ANNI VENTI

a cura di Michele E. Puglia

«Estratto da Zibaldino di fine secolo»

 

 

Gli “anni venti”, considerati “favolosi”,  oltre alle gioie e al fascino dei telefoni bianchi (1) e delle belle auto (Isotta Fraschini mod. 8 del 1920), avevano portato tanti dolori: la guerra mondiale e l’epidemia denominata spagnola” che ai dieci milioni di morti della guerra, aveva aggiunto venti  milioni di morti in tutto il mondo. 

Facciamo una carrellata dei principali, avvenimenti dell’intero periodo che va dalla fine della prima guerra mondiale, alla fine della seconda guerra mondiale e alla ricostruzione degli anni cinquanta.

 

1) L’espressione indicava in particolare, la  produzione di  films del genere commedia-comico-sentimentale, dalle lussuose scenografie,  nel periodo della grande depressione. Negli Stati Uniti vengono prodotti i films detti del new deal come  “La stella del cinema”, “Al buio insieme”, “Non son gelosa. In Germania si realizzano  films italiani come “Cercasi modella” e “Una notte con te” e versioni italiane  di  Lisetta”, “Provincialina. Altri films  dai titoli insoliti sono “Patatrac”,  “Non c’e bisogno di denaro,  “Il Presidente del Ba.ce.cre.mi., e continuando  fino a  “Ore 9 lezione di chimica” del 1941.   

 

1918-1920 

Termina la grande epidemia (che si era affacciata intorno al 1916), di portata mondiale, denominata «spagnola». Ancora oggi alcuni scienziati stanno conducendo ricerche per capire come avesse funzionato il “virus”, che aveva falcidiato 20milioni di persone, non solo in Europa, ma in diverse altre parti del mondo, come Asia, India e anche Africa. Gli studi che si stanno conducendo sulla influenza dei polli”» dicono che il “virus” di questa forma influenzale  presenta analogie con la spagnola. Altre morti (dieci milioni) aveva portato la Grande Guerra, tra i militari; l’aumento di decessi tra la popolazione civile era stato calcolato in cinquemilioni, e in ventimilioni la diminuzione delle natalità, sulla base dell’ultimo quinquennio.

Dopo che  le truppe italiane erano entrate in Trento e la seconda brigata di bersaglieri era  sbarcata a Trieste, alle ore 18 del 3 novembre, a Villa Giusti presso Padova veniva firmato l’armistizio entrato  in vigore ventun ore dopo.

Termina così la prima guerra mondiale  (iniziata nel 1914),  e scatenata dall’assassinio del principe ereditario Francesco Ferdinando (28.6.14) da parte  di Gavrilo Princip, un giovane esponente di una società segreta, che agiva  in esecuzione di un complotto nazionalista  serbo,  mirante  alla costituzione della Grande Serbia (è la stessa idea che ha dato luogo agli avvenimenti  yugoslavi di questi ultimi anni), in cui si volevano includere la Bosnia e l’Erzegovina.

La guerra   inizia tra l’ Austria e la Serbia  (28.7), e  intervengono man mano  tutti gli altri Paesi, compresi quelli d’oltreoceano. L’Italia entra in guerra il 24.5.1915.

Il 20 novembre Presidente del Consiglio e Ministro degli interni è Vittorio Emanuele Orlando. Le formazioni politiche erano costituite dal Partito socialista che era il gruppo politico più numeroso, la cui anima carismatica era rappresentata  da Filippo Turati. Il partito nazionalista, capeggiato da Alfredo Rocco, che nel dicembre dello stesso anno (1914) pubblica la rivista  Polticaalla quale presteranno la loro collaborazione   Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Tommaso Fittoni e Guido De Ruggiero.

In questo periodo faceva la sua comparsa una formazione politica che con i socialisti dividerà il favore delle masse, il “Partito popolare italiano”, che promulgherà il manifesto di fondazione (18.1.1919), e sarà firmato da  G. Bertini, G. Bertone, S. Cavazzoni, A. Grandi,  G.  Grosoli, G. Longinotti, A. Mauri, U. Merlin, G. Rodinò, C. Santucci e don Luigi Sturzo in qualità  di  segretario politico. I connotati di questo nuovo partito, almeno nelle intenzioni, erano  «aconfessionali».

Infatti  don Sturzo, al primo congresso svoltosi a Bologna  (giugno 1919), dichiarava:E’ superfluo dire perché non ci siamo chiamati partito cattolico; i due termini sono antitetici: il cattolicesimo è religione, è universalità; il partito è politica, è divisione. Fin dall’inizio abbiamo escluso  che la nostra insegna politica fosse la religione ed abbiamo voluto chiaramente metterci  sul terreno specifico di un partito che ha per oggetto diretto, la vita pubblica della Nazione”.

Nonostante questa dichiarazione di “aconfessionalità”, don Sturzo aveva avuto il benestare del  cardinale Pietro Gasparri.

Il rapporto con la Chiesa segnerà, anche negli anni a venire la vita del partito. In seno allo stesso apparvero quasi subito le prime  contraddizioni  (annunciate nel momento in cui don Sturzo aveva detto che «il partito è divisione»!) che dettero luogo alle prime correnti: quella di sinistra guidata dal sindacalista Giovanni Miglioli;  quella di centro che faceva capo  allo stesso don Sturzo e ad Alcide De Gasperi;  quella di destra capeggiata dal sacerdote Agostino Gemelli.

Non sono le uniche formazioni politiche. Vi sono anche altri movimenti. Tra questi l’ Associazione Nazionale Combattenti” che era un organismo di massa ed ebbe maggior adesione nel meridione, con quadri dirigenti formati da ufficiali reduci. 

Sul piano economico, questo movimento auspicava la “terra ai contadini”. Su quello politico, una Costituente che avrebbe dovuto stabilire il futuro assetto di una nuova costituzione dello Stato. Vi era anche un “partito futurista” (antesignani dei radicali) che rivendicava il suffragio universale e l’introduzione della proporzionale, nazionalizzazioni e socializzazioni, il divorzio e la graduale svalutazione del matrimonio, per facilitare il libero amore, riforme fiscali, liberalizzazione degli scioperi.

E ancora, una “Associazione degli arditi italiani” che costituiva un gruppo non omogeneo (di origine piccolo borghese, artigiana  e operaia), rispetto a quello dei “futuristi”  che era  molto più omogeneo perché gli aderenti erano di origine borghese  ed erano di cultura liceale o universitaria. I due movimenti avevano in comune elementi come “il coraggio fisico, il disprezzo della morte, l’insofferenza per la disciplina, della morale comune e dell’ordine,  il rispetto per l’autorità”, idee che avranno influenza su Mussolini.

Negli Stati Uniti (gennaio)  entra in vigore il “proibizionismo” che, come tutte le leggi repressive, non farà che incrementare il contrabbando, far sviluppare il crimine, e far  arricchire Al Capone e compagni, oltre a far entrare in voga lo smoderato uso dell’alcool.

 

1921

Fallisce  la “Banca Italiana dello Sconto”,  per la quale  il Governo Bonomi non aveva voluto aderire a una operazione di salvataggio. Sono in crisi i colossi industriali come l’Ilva e l’Ansaldo, in pericolo centoventimila operai. 

Riapre a Milano il primo  Salone dell’Automobile del dopoguerra. Il primo era stato inaugurato a Torino nel 1900. Le esposizioni continueranno a Milano fino alla seconda guerra mondiale, con l’eccezione di quello di Roma del 1929.

Arriva in Italia (Venezia, Firenze, Roma) lo scrittore americano Francis Scott Fitzgerald che vive una vita “folle”*, come la vivono tutti i ricchi americani, fino al crollo del ’29 (1).

 

*) La vita è folle quando il danaro si può spendere in maniera spudorata”  come aveva detto nel film ”Pretty woman” con Richiard Gere e Julia Roberts   (v. Prefazione di Zibaldino)

1) Su quel periodo, su Fitzgerald e sugli scrittori americani  del  novecento, iniziando da Hemingway fino a Toni Morrison (Nobel 1993) e all’ultima generazione, e sui movimenti culturali, si legga il libro “Album americano” di Fernanda Pivano, Editore Frassinelli (1997) che è solo uno degli ultimi della scrittrice sulla letteratura americana.

 

1922-1923 

 

Il 1922 è  un anno cruciale per gli avvenimenti che si svilupperanno nei  successivi vent’anni.

GOVERNO.  Dopo la sfiducia al Governo di Ivanoe Bonomi (25.2), che aveva dato le dimissioni non accettate da Vittorio Emanuele III, viene dato incarico a Luigi Facta,  travolto però da  un voto di sfiducia (19.7). Il re, dopo una lunga crisi e i rifiuti di Orlando, Bonomi e Medi, deve ridare l’incarico a Facta, il quale finalmente (9.8) ottiene il voto di fiducia.

TRATTATO DI RAPALLO  (22.4). Il trattato riguarda due potenze straniere, la Germania e la Russia. A Genova i vincitori della grande guerra avevano organizzato una conferenza economica sulla ricostruzione dell’Europa. Quando fu chiaro che i vincitori non intendevano rinunciare al rigore con cui avevano trattato negli anni precedenti la Russia e la Germania, i rappresentanti di queste due potenze, il russo Georgij Cicerin e il tedesco Walter Rathenau,  firmarono un trattato col quale i due paesi si affrancavano a vicenda  dal pagamento di qualsiasi danno di guerra e si garantivano la clausola della nazione più favorita.

In aggiunta a queste condizioni  vi furono altre intese in base alle quali la Germania  divenne l’istruttore militare della Russia sovietica, e poté eludere, con la connivenza di Mosca,  alcune delle regole più restrittive del Trattato di Versailles (1).

SOCIALISTI (1-4.10). Al Congresso  a  Roma, i socialisti si dividono: I massimalisti espellono i socialdemocratici che danno vita al Partito Socialista Unitario.

MARCIA SU ROMA. (27-28.10)  Il re rifiuta a Facta la sottoscrizione dello stato d’assedio e dà l’incarico a Salandra di formare un governo di destra liberale. Salandra declina l’incarico e il re, tramite De Vecchi, dà l’incarico a Mussolini.

E’ l’inizio della conquista del potere. Dalla opposizione si fanno sentire Filippo Turati, Giovanni Conti e Costantino Lazzari, ma il Governo ottiene ugualmente la fiducia.

Questo primo Governo era formato da tre fascisti, un nazionalista, un demo-sociale, un liberale, un indipendente, due militari. Per sé Mussolini tienead interim” il Ministero degli Interni. Dei diciotto Sottosegretari, nove sono fascisti, quattro popolari, due nazionalisti, due demo-sociali, un liberale.

GRAN CONSIGLIO  (15.12). Viene creato il Gran Consiglio del fascismo che nel '43 determinerà la fine politica di Mussolini.

RIPRESA ECONOMICA 1922-1925. E’ un periodo di vera e propria ripresa economica negli Stati Uniti, Francia e Germania. In Italia la disoccupazione, che nel 1922 era di 302.000 disoccupati, nel 1925 ha un incremento, nel settore tessile del 53.7%; nella produzione del cotone e filati del 49%; dell’energia elettrica del 62,5%; del ferro e acciaio del 155%; della ghisa 741%. Il reddito nazionale è del 17,5%.

Il Governo si impegna per il salvataggio di colossi industriali  (Ansaldo e Ilva) e bancari (Banco di Roma).

Mussolini incrementa il turismo con l’idea che l’Italia doveva essere visitata dal maggior numero possibile di stranieri e attraverso l’ENIT all’estero è pubblicizzata l’Italia turistica. Già dopo la prima guerra mondiale erano arrivati in Italia turisti americani, inglesi e francesi (inglesi e francesi venivano per visitare il “Bel Paese”dal 1700).

Dal 1923 si aggiungono i  tedeschi  (Goethe per suo conto aveva gia pubblicizzato nella sua patria “le bellezze italiane”), polacchi,  ungheresi e austriaci. Nel 1925 il flusso turistico raggiunge il massimo in occasione dell’Anno santo. Il flusso si riduce nel 1930, in occasione dellagrande crisi”.

Per attirare i turisti  vengono concesse facilitazioni  e riduzioni ferroviarie fino al 70%, con  biglietti  per la circolazione su tutta la rete ferroviaria italiana. I lussuosi  uffici dell’Enit all’estero (Nizza, Londra, Parigi, New York) presentano l’Italia come “il giardino d’Europa”. Le “bellezze artistiche italiane” fanno da richiamo per i turisti che si recano  al tempio di Segesta (Liguria) a Firenze, Arezzo  e Siena, dove vengono riesumati antichi costumi e tradizioni che fungono da  attrazione. Il gran mondo si riversa a Venezia.

Mentre a Roma sono in corso gli avvenimenti che stanno per cambiare, nel bene e nel male, tutto il Paese, a Venezia la vita mondana internazionale continua senza scosse. Al Lido infatti si parla del “pigiama arancione di seta veneziana” del principe Hohenloe, delmaillot verde giallo della principessa di Schönborn, dei vestiti della signora Vanderbilt, del “peignoir  tempestato di perle della principessa indiana Kapurtala.

Sulla spiaggia si incontrano la principessa Odelscalchi, Lady d’Abernon, moglie dell’ambasciatore britannico a Berlino, la principessa di san Faustino, la duchessa  Richelieu, la principessa di Polignac che ha fatto allestire uno “yacht” col quale si prepara a salpare per un viaggio in Oriente.

Negli anni successivi, il musicista americano Cole Porter suona nei concerti a Rezzonico.  Su un galleggiante a forma di pagoda, il bel mondo cena al suono di musica jazz. A Roma, al Teatro Costanzi (14.2.’22), viene rappresentata l’opera “Giulietta e Romeo”, di Riccardo Zandonai, diretta dall’autore.

Nel 1923 al Teatro Verdi di Trieste, viene data la prima  de “La via della finestra” con musica di Riccardo Zandonai, diretta dall’autore.

 

1)      Sergio Romano: “Confessioni di un revisionista”: Uno sguardo sul secolo dopo la morte delle ideologie  (Ed. Ponte alle Grazie, 1998) £. 20.000.

Nella premessa di questo  interessante lavoro, l’ex ambasciatore dà ragione del termine “revisionista” usato nel titolo e,  passando  all’esame  dell’uso che se ne è fatto, piuttosto in negativo, come marchio di infamia,  che in positivo, racconta che il termine  gli era stato attribuito per alcune affermazioni fatte nella introduzione di un libro sulla guerra civile spagnola (alla quale dedica tre capitoli del libro, in cui l’A. cerca di riabilitare la figura di Franco che non ritiene  «fascista»  come peraltro Franco è sempre stato storicamente considerato).

L’A. quindi puntualizza: “non credo di essere  più revisionista di quanto debba essere abitualmente un qualsiasi studioso di storia; se rifiutassi di fregiarmi  della parola, concederei un punto al gergo comunista e darei un contributo al cattivo uso che della parola si è fatto in Italia per molti anni”.

Il resto del libro è una lucida analisi delle cause che portarono alla prima e alla seconda guerra mondiale (…“il conto alla rovescia del secondo conflitto mondiale ebbe inizio dal Trattato di Versailles che inflisse condizioni dure ai vinti, contrariamente a quanto aveva auspicato il presidente

Wilson: solo una pace tra eguali può durare”) e di avvenimenti successivi (considerazioni su “fascismo e comunismo”, e “decolonizzazione”),  visti spesso in un’ottica diversa  da quella della  storiografia, diciamo così,  tradizionalista”.

Dal che il termine di “revisionista”  (in senso negativo) che affibbiato a  Sergio Romano, il quale anche per un sottile gusto di sfida  si compiace di sentirsi “revisionista”,  ma come egli spiega, trovandoci d’accordo,  in senso positivo. 

La storia, come tutti sanno, si evolve, e nello stesso tempo si evolvono anche gli studi sugli avvenimenti, che sia in base a ritrovamenti di nuova documentazione, sia in base a una nuova visione dei fatti, può subire nuove interpretazioni,  che per l’autorevolezza di chi le enuncia, devono esser causa di meditazione e non di irrazionale rigetto, come succede a Romano  che, ogni qualvolta pubblica un libro scoppia la “bagarre”, per il sol fatto che egli tende a non giustificare  ciò che era stato fatto dal comunismo: “Confesso che  mi è sempre stato difficile capire perché i collaborazionisti della Germania hitleriana fossero  moralmente più riprovevoli di quei comunisti dell’Europa occidentale che per molti anni, dopo la fine della seconda guerra mondiale, furono educati alla scuola moscovita del partito, accettarono il denaro di un paese che era virtualmente nemico del loro, mantennero in vita una struttura parallela attrezzata con passaporti falsi e radio ricetrasmittenti cortesemente forniti dal Kgb  (pag. 104 libro cit.).

Forse del termine “revisionismo” in senso negativo si è abusato anche troppo e sarebbe ora di  mandarlo in soffitta.  Per studiosi come  Sergio Romano che tendono a dare alla storia nuove chiavi di lettura  (come d’altronde  ha fatto Renzo De Felice, anch’egli considerato “revisionista eretico”,  citato alla v. Sigaro, par. Fumatori di toscano), sarebbe il caso di coniare altri  termini che racchiudano il significato della interpretazione evolutiva  della storia.

 

Una  critica al  revisionismo storico e politico”  è stata scritta  da Giorgio Bocca  nella sua rubrica sull’Espresso, “L’Antitaliano” (n. 46/98), in riferimento a una sua conferenza-dibattito sull’argomento. 

Bocca non condivideva il revisionismo di  Sergio Romano per la riabilitazione di Franco e Pinochet, in quanto, secondo Romano, i governi di sinistra da essi abbattuti con la forza sarebbero stati  cattivi governi.

Ciò porta”, sostiene Bocca, “alla aberrante tesi  che i patrioti italiani erano anche quelli di Salò e della X Mas, per concludere che il revanchismo italiano patriottico è tipico di un paese in cui i regimi cambiano, ma le  cordate del potere restano e il trasformismo sostituisce rivoluzioni e riforme. E’ il modo di essere, agire, pensare - proseguiva Bocca - di un paese per secoli soggetto a dominazioni straniere (v. Schede: Gli italiani secondo Prezzolini), in cui i ceti dirigenti sopravvivono chinando la testa,  a  pericolo scampato. Ma rialzandola piena di livori e di rivalsa”.

Il fascismo squadrista”, continuava Bocca, “fu esattamente questo. La vendetta di una borghesia scampata alla minaccia della fallita  rivoluzione  socialista che allora come oggi giustificava la sua dittatura con lo spauracchio dei rossi”. “E così il revisionismo con la riabilitazione dei Leone (Giovanni Leone, Presidente della Repubblica ndr.), degli Andreotti, dei  Craxi è particolarmente grottesco  perché pur di rafforzare la restaurazione del centro sinistra, si arriva a capovolgimenti della verità paradossali, con Leone indicato come esempio di dignità  che diventa  un maestro di diritto di fama europea. Come dire che Amintore Fanfani  va considerato alla pari di  M. Keynes o di Joseph Schumpeter.

“Di serio e preoccupante”, conclude Bocca, “nel revisionismo politico c’è che mira con la copertura delle riabilitazioni e dei garantismi all’impunità e alla riabilitazione di una classe dirigente inchiodata da Tangentopoli…la quale ha fatto del teorema di Bettino Craxi “tutti colpevoli, nessuno colpevole” la sua base teorica, ma usando anche qui un falso, perché “Mani pulite” non voleva soltanto perseguire gli illeciti finanziamenti dei partiti, ma anche scoprire  quale parte di essi fosse finita nelle tasche dei dirigenti e dei loro complici.  Miliardi che li  mantengono   in dorati esili  e li conservano alla mondanità dei matrimoni principeschi dei loro figli e nipoti”.

 

1924

Al Salone di Milano è presentato il modello “8.A” della Isotta Fraschini. Seguiranno i modelli “8.B” e “8.C Monterosa che, dopo la seconda guerra mondiale (1947)  sarà l’ultimo  modello uscito dalla fabbrica milanese.

La Camera dei deputati  viene sciolta (25.1), con decreto reale. Vengono indette le elezioni (6.4) che si svolgono in un clima di violenza e palese illegalità. I fascisti ottengono il 66,3%  Le liste sono 23, con un listone (con liberali, democratici, intellettuali e una trentina di fedeli di Mussolini) e una lista nazionale di appoggio, sette liste sono liberali e quattro democratiche. Quelle di opposizione sono del Pri, Psu, Psi, Pci.

Il 10.6 viene ucciso dai fascisti Giacomo Matteotti, probabilmente nel corso di una colluttazione, il quale, aveva denunciato in Parlamento (30.5) irregolarità nelle elezioni e ne aveva contestato la validità.

Fiume diventa territorio italiano (27.1). Nel 1915, col Patto di Londra, l’Italia aveva riconosciuto Fiume alla Croazia. Prima della cessazione della guerra mondiale (ott.’18) erano stati costituiti due Consigli, uno italiano e uno croato che avevano  proclamato l’annessione di Fiume, rispettivamente  all’Italia e alla Yugoslavia.  D’Annunzio, con i suoi legionari, tenta di  risolvere la situazione occupando la città. Lo Stato italiano raggiunge un accordo con la Yugoslavia, per il riconoscimento di Fiume come Stato indipendente. D’Annunzio si oppone  proclamando la Reggenza Italiana di Carnaro, ma  alcune  cannonate alla sua residenza lo convincono a capitolare.

Nel 1923 Fiume era consegnata a Mussolini il quale in cambio della concessione del porto di Baross e di una striscia di territorio, aveva fatto riconoscere dalla Yugoslavia l’annessione. Viene così costituita  la provincia italiana di Carnaro. Nel 43-45  verrà occupata dai tedeschi, ai quali nel maggio 1945 subentrano gli yugoslavi.

 

1925

Mussolini  ( 3.1)  dichiara di assumere  la responsabilità politica, morale e  storica di tutto quanto è avvenuto a Matteotti (violenze e morte). “Quando due elementi sono in lotta e sono irriducibili, la soluzione è la forza”. E’ l’inizio della dittatura.

Il 4.11, lEiar (poi Rai), dal teatro Costanzi di Roma trasmette per la prima volta un discorso di Mussolini (le trasmissioni erano iniziate l’anno prima). Alla radio si affacciano Aldo Fabrizi, il maestro Semprini, radiocronista è il futurista Marinetti. Nicolò Carosio trasmette le vittorie del calcio italiano alla coppa Rimet. 

Alla Scala  (7.3) viene data la prima dell’opera “I cavalieri di Ekebù” di Riccardo Zandonai, dirige Arturo Toscanini.

Viene costruita la prima autostrada al mondo: la Milano-Como-Varese. Seguiranno  nel 1927 la Milano-Bergamo; nel 1930 la Roma Ostia e la Napoli-Pompei; nel 1931 la Bergamo-Brescia; nel 1932 la Milano-Torino; nel 1932 la Firenze-Mare, nel 1933 la Milano-Mestre-Venezia e  la Lucca-Mare

 

1926

Si hanno le prime elezioni di reginette che vengono elette a suffragio diretto, senza giurie. Si sviluppa un servizio di linee aeree commerciali e si inaugura la linea Genova-Roma-Napoli-Palermo, poi la Brindisi-Costantinopoli,  la Venezia-Vienna ed altre.

Alla Scala viene presentata la Turandot di Giacomo Puccini, diretta da Arturo Toscanini. Puccini è morto due anni prima mentre stava componendo l’opera, completata da Franco Alfano.

Mussolini medita di abolire l’uso degli spaghetti: l’idea però non aveva avuto seguito avendo suscitato qualche fermento. Infatti, a seguito della campagna (futurista) di Marinetti secondo il quale “bisogna una buona volta annientare la pasta che è simbolo di pesantezza, ponderatezza  e tronfiezza panciuta”, giungono al Duce (1931)  le proteste   dellaNational Macaroni Manifactures Association e della proibizione non se ne parla più.

 

1928

 Nelle scuole elementari italiane è adottato il libro unico edito dalla Libreria dello Stato. Gli universitari, organizzati nel  Guf (Gruppi Universitari Fascisti), hanno il quindicinale  “Libro e Moschetto”.

Ha inizio la pubblicazione  della Enciclopedia  italiana diretta da Giovanni Gentile, che riassume il meglio di tutta la cultura italiana e si può considerare la migliore enciclopedia del mondo.

Si sviluppano le grandi compagnie di navigazione, “Società Tirrenia”, “Società Italia”, “Lloyd Triestino”, “Società Adriatica” proprietarie di motonavi prestigiose come la “Neptunia” in servizio  sulla linea  Italia-Sudamerica,  Conte di Savoia” e  Saturnia”.

 

1929

Sono firmati i Patti Lateranensi con i quali viene riconosciuta al Papa la sovranità sulla Città del Vaticano, mentre il Papa riconosce il Regno d’Italia. Con il Concordato vengono regolati i rapporti tra i due Stati. Viene introdotto l’insegnamento della religione nelle scuole medie.

Arriva anche in Italia la crisi economica internazionale che aveva maggiormente colpito gli Stati Uniti. Negli USA  la speculazione finanziaria aveva raggiunto  quotazioni altissime dando l’illusione che il benessere potesse aumentare illimitatamente. Aumenta la speculazione edilizia e quella borsistica. Non vi è più  rapporto tra prezzi  e situazione reale delle imprese (come si è verificato nell’area asiatica nel ’97). La crisi  precipita nell’ottobre e determinerà fallimenti a catena di piccole, medie imprese e di industrie, con conseguente contrazione della produzione, diminuzione dei salari e disoccupazione.

Ha inizio lo sviluppo del turismo estivo  sulle spiagge. Le vacanze diventano un fenomeno di massa e si concentrano nel periodo di “ferragosto” Sull’Adriatico si sviluppano le spiagge di Rimini e Riccione. In Veneto, la spiaggia di  Grado. Sul Tirreno, a Palermo  sorge il Lido, e si  costruiscono   le prime villette   sul mare, a Sorrento  i bagni  Regina Giovanna e il circolo dei Forestieri, si sviluppano le spiagge di  Anzio, Nettuno, Santa Marinella. Il Lido di Ostia viene collegato alla capitale con ferrovia elettrica. A Fregene dove invece si arriva  in macchina, la borghesia  romana costruisce  i primi  cottages.

I costumi da bagno femminili di lana, accollati e con mezze maniche, con gonnellino che arriva  al ginocchio, seguendo un processo lento ma irreversibile e inesorabile, si riducono. La scollatura si accentua sempre più profondamente, la gonna  diventa una  frangia che  verrà  in seguito  eliminata.

Negli anni quaranta i pezzi sono già due ma abbondanti  e si riducono sempre più,  fino a diventare  tanga, negli anni ottanta. Anche il costume degli uomini  in unico, intero pezzo di lana che copre dal torace alla parte superiore del ginocchio, subisce la stessa  riduzione di dimensioni fino a diventare slip, ma dopo per i soli uomini  la  tendenza si inverte e si stabilizza con gli shorts. L'ultima novità in fatto di slip femminili è giunta dalla Colombia, quella del narcotraffico (maggio '99) è la trovata   delle mutandine per i rapporti mordi e fuggi o, come suol dirsi, della sveltina. Queste mutandine hanno una apertura nella quale è inserita una membrana di resina estensibile che funge da profilattico (v.). La mutandina è fornita con due ricambi. Prezzo (all' origine) $ 3.60. 

Incominciano a diventare famose  le stazioni invernali di Cortina, Cervinia e Sestrière.

Viene istituita  una linea aerea Milano-Rimini (cara a Rachele Mussolini), collegata col volo  Monaco di Baviera-Milano.

L’Alfa Romeo presenta la “1750.  L’anno successivo  nasce la Fiat  514.

 

1930

 Per la Juventus inizia un quinquennio di vittorie. La squadra diventa così popolare che  viene definita “la fidanzata d’Italia”.

Hanno inizio le Crociere Atlantiche guidate da Italo Balbo. La prima parte il 17 dicembre. Dei dodici aerei, il 15 gennaio 1931 ne giungono a destinazione  dieci.

1932

E' varato il Rex che stabilisce un nuovo primato di velocità sulla rotta transatlantica e conquista il “Nastro Azzurro” per la più veloce traversata  atlantica.

L’Alfa Romeo presenta  il modello “8.C 2300. Nell’anno precedente viene bandito, il concorso  per l’abbellimento  delle stazioni e impianti ferroviari. In quello  successivo la Lancia presenta  la  Augusta

Il 19.12.1932  Mussolini inaugura Littoria (poi Latina). Nel discorso pronuncia la frase, diventata celebre e scritta sui muri “è l’aratro che traccia il solco ma è la spada che lo difende”. L’idea della bonifica era nata già nel 1924, quando Mussolini aveva  detto: “si nasce in 440mila all’anno, bisogna utilizzare il nostro territorio fino all’estremo e bonificare fino all’ultimo acquitrino”. E così, si incomincia dal Veneto alle foci del Tagliamento, per finire all’agro Pontino (tra Roma e Terracina), con la bonifica di 60mila ha. di terre incolte, con inizio dei lavori il 7.11.1931. E’ una valvola di sfogo per il lavoro, perché vengono impiegati (1933) 77.776 operai. Nell’arco di un anno viene costruita (agosto ’33,aprile ’34) Sabaudia. E’ famosa la storiella (vera), che Mussolini si recava sulla sua Guzzi500, in incognito, a controllare i lavori e parlare con gli operai (1).      

 

1) Divertente il racconto  di Antonio Pennacchi:  Sabaudia”, in Limes n.1/98.

 

1934

Ai professori universitari viene imposto il giuramento di fedeltà al fascismo. Su  milleduecento professori, non firmano solo tredici, che vengono dimessi. Viene creato il premio letterario Viareggio. Si inaugura a Venezia il primo Festival del Cinema. Sono in gara  i films Grand Hotel con Greta Garbo, A nous la liberté di René Claire, Ragazze in uniforme di Leni  Riefenstahl, Gli uomini che  mascalzoni di  Mario Camerini.

Mussolini presenta il corporativismo come terza via al capitalismo e al collettivismo sovietico. E’ varata la politica autarchica che si rivelerà antieconomica e graverà pesantemente sui consumatori.

Poiché il duce non vuole che lo sci si sviluppi solo nel Nord, con Selva di Gardena, Ortisei, Madonna di Campiglio, e Merano con    l’ippodromo, viene lanciato  il Terminillo e Campo imperatore. Si aprono le spiagge  di S. Remo e della Riviera di Ponente, S. Margherita Ligure, Bordighera.

Sul Lago di Garda arrivano turisti della Mitteleuropa. A Stresa si organizzano gare veliche. A Taormina  si attrezza il Lido di Mazzaro. A Ravello si organizzano concerti wagneriani. Una colonia di stranieri si stabilisce a Capri, dandole un’aureola di spregiudicatezza e paganesimo.  Si sviluppa il folklore  con sfilate di carri e gruppi in costume.

La Fiat immette sul mercato due versioni della Balilla, la berlina quattro marce e la Mille miglia.

 

1935

 Mussolini inizia l’invasione dell’Etiopia. La Società delle Nazioni (poi ONU) non ha nessun potere per far osservare le sanzioni che nel 1936 vengono revocate.

A Milano (7.5) i ministri degli esteri di Italia e Germania, Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop  annunciano che tra le due potenze verrà concluso un patto militare. Sarà il c.d. “patto d’acciaio” che verrà  firmato a Berlino (22.5).

L’Alfa Romeo espone la “8.C 2900”, la Fiat la “1500” sei cilindri. I fratelli Mario e Giuseppe Braibanti  producono la prima macchina automatica per la produzione della pasta, produzione che da artigianale diventa  industriale.

 

1936

 E’ l’anno della  Topolino”,  la Lancia presenta  l’Aprilia.

Mussolini proclama l’Impero d’Etiopia con Vittorio Emanuele imperatore. Nonostante accordi  presi con Francia,Gran Bretagna e Germania per il non intervento nella guerra civile spagnola, Mussolini invia  5omila uomini, 8oo aerei, 8mila automezzi e 90 navi da guerra. Carlo Rosselli,  Camillo Berneri, Pietro Nenni, Luigi Longo e Palmiro Togliatti vanno invece a combattere in aiuto dei  repubblicani. E’ una carneficina da ambedue le parti. Franco aveva detto che avrebbe combattuto a costo di ridurre la popolazione  spagnola alla metà.

La politica demografica, con premio alle famiglie numerose e tasse per i singles porta la popolazione a 42milioni di abitanti. Mussolini parla di “diritto all’impero dei popoli fecondi, dei popoli virili…nel  senso  più stretto della parolai popoli dalle culle vuote non possono conquistare l’impero”.

E' pubblicato il libro La poesia ermetica di Francesco Flora. La parola, originariamente si rifaceva al mito di Mercurio, che sotto il nome del sacerdote egiziano Ermete Trismegisto, si riteneva il fondatore delle scienze occulte. Il Flora, in due saggi dedicati a Paul Valery e  Giuseppe Ungaretti, prendendo in esame la tecnica della analogia, accusa di “volontaria oscurità”, pertanto di ermetismo i poeti che ne abusavano. Si forma quindi un gruppo di poeti che si dichiarano o si ritengono ermetici. Carlo Bo, nella rivista “Frontespizio” pubblica il  saggio <Letteratura come vita>, considerato come il manifesto del movimento. Mario Luzi, che si muove nell’area propriamente ermetica, esprime la sensibilità poetica di quel periodo  nel libro “Avvento notturno” (1940).

 

1937

 Muore Antonio Gramsci per malattia contratta in carcere.

E' costituito il   Minculpop  (Ministero della cultura popolare), che controlla case editrici, periodici, quotidiani, radio e cinema.

A Roma inizia la demolizione di un blocco di fabbricati per aprire una strada di accesso alla basilica di S. Pietro, lavori che verranno ultimati nel 1950 in occasione dell’Anno santo.

 

1938

Sono pubblicate le leggi  razziali, anche se la discriminazione politica e civile non viene accompagnata da violenze fisiche.

Dall’America arrivano Douglas Fairbanks, Mary  Pickford, Claudette Colbert, Marlene Dietrich, Rodolfo Valentino, Charlie Chaplin. Arriva anche Greta Garbo che si chiude in una villa di Ravello e, si raccontava, affascinata dalle bellezze della costa amalfitana (ora ridotta a un ammasso di cemento), abbia sciolto il suo ghiaccio  e si sia finalmente donata al suo innammorato, il direttore d’orchestra Leopold Stokowski. 

In quest’anno viene inaugurata la funivia del Fraiteve.

 

1939

Volendo emulare la violenza predatrice della Germania, Mussolini occupa l’Albania. Re Zog si dà alla fuga, Vittorio Emanuele diventa così re d’Italia e d’Albania e Imperatore d’Etiopia.

Il 1° aprile termina in Spagna la guerra civile con la fuga del governo repubblicano.

1940.  Spinto dai successi nazisti, Mussolini dichiara guerra (1) a Francia e Inghilterra  ritenendo imminente la caduta della Gran Bretagna. Dopo aver firmato un armistizio con la Francia, va ad attaccare gli inglesi in Africa. Dall’Etiopia  le truppe italiane entrano in Sudan e in Somalia, dirigendo verso l’Egitto dove trovano l’ostacolo (dicembre) di una controffensiva inglese. Gli inglesi avevano attaccato la flotta italiana a Taranto che aveva subito grosse perdite (novembre).

In questo anno viene  anche iniziata l’offensiva in Grecia:  “…un conto che attendeva di essere saldatoricordate che nel ’35 si era parlato di spezzare le reni al Negus?, ora spezzeremo le reni alla Gracia”. Ma da solo Mussolini non ce la fa a spezzare le reni  e chiede l’aiuto  (1941)  della Germania.

 

1)  Combattenti  di terra, di mare, del cielo…l’ora segnata dal destino batte  nel cielo della nostra patria; l’ora delle  decisioni irrevocabili; la dichiarazione di guerra è già stata consegnata gli ambasciatori di Gran Bretagna e Francia. La parola d’ordine è vincere. E vinceremo!.

La folla  esulta,  ma è  l’inizio della tragedia. 

 

1941

Stalin  è colto di sorpresa in quanto non aveva creduto alle voci di una invasione da parte tedesca, e, sulla base della esperienza napoleonica, invita la popolazione a lasciare terra bruciata. Parte per la Russia un corpo di spedizione (CSIR) che ne 1942 si trasformerà in Armata italiana in Russia  (ARMIR), costituita da 220mila uomini, uccisi e fatti prigionieri dopo la  battaglia di Stalingrado. Molti prigionieri vennero massacrati, altri si dispersero per la Russia, integrandosi  in famiglie russe e dimenticando completamente le loro famiglie italiane che testardamente e inutilmente hanno continuato  a cercare.  

 

1943

Il Gran Consiglio Fascista approva l’ordine del giorno Grandi per la destituzione di Mussolini e restaurazione dei poteri reali. Mussolini viene arrestato il 3 settembre. Badoglio firma l’armistizio di Cassibile. L’8 settembre Badoglio e la famiglia reale abbandonano Roma e Vittorio Emanuele III, abbandona l’esercito di cui era Comandante supremo.  Le truppe italiane sono così  allo sbando. L’Italia fino a Roma viene immediatamente occupata dai tedeschi. Mussolini prigioniero al Gran Sasso,viene liberato da un comando di paracadutisti tedeschi. Nasce la Repubblica di Salò (23. 9). Il 1° ottobre gli alleati sbarcano a Napoli.

 

1944

Gli alleati sbarcano ad Anzio e Nettuno.  Il 24 marzo dai tedeschi vengono uccisi  335 prigionieri, per rappresaglia all’attentato di via Rasella in cui avevano perso la vita 32 militari tedeschi.

A Salerno viene istituito un nuovo governo Badoglio, con rappresentanti di partiti antifascisti. Il generale Alexander invita i partigiani a cessare la guerriglia.

 

1945

Gli alleati sfondano la linea gotica e occupano Bologna. Mussolini viene ufficialmente fucilato (28.4), in effetti era stato ucciso mentre dormiva con Claretta Petacci.  Viene costituito un Governo presieduto da Ferruccio Parri (19.6) che cade il 23 novembre. (inizia così la lunga tradizione italiana dei governi lampo), è seguito dal Governo De Gasperi (10.12).

 

1946

 Sono inviati aiuti, dalle Nazioni Unite tramite UNRRA, alimentari, materie prime e macchinari per l’industria. Nelle elezioni amministrative si affermano DC, Socialisti e Comunisti, ma 23 amministrazioni vengono conquistate dall’Uomo Qualunque  movimento sorto dal giornale dallo stesso nome, che non nascondeva una certa nostalgia per il fascismo.

Il 2 giugno col referendum istituzionale, gli italiani scelgono la repubblica. Alle elezioni per l’Assemblea costituente, la Dc ottiene 204 deputati, il Psi 115, il Pci 104. Il Governo è presieduto da Alcide De Gasperi.

Arturo Toscanini rientrato dagli Stati Uniti, dove era partito esule per non aver accettato il fascismo, inaugura la riapertura della Scala, restaurata dopo aver subito bombardamenti da parte degli alleati.

 

1947

A palazzo Barberini  vi è un’altra scissione del Partito socialista.  Saragat e Matteo Matteotti fondano il Psli.(Partito Socialista dei Lavoratori Italiani).

De Gasperi, a causa della crisi dei socialisti è dimissionario. Si reca intanto in America dove ottiene sostanziosi aiuti (prestito di 100milioni di dollari), e un assegno di 50milioni di dollari a condizione  che socialisti e comunisti vengano lasciati fuori dal Governo. De Gasperi accetta l’ assegno e  le  condizioni,  e tornato in Italia, dimenticando l’impegno, forma un governo tripartito (febbraio), con Dc e Psi  e Pci, che  verranno estromessi nel mese di maggio solo a causa dell’inasprimento dei rapporti USA-URSS. Il nuovo Governo viene appoggiato da liberali, qualunquisti e monarchici.

E’ firmato il trattato di pace col quale l’Italia cede alla Francia Briga e Tenda,parte della Venezia Giulia con l’Istria, Fiume e Zara alla Iugoslavia e isituito il Territorio libero di Trieste, Rodi e il Dodecanneso alla Gracia e perde tutte le colonie: Somalia, Libia, Eritrea,

 

1948

E’ l’anno delle elezioni politiche. La Dc prende il 48,5% dei voti, mentre il fronte popolare di socialisti, comunisti prende il 35%.

In  un attentato da parte di uno studente nazionalista, Palmiro Togliatti viene ferito. Si è a un passo dall’insurrezione armata (le case degli italiani sono piene di armi), ma Stalin aveva detto a Togliatti, che i comunisti dovevano arrivare al potere pacificamente,  senza usare la forza, e la reazione armata non ebbe luogo.

 

1950

E' varata la riforma agraria per risolvere la “questione meridionale” con la istituzione  della “Cassa per il Mezzogiorno”.  Con questa riforma, ottima nelle intenzioni (mirava ad eliminare la passività del latifondo) ha inizio la corruzione della pubblica amministrazione e lo spreco del danaro pubblico, che,  quarant’anni dopo, sfocerà in «tangentopoli» (v. Borghesia, par. Tangentopoli). Fiumi di danaro sono riversati nel Sud che dopo oltre cinquant’anni, mantiene ancora il triste primato delle associazioni criminali, disoccupazione, mancanza di sviluppo, arretratezza di infrastrutture e assenteismo elettorale.

Ha inizio la fase della ricostruzione e l’industrializzazione del Paese.

 

FINE