Clotario I

 

 

 

BRUNECHILDE

E FREDEGONDA

TRA MOGLI E CONCUBINE

CHE DOMINANO SUI

RE FRANCHI

 

Michele E. Puglia

 

 

Il presente articolo collegato allarticolo

Ventata di umanesimo

nellAlto medio-evo:

lellenismo dalla Irlanda giunge

a Venezia per merito di Aldo Manuzio

 

Avvertenza

 

Poich i nostri articoli sono copiati, elaborati

e pubblicati senza indicazione della fonte,

al pi, scrivendo illecitamente

come raccontano gli storici

(ci che si verificato con larticolo sui

Veleni alla Corte di Luigi XIV);

poich rimaniamo impotenti di fronte

a questo genere di attivit truffaldina,

dal quale non sono esenti

insegnanti universitari di informatica,

che, ricorrendo allIntelligenza artificiale (*)

si improvvisano storici,

facendo elaborare e plagiando

articoli scritti da altri

(il plagio un reato reso inutile

dalla inefficenza della giustizia italiana!);

per questo motivo, nei nostri articoli

non indicheremo pi le fonti

consultate e fino ad ora, citate.

 

 

 

*) Le invenzioni fatte nello spirito del progresso e del benessere

della Umanit,

per prime, sono recepite e utilizzate dalla criminalit

organizzata e comune, come gi avvenuto con Internet

ed ora sta avvenendo con lIntelligenza artificiale, con la

elaborazione di immagini e e falsificazione di dichiarazioni

di personaggi noti da parte di truffatori,

come sta avvenendo in Internet, con ampia

partecipazione dellItalia considerato

Paese ad alta vocazione di criminalit.

 

 

 

 

SOMMARIO: I PRIMI RE FRANCHI DELLA GALLIA ROMANA; (In Nota: LE ORIGINI DELLANTISEMITISMO); CLODOVEO FONDATORE DELLA MONARCHIA FRANCESE; CLOTARIO I SI APPROPRIA DEI REGNI E DELLE MOGLI DI FRATELLI E NIPOTI; CLODOVEO FONDATORE DELLA MONARCHIA DELLA FRANCIA; I FIGLI DI CLOTARIO I SI DIVIDONO IL REGNO MATRIMONIO DI SIGHEBERTO E CHILPERICO; GONDEBALDO FIGLIO ADULTERINO DI CLOTARIO I UCCISO DAI SUOI CONSIGLIERI; LA BORGOGNA LA REGIONE PIU INGENTILITA E POPOLATA DELLA GALLIA E I SUOI PRIMI RE DA GONDICARIO A GONTRANO; CRUDELTA DELLE REGINE BRUNECHILDE E FREDEGONDA E ASSASSINIO DI SIGELBERTO; CLODOVEO FONDATORE DELLA MONARCHIA FRANCESE; (In Nota: LA TERRA PROMESSSA DEGLI EBREI E LIDEA IRREALIZZABILE DEI DUE POPOLI E DUE STATI); CRUDELTA DI CHILPERICO E SUA INDIFFERENZA PER LA MORTE DEL FIGLIO CLODOVEO ORDINATA DA FREDEGONDA; IL GIOVANE MEROVEO SPOSA BRUNECHILDE VENDETTE DI FREDEGONDA MORTE DI MEROVEO GONTRANO E CHILPERICO; MORTE DI FREDEGONDA BRUNECHILDE SCACCIATA DALLAUSTRASIA ASSUME IL POTERE NEL REGNO DEL NIPOTE TIERRY II PROTADIO IL SUO ULTIMO AMANTE; BRUNECHILDE INDOMITA MUORE A SETTANTANNI SOTTO I TORMENTI INFLITTI DAL NIPOTE CLOTARIO II - GIUDIZIO DI MONTESQUIEU.

 

 

Il presente lavoro scaturito dalle molteplici note riportate nellarticolo

in preparazione Ventata di Umanesimo dallAlto Medio-evo in

Irlanda al Rinascimento a Venezia. Lellenismo giunge a Venezia

per merito di Aldo Manuzio.

Avendo trovato interessante la materia,

piena di personaggi maschili e femminili

dalle varie, complesse e intriganti personalit,

abbiamo ritenuto interessante

ricavarne un articolo per i lettori,

che ci auguriamo lo apprezzino, ripagandoci cos

delle sofferenze avute nella sua elaborazione.

Questo periodo storico, poco conosciuto risultato complesso

per labitudine dei re Franchi di dividere i regni

tra i numerosi figli o di conquistarseli

guerreggiando tra di loro,

con discendenti che si intrecciano nelle molteplici successioni,

(con omonimie e incertezze delle date),

e ha richiesto molto impegno nella sua preparazione ...

poi arriva linsegnante di Informatica plagiara,

che pur non avendo mai letto un articolo di storia,

le capita sotto mano larticolo

Veleni, filtri damore e messe nere alla corte di Versailles

sudato e sofferto, lo inserisce nel computer

con il programma dell Intelligenza artificiale

e senza nessuno sforzo e impegno di ricerca e traduzione,

ottiene magicamente larticolo Laffare dei veleni

cos reimpostato ed elaborato,

che pubblica nel primo quotidiano che capita,

diffondendolo poi in Internet.

Vi pare giusto?

....

E cos che va il mondo, bellezza!

 

 

Per i motivi di plagio esposti, da questo articolo,

eviteremo di indicare le fonti consultate.

Buona lettura.

 

 

Parte genealogica dei primi re Franchi

 

 

 

I PRIMI RE FRANCHI

DELLA

GALLIA ROMANA

 

 

 

A

l tempo in cui Colombano si era recato nella Gallia per compiere la sua opera di conversione, questa era governata dai re Franchi, dominati dalle mogli e concubine (da cui, quando in casa comanda una donna, proviene il detto: comanda la francia).

Queste gestivano il potere energicamente ed erano loro a spingere i reali mariti alle guerre contro i propri fratelli o, sostituendoli esse stessse, negli assassini dei loro fratelli, figli e nipoti che potevano intralciare il loro potere.

Tra costoro, alcune, rimaste nellombra, come la regina Clotilde (tutte con nomi belli e originali), erano emerse Fredegonda e Brunechilde che mertitano di essere ricordate per aver dominato il loro secolo con la loro personalit, non esente dalle crudelt che rasentavano la ferocia e dai piaceri sensuali; ci che rientrava nella norma di quei secoli, considerati di barbarie, ma che avvegono ancora oggi (non escludedo alcuni allucinanti delitti satanici, commessi in Italia, allinterno delle famiglie, tra genitori e figli), in unepoca considerata di civilt!

Presso i re Franchi, i figli, alla morte dei loro padri, usavano dividere tra di loro i regni per sorteggio e pacificamente, ma poi si facevano guerre fratricide per impossessarsi gli uni dei regni degli altri.

Ma, riunendo i regni, andavano inconsapevolmente consolidando le basi di quella Francia, che, dopo svariati secoli sarebbe stata unificata godendo di circa sei secoli di unit (*).

Allarrivo dei Galli, la Gallia era divisa in Celtica, Belgica e Aquitanica; dopo la conquista delle Gallie da parte di Giulio Cesare nel 48 della nostra era, i romani avevano occupato la Gallia Celtica che andava dal Reno allOceano, tra i Vosgi e la Marna, da una parte, e il Reno, la Cevenne e la Garonne dallaltra, che i romani chiamarono Gallia Braccata, a cui unirono la Provenza e il Narbonese.

LAquitania o Gallia Aquitanica si estendeva dai Pirenei alla Garonna e la Belgica, dalla Senna al Reno; nel suo insieme era divenuta provincia romana e gli abitanti Galli, avuta la cittadinanza romana crinita si erano amalgamati con i romani, i quali, sebbene sottomessi erano dominanti (come si era verificato con gli etruschi quando erano stati sottomessi dai romani v. in Art. Gli etruschi ecc,), (v. n.** par. Clodoveo).

I Galli, quando erano giunti nella Gallia intorno al V secolo prima della nostra era, erano divisi in tre classi, la prima dei Druidi, che corrispondeva alla classe dei sacerdoti - che dappertutto occupavano il potere - come i Magi in Persia, i Caldei della Babilonia e Assiria, la classe dei sacerdoti in Egitto, i Bramini in India, ai quali aggiungiamo, i sacerdoti ebrei (**). I sacerdoti, si erano riservati lo studio delle scienze sublimi, come lastronomia, la divinazione, la medicina e la conoscenza delle scienze semplici, quali la giurisprudenza, la morale, la teologia.

Dalla Germania, erano giunti i Franchi (V sec. n. e.) al seguito del mitico Faramondo, che, sorpassata la barriera del Reno, sottomometteva i gallo-romani, pi civili dei conquistatori e diversi nel fisico: i primi erano infatti, di altezza medio-bassa e scura, mentre i nuovi arrivati, erano alti e biondi, in un misto di varie etnie, come i Vauci, Cheruschi, Catti, Franchi Salii (**) e Ripuari e altri abitanti delle paludi del Basso Reno, stretti tra loro in una lega di Franchi.

I primi re Franchi, ritenuti da alcuni storici non legati tra di loro da vincoli di discendenza, si ritiene siano stati, il leggendario Faramondo (420-428***), seguito da Clodione il Capelluto (Clodion le Chevelu), il quale aveva iniziato la tradizione dei capelli lunghi e fluttuanti nella parte posteriore, che sarebbero stati, non tanto il segno distintivo della stirpe reale, ma avrebbero designato lerede del regno, il quale,in ogni caso. per succedere, doveva avere una lunga capigliatura.

La normativa per la capiglitura dei ragazzi al compimento del dodicesimo anno di et, era prevista dalla legge Salica che distingueva tra i ragazzi +ai quali si facevano crescere i capelli, puerum crinitum, dai non designati, che dovevano tagliarli, puerum incrinitum, con una ammenda, prevista in caso di violazione, uguale per gli uni o per gli altri.

Clodione aveva regnato per ventanni e alla sua morte (448) gli succedeva Meroveo (Meer-wig, uomo del mare - 448-456), dal quale prendeva il nome la dinastia; a Meroveo, succedeva Childerico II (456-481).

Di questo Childerico II (il primo era il re borgognone v. sotto) si sa poco e ci che si racconta di lui che fosse un dissoluto che aveva dato braccio alle dissolutezze seducendo mogli e figlie dei Grandi, dai quali era stato cacciato; si era recato in Turingia, dove era stato ospitato dal re Bsin, al quale sedusse la moglie, che gli dava il figlio Clodoveo.

Durante la sua assenza, il regno era stato retto dal generale Egidius, Romano di nascita, che moriva dopo otto anni e alla sua morte Childerico era richiamato a regnare. Mentre regnava, lo raggiungeva improvvisamente la regina Basine, che aveva lasciato suo marito; Childerico le chiedeva il motivo per il quale era venuta da cos lontano e Basine gli rispose:- Sappi che conosco i tuoi meriti e il tuo gran coraggio, e per questo motivo vengo da te; e se al di l del mare avessi conosciuto un uomo superiore a te, sarei andata a vivere con lui.

Childerico la tenne con s fino alla sua morte, quando il regno passava al figlio Clodoveo. Il regno dei Franchi si era ingramdito con la Borgogna e lAquitana e comprendeva quattro grandi province della Germania e altrettante della Gallia; le prime erano la Francia germanica, lAlemagna, la Baviera e la Turingia; le seconde erano costituite dai territori che prenderanno il nome di Austrasia e Neustria, oltre alle indicate Borgogna e allAquitania.

Le province germmaniche erano piuttosto alleate che suddite, governate dai duchi ereditari e i loro feroci costumi li rendevano indipendenti ed estranei al resto dellimpero.

La Francia propriamente detta, era compresa tra il Rodano e la Loira, esclusa la piccola Bretagna, tributaria e non suddita e non ancora divisa in Austrasia, che designava la parte orientale, e Neustria, costituita dalla parte occidentale; le tre capitali, residenza dei re, Parigi, Soissons e Orleanns, rientravano nella Neustria, mentre Reims, faceva parte dellAustrasia.

 

 

 

*) V. in Art. LEuropa verso la fine del medioevo, P.I, par. Giovanna dArco ecc.

Ci che non avvenuto in Italia che, nonostante fosse stata martoriata da guerre sanguinose, non solo giunta alla unificazione con notevole ritardo (con appena un secolo e mezzo di unit), ma la unificazione non solo non si ancora realizzata, con la autonomia delle regioni, sar ulteriormente accentuata e si torner agli Staterelli pre-unitari! Delle condizioni di Dissesto in cui si trova attualmente lItalia, diminuita nella popolazione giovanile che espatriata perch lItalia lunico Paese ad avere paghe stipendi bassi, ne parleremo in qualche altra occasione.

 

 

LE ORIGINI DELLANTISEMITISMO

 

**) I sacerdoti ebrei, come daltronde i sacerdoti delle altre popolazioni, costituivano una classe aristocratica privilegiata; per gli ebrei la carica era ereditaria. Il primo dei sacerdoti di cui si abbia notizia si ritiene sia stato Aronne, fratello di Mos (peraltro ritenuto sacerdote egizio). Abramo, il quale, con lidea del patto che sosteneva di aver fatto con Dio, da una parte rendeva quel popolo privilegiato e dallaltra, gli assicurava la Terra promessa esponendolo, inconsapevolmente, alle persecuzioni dellantisemitismo per tutti i secoli a venire.

Questa Terra sarerbbe stata quella di Canaan o Palestina, ma il patto, che poteva apparire pacifico, tale non era, perch la terra promessa dovette essere conquistata col sangue delle guerre; non solo.

Il popolo ebraico era considerato una minonoranza di fanatici e, per il turbamento provocato, sarebbe stato esposto al generale disprezzo (Giuseppe Flavio, Antichit Giudaiche) e alle perscuzioni; per di pi, queste ultime, avevano messo radici quando i cristiani, staccandosi dagli ebrei avevano creato la loro nuova religione, scatenando quellantisemitismo, che li ha accompagnati nei successivi venti secoli (frammezzati da eccidi, alcuni dei quali descritti nei ns. vari articoli, quando se ne presentata loccasione). Questo antisemitismo era sfociato nei suoi massimi eccessi con le dittature di Hitler, con i lager nazisti, e di Stalin, con i noti massacri; ma non neanche finita perch ora vi sono i musulmani con le loro organizzazioni estremiste, come Hamas ed Hezbollah a volerli eliminare.

Lantisemitismo, anche se si continua a predicarlo, sar difficile sradicacarlo, a causa delle pesanti reazioni degli israeliani alle proditorie provocazioni di Hamas, come abbiamo visto compiersi dopo il 7. Ottobre del 23, con la risposta israelianan che ha compiuto una strage di trentatremila palestinesi tra la popolazione civile, condannata dalla Corte di Giustizia della U.E, che ha provocatu tutte quelle manifestazioni che abbiamo visto svolgersi nel mondo a favore dei palestinesi.

E chiaro che la eliminazione di Hamas avrebbe dovuto essere condotta dai servizi segreti israeliani (Mossad), un tempo considerati i migliori del mondo, solo contro Hamas e non coinvolgere la inerme popolazione palestinese (v. altra nota sulla Terra promessa ecc., sotto); operazione che, ci rendiamo conto si presenti difficile. in quanto Hamas utilizza gli stessi palestinesi come scudi umani!

Tornando ai rabbini, con la distruzione del secondo Tempio (70), cessata (o fatta cessare, in quanto vi sarebbe stats una rivolta dei rabbini) la funzione dei sacerdoti, costoro erano stati sostituiti dai rabbini. Dopo la dispersione del popolo ebraico, nelle comunit che si erano costituite, erano state istituite delle Case di Giustizia, una specie di tribunali, composti da un rabbino con funzioni di giudice e due dottori che fungevano da consiglieri. La loro esistenza dipendeva dal governatore sotto il quale vivevano gli ebrei.

**) Erano stati i primi a darsi una legge, la Legge Salica redatta in lingua germanica col nome di: Atto della legge Salica, adattata da Clodoveo alla religione cristiana alla quale Tierry I, Childeberto I, Clotario I, Dagoberto I e infine Carlomagno, avevano apportato nuovi emendamenti; il testo originario era andato disperso: il testo esistente quello di Dagoberto e Carlomagno.

Questa legge, era dovuta alla circostanza che i Franchi Salii, si consideravano i pi nobili dei Franchi e le loro conquiste erano considerate la ricompensa del sangue che essi avevano versato combattendo e non era giusto che i beni acquisiti con la spada e con la lancia fossero considerati acquisiti con la conocchia e con il fuso.

I conquistatori rispettavano le leggi del popolo gallo-romano che conservava i propri costumi e seguiva la legislazione romana o la legge salica. Essi erano sempre superiori ai Franchi nelle arti cortigiane, poich sapevano meglio dei barbari adulare, servire e umiliarsi e ogni volta che il favore era premio della vilt, erano certi di ottenerlo.

***) Si tenga presente che le date, nel periodo iniziale, sono state frutto di congetture e non sono certe; si vedr che le date di nascita dei figli di Clodoveo, sono tutte indicate allo stesso anno, 511, quando Clodoveo aveva presumibilmente venti anni e pu aver avuto il primo figlio im quellanno e gli altri due negli anni successivi; la sua data di morte invece, specificamente indicata al 515 quando il maggiore dei tre non aveva pi di diciassette anni; Tierry-Teodorico, nel 511, si suppone, potesse averne venticinque.

 

 

CLODOVEO

FONDATORE

DELLA MONARCHIA

FRANCESE

 

 

 

C

hilderico aveva regnato per ventiquattro anni e gli succedeva Clodoveo I (481-515), giovane geniale di quindici anni, cristiano ariano, come tutti i germanici, convertito cattolico; ma tutti i re Franchi, nonostante la conversione, rimanevano barbari e sanguinari. Essi, con la loro spinta sensualit, presi dalla foga iniziale, le donne (di norma giovanissime, ma, salvo qualche caso erano givanissimi anche loro). le sposavano (*), ma poi la foga si spegneva e passavano a unaltra ... e ancora a unaltra, fino ad avere una mescolanza di mogli e concubine e quando si separavano da alcune di esse, le facevano sposare ai loro duchi o cortigiani.

Il clero in questo periodo, godeva di prodigiosi e straordinari privilegi e ricchezze e la maggior parte dei vescovi si faceva credito con i miracoli. La religione, infatti, era presentata come protettrice da qualsiasi avversit, miracolistica e salvifica, con un Dio sempre disposto al perdono (**) e le illimitate libelarit che seguivano assicuravano il favore celeste; e i miracoli, che si verificavano a ogni pi sospinto, confermavano queste credenze: a Clodoveo era bastata una fede ortodossa nella divinit di Cristo e una consistente liberalit al clero, per meritare il favore divino.

Nella battaglia di Tolbiac (496) che Clodoveo stava per perdere, invocando il Cristo che Clotilde sosteneva essere figlio di Dio e facendo voto che se avesse vinto avrebbe abbandonato gli idoli e si sarebbe fatto cristiano, sconfisse gli Alemanni ... e si fece cristiano; fu battezato con una fastosa cerimonia, con la chiesa decorata di veli e tappezzerie e questa pompa (commenta Gregorio), attirava i re pi dei discorsi dei vescovi. E, non solo si convert Clodoveo, ma si convertirono anche due sue sorelle; Albofleda, che mor poco dopo e Lantechilde, di fede ariana, che fu ribattezzata cattolica.

Un esempio, di come questi convertiti erano cos invasati dalla conversione, dato da Gondebaldo (v. sotto) che si era impadronito dell'Aquitania sottratta a Gontrano, il quale si era appropriato di una reliquia di san Sergio, nella cui protezione confidava pi che nel suo esercito.

In questo tempo il clero godeva di un credito prodigioso; trenta vescovi (scrive lo storico), sotto il regno di Clodoveo e dei suoi figli, erano stati ascritti nel catalogo dei Santi e il numero dei preti e degli abati che godevano gli stessi onori, era ancora pi considerevole, come lo era il numero delle Chiese costruite in quel tempo; e mai il Clero era stato pi riccamente dotato. Ma non si riteneva forte abbastanza per lottare contro le passioni umane dei re e chiudeva gli occhi sugli scandali e non ricorreva alle censure e scomuniche, se non per difendere le franchigie ecclesiastiche.

Solo dopo due secoli (prosegue lo storico), si ritenne abbastanza padrone per volgere a proprio vantaggio le lussuriose passioni dei re, estendendo le proibizioni dei matrimoni ai pi lontani gradi di parentela ... fatte salve le dispense papali, pagate con sottomissioni o ricchi doni.

Clodoveo considerato il fondatore della monarchia francese; con Clodoveo, si ha notizia delle assemblee tenute nei mesi di Marzo e Maggio (Champs de Mars e May, di cui abbiamo parlato in cit. Carlomagno e lIdea dellEuropa) quando doveva affrontare i Visigoti.

Prima di sposare Clotilde, Clodoveo aveva gi un figlio, Tierry I (Teodorico), nato da una concubina; da Clotilde aveva avuto tre figli, Clodomiro (511-524), Childeberto (512-556) e Clotario I (513-557); alla sua morte, i quattro fratelli si divisero i regni, ognuno dei quali aveva la sua capitale, sede del re.

Tierry I che aveva ventotto anni, ebbe la parte corrispondente allAustrasia con capitale Reims; Clodomiro di diciassette anni, ebbe la Gallia centrale (detta pays Chartrain), con capitale Orleans; alla sua morte la moglie Gondeuca (Gondeuque), sar reggente dei figli; Childeberto di tredici anni, ebbe lovest della Gallia dallimboccatura della Somma fino ai Pirenei, una porzione dellIle de France, la Picardia, la Normandia, lAlta Bretagna (La Bassa Bretagna era incdipendente) con Parigi capitale; Clotario I di dodici anni, ebbe il Belgio occidentale con la capitale Soissons, fino allimboccatura della Mosa.

Tierry I aveva un figlio di nome Teudeberto, il quale aveva conquistato il castello di Dijone e si preparava a conquistare il castello di Cabrires, comunicando agli abitanti che se non si fossero arresi, lo avrebbe bruciato e li avrebbe presi come prigionieri.

In questo luogo si trovava una matrona di nome Deuteria, che gli aveva mandato dei messaggeri per fargli sapere che non essendo gli abitanti in grado di resistere, si sarebbero sottomessi, riconoscendolo come loro signore.

Teudeberto (aveva trentanni), aveva per moglie Visigarda, figlia del re dei Longobardi; recatosi al castello di Cabrieres, era stato ricevuto da Deuteria, il cui marito si trovava a Besiers. Teudeberto, trovandola bella, la prese con s, unitamente alla figlia che questa aveva avuto dal marito e dopo la morte di suo padre, la sposava.

Deuteria vedendo che la figlia crescendo si era fatta bella e suscitava i desideri di Teudeberto, la mise su un carro tirato da due buoi indomiti e, lasciandoli andare, precipitarono dallalto di un ponte di Verdun con la fanciulla che mor nel fiume sottostante.

Teudeberto da Deuteria, aveva avuto un figlio di nome Teodebaldo che gli succedeva, ma il suo regno durava solo sette anni in quanto moriva colpito da paralisi (553) e del regno se ne appropriava lo zio Clotario.

 

 

 

*) Uno storico si ramarica che i cronisti dell'epoca, invece degli avvenimenti dei re Franchi, ci hanno trasmesso quelli delle loro disobbedienze alle leggi e il loro essersi dati senza ritegno ai piaceri dei sensi, che per loro era il miglior privilegio della dignit reale e il primo affare del regno, era quello di procurarsi le donne pi belle (e come detto, giovanissime! ndr.), per soddisfare i loro piaceri.

Montesquieu esclude che avessero molte mogli per soddifare i loro appetiti sessuali e ritiene che lo facessero per il prestigio della dignit reale.

A noi, che durante la seconda guerra mondiale, nella nostra prima fanciullezza, siamo stati accompagnati dalle sirene dellallarme, per lavvicinarsi dei bombardieri (il cui ricordo era rimasto negli incubi notturni avuti fino alla maturit!) ed ora ci capita di assistere alle vicine guerre a pezzi, con il pericolo di una terza mondiale, abbiamo motivo di detestare le guerre (e siamo anche contrari alla pena di morte!) e va bene ci che ci hanno lasciato scritto quei cronisti che ci danno la possibilt di parlare di queste mogli, crudeli e assassine, purtroppo, se non nel bene, nel male che esse facevano!

 

 

LA TERRA PROMESSA DEGLI EBREI

E LIDEA IRREALIZZABILE

DEI DUE POPOLI E DUE STATI

 

**) Ricordiamo che il Dio dei cristiani nellAntico Testamento era presentato come Dio vendicatore, divenuto, con il Nuovo Testamento, Dio buono e pacificatore.

Attualmente (anno 2024, equivalente allanno musulmano dellEgira 1445), il Dio islamico - che dovrebbe essere lo stesso delle tre religioni monoteiste, da misericorioso e compassionevole!, divenuto sanguinario, vendicatore, reso dagli stessi correligionari, barbaro, spietato e criminale. Infatti, in suo nome Allah Ahbar - Dio Grande - si commettono assassini di massa, come la strage del 7 ottobre 23 - compituta dai palestinesi contro gli israeliani; e nello Stato teocratico dellIran, in nome della religione, da parte degli ayatollah, capeggiati da Al Khamenei, stato istituito un regime di terrore, con decimazione di giovani vite umane, con impiccagioni che avvengono quotidinanamente per futili motivi.

Montesquieu, proprio sulla Persia-Iran (LEsprit des Lois), aveva scritto: La religione dei zoroastriani, un tempo, fece fiorire il regno di Persia; essa corresse i rei effetti del dispotismo, ai d nostri la religione di Maometto distrugge codesto medesimo impero

E per i musulmani, lo stesso Montesquieu (op.cit.) aveva scritto; Gli uomini son fatti per conservarsi, alimentarsi, vestirsi e compiere tutte le azioni di una societ; la religione non deve dar loro una vita contemplativa. I maomettani diventano speculativi per abitudine; fanno la preghiera cinque volte al giorno e ogni volta devono compiere un atto (inginocchiarsi e prostrarsi per terra! ndr. ), per cui si gettano dietro le spalle tutto quello che riguarda questo mondo: ci li rende speculativi. A questo si aggiunga quella indifferenza che d il dogma di un severo destino. Se concorrono altre cause a ispirare il loro distacco, come la durezza del governo, se le leggi riguardanti la propriet danno uno spirito precario, tutto perduto (!).

Con questi presupposti, la storia delle stragi e degli assassinii nellIslam (come era avvenuto per i cristiani e i protestanti!), era iniziata fin dalla morte di Maometto per motivi di potere, trasformati in fanatismo religioso quando i musulmani si erano divisi in sciiti e sunniti.

La mancanza di rispetto della persona umana quanto di pi barbaro e selvaggio possa compiere lUomo, quando, non solo, sopprime la vita dei propri simili, ma ritiene imporre privazioni, quando si arroga il diritto della sottomissione della donna, imponendole segni esteriori come il velo o infliggendole menomazioni fisiche con le escissioni sessuali, o imponendo, fin da quando sono bambine, matrimoni con uomini maturi designati dai genitori; con il seguito dei maltrattamenti che avvengono durante il matrimonio e, nei casi di ribellione, tutta la famiglia concorre nella loro eliminazione. Ci che vediamo verificarsi in Italia, dove i musulmani non si integrano (in Gran Bretagna il 46% dei musulmani favorevole ad Hamas) e continuano a mantenere alcuni costumi, in nome della religione, che contrastano con il progresso e la civilt.

Un freno, a questa potenziale violenza, potrebbe essere dato (per quanto possibile!), imponendo a coloro che chiedono la cittadinanza, il giuramento di osservanza alle leggi e alla Costituzione del Paese ospitanti.

Con il patrimono genetico-religioso portato dai musulmani, che fanno imparare a memoria ai bambini il Corano, c poco da meravigliarsi se da grandi diventino estremisti, predichino la Jihad e facciano strage di donne e bambini.

Purtroppo i seguaci dellIslam che vivono nei paesi occidentali, lungi dalla integrazione, non solo non seguono lorologio della civilt, ma il loro intento quello di voler islamizzare la civilt stessa, come predicano gli imam nelle moschee europee, seminando cos lodio tra i musulmani di seconda, terza e successive generazioni, nei confronti delle popolazioni presso cui vivono.

Fatta questa premsessa, veniamo al rapporto tra israeliani e palestinesi e a una pace che tutti auspicahiamo, ma che tra i due popoli appare di difficile realizzazione.

Seebbene i due popoli discendano da un antenato comune (semita, come risultato da esame genetico), tra di loro hanno sacche di estremisti che si odiano con odio cos feroce e implacabile, da volersi reciprocamente annientare.

E si verifica che a fronte di milletrecento vittime israeliane (del 7 Ott.), gli israeliani, per eliminare Hamas, hanno fatto trentatremila vittime tra la popolazione civile palestinese (di cui tredicimila bambini): Poi gli israeliani protestano se sono accusati di genocicio e si meravigliano del costante aumento dellantisemitismo nel mondo!

Sulla impossibilit di una pace vi sono anche altri motivi da tener presenti.

Ma da aggiungere che la popolazione palestinese sia assolutamente incapace di autogovernarsi e creare una classe politica dirigente e si lascia passivamente governare dagli estremisti, prima dallOLP di Yasser Arafat, poi da al Fatah, ora da Hamas; e si pu prevedere che, pur ammettendo la completa eliminazione di Hamas, i palestinesi continueranno a farsi prevaricare dalle forze estremiste che verranno dopo Hamas.

Vi anche un altro motivo pi sostanziale della impossibilit di avere due Sati per i due popoli: i palestinesi, fin dalla fine del conflitto mondiale (1945) quamdo avevano la disponibilit di tutto il territorio palestinese, a forza di espropri, sono rimasti senza territorio per poter avere uno Stato!

Essi inoltre, dal 1948, per tre-quattro generazioni, si sono abituati a vivere da profughi, con aiuti miliardari che arrivano da tutte le parti del mondo, compresa lONU, intercettati, prima da Arafat (che li depositava sul suo conto in Svizzera) e poi da Hamas, impiegati nellacquisto di armi e cunicoli sotterranei fortificati, mentre la popolazione viveva ammassata nella Striscia di Gaza (ma ve ne sono sparsi in Giordania, Siria e Libano), chiusa dal mare, ridotta a un cumulo di macerie.

Gli sfollati (due milioni) hanno cercato rifugo nellappendice di Rafah confinante con lEgitto, che ha chiuso i confini, per evitare infiltrazioni di Hamas; ma, mentre scriviamo, gli israeliani hanno cominciato a colpire anche Rafah e il destino di quei palestinesi quello di andare a fare i profughi da unaltra parte.

La Cisgiordania doveva essere tutta palestinese, ma fin dallinizio era stata occupata da cinquecentomila coloni (militarizzati!) israeliani, i quali, poco alla volta sono aumentati espropriandoo i palestinesi dalle loro propriet e costruendo propri kibbuz e condomini.

Questi coloni militarizzati, sono ebrei che giungono a Israele da tutte le parti del mondo, che desiderando vivere nella terra promessa, diventano coloni, occupando le propriet dei residenti palestines.

La domanda a coloro che vanno predicando due popoli due Stati la seguente:- Su quale territorio i palestinesi potranno avere il loro Stato?

 

 

 

CLOTARIO I SI APPROPRIA

DEI REGNI E DELLE MOGLI

DI FRATELLI E NIPOTI

 

 

 

C

lotario I non solo si appropriava del regno di Teudeberto, ma sposava la sua vedova, Vultrade, figlia del re dei longobardi.

Egli aveva diverse mogli (*), oltre a Radegonda, figlia del re Bertario di Turingia (dopo che Clotario aveva fatto uccidere suo fratello, Radegonda nel 544 si ritirava nel convento che aveva fatto costruire e alla sua morte sar santificata), aveva sposato Gundioca (o Gondeuca), vedova di suo fratello, Chemsene, che gli aveva dato il figlio Cramne, e Ingonda. Questa aveva una sorella, Aregonda per la quale Ingonda ringraziava il re di averle concesso la grazia di averla chiamata al suo talamo; ora, lo pregava di darle un marito ricco e buono. Clotario, preso da lussuria e infiammato damore anche per lei, si rec da Aregonda e la prese in matrimonio; tornando da Ingonda le disse: - Ho pensato alla grazia che mi hai chiesto per tua sorella, di un uomo ricco e saggio; non ho saputo trovare uno migliore di me stesso; sappi che lho sposata e so che ci non ti dispiacer. Ingonda, rassegnata, rispose: Il mio signore faccia ci che bene ai suoi occhi.

La Chiesa si mostrava altrettanto paziente con il re, quanto lo era Ingonda e non muoveva verbo; Clotario dal suo canto in religione era osservante ortodosso e riteneva di farsi perdonare per questi suoi peccati colmando il clero di grandi ricchezze. Dopo aver sposato la giovanissima Vultrade. vedova del pronipote Teodebaldo, il clero, finalmente aveva fatto sentire le sue proteste e Clotario, passati i primi ardori, la dava in moglie al duca Garivaldo di Baviera.

Il fratello di Clotario I, Childeberto, non accettando lusurpazione del regno di Teodebaldo, del quale non aveva avuto la quota della parte usurpata, aveva convinto Cramne a prendere le armi contro il padre, ma nel trattempo Chidelberto moriva (il 558 a quarantasette anni) lasciando due figlie; Clotario I, ne approfittava per impadronisi del suo tesoro e del suo regno, imprigionando la moglie e le due figlie che faceva morire in prigione.

Cramne era rimasto solo ad affrontare il padre che lo fece circondare dall esercito, ma riusciva a fuggire, riparando in Bretagna; inseguito dai soldati del padre, Cramne fu arrestato e messo in catene; il padre ordinava che Cramne con la moglie e le sue due figlie fossero bruciati; rinchiusi in una capanna, fu appiccato il fuoco e furono arsi vivi.

Ma giunse lora del pentimento: Clotario I era al suo cinquantunesimo anno di regno (aveva sessantaquattro anni) dopo essersi recato con preziosi regali alla chiesa di san Martino, con grandi gemiti aveva chiesto perdono per le sue colpe, un giorno era stato a caccia nella foresta di Guisa e rientrando nel suo palazzo di Compiegne, era stato colto da febbre e riusciva appena a esclamare: Qual questo re dei cieli che uccide un gran re della Terra, che spirava (561); fu seppellito dai suoi quattro figli, nella basilica di san Medardo a Soissons.

 

 

 

*) Clotario I aveva avuto sei mogli e sette figli da donne diverse: da Ingonda aveva avuto Gontario, Childerico, Cariberto, Gontrano, Sigeberto e una figlia, Clotsinda; da Aregonda, Chilperico e da Cumsene, Cramne.

 

 

 

 

Genealogia di Clodoveo e Clotario I

 

 

 

I FIGLI DI CLOTARIO I

SI DIVIDONO IL REGNO

I MATRIMONI DI

SIGHEBERTO E CHILPERICO

 

 

 

C

lotario I, lunico sopravvissuto ai suoi tre fratelli, aveva riunito i loro regni e alla sua morte, dei sette figli che aveva avuto, a dividersi il regno del padre e dei fratelli deceduti, ne rimanevano quattro: il sorteggio, come era avvenuto nella precedente stirpe, assegnava a Cariberto, che regnava per soli sei anni (561- 567), lAquitania, regno di Childeberto, con residenza Parigi e gli fu ceduta una lingua di terra intermedia che separava Orleans dalla Borgogna; Gontrano (561-595) riceveva parte della Borgogna con capitale Orleans; a Sigheberto I (561-575) erano toccate le quattro province germaniche con lAustrasia e la capitale Reims; a Chilperico (561-564) era ssegnato il regno di suo padre, la Neustria, con capitale Soissons.

Queste divisioni portavano confusione ai confini dei territori in quanto, allepoca, non esistevano carte geografiche e le divisioni risultavano stravaganti.

Di costoro, Sigheberto, re dAustrasia, aveva sposato Brunechilde, figlia del re goto di Spagna, Atanagildo e della regina Gosvinda che gli aveva dato due figlie: la primogenita Galsuinta e la seconda Brunechilde (da Brune-hilde, ragazza bruna).

Sigheberto aveva mandato unambasciata a Toledo, chiedendo ad Atanagildo una figlia da sposare; Atanagildo gli aveva mandato la seconda, Brunechilde con ragguardevoli tesori: "era una giovanetta dal viso piacevole, elegante, di buone maniere e dalla favella seducente".

Il terzo dei figli di Clotario I, Chilperico, il pi lussurioso dei fratelli che aveva macchiato il suo regno con le pi spaventose crudelt, era circondato da donne di bassa estrazione tra le quali emergeva Fredegonda. Avendo visto il fratello Sigheberto sposarsi con un pi onorevole matrimonio, colpito dalle doti di Brunechilde e vergognandosi di aver sposato donne di bassa estrazione, volle chiedere con una ambasciata al re goto, la figlia rimasta, promettendo che avrebbe lasciato le altre donne.

Il re, conoscendo la fama di Chilperico, pur non molto convinto, gli mandava la primogenita Galsuinta, ricevuta da Chilperico con grandi onori, che egli sposava.

Ma dopo essersi sposato, continuava ad amare Fredegonda; Galsuinta nel frattempo si era convertita e aveva preso la cresima e non accettando le ingiurie giornaliere di Fredegonda, chiedeva di tornare in Spagna, rinunciando ai suoi beni dotali.

Chilperico, con dolcezza, cercava di convincerla a rimanere, ma al suo rifiuto, la fece strangolare da un suo servo, mentre dormiva e Galsuinta una mattina fu trovata morta nel suo letto; dopo alcuni giorni, Chilperico, che aveva gi tre figli della prima moglie Audovera, sposava Fredegonda.

Cariberto il figlio maggiore di Clotario, che, come abbiamo detto, regnava per soli sei anni (seeppur intensi per i matrimoni realizzati), aveva brillanti qualit che non erano emerse in quanto aveva preferito seguire le sue passioni, e (era stato scritto), non ha lasciato memorie che quelle dei suoi matrimoni.

Aveva sposato Ingoberga, da cui aveva avuto una figlia Berta o Eldeberga maritata a Ethelbert re del Kent; Ingoberga aveva con s due fanciulle che la servivano, figlie di un povero lanaiolo; la maggiore, Marcovefa, aveva preso labito di religiosa; il re era innamorato della seconda, Merofleda.

Ingoberga ne divenne gelosa e per renderle odiose agli occhi del re, fece venire il padre a palazzo, facendolo lavorare nel lanificio; chiamato Cariberto per mostrarglielo mentre svolgeva il suo lavoro, Cariberto che si era apettato di vedere qualcosa di nuovo, si infuri e, scaccciando Ingoberga, sposava Merofleda.

Cariberto aveva preso poi unaltra giovanetta, di nome Teudechilde, figlia di un guardiano di pecore, da cui aveva avuto un figlio, morto appena nato, ... ma sposava Marcovefa, sorella di Merofleda, che era religiosa ... e ambedue furono scomunicati da Germano, vescovo di Parigi.

A quel tempo la scomunica era considerata una vera e propria maledizione, in quanto, non solo sciglieva i sudditi, compresi i srvitori e gli intimi dal giuramento di fedelt, ma lo scomunicato era tenuto a comportarsi da penitente, nel senso che, non poteva aver cura dei capelli, curare la barba o recarsi ai bagni e cambiare gli abiti (ma non sappiamo fino a che punto questi divieti fossero seguiti!).

Tutti questi particolari erano riportati nelle storie edificanti e agiografiche delle vite dei santi, da cronisti religiosi (anchessi santificati, come Gregorio di Tours), ... e il cronista termina la storia di Cariberto, scrivendo: la fanciulla (la religiosa Marcovefa), poich il re non la voleva lasciare, colpita dal giudizio di Dio, mor e poco dopo anche Cariberto moriva.

Alla morte di Cariberto, una delle sue mogli, Teudechilde, si offriva in matrimonio a Gontrano re di Borgogna; egli in un primo momento, aveva accettato la proposta e lei si era preparata a partire, portando con s le sue ricchezze; ma quando giunse da Gontrano, questo, dopo averla vista, si appropriava solo delle sue ricchezze, dicendole: meglio che queste ricchezze restino nelle mie mani, che in quelle di una donna indegnamente entrata nel talamo di mio fratello; e dopo averle lascianto una piccola parte, la rinchiuse nel monastero di Arles.

Teudechilde, per il suo carattere, nel monastero, si sottometteva malvolentieri ai digiuni e alle vigilie imposti alle religiose e rivolgendosi a un Goto che aveva conosciuto, gli promise che se lavesse sposata e condotta in Spagna, gli avrebbe dato le sue ricchezze; il Goto accettava. ma quando Teudchilde stava per andar via dal convento, la badessa la ferm e dopo averla fatta frustare, la fece mettere in una segreta dove Teudechilde fu lasciata per il resto della vita.

 

 

GONDEBALDO

FIGLIO ADULTERINO

DI CLOTARIO I

UCCISO DAI SUOI

CONSIGLIERI

 

 

 

C

lotario I aveva avuto un figlio adulterino al quale aveva dato il nome di Gondebaldo (anche Gondovaldo o Gondovido) e lo stava allevando come principe (lasciandogli crescere i capelli), ma a causa di sospetti che gli avevano fatto sorgere nei confronti della madre, Clotario lo disconosceva, dichiarando che era figlio del marito di lei (un oscuro artigiano) e gli faceva tagliare i capelli.

La madre un giorno si present da Childeberto, fratello di Clotario, con il bambino, dicendogli: Principe, ecco vostro nipote, figlio del re Clotario che ha avuto la sfortuna di non essere accettato da suo padre, prendetelo perch del vostro sangue.

Childeberto, non avendo figli, lo prese con s; Clotario, essendone venuto a consocenza, fece pregare suo fratello di mandargli il ragazzo e quando glielo portarono, gli fece tagliare i capelli.

Alla morte di Clotario, Cariberto, suo figlio maggiore, senza adottarlo, lo prese con s, facendogli cresccere nuovamente i capelli, ma Sigheberto, re dAustrasia, per la terza volta, gli faceva radere i capelli e lo relegava a Colonia.

Gondebaldo riusciva a fuggire, riparando in Italia, ben accolto dal generale bizantino Narsete, che governava lItalia; qu Gondebaldo si sposava e dopo aver avuto dei figli, Narsete lo mandava, con la famiglia a Costantinopoli, dove Gondobaldo era accolto e trattato come principe dei Franchi.

Tornato con notevoli ricchezze e appoggiato da Gontrano-Bosone, Mummolo e Teodoro vescovo di Marsiglia, costoro lo spinsero a impadronirsi dellAquitania, richiedendola come sua quota di eredit. Ma quando mise piede in Aquitania, il duca Leudegisilo e il patrizio Egila, costrinsero Gondebaldo a retrocedere e rinchiudersi nella citt di Cominge, alle falde dei Pirenei, dove aveva ammassato le provvigioni per sostenere un assedio.

Anche il duca Desiderio lo aveva abbandonato, ma con lui erano rimasti il vescovo Sagittario, e i duchi Mummolo, Bladasto e Vaddone, Maggiordomo di Rigonta; per quindici giorni avevano sostenuto lassedio e alla fine, persa la speranza, cedettero alle sollectazioni del generale Leudegisilo, il quale prometteva la grazia per tutti, purch consegnassero Gondebaldo.

In questo franngente, i consiglieri di Gondebaldo ebbero nei suoi confronti manifestazioni di sincerit, ma nel momento in cui Gondebaldo accompagnato da Ottone, conte di Bourges e Gontrano-Bosone, stavano camminando per balze scoscese tra le quali era posta Cominge, il conte Ottone gli diede una spinta faendolo cadere e ferendolo con una lancia. Gondebaldo, impedito dalla corazza, cercava di fuggire verso la citt, ma colpito con un sasso alla testa, cadeva morto allistante; il suo corpo fu lasciato insepolto in pasto agli avvoltoi e il giorno successivo, Mummolo, apriva le porte della citt ai Borgognoni.

Quelli che avevano tradito Gondebaldo, furono a loro volta traditi, in quanto, gli abitanti furono passati a fil di spada, senza risparmiare donne, bambini e sacerdoti e la citt fu arsa e ricostruita cinquecento anni dopo dal vescovo Bertrando, chianmata San Bertrando di Cominge.

Il patrizio Mummolo e il vescovo Sagittario furono uccisi nel campo di Leudegisilo che aveva ricevuto questo ordine da Gontrano, re di Borgogna; il duca Desiderio si salv fuggendo nei suoi domini, Vaddone fu accolto da Brunechilde e Cariulfo ripar nella basilica di san Martino di Tours.

 

 

Gontrano re di Borgogna

 

 

LA BORGOGNA

LA REGIONE

PI INGENTILITA E POPOLATA

DELLA GALLIA

E I SUOI PRIMI RE

DA GONDICARIO A GONTRANO

 

 

 

I

Burgundi, insediati (407-413 d.C.) nel territorio alla sinistra del Renno, denominato Germania Superiore, con il primo re, Gondicario o Gondioc appartenenti alla razza di Alarico, re dei Visigoti, avevano costituito una monarchia indipendente e, dando il loro nome al territorio, consideravano i conquistatori Franchi degli stranieri, con i quali, in seguito, si confonderanno.

Gondicario aveva regnato per cinquantanni (413-463), quando, alla sua morte il regno di Borgogna passava al figlio Chilperico I (o Childerico), primogenito dei suoi quattro figli; gli altri tre erano Gondebaldo, Godegisilo e Godomaro; costoro avevano avuto una porzione del regno ciascuno e tutti il titolo di re, ma il designato a regnare la parte maggiore del regno era Chilperico I.

Godomaro si era unito a Chilperico per combattere contro i due fratelli Gondebaldo e Godegisilio, per appropriarsi della loro quota; scontratisi in battaglia, sembrava che Gondebaldo fosse rimasto ucciso; ma contro ogni aspettativa, ritornava pi forte che mai, e, avventandosi contro i propri fratelli e nipoti, ne faceva una strage.

Per primo, uccise di propria mano, come era stato scritto, col ferro (vale a dire con la spada), Chilperico, che gli si era dato come prigioniero; i suoi due figli, erano stati decapitati e la loro madre era stata sgozzata e le era stata legata una pietra al collo e gettata in un pozzo con le teste dei due figli. Si erano salvate solo le sue due figlie, Chrona, la pi anziana che aveva preso labito monastico, mentre Clotilde (o Chrotechilde) la pi giovane, era tenuta in cattivit.

Laltro fratello Godomaro, moriva col fuoco; inseguito, aveva trovato riparo in una torre, ma Gondebaldo facendo mettere materiale combustibile sotto la torre, lo faecva bruciare vivo; Gondebaldo faceva poi, uccidere anche l'altro fratello, Godegisilo e alla moglie, veniva messo un sasso attorno al collo e buttata nel Rodano.

Il tempo di questi massacri si potuto ricostruire sulla base del matrimonio di Clotilde, avvenuto nel 493, per cui il massacro della casa di Chilperico era avvenuto prima del 490 e Gondebaldo aveva regnato tra il 473 e 516.

Ora Gondebaldo regnava da solo su tutta la Borgogna e alla sua Corte (che aveva tenuto prima a Ginevra, poi a Lione e poi a Savigny presso Lione: si tenga presente quando si parla ci corti e di palazzi, che questi erano tutte costruzioni in legno). si erano recati ambasciatori di Clodoveo, che avevano avuto modo di conoscere Clotilde, che egli teneva prigioniera e lavevano trovata bella e saggia e avevano riferito queste sue qualit al loro re, che la chiedeva in moglie; Gondebaldo, per liberarsene, gliela mand e Clodoveo la sposava (493).

Gondebaldo era di fede ariana e aveva voluto che lo fossero anche i suoi sudditi: il vescovo di Vienne, Avito (come tanti altri di quellepoca, santificato), per convertirlo alla fede cattolica, gli aveva concesso il perdono di tutti i delitti commessi e giustificandoli, gli aveva scritto: ... queste cagioni di cordoglio (tutti i delitti! ndr.) erano foriere di gioia; la prosperit del regno, voleva menomato il numero dei personaggi reali, serbando al mondo quel solo che bastava allimpero ... ci che parve un danno in quelloccasione, divenuto un vantaggio; oggi noi giubiliamo di quello che allora abbiamo deplorato.

Per la conversione egli doveva riconoscere pubblicamente che il Figlio di Dio e lo Spirito Santo sono uguali al Padre e ottenere cos lunzione e la Cresima; ma Gondebaldo, per non coinvolgere il popolo, volle che la dichiarazione non fosse pubblica, ma fatta in segreto; ci che mantenne fino alla sua morte.

Dalla regina Caretene, Gondebaldo aveva avuto due figli, Sigismondo e Godomaro; il primogenito Sigismondo, che Gondebaldo aveva associato al trono, sposava (493/494) una figlia di Teodorico, che nel frattempo si era impadronito dellItalia, di nome Ostrogota da cui ebbe un figlio, Sigerico e una figlia.

Ostrogota nel frattempo moriva e Sigismondo sposava una donna di bassa estrazione che non amava i due figli di Sigismondo; indisposta da Sigerico, che vantava troppo i meriti della madre, presa da collera, si era recata da Sigismondo dicendogli che il figlio snaturato cospirava contro di lui per prendergli il regno e la vita.

Sigismondo, crudele di natura, ritenendolo colpevole di cospirazione e senza accertare la verit delle accuse, lo faceva strangolare (522); il pentimento per lassassionio commesso, giungeva quando gli annunciarono di aver eseguito le sue disposizioni.

Preso da disperazione, si era recato da Sigerico, oramai esamine, lo abbracciava, lo baciva, bagnandolo con le sue lacrime, accompagnate da pianti, singhiozzi e crisi.

Dimenticando di essere il re, fuggiva dalla Corte recandosi al monastero di Agaune che aveva fatto restaurare e ingrandire, riempiendolo dei suoi gemiti e sforzandosi di attrarre la misericordia divina e il perdono per il crimine commesso.

I Grandi del regno, meno toccati dal suo pentimento che dal parricidio, ne approfittarono, alcuni per fargli guerra, altri per fargli prendere labito monastico, ma gli uni e gli altri furono giustiziati; contro Sigismondo si mossero i figli di Clotilde, spinti dalla madre, che voleva vendicarsi di Gondebaldo per la morte del padre Chilperico, loro avo, della madre e di Sigerico loro cugino.

Larmata di Sigismondo e del fratello Godomaro fu messa in rotta e mentre Godomaro si era salvato, Sigismondo era stato fatto prigioniero e gli fu fatto indossare labito monastico.

Godomaro, raccolte le forze, si fece dichiarare re di Borgogna mentre Clodomiro re dOrleans, prese le armi, con lintento di assassinare Sigismondo con la moglie e i due figli Gisclade e Gondebaldo.

Egli ebbe laiuto del fratello maggiore Tierry, re dAustrasia, che non si fece scrrupolo di aiutarlo contro il suocero Sigismondo, del quale aveva sposato la figlia Suavegotte, preferendo far prendere il regno di Borgogna dal fratello, piuttosto che dallo zio.

Labate di Saint-Memin, essendo venuto a conoscenza di queste sue intenzioni, si rec da Clodomiro per dissuaderlo, facendogli delle terribili predizioni, nel caso avesse commesso questo assassinio; ma Clodomiro non ne fu per nulla toccato, dicendogli che sarebbe stata grande imprudenza lasciare un nemico vivo nei suoi Stati.

Senza avere alcun riguardo per le predizioni dellabate, fece assassinare Sigismondo, la moglie e i figli (523) nel villaggio di Coloumelle, vicino Orleans, facendo buttare i loro corpi in un pozzo (labate in seguito fece prendere i loro corpi, facendoli seppellire nel monastero).

Il racconto agiografico di questi avvenimenti, vuole, che si fossero verificati numerosi miracoli per opera di Sigimondo, considerato martire e santificato in quanto, durante il suo regno si erano trovate pi azioni religiose che prove di valore.

Godomaro aveva cominciato a regnare durante il regno del fratello Sigismondo (514), e quando Clodomiro aveva appreso che regnava Godomaro al posto di Sigismondo, non pens che a riprendere le armi e, come abbiamo visto, faceva uccidere Sigismondo con la moglie e i figli.

Clodomiro si rivolse quindi contro Godomaro che gli tendeva un tranello e rimaneva ucciso (524); i soldati, dopo avergli tagliato la testa, la mettevano su uma lancia esponendola ai soldati di Clodomiro, che si ritiravano.

Godomaro pot finalmente regnare in pace per dieci anni, fino a quando (534) Childeberto e Clotario (il fratello Tierry non partecipava), riprendevano la guerra, mettendo sotto asssedio la citt di Autun.

Da questo momento non si sente pi parlare di Godomaro che fu lultimo della razza di Gondioc, al quale subentrava Gontrano e dopo di lui, lantico grande regno di Borgogna sar diviso in due-tre parti e la parte designata come regno di Borgogna, non avr pi lestensione, la forza e la gloria della prima Borgogna.

Gontrano re dOrleans, rimasto unico dei quattro fratelli figli di Clotario I, aveva stabilito la sua Corte a Chalons-sur-Saone, dandosi il titolo di re dei borgognoni; tutta la Borgogna, era vasta quanto il regno dei Franchi; da centotrentanni, era stata governata come regno indipendente ed era la pi popolata e ingentilita regione del resto delle Gallie.

Egli, nonostante la sua ferocia, aveva i talenti di un grande re e con il suo lungo regno la indipendenza della Borgogna era stata rafforzata e governata con proprie leggi (lex burgundionum del precedente monarca Gondebaldo, che aveva preso per corruzione il nome di Gombette).

Il regno era occupato da romani e borgognoni fra i quali correvano dissapori dovuti alla religione, allabuso del potere militare e ai magistrati che portavano i nomi dellimpero romano, con forme di amministrazione che si avvicinavano a quelle romane e il regno si era cos conservato fino allanno 613.

Quando vi era giunto Gontrano (tra 561-566), aveva conservato o ristabilito i costumi propri della Borgogna e aveva trovato un governatore romano di nome Agricola, sostituito con uno di nome Celso. Costui aveva una gran forza fisica ed era pieno di vanit e superbia e tanto avido da essersi appropriato dei beni di molte Chiese. Ma, come Gran Giudice. Questa la prima volta in cui si fa menzione di questo genere di magistratura, ripresa anche dagli altri regni, le cui incombenze erano simili a quelle dei Prefetti di Palazzo.

Gontrano aveva preso come prima moglie, Veneranda, figlia di uno dei suoi ufficiali. da cui aveva avuto un figlio al quale aveva dato il nome di Gondebaldo; Gontrano sposava poi Marcatrude, figlia di Magnasio. Veneranda, gelosa di Marcatrude, quando questa ebbe un figlio, metteva del veleno nella sua bevanda, uccidendolo; a questo punto il cronista fa intervenire la potenza divina e scrive: per giudizio di Dio anche il figlio che lei aveva (Gondebaldo) mor, incorrrendo nellodio del re dal quale fu scacciata e poco dopo, anche lei moriva.

Gontrano aveva poi sposato Austrechilde, detta Bobila, dalla quale aveva due figli, Clotario e Clodomiro che gli morivano; rimasto senza figli, decise di adottare Chidelberto II.

Gontrano, nella sua Borgogna, preferiva il gusto dei piaceri alle passioni procellose, ma quando queste si svegliavano egli diventava quanto mai feroce e crudele; fece ammazzare (577) due suoi cognati, figli di Magnacario, duca di Salins e della Borgogna transgiurana, perch nei loro discorsi si erano mostrati risentiti nei suoi confronti, per aver ripudiato la loro sorella Marcatrude, per sposare Austrechilde sua servente; quando dopo quattro anni costei moriva di peste, Gontrano faceva uccidere i due medici che lavevano curata e non erano riusciti a salvarla.

Dopo aver deciso di adottare il nipote Childeberto II, di sette anni, Gontrano lo mand a chiamare e quando Childeberto II vi giunse, in presenza dei Grandi (*), che lo accompagnavano, dichiarava di adottarlo, assicurando che se avesse avuto altri figli, egli avrebbe partecipato con gli altri alla spartizione del regno: con i suoi accompagnatori furono scambiati doni, e levento fu festeggiato con un banchetto.

Gontrano e Childeberto II erano in stretta amicizia e Fredegonda credette di poterne approfittare per recuperare lamicizia con Gontrano, pregandolo di tenere a battesimo suo figlio Clotario II, ci che aveva suscitato le lamentele di Childeberto II il quale vedeva la cerimonia come una riconciliazione tra suo zio e padre adottivo e i suoi pi mortali nemici; ma Gontrano respingeva le lagnanze di Childeberto II e la cerimonia ebbe ugualmente luogo a Nanterre; il reale padrino fu largo di doni con Clotario II che aveva sette anni, ricevendo in cambio i doni fatti da Fredegonda.

Dopo la morte di Gontrano (593), Childeberto II assumeva il possesso della Borgogna, unendola allAustrasia e allAquitania che possedeva nella loro maggior parte; essa poi pass al figlio Tierry che la riounIiva alla sua quota dellAustrasia.

Per la Borgogna, spartita tra gli altri regni, cessa il periodo della sua prima grandezza, ma, ci che rimarr della parte di regno retto a ducato, continuer a distinguersi per loperosit dei suoi abitanti, la loro ricchezza e la raffinatezza dei loro costumi: presso questa Corte sar instaurata letichetta ripresa dalla Corte asburgica di Vienna e poi dalla Corte di Spagna.

 

 

 

*) Nellambito dei Grandi vi erano i leudi i fedeli del re, legati alla sua persona (e alla regina), con giuramento; erano quelli che si erano segnalati per loro valentia e godevano di maggiore autorit; essi, dopo una conquista, nella ripartizione dei beni avevano la parte maggiore; ebbero il nome di leudes o antrustiones e poi si dissero convivae regis.

 

 

CRUDELTA DELLE REGINE

BRUNECHILDE E FREDEGONDA

E ASSASSINIO DI SIGEBERTO

 

 

 

A

llinizio del regno dei quattro fratelli (562) era apparso, ai confini dellimpero dei Franchi, una nuova popolazione di Tatari, gli Uguri (Uiguri), sudditi dellantico impero turco, provenienti dallAsia, dai monti dellAltai, che prendevano il nome di Avari o Unni (v. in Schegge, Attila e gli Unni).

Contro di essi marciava Sigheberto (intorno al 566) che li vinse mettendoli in fuga; aveva firmato con il loro Kan (o Chagan) un trattato di pace che fu violato e Sigheberto, disfatto, fin prigioniero, ma poi fu liberato.

Mentre Sigheberto stava affrontando i nuovi invasori. il fratello Chilperico invadeva i suoi Stati, entrando a Reims e assoggettando a tributi le altre citt; ma tornato, Sigheberto si vendic sulla Neustria, entrando a Soissons e prendendo come ostaggio il figlio di Chilperico, Teudeberto.

La uccisione di Galsuinta faceva ricominciare le ostilit tra i fratelli: Sigheberto spinto da Brunechile, volle vendicare la cognata, aiutato dai suoi fratelli; con la mediazione di Gontrano, si giunse alla pace, a condizione che Chilperico avesse ceduto a Brunechilde, citt che aveva promesso alla sorella Galsuinta.

E dubbio se Cariberto, re di Parigi e dAquitania, a quel tempo fosse ancora vivo; egli aveva ottenuto in porzione, province, che nessun nemico minacciava e non era stato disturbato dai suoi fratelli; aveva governato con rigore, condannando larcivescovo di Bordeaux, che si era voluto sottrarre allautorit reale.

Dedito ai piaceri, Cariberto moriva a Parigi (intorno al 567); avendo lasciato solo figlie, i fratelli si divisero il ducato di Aquitania. Queste divisioni frammezzate, aumentavano le discordie in quanto rendevano impossibile la difesa dei loro confini e davano luogo a guerre e saccheggi che avvenivano tra i fratelli.

Poco tempo dopo, la Borgogna (567-571) fu devastata da una peste (come quella che si sarebbe sviluppata in Italia nel 1348, v. in Art. Le grandi pestilenze ecc.), si era diffusa, mietendo molte vittime; si formava un bubbuone nellinguine e sotto le ascelle e al secondo e terzo giorno si moriva. La mortalit fu estrema; in alcuni giorni erano portati nella cattedrale di Clermont fino a trecento cadaveri; le citt di Lione, Schalon-sur-Saone e Digione furono battute da questo flagello; non vi erano precauzioni, ma le vaste plaghe disabitate che si esendevano nelle Gallie impedivano il suo diffondersi tra le altre citt.

Chilperico re di Neustria e Sigheberto re dAustrasia, erano spinti da un odio reciproco, eccitato dallavversione che le loro mogli Fedregonda e Brunechilde avevano luna per laltra.

Nella divisione del regno di Cariberto, Parigi non era stata assegnata a nessuno ed era stato convenuto che ciascuno dei fratelli potesse entrare con il consenso degli altri, sotto pena della perdita della parte ricevuta. Ma Sigheberto aveva violato il patto e vi era entrato senza aver chiesto il consenso degli altri, raggiunto, poco dopo, da Brunechilde.

Gontrano lungi dal dolersene, colse loccasione per riconciliarsi col fratello; egli infatti, non nutriva lodio e lambizione dei due fratelli; ma. pur amando il riposo e i piaceri, non era esente dalla crudelt e la sua debolezza, la incostanza e rapidit con cui passava dalluna allaltra parte, non erano state meno funeste alla Francia, della ferocia dei suoi due fratelli.

Mentre la Neustria era inondata dalle barbare genti della Germania, il resto delle Gallie era travolta dalla guerre interne; Teudeberto, figlio di Chilperico, comandava nellAquitania che faceva parte della Neustria; i duchi di Sigheberto, Godegisilo e Gontrano-Bosone, entrati in Turenna attaccavano Teuodeberto, uccidendolo e seppellendolo senza pompa.

Si era sospettato che Gontrano-Bosone, con lassassinio di Teudeberto, avesse voluto servire, da una parte Fredegonda e dallaltra Sigheberto; la regina Fredegonda era sanguinaria e vendicativa e gelosa dei figli di primo letto del marito, non aveva avuto pace finch non li aveva visti tutti perire di morte violenta.

Brunechilde, come abbiamo visto, aveva seguito Sigheberto, trasferendosi da Metz a Parigi con i figli e con i tesori; era lei ad eccitare Sigheberto alla guerra, chiedendogli incessantemente vendetta del sangue di sua sorella Galsuinta, spingendo inoltre il marito a non accontentarsi di qualche provincia e togliere a Chilperico la corona e la vita.

Germano, vescovo di Parigi, tentava di suggerirle sentimenti pi umani e invano Radegonda (poi santificata) scriveva al re e ai suoi due figli, invitandoli alla concordia; Sigheberto rimaneva fermo nel proposito di perseguitare il fratello e troncare la testa a lui e ai suoi figli. Aveva radunato lesercito a Vitry e le sue schiere, postolo sullo scudo, lo avevano acclamato re di Neustria.

Chilperico sembrava perduto, ma Fredegonda per il suo carattere altero, il suo coraggio e il suo ingegno, senza morale, non avendo preferenze per virt o vizi che potessero impedire i suoi disegni, aveva raccolto attorno a s un numero di paggi con i quali aveva stretto un legame indissolubile ed essi erano pronti a dare la vita per lei.

La religione a quei tempi (e non solo! ndr.) era male intesa, nel senso che si riteneva che i Grandi potessero godere della eterna beatitudine, per compensare i delitti commessi sulla terra.

Fredegonda aveva scelto due dei suoi paggi e dopo averli fatti inebriare con liquori, aveva dato loro dei pugnali avvelenati mandandoli ad assassinare Sigheberto: essi, dovevano fingere di unirsi ai soldati che lo innalzavano sullo scudo, per acclamarlo loro re, per assassinarlo. Disse loro che se fossero tornati vivi, sarebbero stati colmati di onori con tutta la loro razza; se fossero morti avrebbe distribuito abbondanti elemosine sulle tombe dei santi, per la salvezza delle loro anime .

I due paggi giunsero da Sigheberto appena acclamato ed era stato messo a terra dallo scudo e approfittando della confusione che si era creata attorno a lui, lo colpirono ai fianchi con i pugnali avvelenati (che i Franchi indicavano col nome di scrama-xas); Sigheberto cadde gettando un urlo e mor quasi subito (575).

Il popolo si sfogava avventandosi contro suoi consiglieri, ai quali attribuiva gli errori del regno; Caregisilo, suo ciambellano che si era arricchito appropriandosi dei beni di quelli che erano giustiziati, fu trucidato; il Goto Sigila, suo generale, fu straziato di ferite e raccomandato alla clemenza di Chilperico; ma quando, questo divenne il padrone, lo fece perire con supplizio atroce, facendogli applicare cauteri cocenti sulle giunture e facendogli strappare le membra, una dopo laltra.

Chilperico II stava per fuggire, quando giunsero ad annunciargli lassassinio del fratello (575); riconosciuto re dai Neustri, partecip con Fredegonda e i figli al funerale di Sigheberto, seppelito nella Chiesa di san Medardo a Soissons, vicino alla tomba del padre; poi Chilperico si rec poi a Parigi, per prendere possesso della capitale.

 

 

CRUDELTA DI CHILPERICO

E SUA INDIFFERENZA

PER LA MORTE DEL FIGLIO

CLODOVEO

ORDINATA DA FREDEGONDA

 

 

 

C

lodoveo, terzogenito di Chilperico I avuto da Audovera, era l'unico figlio rimasto in vita e sembrava che fosse il solo destinato a godersi il regno paterno.

Era scoppiata una malattia contagiosa (580) che si manifestava con mal di testa e vomito, seguita dalla morte; questa malattia mieteva vittime, particolarmente tra fanciulli e Fredegonda, ne aveva persi due, avuti da Chilperico, e tre anni prima (577) aveva perso un altro figlio. Ritenendo queste morti una punizione divina, per penitenza (!) Fredegonda, aveva fatto bruciare i libri del censimento fatto da Chilperico I, che costituivano usfrutto vedovile, ci che era finito per costare un aggravamento dei sacrifici del popolo.

Fredegonda, nella speranza che Clodoveo prendesse la malattia, aveva fatto in modo che Chilperico lo mandasse al Castello di Braine, dove il contagio infieriva maggiormente; ma il giovanetto era rimasto indenne e tornando dal padre si vantava con gli amici che il destino avesse voluto serbare a lui il regno paterno e dargli la possibilit di vendicarsi dei nemici.

Fredegonda, venutane a conoscenza, piena di rabbia, lo accusava di aver fatto morire i suoi fgli con le male.

Clodoveo, per caso amoreggiava con una damigella di Fredegonda, che la regina faceva arrestare e questa accusava la madre di essere una strega; Fredegonda dopo averla fatta frustare, faceva mettere davanti alla porta del principe un grosso tronco, aperto da una parte con dei cogni a m di molla che lo tenevano aperto e messa nellapertura e tolti i cogni, la poveretta rimaneva schiacciata tra terribili tormenti.

I carnefici, torturando la madre le strapparono di bocca la confessione dei malefici di cui era accusata e la regina chiedeva al re la vendetta per suo figlio.

Clodoveo stava per andare a caccia e fu arrestato per ordine del padre e spogliato delle armi e dei vestiti era consegnato a Fredegonda, che dopo tre giorni di torture, venuta a sapere i nomi dei suoi amici, lo mandava a Noisy, dove fu ucciso a colpi di pugnale. Alcumi messaggeri si recarono da Chilperico per dirgli che Clodoveo si era ucciso con un pugnale, rimasto nel suo corpo; il padre non svolgeva nessuna indagine, n versava una lacrima; furono invece perseguitati i suoi amici; la madre, Audovera, fu suppliziata e stuprata dai paggi di Fredegonda e rinchiusa in un convento e i suoi beni confiscati.

Chilperico I era stato considerato il Nerone di Francia, non gi perch fosse un tiranno, ma sembrava ricercasse il godimento nei mali che cagionava; la sua crudelt era varia e ingegnosa e dalla invenzione dei supplizi traeva i suoi godimenti; sovente estendeva le sue punizioni a intere comunit e faceva saccheggiare e distruggere col fuoco, citt e distretti e invece di muoversi a compassione dei miseri rovinati, esultava alla vista dei danni cagionati; quando faceva ai giudici le sue particolari richieste, sui provvedimenti faceva scrivere: se qualcuno disprezza questo decreto, gli siano cavati gli occhi.

Come Nerone, Chilperico I si compiaceva di apparire letterato, poeta e drammatico; tentava di scivere versi latini, introducendo nuovi caratteri nellalfabeto per rappresentare suoni greci o teutonici, costringendo i sudditi ad ammetterli; la sua crudelt non lo aveva distolto dalle dispute teologiche e si accinse a riformare la religione cristiana sulla Trinit, conforme a quella di Sabellio (**), chiedendo ai vescovi di predicarla, ma questi si rifiutarono; pens poi di convertire gli ebrei, ma poich non ve nerano abbastanza, fece battezzare con la violenza, tutti gli abitanti del suo regno.

Chilperico I aveva avuto da Fredegonda (581) un altro figlio al quale era stato dato il nome di Tierry, che moriva, come altri, al secondo anno, di dissenteria: la regina, considerando queste morti delle punizioni celesti, non potendo rassesgnarsi ad esse, aveva sempre bisogno di una vittima cui attribuire ogni sventura e, in questa occasione, accusava il Prefetto del marito, Mummolo (*) di aver fatto morire il bambino con malefici.

Prima di trarlo in giudizio, aveva fatto arrestare e torturare molte donne di Parigi, facendo loro dire, sotto tortura, di aver accorciato la vita del bambino per prolungare quella di Mummolo; queste donne, per ordine della regina perirono sotto la ruota o con altri supplizi o arse col fuoco.

Fredegonda faceva poi consegnare Mummolo al marito, che lo fece appendere a una trave con le mani legate dietro la schiena e volle lei stessa interrogarlo; Mummolo neg di aver avuto parte nella morte del figlio e confess di essersi rivolto a quelle donne per ottenere qualche filtro, che valesse a conservargli la grazia del re e della regina. Quando lo tolsero dalla corda, Mummolo, ritenendo di salvarsi dando cos prova della sua innocenza, ammise di non aver sentito alcun dolore; ma Chilperico I spieg questa confessione al contrario: Come dubitare, grid, che questuomo non sia stregone, se ha potuto essere insensibile ai tormenti? E ordin che fosse consegnato ai carnefici che continuarono a batterlo con le corregge, finch ebbero fiato; poi gli misero spille tra le unghie delle mani e dei piedi; Fredegonda non permise che fosse straziato a morte, lo fece mettere su una carretta mandandolo a Bordeuaux, ma Mummolo moriva lungo la strada.

Lanno successivo (582) Fredegonda aveva dato a Chilperico I un altro figlio che fu Clotario II, il solo di otto figli che sopravvisse al padre re di Neustria.

Frdegonda aveva una figlia, Rigonta che voleva far maritare in Spagna, dove regnava Leuvigildo; questo aveva due figli maschi, il primo dei quali, Ermenegildo, aveva sposato Ingonda, figlia di Brunechilde e di Sigheberto.

Leuvigildo, poich il suo primogenito, dopo essersi convertito, si era alleato con limperatore bizantino contro il suo volere, aveva deciso di assegnare la corona al secondo figlio, Recaredo, per il quale egli chiedeva in moglie Rigonta; cos (scriveva lo storico), lodio delle due madri si trasmetteva alle figlie, spose di due fratelli rivali.

I tesori destinati a Rigonta furono immensi; erano state prelevate intere famiglie fiscali (**) che dovevano accompagnarla, i figli strappati ai padri, le figlie strappate alle madri e posti sui carri nella condizione di schiavi; molte lacrime furono sparse a Parigi; molti si suicidarono; il tesoro inviato da Fredegonda (che aveva giustificato che quella ricchezza fosse sua propria e non del re) occupava cinquanta carri carichi doro, dargento e vestiario, che Rigonta portava con s.

Ma non tutto giunse a destinazione; molti schiavi fuggirono razziando i tesori e riparando nel regno di Childeberto; una parte del corteo doveva accompagnarla a Poitiers, ma unaltra prosegu nel viaggio fino a Tolosa; qui si trovava Rigonta per essere prelevata dal marito, in quanto Chilperico, laveva fatta sposare per mezzo degli ambasciatori; del suo seguito erano rimasti in quattromila e questa colonna creava problemi nelle varie tappe, per essere rifocillata dagli abitanti del luogo dove si fermavano.

Dopo la partenza di Rigonta, Chilperico I si era recato nella sua casa di campagna a Chelles per andare a caccia; di ritorno sul far della notte, mentre lo aiutavano a scendere da cavallo e stava con la mano appoggiata a un paggio, gli si avvicin un uomo che lo colpiva con un puganle sotto lascella e poi replicava il colpo al ventre; Chilperico vomit a gorghi sangue dalla bocca e dalle ferite e rese cos (come era stato scritto) liniquo suo spirito.

Gli scrittori che vennero dopo Gregorio di Tours, accusavano di questo assassinio luna o laltra regina; vi era chi assicurava essere stata Fredegonda, in quanto Chilperico I aveva scoperto una sua tresca con il connestabile Landerico e Fredegonda daccordo con lamante, lo aveva fatto assassinare da uno dei suoi paggi dei quali si serviva per queste commissioni; ma. secondo altri, pi verosimilmente, era accusata Brunechilde che non poteva perdonare a Chilperico la morte dei suoi due mariti, Sigheberto e Meroveo.

In ogni caso, le indagini per conoscere il regicida furono poco premurose e nessuno compianse Chilperico I e nessuno si era preso cura della sua sepoltora, se non un vescovo che da tre giorni era in attesa di una udienza, che pens a rendergli gli onori funebri.

Suo figlio, Clotario II compiva solo il quarto mese di vita; Fredegonda corse subito a Parigi per raccogliere parte dei tesori, ponendosi sotto la protezione del vescovo Ragnemondo; il restante delle ricchezze lasciate a Chelles fu portato al re Childeberto II che si trovava a Meaux.

Fredegonda mandava messaggeri a Gontrano per dirgli che di suo fratello non rimneva che un fanciullo e metteva il governo del regno nelle sue mani; altri ambasciatori chiedevano a Gontrano che Fredegonda fosse messa nelle mani del re dAustrasia, per rendere conto della morte di Galsuinta, Sigheberto, Chilperico, Clodoveo e Meroveo; Gontrano che la proteggeva e la invitava spesso a pranzo, le aveva promesso che sarebbe stato per lei un valido appoggio e, rimandando tutto al prossimo placito, rispose: regoleremo ogni cosa nel placito generale che sar tenuto dopo aver deliberato su ci che conviene fare .

 

 

 

*) Questo Mummolo era omonimo del patrizio, Ennio Mummolo, figlio di Peonio, conte di Auxerre; Montesquieu lo cita in riferimento alla corruzione delle cariche concesse dai monarchi dietro versamento di danaro. Riferisce infatti che il padre, dandogli del danaro, lo aveva mandato da Gontrano per assegnargli la carica occupata dal padre; Gontrano oltre ad avergli riconosciuto il patriziato, lo aveva nominato comandante dellesercito borgognone

**) Eretico del III sec., aderiva al monarchianismo modalista che negava la trinit delle persone divine: sosteneva infatti che il Figlio e lo Spirito Santo non sono persone distinte ma solo modi di manifestare lunico Dio, il Padre, mentre la dottrina trinitaria ritiene che Padre, Figlio e Spirito Santo siano tre entit distinte, ma condividono la stessa essenza divina (v. in Schede S. La polemica bizantina del Filioque); i suoi seguaci furono detti sabelliani o modalisti).

**) I re franchi, (nel periodo trattato, anno 582) possedevano un gran numero di domus fiscales abitazioni fiscali - nei loro domini (probabilmente nelle citt come nelle campagne), abitate da famiglie, che non erano tutte di condizione servile, che decaddero progressivamente a seguito di una serie di atti di violenza, uguali a quelle richiamate da Gregorio di Tours, di persone che non erano sottoposte al possesso fiscale, prese con la forza, come quelle prelevate per accompagnare Rigonta.

E la prima volta che si fa riferimento, in epoca franca, alle abitazioni fiscali e persone sottopposte a possesso fiscale e al placito generale che ritroviamo in epoca carolingia (v. in Art. cit. Carlomagno ecc,).

 

 

IL GIOVANE MEROVEO

SPOSA BRUNECHILDE

VENDETTE DI FREDEGONDA

MORTE DI MEROVEO

GONTRANO E CHILPERICO

 

 

 

C

on lassassinio del marito Sigheberto, Brunechilde precipitava dalle maggiori altezze al pi profondo abisso; questa regina orgogliosa e vendicativa, aveva di continuo spinto il marito alla guerra contro Chilperico e Fredegonda che si erano insediati a Parigi con figli e tesori,

Quando Chilperico era giunto a Parigi, aveva fatto mandare Brunechilde a Rouen, e le figlie (Ingonada e Clodosvinta) le aveva fatte mandare a Meaux, riservandosi di decidere sulla loro sorte.

Mentre Childeberto II, figlio di cinque anni di Sigheberto e Brunechilde, nel giorno di Natale (575), era acclamato dal popolo di Austrasia, i duchi, conti e Grandi del regno, destinarono per lamministrazione della giustizia e della guerra un magistrato, designato come Bailo o Maggiordomo, che aveva incombenze diverse dal Gran Giudice dei Franchi (poi Prefetto di Palazzo e Maggiordomo da mord-domen, major-domus), di antica istituzione.

Il risultato ottenuto dagli Ottimati, fu che con la presidenza del Prefetto essi, durante la minorit di Childeberto II, convalidando la propria aristocrazia, esercitarono questa autorit e ciascuno nel proprio circondario era indipendente dalla autorit reale e questa forma federale fu mantenuta fino al sopraggiungere dei carolingi.

Mentre Brunechilde, prigioniera a Rouen, era in attesa del compiersi del suo destino. la sua competitrice, Fredegonda era in lotta con la rivale Audovera, prima consorte di Chilperico II e dei suoi primi tre figli, dei quali il maggiore, Teudeberto era stato assassinato (574), il secondo, Meroveo, era stato mandato dal padre a vendicare il fratello e il terzo, Clodoveo era stato mandato a conquistare lAquitania.

Meroveo dopo aver saccheggiato la Turenne e il Poitou, si era recato a Rouen a visitare la madre che si trovava con Brunechilde; questa aveva conservato quella sua grande avvenenza che le aveva dato tanto potere sul cuore del marito; Meroveo se ne era subito invaghito e la prendeva in moglie, seguendo i consigli del vescovo di Rouen Pretestato, sostenitore della regina.

Quando Chipelrico era venuto a sapere di questo matrimonio, interveniva per farlo sciogliere, ma gli sposi, conoscendone lanimo crudele, andarono a rifugiarsi in una piccola chiesa dedicata a san Martino (le chiese assicuravano la salvezza, per essere considerate inviolabili,ndr.).

Non essendo riuscito a trarli fuori dalla chiesa, Chipelrico si decise a dare il suo consenso con giuramento e quando Meroveo e la sua sposa erano usciti dalla chiesa, egli, dopo averli abbracciati, li ammetteva alla sua mensa, ma, subdolamente, meditava la vendetta.

Chilperico, aveva dovuto affrontare una rivolta di nobili della quale aveva ritenuto responsabile Meroveo, per cui, senza imprigionarlo, lo faceva tonsurare, segregandolo in un convento di Le Mans e facendolo sorvegliare da un presidio.

Gontrano-Bosone, accusato di aver ucciso il fratello Teudeberto, aveva proposto a Meroveo di salvarlo dal monastero e avuto lassenso, assaliva il presidio e lo liberava dal convento, portandolo nella basilica di san Martino di Tours, mentre il vescovo Gregorio di Tours stava celebrando la messa; Gregorio si impegnava a proteggere il principe e quando Chilperico II e Fredegonda gli chiesero di farlo uscire dalla chiesa, Gregorio si oppose e Meroveo vi rimase, sorvegliato da Gontrano-Bosone con i suoi cinquecento fidati.

Fredegonda, dal suo canto, mandava degli emissari con lincarico di spiarlo e trucidarlo quando fosse uscito dalla chiesa; il suo intento era quello di eliminare i figli di suo marito, per assicurare la successione ai propri figli e si mise a corteggiare Bosone perch tradisse il principe. Nello stesso tempo mandava a Tours lesercito del marito; al suo avvicinarsi Gontrano-Bosone e Meroveo con la scorta dei cinquecento fidati, si diedero alla fuga.

Meroveo aveva cercato riparo presso lo zio Gontrano in Borgogna, ma il duca di Auxerre riusc ugualmente farlo imprigionare; Meroveo per riusciva a fuggire riparando nella Champagne, inseguito dallesercito di Chilperico II; questo, non potendolo prendere, sfogava la sua rabbia sul vescovo Pretestato, che lo aveva sposato con Brunechilde, facendolo imprigionare; Chilperico faceva riunire un Concilio a Parigi, per giudicare Pretestato, che confessando colpe non commesse, era esiliato nellisola di Jersey.

Gli abitanti di Teruan, avevano scoperto il nascondiglio di Meroveo e, con lintento di tradirlo, gli fecero sapere che non erano contenti della tirannide di Chilperico II e avrebbero accettato lui come sovrano; Meroveo che non si sentiva sicuro n in Austrasia, n in Borgogna, ebbe la malaugurata idea di accettare la proposta che gli era stata fatta e con i suoi sostenitori si rec a Teruan, dove, appena giunto, fu imprigionato e i traditori mandarono ad avvertire Chilperico II, che si prepar a partire.

Meroveo, vistosi perduto, temendo la tortura, aveva chiamato il suo amico Gaileno chiedendogli di ucciderlo trapassandolo con la spada; Gaileno non ebbe alcuna esitazione a trapassarlo fuor fora, s che quando giunse Chilperico, lo trov morto.

Sono molti, scrive lo storico, coloro che sostengono che Meroveo fosse stato ucciso per ordine di Fredegonda; la regina conmunque, fece imprigionare Gaileno, che moriva sotto raccapriccianti tormenti, essendogli state tagliate le orecchie e le estremit delle narici, le braccia e le gambe.

Inoltre, di coloro che avevano accompagnato Meroveo, Grindione moriva sulla ruota, Gucilione, conte di Palazzo di Sigheberto, era decapitato e molti altri perirono sotto i tormenti; perivano anche Gontrano-Bosone che, come stato detto, per conto di Fredegonda aveva ucciso Teudeberto, figlio di suo marito e il vescovo Egidio, che per lungo tempo le era stato devoto.

I re dei tre regni di Gallia, la Neustria con Chilperico II, lAustrasia con Childeberto e la Borgogna con Gontrano, si riguardavano come nemici e ognuno si riteneva in diritto di saccheggiare il regno del vicino; ognuno di questi regni era intersecato dai confini degli altri e tutti avevano confini che potevano essere soggetti a invasioni.

I Grandi ne approfittavano per sottrarsi alle collette imposte da ciascun re, passando facilmente dalle terre di un re, a quelle di unm altro; in questi casi affidavano le mogli, le figlie e i tesori al Santuario delle chiese e passavano nel dominio di un altro re.

Chilperico II nel 579 aveva disposto un censimento oneroso - con pagamento di unanfora di vino per ciascuna biolca di terra e altri numerosi tributi sulle altre produzioni e sugli schiavi - e per questo motivo non pochi avevano abbandonato le citt e i possedimenti, recandosi negli altri regni.

Quando Lupo, duca di Champagne era stato circondato dallesercito dei Franchi e i duchi erano determinati a farlo perire, la regina Brunechilde si slanciava nellesercito, determinata a non far perire il suo servo pi fedele, ma il duca Ursio la riprese dicendole: allontanati donna, ti basti aver governato questi Stati durante il regno di tuo marito; oggi che sta sul trono tuo figlio, non la tua, ma la nostra protezione che lo salva. Togliti dunque, se non vuoi essere calpestata sotto le zampe dei nostri cavalli.

Brunechilde non si perse danimo e fatto sospendere il combattimento riusc a salvare il duca di Champagne dai nemici, portandololo in Borgogna presso Gontrano.

 

 

*) Quintrio, duca di Champagne e Prefetto di Palazzo della Borgogna, era stato fatto assassinare da Brunechilde e lo stesso aveva fatto con Egila, il quale, senza saperlo, opponeva delle resistenze alle prevaricazioni della regina, ignaro di aver firmanto la propria condanna; infatti Brunechilde, lo faceva imprigionare mettendo anche lui a morte (598) e pur non essendo stato accusato di delitto, gli faceva confiscare i suoi beni.

 

 

 

MORTE DI FREDEGONDA

BRUNECHILDE

SCACCIATA DALLAUSTRASIA

ASSUME IL POTERE

NEL REGNO DI TIERRY II

PROTADIO IL

SUO ULTIMO AMANTE

 

 

 

C

ome abbiamo visto, a Gontrano, morto senza figli (593), succedeva Childeberto II che univa la Borgogna allAustrasia e allAquitania (g posseduta in gran parte), il quale, anzich chiamare il cugino Clotario II, di nove anni, per spartire il regno dello zio, ne approfittava per spogliarlo della Neustria e vendicarsi degli oltraggi che con la madre avevano ricevuto da Fredegonda. Il duca Quintrio (*) e Gondebaldo, ricevevano lordine di invadere la Neustria governata da Fredegonda e dal Prefetto Landerico (suo amante).

Ma questa invasione, a poco giovava in quanto Childeberto II non viveva a lungo e nel frattempo moriva (dopo quasi quattro anni dalla morte (596) dello zio), allet di venticinque anni; e moriva insieme anche la moglie Faileuba, col sospetto di essere stati ambedue avvelenati; secondo alcuni da Brunechilde, secondo altri da Fredegonda, e secondo altri ancora si riteneva fossero stati i superstiti di una fazione dellAustrasia, che in precedenza, gi aveva tentato di farlo perire.

I tre regni finirono divisi fra tre fanciulli: Clotario II, figlio di Chilperico e Fredegonda, di undici anni, aveva la Neustria; Teudeberto, primogenito di Childeberto, di dieci anni, aveva lAustrasia; Tierry-Teodorico, secondogenito, che non contava ancora nove anni, aveva la Borgogna; ma erano le due regine, ambiziose, ardite e addomesticate ai delitti a usurpare tutta lautorit, Fredegonda sul figlio e Brunechilde sui due nipoti.

Fredegonda approfittava della confusione che si era venuta a creare con la morte di Childeberto II, aveva appena fatto in tempo a stabilirsi col figlio Clotario II a Parigi, quando lanno seguente (598) era colta dalla morte.

La sua memoria era macchiata da nefandi delitti, ma i suoi talenti, non inferiori alla sua smodata ambizione, le avevano daato modo di risorgere dopo le sventure, sotto il cui peso altri sarebbero rimasti schiacciati e le avevano permesso di morire tranquilla, nel pieno godimento degli onori e del potere assoluto.

Fredegonda fu tumulata nella basilica di Saint Vincent-Saint Germaine des Prs, nella tomba del marito Chilperico II.

I Grandi approfittarono per recuperare lantica potenza e, Prefetti di Palazzo furono nominati, Landerico per la Neustria, Quintrio per lAustrasia, e Varnacario per la Borgogna; essi, alle prerogative dellamministrazione dello Stato e delle cariche giudiziarie, aggiunsero il comando degli eserciti; di costoro, Quintrio non godeva per molto delle cariche, perch sar assassinato per ordine di Brunechilde (598).

La regina per meglio dominare il nipote Teudeberto, che aveva appena compiuti tredici anni, gli aveva dato in moglie una schiava di bellissime forme, di none Bilichilde, acquistata da mercanti di schiavi, pensando di dominarla.

Ma Bilichilde, contro ogni sua aspettativa, dando prova di molto senno, si accattivava (al momento!) il cuore di Teudeberto e, meritandosi il rispetto dei Grandi, da loro sostenuta, si imponeva nel dominio dellAustrasia e complottava contro la regina; mentre con Teudeberto era lei a sopperire alla semplicit della sua mente, non molto lontana, (era stato scritto), dalla imbecillit.

Brunechilde, che mirava a far valere la sua superiorit su di lei, le proponeva un convegno sul confine dellAustrasia, per risolvere tutte le questioni con il fratello del marito, Tierry II, ma i Grandi le suggerirono prudentemente di non accettare e il convegno non ebbe luogo.

Brunechilde si trovava nel palazzo di Metz e un giorno, improvvisamente, fu presa e condotta ad Arcis-sur-Aube, ai confini tra Austrasia e Borgogna e qu abbandonata sola, a piedi, senza servi e senza nessuno che fosse stato informato di questa improvvisa espulsione; si seppe pi tardi che era stata raccolta dal Vescovo di Auxerre, che la fece accompagnare dal nipote re di Borgogna.

La regina, alla Corte di Tierry II, ripresasi dallaccaduto, approfittando della minorit del nipote e immergendolo nei piaceri, riprendeva a far valere la sua autorit, alla quale i Borgognoni, assuefatti allassolutismo di Gontrano durante il lungo regno, non le opponevano alcuna resistenza.

Bilichilde invece era vittima della brutale incostanza di Teudeberto, il quale si era innamorato di una ragazza di nome Teudechilde e, per sposarla, la faceva assassinare (610).

Brunechilde, quando era giunta dalla Spagna, aveva conquistato la corona per merito della sua bellezza e del suo fascino e aveva saputo conservarla con la forza del suo genio e per suo merito aveva fatto riprendere al suo sposo un regno che stava per perdere, assicurando al figlio un regno ingrandito; era stata ambiziosa, vendicativa, crudele; aveva immolato per la sua grandezza un re, due virtuose regine, due figli di re, una infinit di persone di tutte le condizioni; ora, dopo la cattiva esperienza subita, aveva bisogno di un compagno che le facesse dimenticare il peso dei suoi anni, scelse un Gallo, o Romano, di nome Protadio.

Aveva appena superato il suo sessantesimo anno e, scrive il cronista, essendo venute meno le attrattive e le grazie della sua persona, compensava lavvenenza, con la ricchezza delle donazioni innalzando rapidamente Protadio agli onori pi sublimi.

Egli dirigeva tutti gli affari del regno e alla morte del duca della Borgogna transjurana, Vandemaro (604), Brunechilde gli assegnava il ducato, aggiungendo la citt di Salins, oltre ad avergli fatto avere la dignit di patrizio, e, infine, la dignit di Prefetto di Palazzo della Borgogna.

Questa carica era ricoperta dal Franco, Bertoaldo, dai costumi irreprensibili e Brunecchilde per toglierlo di mezzo lo aveva mandato lungo la Senna, per raccogliere i tributi delle citt che di recente erano state tolte a Clotario II e queste accettavano di malavoglia di essere state smembrate dalla Neustria.

Lincarico avuto da Bertoaldo, che aveva una scorta di soli trecento uomini, si presentava pericoloso; per di pi si sospettava che Brunechilde avesse indicato a Landerico, prefetto della Neustria, la strada che egli avrebbe percorso e Landerico aveva raccolto in fretta un piccolo esercito, per il quale i Neustri erano accorsi con entusiasmo, per affrontarlo.

Clotario II compiva allora venti anni e Landerico non volle distrarlo dai suoi piaceri, ma prese con s il figlio Meroveo di quattro anni, let preferita dai Prefetti di Palazzo, che potevano cos gestire il potere a loro discrezione; Bertoaldo, sorpreso dallarrivo di Landerico, and a cercar riparo nella citt di Orleans.

Thierry II allestiva lesercito per andarlo a liberare e al primo scontro, Bertoaldo che aveva raggiunto il suo re, rimase ucciso: Tierry II ebbe poi il sopravvento sui Neustri e Landerico fu costretto a fuggire.

Il piccolo Meroveo fu fatto prigioniero e pare fosse stato destinato da Brunechilde ad essere eliminato. Thierry II riconquistava le citt della Senna e con Clotario II fu sottoscritto un trattato di pace e i due eserciti furono congedati. Brunechilde aveva raggiunto il suo scopo di aver umiliato il figlio della sua nemica ed essendosi liberata di Beroaldo, faceva nominare Protadio, Prefetto di Palazzo.

Questo aveva vizi e valore, oltre a una tale rapacit da non perdonarla a nessuno e tendeva non solo ad arricchire se stesso, ma ad impinguare lerario, colpendo i Grandi con ingiusti processi e confische. Per accrescere la sua autorit o quella del tesoro, si era prefisso di rovinare tutte le famiglie che avevano ereditato la potenza e i loro ricchi possedimenti e il suo nome divenne tanto odiato dai Borgognoni da non essere superato da nessunaltro.

Brunechilde che era dalla sua parte e detestava Teudeberto che laveva fatta espellere dallAquitania, stimolava Tierry II a vendicarsi del fratello, convincendolo che aveva solo lui il diritto al regno paterno, in quanto cercava di convincerlo che Teudeberto non fosse figlio di Childeberto e Faileuba, come egli si vantava di essere, ma era invece figlio del drudo di sua madre, che era un giardiniere; e riusc a convincerlo (Thierry aveva diciannove anni) di radunare lesercito dei Borgognoni per assalire lAustrasia.

Tierry trov opposizione sia tra i suoi sudditi sia da parte dellesercito, stanziato a Kiersy-sur-Oise, che aveva mandato a supplicarlo di rimanere in pace col fratello; ma Protadio era lunico ad opporsi e insisteva per la guerra. Aveva dato ordine a un suo ufficiale, Uncileno, di disperdere i rivoltosi; ma lufficiale grid che il re aveva ordinato di metterlo a morte. Protadio, si trovava nella tenda del re, con Piero, il suo primo medico, col quale stava giocando a sbaraglino e nel posto si sentiva sicuro; ma dopo che i soldati avevano udito urlare Uncileno, si recarono con le spade sguainate nella tenda, accompagnati dalla folla e uccisero Protadio alla presenza del re, il quale, preso da spavento firmava la pace con suo fratello.

La carica di Prefetto fu data a un altro Gallo-romano, Claudio, uomo di vaglia, nelle lettere e nei consigli; lunico suo difetto era la eccessiva corpulenza; egli cerc di rendersi piacevole a coloro che Protadio aveva disgustato, evitando di sottrarre i responsabili della sua morte, alla vendetta di Brunechilde.

Era stato Uncileno ad alterare gli ordini del re, pronunziando la sentenza di morte di Protadio e fu punito con il taglio di un piede e i suoi beni confiscati; ma anche il patrizio Vulfio, che aveva contribuito alla morte di Protadio, soggiacque alla pena capitale per ordine del re, sostituito nel patriziato da Ricomero, Gallo di origine.

Speravano i signori della Borgogna di menomare il potere di Brunechilde, dando una sposa al giovane re e lo indussero a mandare ambasciatori in Spagna, presso il re goto Vitterico (regno: 603-610) per chiedere la mano della figlia Ermemberga, obbligandosi a congedare tutte le concubine. Ermemberga gli fu mandata a Chalons-sur-Saone, ma Brunechilde, daccordo con Teodelana, sorella di Thierry II, pens di osteggiarla, tenendo il fratello lontano dalla promessa sposa, alla quale infliggeva disgustose mortificazioni; alla fine Ermemberga fu rimandata in Spagna.

Brunechilde, che dominava Thierry II per mezzo delle concubine, non solo temeva una moglie legittima, ma temeva anche gli ecclesiastici che dopo averlo rimproverato per i cattivi costumi, lo avrebbero riconciliato con la Chiesa, solo dopo una illimitata sottomissione ai loro voleri.

Egli era seguito dal vescovo di Vienne, Desiderio, che lo aveva fatto sposare e lo esortava ad abbandonare le drude e aveva cercato di sottrarlo al potere di Brunechilde che lo detestava. La regina col benestare del vescovo di Lione, Aridio, si rivolse a tre conti della Corte, per liberarla da questo scomodo prelato; Desiderio (poi santificato), prelevato dalla sua abitazione fu portato a Chalaronne (dove era sorto un villaggio col suo nome) dove il vescovo fu dilapidato (607).

Anche Colombano era stato vittima, pi fortunata, di Brunechilde; non aveva perso la vita, ma era stato costretto ad espatriare dalla Gallia, essendo stato dato lordine di farlo ritornare in Irlanda.

Egli, quando si era recato alla Corte di Thierry II, gli aveva rimproverato la sua incontinenza e il disprezzo che aveva per la sua legittima consorte e la vita sregolata che conduceva, rimproveri che avevano ferito lorgoglio di Brunechilde che ne era la causa e si vendic, ordinando che fosse prelevato dal convento e mandato in Irlanda.

Ma il percorso di Colombano da Luxeuil al mare era stato una specie di trionfo; ammirato e applaudito dal popolo; quando era giunto nelle terre di Clotario II, invece di recarsi in Irlanda, prosegu per la Lombardia e dopo aver fondato labbazia di Bobbio, moriva lanno 615.

 

 

 

BRUNECHILDE

INDOMITA MUORE

A SETTANTANNI

TRA I TORMENTI

INFLITTI DAL NIPOTE

CLOTARIO II

GIUDIZIO DI MONTESQUIEU

 

 

L

a guerra tra i due fratelli si riaccese in quanto Childeberto II prima di morire aveva staccato lAlsazia dallAustrasia e laveva congiunta alla Borgogna, assegnata a Tierry II. Questo smembramento era contrario alla convenienza geografica e allinteresse dei popoli e non essendo stata accolta la richiesta di restituzione, sfociava in una lunga guerra (612) tra i due fratelli; Tierry II riusciva vincitore, con lesercito di Teudeberto mietuto dalle spade con i cadaveri dei soldati uccisi, che in alcuni luoghi coprivano completamente la superficie del tererno.

Teudeberto fu fatto prigioniero, spogliato degli abiti reali e incatenato e, si narra, che Brunechilde lo avesse fatto ordinare sacerdote, mandandolo poco dopo a morte. Il figlioletto Meroveo, fu preso da un soldato e sbattuto su una pietra fino a fargli schizzare le cervella. Pare che Teudeberto avesse un altro figlio, Clotario, che fu ucciso e cos tutta la famiglia di Teudeberto fu eliminata e solo una figlia fu lasciata in vita; anche il suo ciambellano Bertario, spogliato degli abiti e privato del cavallo, fu eliminato e Tierry II si impadron del suo tesoro.

Come Prefetto di Palazzo lAustrasia aveva Quintrio, che era stato seguito da Gondolfo e poi da Rondone; alla morte di questultimo, cominciano ad apparire i primi carolingi, con il duca Arnolfo vescovo di Metz e il duca Pipino il seniore.

Dopo che Tierry II aveva soggiogato lAustrasia, Clotario II si era impadronito del ducato di Dentelin, appartenente alla Borgogna, al quale non aveva diritto, ma. alla intimazione della restituzione, poich Clotario II non aveva obbedito, Tierry II si disponeva con lesercito per riprendere il ducato, per. improvvisamente moriva per un attacco di dissenteria (613).

Lesercito, venuto a conoscenza della sua morte, si sciogliva; Brunechilde voleva che succedesse il primo dei quattro figli che egli lasciava, Sigeberto, figlio naturale; gli altri erano Childeberto di undici, dieci, Corbo (o Corbone) di nove anni e Meroveo di sei anni; ma il popolo detestava Brunechilde e non era disposto alla sucessione dei figli di Tierry.

Brunechilde con i fanciulli era tornata in Austrasia, da dove era stata scacciata quattro anni prima e il popolo volendo sottrarsi al suo giogo, si rivolgeva a Clotario II al quale i due duchi carolingi, Arnolfo e Pipino, offrivano la corona.

Brunechilde, avvertita si rivolgeva alle province germaniche, inviando le insegne per adunare un esercito nelle foreste della Turingia, e fare assegnare il regno a Sigeberto, che fu affidato a Varnacario, Prefetto di Palazzo di Borgogna.

Clotario II intimato a rispettare gli Stati, rispose di volersi sottoporre al giudizio dei Leudi Franchi che Brunechilde sapeva sarebbe stato a lei sfavorevole; sospettando che Varnacario fosse in combutta con i suoi nemici, la regina scrisse ad Alboino, suo confidente, ordinandogli di ammazzarlo; Alboino letta la lettera, la strappava, ma i frammenti erano stati raccolti e riuniti e portati a Varnacario che decise di vendicarsi.

Erano tutti stanchi della vergognosa tirannia di Brunechilde e volevano vedere distrutta la stirpe dominante fino allultimo rampollo; Varnacario interpretava la volont del regno e mandava lontano le milizie pi devote alla regina, invitando Brunechilde a tornarsene in Borgogna dai pronipoti.

I Grandi, indicati per la prima volta come Burgunidiae barones, che comprendevano sia i vescovi, sia i signori, nutrivano odio nei confronti di Brunechilde: comunque lesercito si form sotto il nome del fanciullo Sigeberto, al comando dei duchi Arnolfo e Pipino (di norma i duchi avevano le funzioni di generali al comando dellesercito) e si inoltr in Champagne.

Qu incontr lesercito di Clotario II, con i duchi borgognoni Roccone, Sigualdo, Eudelano e il patrizio Aleteo che attendevano il segnale di Varnacario per ribellarsi a Brunechilde; ma la regina aveva un numeroso seguito di soldati da poter sperare nella vittoria.

Allo squillo di tromba Austrasi e Borgognoni, invece di scontrarsi con i Neustri, volsero le spalle, inseguiti da Clotario II che non voleva lasciarsi sfuggire i tre principi Sigeberto, Corbo e Meroveo, con Brunechilde, mentre il principe Childeberto si era dato alla fuga con un cavallo e non fu pi trovato.

Brunechilde con Teudelana, sorella di Tierry II, fu fatta prigioniera dal connestabile Erpone, conte di Orbe della Borgogna trangiurana, con i tre nipoti; di questi, Sigeberto e Corbo furono ammazzati, mentre Meroveo, lasciato vivo in quanto era stato tenuto a battesimo da Clotario II, fu affidato al conte Ingobaldo; Varnacario, in compenso dei servizi prestati, fu confermato Prefetto di Borgogna, a vita e Radone fu innalzato alla carica di Prefetto dellAustrasia.

Clotario II, quasi ad assumere le vendette della madre Fredegonda, covate nel suo animo, rimproverava a Brunechilde i delitti di dieci re franchi (mettendo nel numero quelli fatti uccidere dalla madre e da Tierry II, con i tre figli che aveva fatto appena uccidere!) e la fece morire senza nessun rispetto per la sua veneranda et (che per lepoca era eccezionale), nella maniera pi barbara che si potesse mai concepire.

Per tre giorni fece soffrire Brunechilde tra i tormenti, mandandola in giro tra l'esercito, nuda su un cammello; poi, dopo averla fatta colpire a colpi di bastone, la fece legare per i capelli e per un piede e un braccio, attaccata alla coda di un cavallo indomito, lasciadola alla merc dei calci del cavallo che facevano schizzar via pezzi della sua carne.

Cos moriva questa sventurata donna, madre di tanti re che, nel bene e nel male aveva lasciato la sua impronta a un intero secolo e come era stato scritto: tutto ci che si scorgeva di grande, di forte, di durevole, prendeva il nome di Brunechilde; il nome temuto di questa donna, veniva ripeetuto di bocca in bocca dal popolo che non serbava pi il ricordo di alcuno dei suoi contemporanei.

Montesquieu, rifacendosi al ricordo delle barbarie compiute durante la Rivoluzione francese, citava il supplizio di Brunechilde come primo caso di terribile spettacolo prodotto dalla prima rivoluzione di Francia; e lo storico prosegue: Sembra straordinario che questa regina, figlia, sorella e madre di re, una delle pi potenti regine che vedesse il mondo, nel corso di quarantotto anni, sebbene fosse andata incontro allavversa fortuna, era sempre stata in grado di rialzarsi con la forza del suo carattere, con linvitto carattere, con i sommi talenti da non essere superata da alcun principe della prima stirpe. Famosa anche ai nostri giorni per opere degne di um edile o proconsole romano, nata con un genio prodigioso nel maneggio degli affari, dotata di qualit che erano state per tanto tempo rispettate, era stata all'improvviso esposta a s lunghi, vergognosi e crudeli supplizi, da un re la cui autorit era molto male stabilita nel suo regno, se essa per qualche particolare cagione, non fosse caduta nella disgrazia del regno. Clotario le aveva rinfacciato la morte di dieci re, ma ve nerano due che egli stesso aveva fatto morire. La morte di altri doveva attribuirsi al caso o alla iniquit di unaltra regina e a un regno che aveva lasciato morire Fredegonda nel suo letto e che si era perfino opposta alla punizione degli esecrandi suoi delitti, doveva mostrarsi assai ritenuta per quelli di Brunechilde. Vendicativa e ambiziosa, non conobbe n la piet n lamore, pronta a sacrificare al proprio sdegno tutti coloro che fossero dai pi stretti nodi di parentela a lei congiunti. Venne tacciata di libertinaggio in unet nella quale leffervescenza del sangue doveva essere calmata dagli anni e ci che vi di vero nei suoi misfatti, non oltrepassa la comune misura dei re della stirpe di Clodoveo. La reggenza di Brunechilde era stata funesta perch la regina, con spirito corrotto aveva voluto correggeree gli abusi della vecchia corruttela con altri abussi (togliendo i feudi agli uni, per darli ad altri); i suoi capricci non erano quelli di uno spirito debole: i Leudi e i Grandi Ufficiali si videro rovinati e si difesero (decidendo la sua elimnazione).

Clotario II regnava fino al quarantacinquesimo anno di et (628), gli succedeva Dagoberto (628-638) avuto da Bertrada che regnava per dieci anni; alla sua morte fu il primo re sepolto nella chiesa di Saint-Denis, dove saranno sepolti i re e le regine di Francia.

Gli succedeva il fratello Cariberto II (628-631) e dopo di lui il regno passava a Clodoveo II allet di quattro anni, figlio di Dagoberto e della regina Nantilde, per mezzo del tutore Ega, ma moriva allet di ventitre anni.

Cariberto II aveva comunque sposato una schiava inglese di nome Batilde dalla quale aveva avuto tre figli: Clotario III, Childerico II e Tierry III, i principi conosciuti con il soprannome di faineants che regnarono uno dopo laltro seguiti da Clodoveo III figlio di Tierry, che moriva allet di quindici anni ed ebbe come tutore il Maestro di Palazzo, Pipino capostipite dei carolingi che prenderanno il regno.

 

 

 

 

 

FINE