresa economica, tenendo sotto controllo tutto il
territorio. A lui si deve l’idea di far venire dalle province giovani
intelligenti da educare a corte per formare una classe di funzionari fedeli.
Stabilisce la capitale (200) a Chang’an attuale Xi’an nello
Shenxi.
Gli succede il figlio di quattro anni sotto la tutela della madre Lü che aveva cercato
l’appoggio dei feudatari, ma una congiura di palazzo porta alla
eliminazione di tutta la famiglia col seguito (180) e prende il potere
Hui
(Wen-Ti)
179-157
è un buon monarca e sotto il suo regno si sviluppa il taoismo.
Le sue maggiori cure sono dedicate all’agricoltura relativamente alla
quale emana un editto (178) rimasto famoso.
Gli succede il figlio
Ching-Ti
(157-141)
che con il padre aveva portato a compimento l’opera di centralizzazione
della burocrazia, eliminando i regni feudali.
A questo succede,
all’età di sedici anni,
il figlio,
Wu-Ti
(Xuaowudi)
141-87
con il quale la dinastia Han raggiunge l'apice della potenza compiendo
diverse spedizioni contro gli Unni. Annette (111 a C. ) definitivamente alla
Cina la città di Canton e l’intera regione. Si Avvalendosi della
collaborazione del ministro Tung Chung-shu introduce radicali riforme, consolida il potere imperiale e ingrandisce il regno che si estende su quasi tutto il
territorio corrispondente all'attuale Cina, dalla Manciuria del Sud al regno
coreano di Chao-hsien e comprende il territorio dell'attuale Kazakistan, con
colonie attorno al delta dello Xi Jiang, nello Annam e in Corea.
Sotto il suo regno ha inizio l’esplorazione della strade dei
Sichuan verso la Birmania e l’India per merito di Tang Meng (136). Si
aprono comunicazioni dirette con il mondo occidentale per merito del celebre
esploratore Chang Ch’ien al quale si attribuisce l’importazione in
Cina della vite e l’apertura delle vie di comunicazione con l’India
attraverso Kabul e il Kotan.
La politica di espansionismo esaurisce però le risorse
finanziarie, con la conseguenza di un nuovo aumento delle tasse e la
reintroduzione dei monopoli di
stato.
87
ha inizio la reggenza del generale
Huo Guang
depositario delle volontà di Wu-ti,
che instaura con gli esponenti della propria famiglia una dittatura, in
quanto a ciascuno di essi sono affidate cariche direttive.
* * *
65
è introdotto nell’Asia minore l’uso dei
primi mulini ad acqua;
* * *
Durante il I secolo a.C regna la dinastia degli
Han Orientali
così denominata in quanto la capitale è spostata da Chang’an a Luoyang, è
divenuta sedentaria (98 a C.); la loro economia si basa sulle razzìe,
sull’allevamento, agricoltura e commercio. Dall’85 a.C. i
principali cereali sono quelli
dell’antichità, orzo, grano e miglio, ai quali si aggiunge la soia
e il riso che ai fini alimentari non assumono molta importanza. Dalle regioni
occidentali è importata l’erba medica (erba musu) che permette di
estendere l’allevamento dei cavalli.
La popolazione dei Wuhuan della Mongolia del nord-est assimila le
usanze cinesi e viene incorporata in massa
negli eserciti Han in particolare nella cavalleria.
Il potere imperiale diventa oggetto di intrighi di palazzo tra donne,
favoriti ed eunuchi e di lotta tra famiglie, e alla morte dell’imperatore
Ping è nominato imperatore provvisorio Wang-Mang (sotto).
* * *
2 d. C.
è fatto il primo censimento della popolazione che
dà 12.366470 famiglie e
57.641.400 individui,
mentre il censimento del
157
dà una
popolazione di 56.486.856 di
cinesi;
I sec. d. C.
fa la prima comparsa
il mulino ad acqua ed è perfezionata la carriola (chiamato
“bue di legno”) che permette il trasporto di carichi pesanti la cui
invenzione viene attribuita molto più tardi (232) a
Zhuge Liang;
nel 67
è introdotto in Cina il buddismo;
intorno all’anno
100
si ha la prima fabbricazione della carta;
è formato il primo
dizionario di caratteri
(con 9353 articoli) shuowen jiexei.
135
agli eunuchi è consentito adottare bambini.
* * *
Wang Mang
(9-23 )
fondatore dell’effimera dinastia
Xin
(“la nuova”)
Wuang Mang da imperatore provvisorio assume il potere e dopo aver
rafforzato il governo imperiale procede alla nazionalizzazione delle terre,
distribuendole tra coloro che effettivamente le coltivano, e di tutti gli
schiavi (che costituiscono circa un centesimo della popolazione ed hanno uno status
diverso da quello dell’impero romano). Le realizzazioni di Wang Mang, che
lo fanno considerare imperatore socialista sono bloccate dalla strenua
opposizione della classe dei proprietari terrieri.
La manipolazione della moneta
suscita il disordine della economia e la crisi agricola provoca (17) nello
Shandong una rivolta capeggiata da una donna-stregona chiamata “la
madre Lü”. Altra rivolta è
capeggiata da un certo Fan Chong. A seguito di una inondazione del Fiume Giallo
le ribellioni si estendono a tutta la pianura centrale. I ribelli che si
truccano il viso di rosso, come
demoni, sono designati col nome di “Sopraccigli rossi” (Chimei), ai quali si uniscono le famiglie
dei grandi possidenti; i ribelli riescono a uccidere Wang Mang e a
ristabilire il regime della
dinastia Han.
La seconda
dinastia Han Orientale
(25-220
d.C.)
Liu Xiu
regna col nome di
Guangwudi
25-57
La nuova dinastia ristabilisce il dominio cinese in Asia centrale e grazie
al controllo acquisito sulla Via della Seta, il commercio diviene di
nuovo fiorente, ma essa rivela
debolezze e inefficienze amministrative tali che tra il 168 e il 170 scoppia
una guerra tra eunuchi e burocrati.
Nel 170 bande di contadini erranti minacciano la tranquillità
delle province. In seguito a un’ennesima inondazione del fiume Giallo si
sviluppa un movimento di ispirazione messianica con riflessi taoisti, che porta
nel 184 alla sollevazione dei “Turbanti Gialli” (Huangjin) i cui capi sono Zhang Jao e i
suoi due fratelli Zhang Bao e Zhang Liao
190
ha inizio la potenza di
Cao-Cao
(† 220)
le cui gesta sono narrate
nel grande romanzo epico
“Romanzo dei tre regni” Sanguozhi yanyi.
a capo della setta delle “Cinque staia di riso”, si mette
in luce per le sue capacità
militari e politiche durante la crisi finanziaria della dinastia Han, scossa
dalla ribellione di trecentomila “Turbanti gialli” (184). La
ribellione si estende nello Shanxi, Hebei e Liaoning (186) ma i “Turbanti
gialli” sono sconfitti da Cao-Cao il quale crea uno stato indipendente nel Sichuan a sud
dello Shenxi dando inizio ai:
.
Tre Regni Militari:
(San-Kuo)
il regno di
Cao-Wei
(220-265)
nella Cina Settentrionale.
Cao-Cao lascia il regno al figlio
Cao Pei, il quale prende il titolo di imperatore di Wei, determinando la fine
della dinastia Han (220). Sotto questo imperatore, dopo una maturazione di quattro secoli si giunge
alla sintesi del nuovo codice penale dei Wei (Xinlü), che segna
una data importante nella storia del diritto cinese che ispirerà il
Codice del Jin. Cao-Pei porta anche a termine la riforma iniziata dal padre del
sistema di promozione dei funzionari della pubblica amministrazione che tende a
favorire i migliori e garantire una scelta imparziale, classificando i
funzionari in nove gradi (jiupin).
il regno di
Shu
(221-263)
nella Cina occidentale
e il regno di
Wu
(222-280)
nella Cina
Sud-orientale
Queste tre dinastie si trovano però in costante conflitto tra di
loro.
Nel 265 Sima Yan (un generale Wei) usurpa il trono
e istituisce la
dinastia Chin o Jin dell’Ovest
(265-316)
entro il 280 egli riesce a unificare i Tre
Regni ma alla sua
morte (290) l'impero torna a sgretolarsi, nuovamente preda degli interessi
delle famiglie che ne avevano posseduto le terre.
Con una delle popolazioni della steppa
protagoniste da decenni
dell'invasione di quelle regioni,
si instaura nel Nord, nel
386
la dinastia turca dei
Tabgatch Wei,
(Tuoba)
I Jin orientali (265-316)
avevano ceduto un territorio
nel nord dello Shanxi ai Tuoba (nome cinese dato ai Tabgatch)
una delle tre tribù Xianbei (le altre due erano Yuwen e Murong) e concesso al loro capo il
titolo di Dai (315). Essi riescono ad assumere il
controllo di tutto il territorio a nord-est di Pechino, prendono l’antico
nome di Wei (settentrionali) e riescono ad
unificare tutta la Cina del Nord: gli Xia che occupano il nord dello
Shanxi nel 431; gli Yan settentrionali nel Liaoning (Manciuria meridionale) nel 439; i Liang settentrionali nel Gansu, nello stesso anno.
Nel 534 la ribellione dei capi tribù all'autorità
centrale dell'imperatore determina la fine della dinastia.
I sedici regni dei
cinque barbari
(Wuhu shiliunguo):
Zhao (Han) anteriori
304-329
regione dello Shanxi
Cheng Han
304-347
regione di Sichuan
Zhao posteriori
319-351
regione di Hebei
Liang anteriori
314-376
regione di Gansu
Yan anteriori
349-370
regione di Hebei
Liang anteriori
314-376
Qin anteriori
351-394
regione di Shenxi
Yan posteriori
384-409
regione di Hebei
Qin posteriori
384-417
regione di Shenxi
Qin occidentali
385-431
regione di Gansu
Liang posteriori
386-403
regione di Gansu
Liang del Sud
397-414
regione di Gansu
Liang del Nord
401-339
regione di Gansu
Yan del Sud
400-410
regione di Shandong
Liang dell’Ovest
400-421
regione di Gansu
Xia
407-431
regione di Shenxi
Yan del Nord
409-439
regione di Liaoning
Dinastie del Nord
Wei del Nord
386-534
Wei dell’Est
534-550
Wei dell’Ovest
535-551
Qi del Nord
550-577
Zou del Nord
557-581
Nel Sud del paese si susseguono sei dinastie cinesi, tutte accentrate
attorno all'area dell'attuale città di Nanchino.
Sei dinastie del Sud
Jin dell’Est
317-420
Song
420-479
Qi del Sud
479-502
Liang del Sud
502-557
Liang posteriori
555-587
Chen
557-589
La Cina è finalmente riunificata sotto il
dominio della
Dinastia Sui
(589-618)
Yang Ti
(604-618)
riesce a usurpare il trono di quello che era stato il dominio dei Tabgac Wei, e a controllare anche la parte meridionale del paese stabilendo la
sua capitale a Chang'an (attuale Xi'an).
Per quanto breve, il periodo Sui fu molto importante. Riprende forma un
sistema amministrativo centralizzato; rifioriscono il confucianesimo, il
taoismo e il buddhismo. La Grande
Muraglia è restaurata ed è avviata la costruzione di un complesso
sistema di canali (nucleo originario del futuro Grande Canale) per trasportare
i prodotti agricoli dal delta del Chang Jiang a Loyang e nel Nord.
E’ introdotto
l’uso di reclutare i funzionari in base a esami di stato.
Le dispendiose spedizioni contro la Manciuria meridionale (605) il
Vietnam, il Siam, la Corea (612-614) e l'Asia centrale determinano
una insurrezione contadina contro l'imperatore Yang-ti, che viene assassinato (618) dai
ribelli guidati dal generale
Li Yuan,
di famiglia aristocratica del nord-ovest, di origine Xianbei e di madre
di origine turca, il quale assume il potere e dà inizio alla
Dinastia T’ang
(618-907)
Il periodo di regno della dinastia T’ang
è considerato
l’epoca d’oro della storia cinese:
si sviluppano
l’agricoltura, il commercio, la letteratura, le arti, le scienze.
Li Shimin
nome postumo
Taizong o T’ai Tsung
626-649
stabilisce la capitale a
Ch’agan nello Shenxi.
Il letterato Lu Wu scrive un’opera in dieci capitoli,
gli ultimi dei quali sono andati perduti, col titolo
Cha Ching
(La
Sacra scrittura del Té)
la prima opera “storica” sul Té
(v. imperatore Shen-Nung a. 2737).
Cha Ching viene chiamato
presso la corte
di T’ai Tsung dove istituisce una scuola che preparava i
Maestri del Té.
Con questo libro il Tè entra nella storia: in esso si parla
della natura del Tè, degli utensili per raccoglierlo, della
scelta delle foglie, degli attrezzi per prepararlo (*) composti da ventiquattro
elementi compresa la scatola di bambù in cui sono conservati.
Evidente il simbolismo taoista
che aveva influenzato
anche i colori della porcellana che sotto la dinastia T’ang
era bianca e azzurra (v. sotto Xuan-Sung).
In epoca Ming il Té che era quello bevuto in polvere,
si preferiva berlo in tazze di porcellana bianca
*) In
epoca Tang la preparazione del Tè era molto complessa, e aveva una prima
ebollizione distinta in tre gradi in cui le
foglioline si mettevano a galleggiare prima che si formassero le prime
bollicine, e si lasciavano fino alla ebollizione turbolenta. Si formava quindi
un impasto che si faceva arrostire davanti al fuoco, e poi lo si riduceva in
polvere tra due fogli di carta. In una seconda ebollizione, si aggiungeva prima
il sale e poi il Tè e quando l’acqua passava alla terza
ebollizione si aggiungeva un
cucchiaio di acqua fredda per fissare il Té. Si raccomandava acqua di sorgente di montagna.
In epoca Sung la preparazione cambiò,
riducendo le foglioline in polvere che poi veniva pressata nell’acqua con
il frullino di bambù.
E poi ancora il metodo cambiò ancora tra chi
beveva il Tè in infusione e chi lo beveva con l’ebollizione,
oppure aggiungendo le foglioline nella sola acqua calda.
Li Yuan
poi denominato
Gazou o Gaozong o Kao Tzung
649-683
secondo figlio
del precedente è stato uno dei più grandi imperatori della storia
della Cina.
All’inizio del suo regno si dedica alla pacificazione
dell’impero sconfiggendo ribelli e capi militari che aspirano ad
appropriarsi del trono. Governo e amministrazione sono ristrutturati e
accentrati.
Sotto il suo regno si stabiliscono in Cina
nestoriani e musulmani.
Col passare degli anni il potere passa nelle mani di
Wu Zhao
(Wu-hou)
Zetian
624-705
la prima concubina (dei due imperatori Taizong e Gaozong) della storia
della Cina (la seconda sarà T’zu-hsi, che però
eserciterà il potere come imperatrice madre), che si proclama imperatrice (683) e
governa per quindici anni in maniera tirannica. Sarà vituperata dalla
storiografica cinese per i suoi metodi sanguinari in quanto faceva assassinare o
costringeva al suicidio gli avversari (aveva messo a morte centinaia di aristocratici e numerosi
membri della famiglia imperiale dei Li). Ma è da considerare una sovrana
abile, che aveva cercato di sottrarsi al potere della aristocrazia
nord-occidentale. Trasferisce la capitale a Luoyang e promosso il sistema degli
esami imperiali che rendono i titoli accademici prestigiosi. Il suo regno
è contraddistinto dallo spreco e dalla rilassatezza dei costumi. Principi
e principesse imperiali, alti favoriti e monasteri si arricchiscono e
ingrandiscono le loro proprietà fondiarie. Il ceto contadino,
beneficiario di lotti di terreno a titolo di vitalizio è schiacciato da imposte e gravami. Wu è costretta ad abdicare a
causa dei conflitti tra le fazioni
che rivaleggiavano presso la corte.
Li Longji
685-762
figlio dell’imperatore Ruizong estromesso dal potere, nel 690 da
Wu Zetian, elimina i Wei sostenitori dell’imperatrice e mette il proprio
padre sul trono per salirvi egli stesso nel 712 con il nome di
Xsuan Tsung
(Xuanzong)
712-756
Gli anni che vanno dal 710
al 775, comprendono il periodo più brillante della storia
dei T’ang. Lo splendore della Cina raggiunge il suo apice. La capitale
Chang’an è il centro della civiltà cosmopolita dove si
avvertono le influenze dell’Asia centrale, dell’India e
dell’Iran.
Sotto i T’ang si assiste a una grande fioritura delle arti; la
porcellana raggiunge il massimo della bellezza con lo smalto bianco del nord e l’azzurro del sud;
brillano la poesia classica e gli studi buddisti.
L’epoca T’ang rimarrà famosa per gli allevamenti di
cavalli e per i reparti di
cavalleria. Come si verificherà nel medioevo europeo, il
cavaliere fornisce il proprio cavallo e l’armatura. All’inizio i
T’ang disponevano di pochi cavalli ma presto sviluppano
l’allevamento nei pascoli del Gansu e Shensi, fino a raggiungere,
nell’arco di pochi decenni, il numero di settecentomila capi.
Inizialmente era usato il cavallo mongolo, piccolo, irsuto, forte e resistente,
poi questo viene incrociato con altre razze, particolarmente col purosangue
arabo, ottenendo un tipo di cavallo ugualmente forte e resistente,
dall’aspetto più prestante.
Xsuan-tsung è un
erudito che protegge le arti e le lettere, ma col suo regno ha inizio la
decadenza dei T’ang. Sotto di lui scoppia la rivolta del generale An
Lu-shan (sotto), domata solo dopo anni di lotta e con l’aiuto degli
Uiguri.
*
* *
Tra il 680 e 760 opera il grande pittore Wu Tao-Tzu
paragonabile all’italiano Giotto: delle sue
opere rimangono solo copie e calchi su carta.
*
* *
Un regno di turchi semisedentari noti come
Uiguri
si costituisce nella regione di Hani a nord-est di
Dunhuang nel 745.
Gli Uiguri estendono la loro dominazione nel Gansu (757) ed hanno il possesso di
tutte le regioni poste tra Wuwei , nel centro del Gansu e Turfan
I T’ang devono cedere alla pressione del regno
tibetano-birmano di Nanzhao nello
Yunnan e lasciargli nel 750 il controllo delle strade e dei territori del
sud-ovest.
Si afferma la potenza dei tibetani che compiono
incursioni nelle oasi dell’Asia centrale, nel Qinghai, nel Gansu. Nel
763
si installano a Ningxia sul corso superiore del
fiume Giallo (Hwang-ho), rapiscono i cavalli degli allevamenti imperiali del
Gansu orientale e penetrano fino a Hhan’an.
790
tutti i territori posti a ovest del passo di Yumen
sono definitivamente occupati dai tibetani.
Con i T’ang la potenza dei capi militari aumenta con la
creazione, lungo le frontiere del
nord, di regioni militari (fangzen) poste sotto il comando di commissari
imperiali, ma la formazione di importanti armate di soldati costituisce una
minaccia per il potere centrale.
Sotto l’imperatore Xuan-tung (v. sopra) scoppia la sanguinosa
rivolta
755-763
capeggiata dal generale di frontiera
An Lu-shan
(† 757)
che marcia alla testa dei suoi eserciti su Luoyang e Chang’an,
mettendo in fuga l’imperatore
Chengdu
Ad An Lu-Shan succede
Shi-Siming
La ribellione di An Lushan e Shi Siming può essere considerata una della
grandi svolte nella storia della Cina che porta a una trasformazione decisiva
in tutti i campi, dalle relazioni estere,alla politica, economia e
società e vita intellettuale.
Dopo il regno di
Wu-tsung
(840-846)
con l’uccisione dell’ultimo imperatore
Chao-hsuan-ti
(† 907)
la dinastia T’ang ha termine e la Cina torna
ad essere divisa
*
* *
Nel IX sec. gli alchimisti mescolando lo zolfo
(usato in religione dai
taoisti per raggiungere l’immortalità), col salnitro e il carbone, scoprono la
polvere pirica da cui si ricava la polvere da sparo,
all’868
risalgono i più antichi libri stampati
932-953
è il periodo della stampa dei classici cinesi
950
si ha la prima apparizione della carta moneta
* * *
La divisione che segue al crollo della dinastia T’ang
porta a un periodo di frammentazione
noto come
Cinque dinastie del Nord
907-960
Nell’alta valle del Fiume Giallo si susseguono cinque dinastie,
mentre nella Cina meridionale si raggiunge l’apice del separatismo
rappresentato dai “signori della guerra”.
I kitani
occupano lo Shansi e il Hopeh, gli Hsia occidentali
il Kensu.
Liang posteriori
907-923
T’ang posteriori
923-936
Jin posteriori
936-947
Han posteriori
947-951
Zhou posteriori
951-960
e Dieci Regni del Sud
(902-979)
con
Wu
902-937
Shou anteriori
907-925
Wu-Yue
907-978
Min
909-946
Han del Sud
917-971
Ping del Sud
905-963
Chou
927-951
Shou posteriori
934-965
T’ang del Sud
937-958
Han del Nord
951-979
* * *
970
è formata la prima
grande enciclopedia cinese
1041
Pi Sheng fabbrica i caratteri mobili per la stampa
* * *
La dinastia T’ang è
seguita
dalla dinastia mongolo-khitana dei
Liao
il regno kitan
(907-1125)
Liao è il nome dato al loro regno dai kitan che costituiscono una delle
popolazioni dei confini
settentrionali della Cina (le altre sono gli Uiguri
di Turfan nel Gansu
occidentale, i Tibetani e i Tuyahun nel Qinghai, i Tanguti nell’insenatura dell’Ordos, i Turchi Shato a nord dello Shanxi, genti del regno di Nohai in Manciuria), discendenti degli Xianbei
(IV sec.), che
vivono nella valle superiore del
fiume Liao in Manciuria, ma hanno anche rapporti commerciali con popolazioni
delle steppe. Molti di essi servendo negli eserciti dei T’ang, al ritorno
in patria portano le usanze cinesi e tutto il popolo si cinesizza.
Dopo essersi stabiliti in Manciuria e in Mongolia estendono la loro
influenza su alcune parti delle province settentrionali di Hebei e Shanxi;
Pechino diviene una loro capitale (l’altra a sud è Nanjing).
Poco per volta le popolazioni di confine (Tanguti, Juken e Sung) premono sulle frontiere e presto
il regno cessa di esistere.
Dinastia dei
Sung Settentrionali
960-1126
il cui fondatore è il generale
Zhao Kuangyin
comandante della guardia di palazzo del regno dei Chou settentrionali,
realizza un colpo di stato ed è insediato sul trono con il nome di
T'ai-tsung
960-976
Organizzando l’esercito come una perfetta macchina da guerra, riesce ad assoggettare
tutti i grandi territori della Cina meridionale economicamente e culturalmente
più progrediti delle regioni settentrionali. Riesce a centralizzare il
potere limitando quello dei militari: aveva infatti messo in condizione quelli
che lo avevano aiutato nel colpo di stato, a dimettersi o ritirarsi.
Contemporaneamente consolida l’amministrazione civile in modo che questa
abbia il predominio sulla organizzazione militare, riorganizzando il sistema
degli esami per l’accesso alle cariche pubbliche.
Nel 1069 vengono tentate una serie
di riforme come quelle socialiste
fatte da Wang Mang che non hanno successo. Una minaccia costante è
rappresentata dagli imperi confinanti: a nord e a ovest la
dinastia mongolo-khitana (907-1125) di Liao espugna Hebei e Hedong e costringe
i sovrani Sung a riconoscerle le precedenti acquisizioni della Manciuria e
della Mongolia interna (1005), nel
1126
l'impero Sung viene sostituito
dalla
dinastia tungusa
degli Jurken
che conquistano l’intera Cina settentrionale e fondano il regno
dei Chin che è spazzato via da Gengis Khan (1125).
Hai (Huei) Tsung
1101-1125
l’imperatore artista
aveva speso dei patrimoni per cercare le diverse
varietà
rare e preziose del Tè e scrisse un trattato
sulle venti varietà di Tè, preferendo
la varietà bianca
più rara e delicata.
(v. sopra T’ai Tsung: 626-649)
seguono
Jin del Nord
1125-1134
e del Nord-Ovest
1127-1215
che conquistano l’intera Cina Settentrionale
e l'anno successivo allontanano i Sung dai loro
domini
spingendoli a sud, dove un ramo cadetto
dà vita al regno dei
Sung Meridionali
1127-1279
la cui capitale è Hangzhou
* * *
1161
primo uso della polvere da sparo in guerra
* * *
Xia dell’Ovest
1036-1227
Nel 1206 tutte le tribù mongole sono unificate sotto la guida
di
Gengis Khan
1162-1227
I mongoli sono cavalieri formidabili; giornalmente coprono una distanza
dii 60/70 km contro i 30 km dell’Occidnte; durante le marce invernali non
scendono mai da cavallo, cavalcando notte e giorno per sentieri impervi delle
montagne, anche sotto le tempeste di neve,
nutrendosi di qualsiasi tipo di carne, anche di carogne; per riscaldare
la carne la tengono tra la sella e il dorso del cavallo o tra le cosce e la
sella.
La loro campagna di conquiste dà origine al più grande
impero e nello stesso tempo l’impero più effimero di tutti i
tempi.
La prima a cadere è la dinastia Jin, Gengis Khan invade la Cina
(1212) ed espugna Pechino (1215) per poi estendere il suo dominio su tutta la
Cina del Nord.
La dominazione mongola è molto dura per i cinesi in quanto si
scontrano due diverse civiltà, la cinese agricola sedentaria e la
mongola nomade.
La conquista del regno dei Sung Meridionali è invece completata
nel 1279, dopo quarant'anni di guerra, dalla conquista dei mongoli che
prendono il nome
della dinastia Y üan
1276-1368
il cui il maggiore esponente è
Qubilai Khan
(Shih-tsu)
1260-1294
si intensifica il traffico sulle vie commerciali dell'Asia centrale,
controllate interamente dai mongoli.
Qubilai nel 1274 trasporta la capitale a Pechino (Qanbaluq di Marco Polo,
“la città del khan”), e
regna su un impero esteso dall'Europa orientale alla Corea, dalla
Siberia del Nord ai confini settentrionali dell'India, impiegando nel governo
l'apparato amministrativo dei Sung.
Dopo aver conquistato la Corea Qubilai tenta di conquistare il Giappone
e appresta in poco tempo una flotta di quattromilaquattrocento navi (costruite
nell’arco di un anno) con un’armata di quarantacinquemila mongoli e
centoventimila sino-coreani, ma l’armata è respinta dai giapponesi
e un tifone distrugge l’intera flotta perché le navi costruite in
poco tempo, utilizzando anche i pescherecci, non erano riuscite a resistere
alla forza del tifone.
Morto Qubilai (1294) i mongoli si snazionalizzano e adottano i costumi
cinesi.
Nel paese circola il malcontento. La classe degli ex funzionari
confuciani è irritata dalle proscrizioni che impediscono ai cinesi di
ricoprire incarichi importanti, mentre il peso delle tasse fa mancare ai
governanti l'appoggio della classe contadina.
A partire dal 1360 tutta la Cina a sud dello Yang-tze riacquista
l’indipendenza, ma vi sono insurrezioni in quasi tutte le province nelle
mani di capi ribelli; uno di questi è Chu Yüan-chang figlio di un
contadino e poi monaco buddista, il quale nel 1356 si impadronisce
dell’An-hwei e poi di Nanchino costituendo un governo regolare. Nel
1368 riesce ad estendere il suo
potere prima nella Cina del sud, poi si volge a nord conquistando lo Shan-tung
e il Ho-nan e nel 1371 marcia verso nord e prende Pechino.
I mongoli devono ritirarsi nella madrepatria, da dove non smettono di
rappresentare una minaccia.
* * *
1269
Marco Polo parte da Venezia
e torna nel
1295
il suo “Milione” è da considerare
una pietra miliare nella storia della letteratura mondiale
* * *
Due grandi dinastie dominano la storia cinese dopo l'ascesa di
Chu Yüan-chang
proclamatosi imperatore
col nome di
Hung-wu
1368-1398
che da inizio alla dinastia
Ming
(“luminoso”)
(1368-1644)
Chu stabilisce inizialmente la capitale a Nanchino, ripristinando la
civiltà tradizionale dei periodi T’ang e Sung. Sono completate la
Grande Muraglia e il Grande Canale. L'impero è suddiviso in quindici
province, ognuna amministrata da tre commissari responsabili delle finanze,
degli affari militari e delle
questioni giuridiche. I primi Ming ristabiliscono la pratica dei tributi da
parte degli stati vassalli.
Già nei primi anni del XV sec. le tribù della Mongolia
sono sconfitte e la capitale riportata a Pechino. La potenza dei sovrani Ming
si manifesta con numerose spedizioni navali. Dalla metà del XV secolo,
tuttavia, il loro potere inizia a declinare; gli eunuchi di corte giungono a
esercitare un forte controllo sull'imperatore, fomentando il malcontento e la
faziosità all'interno del governo.
Le casse imperiali sono prosciugate dalle spese per la difesa contro i
mongoli e contro l'invasione giapponese della Corea tentata da Toyotomi
Hideyoshi nel 1590.
Proprio in questo momento di difficoltà, si verificano i primi scambi
commerciali via mare tra la Cina e il mondo occidentale (con i portoghesi nel
1514; con le colonie spagnole nelle Filippine a partire dal 1570; mentre gli
olandesi si stabiliscono a Taiwan nel 1619).
Seguono:
T’ai Tsu
Hongwu
1368-1398
Janwen
1398-1402
Cheng Tsu
Yung lo
(Eterna Felicità)
1402-1424
cerca di dare alla Cina il dominio dei mari ma il progetto è
abbandonato dai suoi successori.
Trasferisce la sede della capitale da Nanchino a Pechino dove costruisce (1407-1420) la
“Città purpurea proibita” (Zjin cheng) che a parte i tetti e
le mura è tutta in legno con il colore dominate porpora: Vi lavorano
succedendosi a turno duecentomila operai.
Tutto il complesso è orientato nella direzione sud-nord. Tutti
gli edifici affacciano a sud per cogliere i benefici influssi yang e
proteggersi dai malefici influssi yin (venti freddi del nord, geni
maligni,). Gli ingressi sono costituiti da quattro enormi portoni posti ai
quattro punti cardinali. Il numero di stanze era indicato in 9999 (il 9
simboleggia la potenza del principio yang ma in realtà sono 8886.
Hong Hsi
1424-1425
Zhu Zhanji
Xuande
1425-1435
Zhengtong
1435-1449
Jangtai
1449-1457
Tiannshun
1457-1464
Chenghua
1464-1487
Homgzhi
1487-1505
Zengde
1505-1521
Jajing
1521-1566
Longqing
1566-1572
Sheng Tsung
(Wan-li)
1572-1620
il suo governo è
disastroso in quanto lascia il
potere nelle mani degli eunuchi e il regno è funestato da carestie e inondazioni.
* * *
1498
Vasco de Gama intraprende la circumnavigazione dell’Africa:
è aperta la via del mare per l’India e la Cina
1557
i portoghesi organizzano la colonia di Macao
1582
Il gesuita e
scienziato, padre Matteo Ricci, arriva in Cina (dove muore nel 1606) fondatore della sinologia occidentale,
ribattezzato dai cinesi col nome di Li Matou.
Giunto in Cina, non può raggiungere
subito Pechino, ma dovrà
farlo per gradi. Prima si era diretto a Canton (1582-1595), poi a
Nanchino (1595-1601) infine a Pechino (1601-1610).
P. Ricci aveva
studiato a Roma matematica e astronomia. Dotato di non comuni doti spirituali e
intellettuali riesce ad arrivare alla corte imperiale portandovi tutte le nuove
scoperte scientifiche ed astronomiche, di Galileo Galilei. Presenta ai cinesi
un mappamondo, che per loro che considerano il mondo limitato alla sola Cina,
ed hanno solo una vaga conoscenza dell’Occidente, è
un’autentica rivelazione.
P. Ricci organizza
con il suo gruppo di gesuiti, di cui gli era stata concessa la direzione,
l’Osservatorio astronomico imperiale. Le sue occupazioni vanno anche in
altre direzioni, come quella dei servigi resi in campo diplomatico, nei
rapporti con la Russia e altre delegazioni europee.
La Compagnia di
Gesù diffonde la predicazione del cristianesimo che ha qualcosa in
comune col buddismo, la cui diffusione rimane però circoscritta a una
ristretta cerchia di intellettuali. L’idilliaca posizione assunta dai
gesuiti, cesserà a causa della polemica sui “riti” sorta con gli altri ordini religiosi, francescani e
domenicani
Taichang
1620
Tianqi
1620-1627
Chongzhen
1627-1644
Ultimo imperatore Ming, si impicca sulla collina di carbone di fronte
alla Città Proibita. La caduta dei Ming è anticipata da una
ribellione di contadini contro i latifondisti nello Shanxi, capeggiata da Li Tzu-chéng. Quando i ribelli raggiungono Pechino nel 1644, il
comandante delle forze imperiali decide di respingere i loro attacchi
ricorrendo all'aiuto dei guerrieri manciù che una volta vittoriosi si
rivoltano contro i Ming e li costringono a ritirarsi nel Sud della Cina, ove
cercano, di ristabilire il loro dominio.
Caduta la dinastia Ming, ha inizio la seconda e ultima
dinastia manciù
dei Ts’ing-Ching o Qing
“puri”
(1644-1912)
il cui dominio durerà fino alla fine dell’impero celeste
(1912). I manciù, di etnia tungusa di ceppo mongolide, erano stati
sottoposti ai sovrani Ming e dopo questo corso storico, giunge
l’epoca del loro ricorso,
e i manciù sottomettono i cinesi e con essi si comportarono da
conquistatori. Dal momento della conquista modificano i secolari usi e costumi
cinesi, cominciando dall’abbigliamento e obbligando i cinesi a sostituire
il tipico vestito pieno di drappeggi e somigliante al kimono giapponese, a
indossare vestiti più austeri, alla tartara, con il colletto molto alto
e allacciato di fianco accompagnato dal tipico copricapo a zucchetto. Ai cinesi
maschi adulti è fatto obbligo di radersi i capelli, lasciando come
emblema della sudditanza, il codino a treccia, mentre i manciù portano i
capelli lunghi alla tartara (come gli appartenenti a tribù nomadi)
facendo varie trecce nei capelli.
Il codino è imposto (1645) sotto pena di morte per chiunque si rifiuta.
Gli unici ad essere esentati sono i monaci buddisti (bonzi) o i preti taoisti
che portano i capelli annodati sulla sommità del capo. E’ fatto
assoluto divieto dei matrimoni misti, consentito ai soli manciù che
possono però sposare donne cinesi appartenenti al “sistema
delle bandiere”.
Sistema delle Bandiere
Questo sistema è introdotto da Nurhaci (1559-1626) capo
manciù vassallo dei Ming. Nurhaci riordina le truppe sotto il suo
comando (1601), in cui, all’interno delle varie tribù sono
osservati i legami di sangue, stirpe e parentela. Nurhaci sostituisce a questo
sistema, quello delle “Bandiere” nelle quali i guerrieri
sono iscritti senza discriminazione di origine, sangue, tribù.
Le “Bandiere” a forma triangolare con orli smerlati,
sono inizialmente (1601) quattro, poi (1615) diventano otto, e poi ancora (1643) ventiquattro,
ma saranno sempre considerate “otto”.
Il sistema delle “Bandiere” costituisce una vera e propria
casta, da una parte, con un
sistema militare che in tempo di guerra deve fornire un determinato contingente
di uomini, dall’altra con un
sistema civile che si occupa dell’amministrazione civile, della
riscossione delle imposte ed altro, e i suoi componenti sono dediti al
commercio, al lavoro artigianale, al lavoro agricolo. Tutti i componenti sono
registrati dalla nascita con il proprio nome e discendenza.
E’ in seno a questa organizzazione, che in tempo di guerra
costituisce una macchina perfetta ed efficiente che ai manciù, come
detto, è dato scegliere la
persona da sposare.
Come spesso è avvenuto per i conquistatori, anche i manciù assorbono la cultura cinese e
mantengono la struttura politico-amministrativa dei Ming fortemente
centralizzata, con al vertice un
Gran Consiglio che si occupa degli affari politici e militari
dell’impero, sotto la direzione dell'imperatore.
Essi eliminano ogni traccia di opposizione Ming e soffocato una rivolta guidata da generali cinesi cui
era stato affidato il governo di territori semiautonomi nel Sud.
Shunzhi
1644-1662
Kang-hxi
1662-1722
sale al trono all’età di otto anni; il suo regno
può essere paragonato a quello del re Sole con la differenza che la
Francia corrisponde a una sola delle province cinesi. E’ saggio, valoroso e magnanimo,
favorisce la letteratura ed è egli stesso letterato. Fa pubblicare un
grande dizionario che riassume tutta la letteratura cinese.
Il terreno intorno a Pechino ricco di paludi consente la caccia a
cinghiali, fagiani, e vari tipi di uccelli e lepri che vengono cacciati con il
falco. L’imperatore è appassionato di caccia e secondo un
resoconto di corte, fin dall’infanzia uccide 135 tigri, 20 orsi, 25
leopardi, 96 lupi.
Le grandi battute di caccia alla tigre, sia la cinese che la maestosa
siberiana (portata in gabbia dalle zone d’origine e poi liberate per
poterle cacciare), si svolgono due volte all’anno e servono per tenersi
allenati alla guerra. L’organizzazione dei cacciatori è infatti
del tipo militare: si procede in formazione e gli ordini vengono dati con le
bandiere o col suono dei tamburi. Si organizzano quindi i vari servizi, dalla
scelta del terreno per l’accampamento a quello del rifornimento delle
munizioni, dell’acqua, dei viveri. Ma poco per volta questi addestramenti
sono man mano abbandonati privilegiando le comodità, alla vita
più rude e alle virtù guerriere degli antenati che avevano
permesso ai manciù di ottenere le grandi conquiste.
Yung-cheng
(Yonghzheng)
1723-1736
sotto il suo regno si hanno persecuzioni anticristiane a causa delle
lotte interne tra gli ordini religiosi cristiani, che
vengono rinviati tutti a
Macao, ad esclusione dei gesuiti
impiegati come astronomi a
Corte.
Sceglie
tra i suoi figli
l’unico di madre manciù
Ch'ien Lung
(Qianglong)
(Gloria Celeste)
1736-1796
E’ un monarca
raffinato e colto, curioso della storia, dotato di sensibilità
artistica, scrive parecchi poemi, ma si mostra chiuso a ogni tipo di rapporti
commerciali con l’Occidente (è accettato solo l’oppio e nonostante i divieti imperiali la Compagnia inglese
delle Indie orientali contrabbanda tessuti inglesi, cotone, stagno e piombo e
acquista porcellane e tè), e
risponde a una richiesta di re Giorgio III d’Inghilterra “i re di qualsiasi paese per mare e per terra
portano ogni sorta di doni preziosi... di conseguenza, non ci manca niente”.
Il suo regno
è lungo e glorioso (la sua vita passata nel lusso della corte con nove
mogli, un centinaio di concubine e il suo favorito Hersen è più
che un romanzo), ma aveva promesso che avrebbe regnato solo sessant’anni
per non regnare più del nonno, e al loro compimento
l’imperatore si dimette e sceglie come successore il suo quindicesimo
figlio, Chia Ch’ing.
Entro la metà del secolo successivo, la dinastia giunge
all'apogeo del potere, con il pieno controllo della Manciuria, Mongolia,
Xinjiang e Tibet; Nepal e Birmania (l'attuale Myanmar) inviano periodicamente
tributi alla corte Ching, così come le isole Ryukyu, la Corea e il
Vietnam del Nord; Taiwan è incorporata al territorio metropolitano
cinese.
Verso la fine del ‘700 i manciù incominciano ad accettare
le relazioni commerciali con l'Occidente. Il permesso di effettuare scambi con
l'estero è inizialmente circoscritto al porto di Canton e a un numero
limitato di mercanti cinesi.
L'Inghilterra compra ingenti quantità di tè che paga in
argento; ma quando i mercanti inglesi introducono in Cina l'oppio indiano,
attorno al 1780, questo mercato si sviluppa in maniera rapidissima, facendo
crollare l'economia cinese.
Chia-Ch’ing
Jaqing
1796-1820
La scelta fatta dal padre nel designare Chia Ch’ing come suo
successore, non si rivela felice perché Chia Ch’ng si dimostra non solo debole di carattere
ma incapace e dissoluto. Il regno inoltre è funestato da una rivolta
ispirata dalla società
segreta del “Giglio Bianco” (pe-lien-chiao) che si estende a
buona parte della Cina, ma si riesce a soffocarla in un bagno di sangue.
Nel 1805 viene respinta una ambasciata russa e nel 1816 una inglese, i
cui membri avevano rifiutato di sottoporsi al k’ow-t’ow, il saluto
di sottomissione che consiste nel battere tre volte la fronte per terra, e
usato dai vassalli.
Daouang
Tao-Kuang
1820-1851
Guerra dell’oppio
Nel 1839 funzionari cinesi confiscano e distruggono enormi quantitativi
di oppio stivati nelle navi inglesi all'ancora nel porto di Canton, e impongono
controlli severissimi alla comunità mercantile inglese della
città. Il rifiuto inglese di adeguarsi a queste disposizioni porta
all'aprirsi delle ostilità.
La prima guerra
dell'Oppio si
conclude nel 1842 con la sconfitta della Cina e l'ottenimento da parte della
Gran Bretagna dei privilegi commerciali che stava cercando; nel corso dei due
anni successivi, Francia e Stati Uniti riescono a imporre a Pechino una serie
di trattati analoghi.
La Seconda guerra
dell'Oppio
(1856-1860) estende ulteriormente i vantaggi concessi ai commerci occidentali,
ratificati però solo dopo che un corpo di spedizione franco-britannico
prende stanza a Pechino.
Questi trattati, noti come "trattati ineguali",
regoleranno i rapporti tra cinesi e occidentali fino al 1943, cambiando il
corso dello sviluppo sociale ed economico cinese e segnando definitivamente il
destino della dinastia Manciù. In forza delle clausole imposte dai
trattati, i porti cinesi sono aperti al commercio estero e ai residenti; Hong
Kong e Kowloon sono cedute per novant’anni alla Gran Bretagna; a tutti
gli stranieri in Cina è garantito il diritto a essere processati nei
propri consolati e in base alle leggi dei rispettivi paesi; tutti i trattati
comprendono una clausola della "nazione più favorita",
in base alla quale qualsiasi privilegio concesso dalla Cina a un determinato
paese viene automaticamente esteso a tutti gli altri paesi firmatari. I
trattati fissano inoltre un limite del 5% alle tasse di importazione sui
prodotti; scopo di questa clausola è di prevenire l'imposizione di
eccessive tasse doganali la cui mancanza, tuttavia, impedisce alla Cina di
proteggere l'industria nazionale e di promuovere la modernizzazione economica.
Xien-feng
1851-1862
salito al trono a diciannove anni , debole e fiacco
non è in grado di domare la
Rivolta dei Taiping
che iniziata nel 1850, viene schiacciata
dalle forze armate sostenute dagli occidentali.
La rivolta ha carattere
popolare, religioso, sociale ed economico e scuote le fondamenta dell'impero:
è guidata da Hong Xiuquan.
Questo strano personaggio si proclama fratello minore di Gesù, e
le sue predicazioni sono un misto di cristianesimo, confucianesimo e di buddismo.
Egli predicava di aver avuto il mandato divino di liberare la Cina dal dominio
manciù (per questo tutti i suoi seguaci portano i capelli lunghi) e di
stabilirvi una dinastia regnante cristiana, e instaurare il regno millenarista
(anche in Cina nel II sec. d.C. erano sorti i millenaristi) della Grande Pace
proclamandosi “Re del Cielo”.
La ribellione scoppia nella provincia di Guangxi dal 1849 al 1851, e si
diffonde con rapidità estendendosi (1853) nel nord. La sua rapida
espansione si spiega con la miseria più nera in cui vive il popolo e le
grandi inondazioni del fiume Giallo che aveva cambiato il suo corso dal sud
verso il nord dello Shandong trasportando con sé milioni di cadaveri.
I Taiping stabiliscono la propria capitale a Nanchino dopo essere stati
fermati nella loro avanzata verso Pechino; nel 1860 sono saldamente insediati
nella valle del Chang Jiang, e minacciano di prendere Shanghai. La rivolta alla
fine è domata nel sangue (1861), facendo venti milioni di morti e Hong
Xiuquan si uccide inghiottendo lamine d’oro.
* * *
Tongzhi
T’ung-Chih
1862-1875
figlio di Xien-feng e Tz’u-hsi che per il carattere delude la
madre in quanto, pur avendo come
maestri grandi accademici, non emerge negli studi fatti di ore passate a
imparare i classici, la lingua cinese e manciù e la calligrafia, che lo
annoiano.
Forse perché Tongzi è l’unico imperatore
allevato da solo,
senza la compagnia di fratelli, sorelle o cugini, con le assillanti
cure di Tz’u Hsi e circondato
da una miriade di eunuchi
E così cresce petulante, effeminato, viziato e caparbio.
Muore a tredici anni.
Sale al trono all’età di nove anni, sotto la tutela dello
zio,
fratello dell’imperatore, principe
Kung
la personalità
più autorevole dell’impero, considerato il più
grande statista cinese;
il potere effettivo lo
esercita la madre T’zu-hsi,
d’accordo col principe Kung del quale è da ritenersi
allieva per gli affari di stato.
Tz’u-hsi
(Cixi)
n. 1835
concubina di Xienfeng
regno
1861-1908
esercita il potere dal 1861 (inizialmente condiviso con l’altra
concubina Niuhuru che Tz’u
hsi toglie di mezzo, avvelenandola), fino alla morte avvenuta nel 1908, sotto
l’influenza del principe Kung contro il quale quando sta per raggiungere
l’età
di trent’anni (1864) si ribella.
Tz’u Hsi, di famiglia manciù, invitata a corte
all’età di quindici-sedici anni (1850/51) era stata esaminata come
tutte le altre concorrenti, per accertare che fosse indenne da malattie e che conoscesse le due lingue,
manciù e cinese.
Nel corso degli anni passati a corte aveva perfezionato gli studi di
storia, dei classici e di calligrafia .
Intelligente e senza
scrupoli Cixi è convinta della superiorità dei manciù sui
cinesi e dei cinesi sugli occidentali.
Cerca di riorganizzare l’esercito, di costruire arsenali e navi a
vapore, di combattere la corruzione della burocrazia e di adottare manuali di
tecnologia occidentale, di incoraggiare l’insegnamento delle lingue
straniere. Ma tutte queste misure non bastano a rendere la Cina un paese
moderno.
*
* *
La spartizione
da parte delle potenze occidentali
e del Giappone
Nel 1860 la Russia conquista le province marittime della Manciuria
settentrionale e le zone a nord del fiume Amur.
Nel 1875 le potenze occidentali e il Giappone iniziano a smantellare il
sistema cinese degli stati tributari del Sud-Est asiatico. Le Ryukyu sono poste
sotto il controllo giapponese; in seguito alla guerra franco-cinese del
1884-1885, la Francia incorpora l'Annam , mentre l'anno successivo la Gran
Bretagna subentra in Birmania, all'impero cinese.
Nel 1894 gli sforzi giapponesi di togliere alla Cina la
sovranità sulla Corea provocano la guerra cino-giapponese, nella quale
l'impero celeste patisce una pesante sconfitta (1895) che lo costringono a
riconoscere l'indipendenza della Corea e a cedere al Giappone l'isola di Taiwan
e la penisola del Liaodong, nella Manciuria meridionale.
Le potenze occidentali reagiscono immediatamente, esigendo che il
Giappone restituisca la penisola del Liaodong in cambio di una considerevole
indennità di guerra.
Nel 1898, la Cina è divisa in diverse zone di influenza
economica. Alla Russia è concesso di costruire ferrovie attraverso la
Manciuria e la penisola del Liaodong, oltre a una serie di diritti economici
esclusivi su tutto il territorio della Manciuria. Altri diritti esclusivi sullo
sviluppo di ferrovie e di giacimenti minerari sono concessi alla Germania nella
provincia dello Shandong, alla Francia nelle province meridionali di confine,
alla Gran Bretagna nelle province rivierasche del Chang Jiang e al Giappone
nelle province costiere del Sud-est.
A seguito della guerra russo-giapponese del 1904-1905, i diritti russi
sulla Manciuria meridionale sono trasferiti al Giappone. Gli Stati Uniti, nel
tentativo di preservare i loro diritti senza entrare in conflitti territoriali,
lanciano la politica della porta aperta (1899-1900) che afferma che la
posizione paritaria di tutte le nazioni sul territorio cinese non avrebbe in
nessun modo dovuto essere mutata, ovvero, nessuna nazione avrebbe potuto
esercitare alcun diritto di prelazione rispetto alla libertà di accesso
nei porti cinesi; in questo modo tutte le potenze europee hanno uguali
diritti commerciali ciascuno entro le rispettive sfere d'influenza.
*
* *
Guanxu
1876-1908
Cugino di Tongzi, nipote di Tz’u Hsi (da lei adottato), è
posto sul trono dall’imperatrice all’età di cinque
anni; raggiunti i ventisette anni
(1898) cerca di emanciparsi dal potere dell’imperatrice e di tentare
delle riforme di modernizzazione del paese (Cento giorni) ispirate da
K’ang Yu-wei e riguardanti la riorganizzazione del governo,
dell’esercito, dell’istruzione pubblica che provocano una violenta
reazione del partito conservatore e di Tz’u Hsi che lo fa interdire,
facendolo rinchiudere in carcere dove rimarrà fino alla morte avvenuta
poche ore prima della morte della stessa imperatrice.
La rivolta dei Boxers
Poco dopo questi avvenimenti (1900) vi è la rivolta di una società segreta
dei “pugni patriottici” (I-ho-ch’uan), denominata dagli
europei dei Boxers, che si propone
di scacciare gli stranieri e di eliminare i cristiani, i quali, appoggiati
dalle truppe imperiali assediano le legazioni e la cattedrale cattolica. Giunge
una spedizione dell’ammiraglio inglese Seymour che non riesce ad entrare
in Pechino; vi riescono nel successivo mese di agosto le forze di coalizione alleate, della Gran Bretagna,
Russia, Stati Uniti, Francia, Germania Austria, Italia e Giappone.
Scelto da Tz’u Hsi sale al trono
Xuandong
Pu-yi
1908-1912
l’ultimo imperatore.
Dal 1912 al 1924
ospite di rango nella
“Città Proibita”.
* * *
1912
Sun-Yat-sen
assume il potere
e instaura la Repubblica
introducendo il
calendario gregoriano.
Incapace di
governare,
cede il potere
al generale
Yuan Shikai
che instaura una
dittatura personale e
restaura
l’impero a suo vantaggio.
Alla sua morte
1916
inizia il regno dei Signori della guerra
(Warlords)
1927-1936 e 1947-1949
guerra civile tra il nazionalista
Jiang Jieshi (Chiang-Kaishek)
e i comunisti di Mao Zedong che con la
Lunga marcia (changzeng)
iniziata del
1934
giunge nel nord dello
Shenxi
1935
* * *
1 Ottobre 1949
Mao Zedong (Tse-tung)
proclama la Repubblica Popolare Cinese
Il governo nazionalista si rifugia a Taiwan
*
* *
(Per la
Cina contemporanea, v. in Schede: Breve storia della Cina).
FINE