ANNI VENTI
a cura
di Michele E. Puglia
«Estratto da Zibaldino di fine
secolo»
Gli “anni venti”, considerati “favolosi”, oltre alle gioie e al fascino dei
telefoni bianchi (1) e
delle belle auto (Isotta Fraschini mod. 8 del 1920),
avevano portato tanti dolori: la guerra mondiale e l’epidemia denominata “spagnola” che ai
dieci milioni di morti della guerra, aveva aggiunto venti milioni di morti in tutto il mondo.
Facciamo una
carrellata dei principali, avvenimenti dell’intero periodo che va dalla fine della prima guerra mondiale, alla fine della
seconda guerra mondiale e alla ricostruzione degli anni cinquanta.
1) L’espressione indicava in particolare, la produzione di films del genere commedia-comico-sentimentale, dalle lussuose
scenografie, nel periodo della grande
depressione. Negli Stati Uniti vengono prodotti i films detti del new
deal come “La stella del cinema”, “Al
buio insieme”, “Non son gelosa”. In Germania si realizzano films
italiani come “Cercasi modella” e “Una notte con te” e versioni italiane di “Lisetta”, “Provincialina”. Altri films dai titoli insoliti
sono “Patatrac”, “Non c’e bisogno di
denaro, “Il Presidente del Ba.ce.cre.mi”., e
continuando fino a “Ore 9 lezione di chimica” del 1941.
1918-1920
Termina la grande epidemia (che si era affacciata intorno al 1916), di
portata mondiale, denominata «spagnola». Ancora oggi alcuni
scienziati stanno conducendo ricerche per capire come avesse
funzionato il “virus”, che
aveva falcidiato 20milioni di persone, non solo in Europa, ma in diverse altre
parti del mondo, come Asia, India e anche Africa. Gli studi che si stanno
conducendo sulla “influenza dei
polli”» dicono che il “virus” di questa forma influenzale presenta analogie con
Dopo che le truppe italiane erano
entrate in Trento e la seconda brigata di bersaglieri era sbarcata a Trieste, alle ore 18 del 3
novembre, a Villa Giusti presso Padova veniva firmato l’armistizio entrato in vigore ventun ore dopo.
Termina così la prima
guerra mondiale (iniziata
nel 1914), e scatenata dall’assassinio
del principe ereditario Francesco Ferdinando (28.6.14) da parte di Gavrilo Princip, un giovane esponente di una società segreta, che
agiva in esecuzione di un complotto
nazionalista serbo, mirante
alla costituzione della Grande Serbia (è la stessa idea che ha dato
luogo agli avvenimenti yugoslavi di questi ultimi anni), in cui si volevano
includere
La guerra inizia tra l’
Austria e
Il 20 novembre
Presidente del Consiglio e Ministro degli interni è Vittorio Emanuele Orlando.
Le formazioni politiche erano costituite dal Partito socialista che era il
gruppo politico più numeroso, la cui anima carismatica era rappresentata da Filippo Turati.
Il partito nazionalista, capeggiato da Alfredo Rocco, che nel dicembre dello
stesso anno (1914) pubblica la rivista “Poltica” alla quale presteranno la loro collaborazione Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Tommaso Fittoni
e Guido De Ruggiero.
In questo
periodo faceva la sua comparsa una formazione politica che con i socialisti dividerà il favore delle masse, il “Partito popolare italiano”, che promulgherà il manifesto di
fondazione (18.1.1919), e sarà firmato da
G. Bertini, G. Bertone,
S. Cavazzoni, A. Grandi, G.
Grosoli, G. Longinotti,
A. Mauri, U. Merlin, G. Rodinò, C. Santucci e don Luigi Sturzo in qualità di
segretario politico. I connotati di questo nuovo partito, almeno nelle
intenzioni, erano «aconfessionali».
Infatti don Sturzo, al
primo congresso svoltosi a Bologna
(giugno 1919), dichiarava: “E’ superfluo dire
perché non ci siamo chiamati partito cattolico; i due termini sono antitetici:
il cattolicesimo è religione, è universalità; il partito è politica, è
divisione. Fin dall’inizio abbiamo escluso che la nostra insegna politica fosse
la religione ed abbiamo voluto chiaramente metterci sul terreno specifico di un partito che ha
per oggetto diretto, la vita pubblica della Nazione”.
Nonostante
questa dichiarazione di “aconfessionalità”,
don Sturzo aveva avuto il benestare del cardinale Pietro Gasparri.
Il rapporto con
la Chiesa segnerà, anche negli anni a venire la vita del partito. In seno allo
stesso apparvero quasi subito le prime contraddizioni (annunciate nel momento in cui don Sturzo aveva detto che
«il partito è divisione»!) che dettero luogo
alle prime correnti: quella di sinistra guidata dal sindacalista Giovanni Miglioli; quella di
centro che faceva capo allo stesso don Sturzo e ad Alcide De Gasperi; quella di destra capeggiata dal sacerdote
Agostino Gemelli.
Non sono le
uniche formazioni politiche. Vi sono anche altri movimenti. Tra questi l’ “Associazione
Nazionale Combattenti” che era un organismo di massa ed ebbe maggior
adesione nel meridione, con quadri dirigenti formati da ufficiali reduci.
Sul piano
economico, questo movimento auspicava la “terra
ai contadini”. Su quello politico, una Costituente che avrebbe dovuto stabilire
il futuro assetto di una nuova costituzione dello Stato. Vi era anche un “partito futurista” (antesignani dei radicali) che rivendicava il suffragio
universale e l’introduzione della proporzionale,
nazionalizzazioni e socializzazioni, il divorzio e la graduale
svalutazione del matrimonio, per facilitare il libero amore, riforme fiscali,
liberalizzazione degli scioperi.
E ancora, una “Associazione degli arditi italiani” che
costituiva un gruppo non omogeneo (di origine piccolo
borghese, artigiana e operaia), rispetto
a quello dei “futuristi” che era
molto più omogeneo perché gli aderenti erano di origine borghese ed erano di cultura liceale o universitaria.
I due movimenti avevano in comune elementi come “il coraggio fisico, il disprezzo della
morte, l’insofferenza per la disciplina, della morale comune e
dell’ordine, il rispetto per l’autorità”,
idee che avranno influenza su Mussolini.
Negli Stati
Uniti (gennaio) entra
in vigore il “proibizionismo” che,
come tutte le leggi repressive, non farà che incrementare il contrabbando, far
sviluppare il crimine, e far arricchire
Al Capone e compagni, oltre a far entrare in voga lo
smoderato uso dell’alcool.
1921
Fallisce
Riapre a Milano
il primo Salone
dell’Automobile del dopoguerra. Il primo era stato inaugurato a Torino nel
1900. Le esposizioni continueranno a Milano fino alla seconda guerra mondiale,
con l’eccezione di quello di Roma del 1929.
Arriva in Italia
(Venezia, Firenze, Roma) lo scrittore americano Francis
Scott Fitzgerald che vive
una vita “folle”*, come la vivono tutti i ricchi americani, fino al crollo del ’29 (1).
*)
La vita è folle quando il danaro si può spendere in
maniera “spudorata” come aveva detto nel film ”Pretty
woman” con Richiard Gere e Julia Roberts (v. Prefazione di Zibaldino)
1)
Su quel periodo, su Fitzgerald e sugli scrittori
americani del novecento, iniziando da Hemingway
fino a Toni Morrison (Nobel 1993) e all’ultima
generazione, e sui movimenti culturali, si legga il libro “Album americano” di
Fernanda Pivano, Editore Frassinelli
(1997) che è solo uno degli ultimi della scrittrice sulla letteratura americana.
1922-1923
Il 1922 è un anno cruciale per gli avvenimenti
che si svilupperanno nei successivi vent’anni.
GOVERNO. Dopo la sfiducia al Governo di
Ivanoe Bonomi (25.2), che aveva dato le
dimissioni non accettate da Vittorio Emanuele III, viene dato incarico a Luigi Facta, travolto però
da un voto di sfiducia (19.7). Il re,
dopo una lunga crisi e i rifiuti di Orlando, Bonomi e
Medi, deve ridare l’incarico a Facta, il quale
finalmente (9.8) ottiene il voto di fiducia.
TRATTATO DI RAPALLO (22.4). Il trattato riguarda due potenze straniere,
In aggiunta a
queste condizioni vi
furono altre intese in base alle quali
SOCIALISTI (1-4.10). Al
Congresso a Roma, i socialisti si dividono: I massimalisti
espellono i socialdemocratici che danno vita al Partito Socialista Unitario.
MARCIA SU ROMA. (27-28.10) Il re rifiuta a Facta la sottoscrizione dello stato d’assedio e dà
l’incarico a Salandra di formare un governo di destra
liberale. Salandra declina
l’incarico e il re, tramite De Vecchi, dà l’incarico a Mussolini.
E’ l’inizio
della conquista del potere. Dalla opposizione si fanno
sentire Filippo Turati, Giovanni Conti e Costantino Lazzari,
ma il Governo ottiene ugualmente la fiducia.
Questo primo Governo
era formato da tre fascisti, un nazionalista, un demo-sociale,
un liberale, un indipendente, due militari. Per sé Mussolini
tiene “ad
interim” il Ministero degli Interni. Dei diciotto Sottosegretari, nove sono
fascisti, quattro popolari, due nazionalisti, due demo-sociali, un liberale.
GRAN CONSIGLIO (15.12). Viene
creato il Gran Consiglio del fascismo che nel '43 determinerà la fine politica
di Mussolini.
RIPRESA ECONOMICA 1922-1925.
E’ un periodo di vera e propria ripresa economica negli Stati Uniti, Francia e
Germania. In Italia la disoccupazione, che nel 1922 era di
302.000 disoccupati, nel
Il Governo si impegna per il salvataggio di colossi industriali (Ansaldo e Ilva) e bancari (Banco di Roma).
Mussolini incrementa il
turismo con l’idea che l’Italia doveva essere visitata dal maggior numero
possibile di stranieri e attraverso l’ENIT all’estero è pubblicizzata l’Italia
turistica. Già dopo la prima guerra mondiale erano
arrivati in Italia turisti americani, inglesi e francesi (inglesi e francesi venivano
per visitare il “Bel Paese”dal 1700).
Dal 1923 si
aggiungono i tedeschi (Goethe per suo
conto aveva gia pubblicizzato nella sua patria “le bellezze italiane”), polacchi,
ungheresi e austriaci. Nel 1925 il flusso turistico raggiunge il massimo
in occasione dell’Anno santo. Il flusso si riduce nel
Per attirare i
turisti vengono
concesse facilitazioni e riduzioni
ferroviarie fino al 70%, con
biglietti per la circolazione su
tutta la rete ferroviaria italiana. I lussuosi uffici dell’Enit
all’estero (Nizza, Londra, Parigi, New York) presentano l’Italia come “il giardino d’Europa”. Le “bellezze artistiche italiane” fanno da richiamo per i turisti che si recano al tempio di Segesta (Liguria) a Firenze, Arezzo e Siena, dove vengono riesumati antichi
costumi e tradizioni che fungono da
attrazione. Il gran mondo si riversa a Venezia.
Mentre
a Roma sono in corso gli avvenimenti che stanno per cambiare, nel bene e nel
male, tutto il Paese, a Venezia la vita mondana internazionale continua senza scosse. Al Lido infatti si parla del “pigiama
arancione di seta veneziana” del principe Hohenloe,
del “maillot”
verde giallo della principessa di Schönborn, dei
vestiti della signora Vanderbilt, del “peignoir” tempestato di perle
della principessa indiana Kapurtala.
Sulla spiaggia si incontrano
Negli
anni successivi, il musicista americano Cole Porter
suona nei concerti a Cà Rezzonico. Su un galleggiante a forma di pagoda, il bel
mondo cena al suono di musica jazz. A Roma, al Teatro Costanzi
(14.2.’22), viene rappresentata l’opera “Giulietta e Romeo”, di Riccardo Zandonai, diretta dall’autore.
Nel
1923 al Teatro Verdi di Trieste, viene data la
prima de “La via della finestra” con musica di Riccardo Zandonai,
diretta dall’autore.
1)
Sergio Romano: “Confessioni di un
revisionista”: Uno sguardo sul secolo dopo la morte delle ideologie (Ed. Ponte alle
Grazie, 1998) £. 20.000.
Nella
premessa di questo interessante
lavoro, l’ex ambasciatore dà ragione del termine “revisionista” usato nel titolo e,
passando all’esame dell’uso che se ne è fatto, piuttosto in
negativo, come marchio di infamia, che
in positivo, racconta che il termine gli
era stato attribuito per alcune affermazioni fatte nella introduzione di un
libro sulla guerra civile spagnola (alla quale dedica tre capitoli del libro,
in cui l’A. cerca di riabilitare la figura di Franco che non ritiene «fascista»
come peraltro Franco è sempre stato
storicamente considerato).
L’A.
quindi puntualizza: “non credo di essere più revisionista di quanto debba essere
abitualmente un qualsiasi studioso di storia; se rifiutassi di fregiarmi della parola, concederei un punto al gergo
comunista e darei un contributo al cattivo uso che della parola si è fatto in
Italia per molti anni”.
Il resto del
libro è una lucida analisi delle cause che portarono alla prima e alla seconda
guerra mondiale (…“il conto alla rovescia
del secondo conflitto mondiale ebbe inizio dal Trattato di Versailles che
inflisse condizioni dure ai vinti, contrariamente a quanto aveva auspicato il presidente
Wilson: solo una pace tra eguali può durare”) e di avvenimenti successivi
(considerazioni su “fascismo e comunismo”,
e “decolonizzazione”), visti spesso in un’ottica diversa da quella della storiografia, diciamo così, “tradizionalista”.
Dal che il
termine di “revisionista” (in senso negativo)
che affibbiato a Sergio Romano, il quale
anche per un sottile gusto di sfida si
compiace di sentirsi “revisionista”, ma come egli spiega, trovandoci d’accordo, in senso positivo.
La storia, come
tutti sanno, si evolve, e nello stesso tempo si evolvono anche gli studi sugli
avvenimenti, che sia in base a ritrovamenti di nuova
documentazione, sia in base a una nuova visione dei fatti, può subire nuove
interpretazioni, che per l’autorevolezza
di chi le enuncia, devono esser causa di meditazione e non di irrazionale
rigetto, come succede a Romano che, ogni
qualvolta pubblica un libro scoppia la “bagarre”,
per il sol fatto che egli tende a non giustificare ciò che era stato fatto dal comunismo: “Confesso che
mi è sempre stato difficile capire perché i collaborazionisti della
Germania hitleriana fossero moralmente
più riprovevoli di quei comunisti dell’Europa occidentale che per molti anni,
dopo la fine della seconda guerra mondiale, furono educati alla scuola
moscovita del partito, accettarono il denaro di un paese che era virtualmente
nemico del loro, mantennero in vita una struttura parallela attrezzata con
passaporti falsi e radio ricetrasmittenti cortesemente forniti dal Kgb (pag. 104
libro cit.).
Forse del
termine “revisionismo” in senso
negativo si è abusato anche troppo e sarebbe ora di mandarlo in soffitta. Per studiosi come Sergio Romano che tendono a dare alla
storia nuove chiavi di lettura (come
d’altronde ha fatto Renzo De Felice,
anch’egli considerato “revisionista
eretico”, citato alla v. Sigaro,
par. Fumatori di toscano), sarebbe il caso di coniare altri termini che racchiudano il significato della
interpretazione evolutiva della storia.
Una “critica al
revisionismo storico e politico” è stata scritta da Giorgio Bocca nella sua rubrica sull’Espresso, “L’Antitaliano” (n. 46/98), in riferimento a una sua
conferenza-dibattito sull’argomento.
Bocca non
condivideva il revisionismo di Sergio Romano per la riabilitazione di
Franco e Pinochet, in quanto, secondo Romano, i
governi di sinistra da essi abbattuti con la forza sarebbero stati cattivi governi.
“Ciò porta”, sostiene Bocca, “alla aberrante tesi che i patrioti italiani erano anche quelli di
Salò e della X Mas, per concludere che il revanchismo
italiano patriottico è tipico di un paese in cui i regimi cambiano, ma le cordate del potere restano e il trasformismo
sostituisce rivoluzioni e riforme. E’ il modo di essere,
agire, pensare - proseguiva Bocca -
di un paese per secoli soggetto a dominazioni straniere (v. Schede: Gli italiani secondo Prezzolini), in cui i
ceti dirigenti sopravvivono chinando la testa,
a pericolo scampato. Ma rialzandola piena di livori e di rivalsa”.
“Il fascismo squadrista”, continuava Bocca, “fu esattamente questo. La vendetta di una
borghesia scampata alla minaccia della fallita rivoluzione socialista che allora come oggi giustificava
la sua dittatura con lo spauracchio dei rossi”. “E così il revisionismo con la
riabilitazione dei Leone (Giovanni Leone, Presidente della Repubblica ndr.), degli Andreotti, dei Craxi è
particolarmente grottesco perché pur di
rafforzare la restaurazione del centro sinistra, si arriva a capovolgimenti
della verità paradossali, con Leone indicato come esempio di dignità che diventa
un maestro di diritto di fama europea. Come dire
che Amintore Fanfani
va considerato alla pari di M. Keynes o di Joseph Schumpeter.
“Di serio e preoccupante”, conclude Bocca, “nel revisionismo politico c’è che mira con
la copertura delle riabilitazioni e dei garantismi all’impunità e alla
riabilitazione di una classe dirigente inchiodata da Tangentopoli…la quale ha
fatto del teorema di Bettino Craxi “tutti colpevoli,
nessuno colpevole” la sua base teorica, ma usando anche qui un falso, perché “Mani
pulite” non voleva soltanto perseguire gli illeciti finanziamenti dei partiti,
ma anche scoprire quale parte di essi
fosse finita nelle tasche dei dirigenti e dei loro complici. Miliardi che li mantengono in dorati esili e li conservano alla mondanità dei matrimoni
principeschi dei loro figli e nipoti”.
1924
Al
Salone di Milano è presentato il modello “8.A”
della Isotta Fraschini.
Seguiranno i modelli “8.B” e “
La Camera dei deputati viene sciolta (25.1), con decreto
reale. Vengono indette le elezioni (6.4) che si
svolgono in un clima di violenza e palese illegalità. I fascisti ottengono il
66,3% Le liste
sono 23, con un listone (con liberali, democratici,
intellettuali e una trentina di fedeli di Mussolini)
e una lista nazionale di appoggio, sette liste sono liberali e quattro
democratiche. Quelle di opposizione sono del Pri, Psu, Psi,
Pci.
Il 10.6 viene ucciso dai fascisti
Giacomo Matteotti, probabilmente nel corso di una colluttazione, il quale,
aveva denunciato in Parlamento (30.5) irregolarità nelle elezioni e ne aveva
contestato la validità.
Fiume diventa territorio italiano (27.1). Nel 1915, col Patto di Londra,
l’Italia aveva riconosciuto Fiume alla Croazia. Prima della cessazione
della guerra mondiale (ott.’18) erano stati
costituiti due Consigli, uno italiano e uno croato che
avevano proclamato l’annessione di
Fiume, rispettivamente all’Italia e alla
Yugoslavia.
D’Annunzio, con i suoi legionari, tenta di risolvere la situazione occupando
Nel 1923 Fiume
era consegnata a Mussolini il quale in cambio della
concessione del porto di Baross
e di una striscia di territorio, aveva fatto riconoscere dalla Yugoslavia l’annessione. Viene
così costituita la provincia italiana di
Carnaro. Nel 43-45 verrà occupata dai tedeschi, ai quali
nel maggio 1945 subentrano gli yugoslavi.
1925
Mussolini ( 3.1) dichiara di assumere
la responsabilità politica, morale e
storica di tutto quanto è avvenuto a Matteotti (violenze e morte). “Quando due elementi
sono in lotta e sono irriducibili, la soluzione è la forza”. E’ l’inizio
della dittatura.
Il 4.11, l ’Eiar (poi Rai), dal teatro Costanzi di Roma trasmette per la prima volta un discorso
di Mussolini (le trasmissioni erano iniziate l’anno
prima). Alla radio si affacciano Aldo Fabrizi,
il maestro Semprini, radiocronista è il
futurista Marinetti. Nicolò Carosio
trasmette le vittorie del calcio italiano alla coppa Rimet.
Alla Scala (7.3) viene data la
prima dell’opera “I cavalieri di Ekebù” di Riccardo Zandonai,
dirige Arturo Toscanini.
Viene costruita la
prima autostrada al mondo: la Milano-Como-Varese.
Seguiranno nel
1927 la Milano-Bergamo; nel 1930
1926
Si hanno le
prime elezioni di reginette che vengono elette a suffragio diretto, senza giurie. Si
sviluppa un servizio di linee aeree commerciali e si inaugura
Alla Scala viene presentata la Turandot di Giacomo Puccini,
diretta da Arturo Toscanini. Puccini
è morto due anni prima mentre stava componendo
l’opera, completata da Franco Alfano.
Mussolini medita di
abolire l’uso degli spaghetti: l’idea però non aveva avuto seguito avendo suscitato qualche fermento. Infatti, a seguito della
campagna (futurista) di Marinetti secondo il quale “bisogna una buona volta annientare la pasta
che è simbolo di pesantezza, ponderatezza e tronfiezza panciuta”, giungono
al Duce (1931) le proteste della “National Macaroni Manifactures Association” e
della proibizione non se ne parla più.
1928
Nelle scuole elementari italiane è adottato il
libro unico edito dalla Libreria dello Stato. Gli universitari, organizzati nel Guf
(Gruppi Universitari Fascisti), hanno il quindicinale “Libro e Moschetto”.
Ha inizio la pubblicazione della
Enciclopedia italiana diretta da
Giovanni Gentile, che riassume il meglio di tutta la cultura italiana e si può
considerare la migliore enciclopedia del mondo.
Si sviluppano le
grandi compagnie di navigazione, “Società
Tirrenia”, “Società Italia”, “Lloyd
Triestino”, “Società Adriatica” proprietarie di motonavi prestigiose
come
1929
Sono firmati i
Patti Lateranensi con i quali viene
riconosciuta al Papa la sovranità sulla Città del Vaticano, mentre il Papa
riconosce il Regno d’Italia. Con il Concordato vengono
regolati i rapporti tra i due Stati. Viene introdotto
l’insegnamento della religione nelle scuole medie.
Arriva anche in
Italia la crisi economica internazionale che aveva
maggiormente colpito gli Stati Uniti. Negli USA la speculazione finanziaria aveva raggiunto quotazioni altissime dando l’illusione che il
benessere potesse aumentare illimitatamente. Aumenta la speculazione edilizia e
quella borsistica. Non vi è più rapporto tra prezzi e situazione reale delle imprese (come si è
verificato nell’area asiatica nel ’97). La crisi precipita nell’ottobre e determinerà
fallimenti a catena di piccole, medie imprese e di industrie, con conseguente
contrazione della produzione, diminuzione dei salari e disoccupazione.
Ha inizio lo
sviluppo del turismo estivo
sulle spiagge. Le vacanze diventano un fenomeno di massa e si
concentrano nel periodo di “ferragosto”
Sull’Adriatico si sviluppano le spiagge di Rimini e Riccione. In Veneto, la
spiaggia di Grado.
Sul Tirreno, a Palermo
sorge il Lido, e si
costruiscono le prime
villette sul mare, a Sorrento i bagni
Regina Giovanna e il circolo dei Forestieri, si sviluppano le spiagge
di Anzio, Nettuno, Santa Marinella. Il
Lido di Ostia viene collegato alla capitale con
ferrovia elettrica. A Fregene dove invece si arriva in macchina, la
borghesia romana costruisce i primi
cottages.
I costumi da
bagno femminili di lana, accollati e con mezze maniche, con gonnellino che
arriva al
ginocchio, seguendo un processo lento ma irreversibile e inesorabile, si
riducono. La scollatura si accentua sempre più profondamente, la gonna diventa una frangia che
verrà in seguito eliminata.
Negli anni
quaranta i pezzi sono già due ma abbondanti e si riducono sempre più, fino a diventare tanga,
negli anni ottanta. Anche il costume degli uomini in unico, intero pezzo di lana che
copre dal torace alla parte superiore del ginocchio, subisce la stessa riduzione di dimensioni fino a diventare slip, ma dopo per i soli uomini la
tendenza si inverte e si stabilizza con gli shorts. L'ultima novità in fatto
di slip femminili è giunta dalla Colombia, quella del narcotraffico
(maggio '99) è la trovata
delle mutandine per i rapporti mordi e fuggi o, come suol dirsi, della sveltina. Queste mutandine hanno una apertura
nella quale è inserita una membrana di resina estensibile che funge da
profilattico (v.). La mutandina è fornita con due
ricambi. Prezzo (all' origine) $ 3.60.
Incominciano a
diventare famose le
stazioni invernali di Cortina, Cervinia e Sestrière.
Viene istituita una linea aerea Milano-Rimini
(cara a Rachele Mussolini), collegata col volo Monaco di Baviera-Milano.
L’Alfa Romeo
presenta la “
1930
Per la Juventus inizia un
quinquennio di vittorie. La squadra diventa così popolare che viene definita “la fidanzata d’Italia”.
Hanno inizio le
Crociere Atlantiche guidate da Italo Balbo. La prima parte il 17 dicembre. Dei
dodici aerei, il 15 gennaio 1931 ne giungono a destinazione dieci.
1932
E' varato il Rex che stabilisce un nuovo primato di
velocità sulla rotta transatlantica e conquista il “Nastro Azzurro” per la più veloce traversata atlantica.
L’Alfa Romeo
presenta il
modello “
Il 19.12.1932 Mussolini
inaugura Littoria (poi Latina). Nel discorso pronuncia la frase, diventata
celebre e scritta sui muri “è l’aratro
che traccia il solco ma è la spada che lo difende”.
L’idea della bonifica era nata già nel 1924, quando Mussolini
aveva detto: “si nasce in 440mila all’anno, bisogna utilizzare
il nostro territorio fino all’estremo e bonificare fino all’ultimo acquitrino”.
E così, si incomincia dal Veneto alle foci del
Tagliamento, per finire all’agro Pontino (tra Roma e Terracina), con la bonifica di 60mila ha. di terre incolte, con inizio dei lavori il 7.11.1931. E’ una
valvola di sfogo per il lavoro, perché vengono impiegati (1933) 77.776 operai.
Nell’arco di un anno viene costruita (agosto
’33,aprile ’34) Sabaudia. E’ famosa la storiella
(vera), che Mussolini si recava sulla sua Guzzi “
1) Divertente il
racconto di
Antonio Pennacchi: “Sabaudia”,
in Limes n.1/98.
1934
Ai professori
universitari viene imposto il giuramento di fedeltà al
fascismo. Su milleduecento
professori, non firmano solo tredici, che vengono dimessi. Viene
creato il premio letterario Viareggio. Si inaugura a Venezia il primo Festival del Cinema. Sono in
gara i films Grand Hotel con
Greta Garbo, A nous
la liberté di René Claire, Ragazze in
uniforme di Leni Riefenstahl,
Gli uomini che mascalzoni di Mario Camerini.
Mussolini presenta il corporativismo come terza via al
capitalismo e al collettivismo sovietico. E’ varata la politica autarchica che
si rivelerà antieconomica e graverà pesantemente sui consumatori.
Poiché il duce
non vuole che lo sci si sviluppi solo nel Nord, con Selva di Gardena, Ortisei, Madonna di Campiglio, e
Merano con l’ippodromo,
viene lanciato il Terminillo e Campo
imperatore. Si aprono le spiagge di S. Remo e della Riviera di Ponente,
S. Margherita Ligure, Bordighera.
Sul Lago di
Garda arrivano turisti della Mitteleuropa. A Stresa si organizzano gare veliche. A Taormina si attrezza il Lido
di Mazzaro. A Ravello si
organizzano concerti wagneriani. Una colonia di
stranieri si stabilisce a Capri, dandole un’aureola di spregiudicatezza e
paganesimo. Si sviluppa il folklore con sfilate di carri e gruppi in
costume.
La
Fiat immette sul mercato due versioni della Balilla, la berlina quattro marce e la Mille miglia.
1935
Mussolini inizia l’invasione dell’Etiopia. La Società delle Nazioni
(poi ONU) non ha nessun potere per far osservare le sanzioni che nel 1936 vengono revocate.
A Milano (7.5) i
ministri degli esteri di Italia e Germania, Galeazzo
Ciano e Joachim von Ribbentrop
annunciano che tra le due potenze verrà concluso un patto militare. Sarà
il c.d. “patto d’acciaio” che verrà firmato a
Berlino (22.5).
L’Alfa Romeo
espone la “8.C 2900”, la Fiat la “1500”
sei cilindri. I fratelli Mario e Giuseppe Braibanti producono la prima
macchina automatica per la produzione della pasta, produzione che da
artigianale diventa industriale.
1936
E’ l’anno della “Topolino”, la Lancia presenta l’Aprilia.
Mussolini proclama
l’Impero d’Etiopia con Vittorio Emanuele imperatore. Nonostante accordi presi con
Francia,Gran Bretagna e Germania per il non intervento nella guerra civile
spagnola, Mussolini invia 5omila uomini, 8oo aerei, 8mila automezzi e
90 navi da guerra. Carlo Rosselli, Camillo Berneri,
Pietro Nenni, Luigi Longo e
Palmiro Togliatti vanno invece a combattere in aiuto
dei repubblicani. E’ una carneficina da
ambedue le parti. Franco aveva detto che avrebbe
combattuto a costo di ridurre la popolazione
spagnola alla metà.
La politica
demografica, con premio alle famiglie numerose e tasse per i singles porta la popolazione a 42milioni di abitanti. Mussolini parla di “diritto all’impero dei popoli fecondi, dei
popoli virili…nel senso più stretto della parola…i popoli dalle culle vuote non possono
conquistare l’impero”.
E' pubblicato il
libro La poesia ermetica di Francesco Flora. La
parola, originariamente si rifaceva al mito di Mercurio, che sotto il nome del
sacerdote egiziano Ermete Trismegisto, si riteneva il
fondatore delle scienze occulte. Il Flora, in due saggi dedicati a Paul Valery e Giuseppe Ungaretti,
prendendo in esame la tecnica della analogia, accusa di “volontaria oscurità”, pertanto di ermetismo i poeti che ne abusavano. Si forma quindi un gruppo di
poeti che si dichiarano o si ritengono ermetici. Carlo Bo,
nella rivista “Frontespizio” pubblica
il saggio <Letteratura come vita>, considerato
come il manifesto del movimento. Mario Luzi, che si
muove nell’area propriamente ermetica, esprime la sensibilità poetica di quel
periodo nel
libro “Avvento notturno” (1940).
1937
Muore Antonio Gramsci per
malattia contratta in carcere.
E' costituito il Minculpop (Ministero della cultura
popolare), che controlla case
editrici, periodici, quotidiani, radio e cinema.
A Roma inizia la
demolizione di un blocco di fabbricati per aprire una strada di
accesso alla basilica di S. Pietro, lavori che verranno ultimati nel
1938
Sono pubblicate
le leggi razziali,
anche se la discriminazione politica e civile non viene accompagnata da
violenze fisiche.
Dall’America
arrivano Douglas Fairbanks,
Mary Pickford, Claudette Colbert, Marlene Dietrich,
Rodolfo Valentino, Charlie Chaplin.
Arriva anche Greta Garbo che si chiude in una villa di Ravello
e, si raccontava, affascinata dalle bellezze della costa amalfitana
(ora ridotta a un ammasso di cemento), abbia sciolto
il suo ghiaccio e si sia finalmente
donata al suo innammorato, il direttore d’orchestra Leopold Stokowski.
In quest’anno viene inaugurata la
funivia del Fraiteve.
1939
Volendo emulare
la violenza predatrice della Germania, Mussolini occupa l’Albania. Re Zog
si dà alla fuga, Vittorio Emanuele diventa così re
d’Italia e d’Albania e Imperatore d’Etiopia.
Il 1° aprile
termina in Spagna la guerra civile con la fuga del governo repubblicano.
1940. Spinto dai successi nazisti, Mussolini dichiara guerra (1) a Francia e Inghilterra
ritenendo imminente la caduta della Gran Bretagna. Dopo aver firmato un
armistizio con la Francia, va ad attaccare gli inglesi
in Africa. Dall’Etiopia
le truppe italiane entrano in Sudan e in Somalia, dirigendo verso
l’Egitto dove trovano l’ostacolo (dicembre) di una controffensiva inglese. Gli
inglesi avevano attaccato la flotta italiana a Taranto che aveva subito grosse
perdite (novembre).
In questo anno viene
anche iniziata l’offensiva in Grecia:
“…un conto che attendeva di essere
saldato…ricordate che nel ’35 si era
parlato di spezzare le reni al Negus?, ora spezzeremo le reni alla Gracia”. Ma da solo Mussolini
non ce la fa a spezzare le reni e chiede
l’aiuto (1941) della Germania.
1) Combattenti di terra, di mare,
del cielo…l’ora segnata dal destino batte
nel cielo della nostra patria; l’ora delle decisioni irrevocabili; la dichiarazione di
guerra è già stata consegnata gli ambasciatori di Gran Bretagna e Francia. La
parola d’ordine è vincere. E vinceremo!.
La folla esulta, ma è
l’inizio della tragedia.
1941
Stalin è colto di sorpresa
in quanto non aveva creduto alle voci di una invasione da parte tedesca, e,
sulla base della esperienza napoleonica, invita la popolazione a lasciare terra
bruciata. Parte per la Russia un corpo di spedizione
(CSIR) che ne 1942 si trasformerà in Armata italiana in Russia (ARMIR), costituita da 220mila uomini, uccisi
e fatti prigionieri dopo la battaglia di
Stalingrado. Molti prigionieri vennero massacrati,
altri si dispersero per la Russia, integrandosi
in famiglie russe e dimenticando completamente le loro famiglie italiane
che testardamente e inutilmente hanno continuato a cercare.
1943
Il
Gran Consiglio Fascista approva l’ordine del giorno Grandi
per la destituzione di Mussolini e restaurazione dei
poteri reali. Mussolini viene
arrestato il 3 settembre. Badoglio firma l’armistizio di Cassibile.
L’8 settembre Badoglio e la famiglia reale abbandonano
Roma e Vittorio Emanuele III, abbandona l’esercito di cui era Comandante
supremo. Le truppe italiane sono così allo sbando.
L’Italia fino a Roma viene immediatamente occupata dai
tedeschi. Mussolini prigioniero al Gran Sasso,viene liberato da un comando di paracadutisti tedeschi. Nasce la Repubblica di Salò (23. 9). Il 1° ottobre gli
alleati sbarcano a Napoli.
1944
Gli
alleati sbarcano ad Anzio e Nettuno. Il
24 marzo dai tedeschi vengono uccisi 335 prigionieri, per rappresaglia
all’attentato di via Rasella in cui avevano perso la
vita 32 militari tedeschi.
A
Salerno viene istituito un nuovo governo Badoglio, con
rappresentanti di partiti antifascisti. Il generale Alexander
invita i partigiani a cessare la guerriglia.
1945
Gli alleati
sfondano la linea gotica e occupano Bologna. Mussolini
viene ufficialmente
fucilato (28.4), in effetti era stato
ucciso mentre dormiva con Claretta Petacci. Viene costituito un
Governo presieduto da Ferruccio Parri (19.6) che cade il 23 novembre. (inizia così la lunga tradizione italiana dei governi
lampo), è seguito dal Governo De Gasperi (10.12).
1946
Sono inviati aiuti, dalle Nazioni Unite
tramite UNRRA, alimentari, materie prime e macchinari per l’industria. Nelle
elezioni amministrative si affermano DC, Socialisti e
Comunisti, ma 23 amministrazioni vengono conquistate dall’Uomo Qualunque movimento
sorto dal giornale dallo stesso nome, che non nascondeva una certa nostalgia
per il fascismo.
Il 2 giugno col
referendum istituzionale, gli italiani scelgono la repubblica. Alle elezioni
per l’Assemblea costituente, la Dc ottiene 204
deputati, il Psi 115, il Pci 104. Il Governo è presieduto da Alcide De Gasperi.
Arturo Toscanini rientrato dagli Stati Uniti, dove era partito
esule per non aver accettato il fascismo, inaugura la riapertura della Scala,
restaurata dopo aver subito bombardamenti da parte degli alleati.
1947
A palazzo Barberini vi è un’altra scissione del Partito
socialista. Saragat
e Matteo Matteotti fondano il Psli.(Partito
Socialista dei Lavoratori Italiani).
De Gasperi, a causa della crisi dei socialisti è
dimissionario. Si reca intanto in America dove ottiene sostanziosi aiuti
(prestito di 100milioni di dollari), e un assegno di 50milioni di dollari a
condizione che
socialisti e comunisti vengano lasciati fuori dal Governo. De Gasperi accetta l’ assegno e le
condizioni, e tornato in Italia,
dimenticando l’impegno, forma un governo tripartito (febbraio), con Dc e Psi e Pci, che verranno estromessi nel mese di maggio solo a
causa dell’inasprimento dei rapporti USA-URSS. Il nuovo Governo viene appoggiato da liberali, qualunquisti e monarchici.
E’ firmato il
trattato di pace col quale l’Italia cede alla Francia
Briga e Tenda,parte della Venezia Giulia con l’Istria, Fiume e Zara alla
Iugoslavia e isituito il Territorio libero di Trieste, Rodi e il Dodecanneso
alla Gracia e perde tutte le colonie: Somalia, Libia,
Eritrea,
1948
E’ l’anno delle
elezioni politiche. La Dc prende il
48,5% dei voti, mentre il fronte popolare di socialisti, comunisti prende
il 35%.
In un attentato da
parte di uno studente nazionalista, Palmiro Togliatti
viene ferito. Si è a un passo dall’insurrezione armata
(le case degli italiani sono piene di armi), ma Stalin aveva detto a Togliatti, che i comunisti dovevano arrivare al potere
pacificamente, senza usare la forza, e
la reazione armata non ebbe luogo.
1950
E' varata la
riforma agraria per risolvere la “questione
meridionale” con la istituzione della
“Cassa per il Mezzogiorno”. Con questa riforma, ottima nelle
intenzioni (mirava ad eliminare la passività del latifondo) ha inizio la
corruzione della pubblica amministrazione e lo spreco del danaro
pubblico, che, quarant’anni
dopo, sfocerà in «tangentopoli» (v. Borghesia, par.
Tangentopoli). Fiumi di danaro sono riversati nel Sud
che dopo oltre cinquant’anni, mantiene ancora il
triste primato delle associazioni criminali, disoccupazione, mancanza di sviluppo,
arretratezza di infrastrutture e assenteismo elettorale.
Ha inizio la fase della ricostruzione e l’industrializzazione del Paese.
FINE